Aeroporti, addio al corridoio «cittadini Ue»


AZ209

Utente Registrato
24 Ottobre 2006
16,944
71
Londra.
So che aless aveva aperto un thread generico sull'argomento e le ripercussioni sul traffico aereo dopo i fatti di Parigi: http://www.aviazionecivile.org/vb/s...reo-dei-fatti-di-Parigi?p=1725266#post1725266
Ho pensato pero' che questa notizia possa meritare un thread dedicato.

Aeroporti, addio al corridoio «cittadini Ue»

«È stata una scelta inevitabile. A maggior ragione dopo l’ultima tragedia di Parigi, decidere in Europa di assumere un atteggiamento difensivo era una strada obbligata». Il prefetto Mario Morcone è capo del dipartimento Libertà civili e immigrazione al ministero dell’Interno. Venerdì scorso da Roma ha seguito passo dopo passo il confronto a Bruxelles dei ministri del Consiglio Gai (giustizia e affari interni), presenti per l’Italia Angelino Alfano e Andrea Orlando. «La Francia lo chiedeva già dopo la strage di Charlie Hebdo, un irrigidimento sui controlli non poteva non esserci».

Le ragioni sono legate allo scenario attuale e si fondano innanzitutto sulla necessità di una prevenzione al massimo livello. «Come intercettare, se possibile, un foreign fighter che intende rientrare in Europa. Del resto i problemi in Francia, molto più gravi di altri stati europei, non sono soltanto quelli di terrorismo. Penso alle tensioni al valico di Ventimiglia o a quelle, di gran lunga più drammatiche, al passo di Calais». Fatto sta che il principio della libera circolazione di Schengen sembra crollare inesorabilmente. «Nei porti e soprattutto negli aeroporti sparirà di fatto il corridoio “cittadini Ue” che consentiva loro al rientro in Europa di attraversare i varchi con la semplice esibizione di un documento».

Il meccanismo da mettere in piedi non sarà semplice né indolore. «Tutti saranno sottoposti a controlli di polizia. Le forze dell’ordine dovranno consultare le banche dati a disposizione. Le file saranno inevitabili e in alcuni casi lunghe, senza dubbio». È, a tutti gli effetti, un irrigidimento dei confini: «La vita dei cittadini cambia in questo senso - ammette Morcone - il clima è pesante e la preoccupazione c’è, a ogni livello di responsabilità istituzionale». Ma il sistema di pubblica sicurezza ha tutti gli strumenti adeguati a fronteggiare la situazione in atto? «In questo momento c’è un impegno allo spasimo di tutti. Le strumentazioni di polizia disponibili sono moderne e diffuse anche se occorre, senza dubbio, potenziarle e renderle ancora più efficienti».

Ogni settimana, del resto, il capo delle Libertà civili si confronta più volte con il numero uno del dipartimento Ps, Alessandro Pansa, e con il ministro Alfano. Strumenti per maggiori controlli implicano costi e risorse maggiori, però. «È la grande occasione annunciata dal premier Matteo Renzi: contro il terrorismo e la paura, più risorse per la sicurezza - ricorda il prefetto - un’occasione strategica che non va sprecata. La politica, com’è giusto, deve rispondere alle istanze del personale di polizia sotto pressione. Ma non deve distogliere l’attenzione dall’obiettivo prioritario: dotare le nostre forze dell’ordine di ogni mezzo disponibile, far sì che diventino professionisti della sicurezza».

Non è difficile, poi, associare la stretta sulle regole Schengen decisa venerdì a Bruxelles con le polemiche sui controlli degli immigrati entrati in Europa senza essere identificati, primi tra i banchi degli accusati proprio paesi come l’Italia. «Respingo intanto l’equazione immigrazione-terrorismo, ignobile e strumentale. Sono in contatto continuo con le comunità islamiche e non ho mai avuto la percezione di atteggiamenti che anche solo minimamente potessero sfiorare una coincidenza con i segnali di bestialità visti a Parigi. Poi sulle procedure di ingresso va sottolineato un fatto: dall’inizio dell’anno l’Italia ha controllato e identificato con procedure Eurodac il 77% dei migranti giunti sulle nostre coste. Dubito che la Germania o il Belgio possano vantare la stessa percentuale».

Tra le preoccupazioni di Morcone, semmai, ce n’è un’altra. «Tutti devono sapere che chi alimenta l’islamofobia spinge all’isolamento e all’emarginazione persone che avrebbero le condizioni per potersi integrare in Italia. Ricordo che oggi abbiamo un sistema che accoglie oltre 100mila persone di ogni etnia, mai era successo prima». Ma la comunità musulmana è sufficientemente integrata? «Il livello è buono ma è chiaro che si possono fare miglioramenti significativi. Mi chiedo però a questo punto se non sia così sbagliato fare una guerra, come quelle a cui assisto, ogni volta che sorge la proposta di edificare una nuova moschea. Oltre a evitare riunioni religiose nei garage, sotterranei e altri luoghi precari e provvisori, proprio per ragioni di garanzia e di pubblica sicurezza è di gran lunga meglio che la comunità musulmana si riunisca in preghiera in un edificio alla luce del sole. Aggiungo che sulla Moschea di Roma non ho mai avuto segnali negativi. E la manifestazione di oggi delle comunità musulmane contro il terrorismo ha un significato strategico e prezioso(ieri per chi legge, n.d.r.)». Al contrario, sostiene il prefetto, «è proprio un certo clima di odio e di repulsione che porta le persone fragili ai margini sociali fino a diventare condizione per un processo di radicalizzazione. L’isolamento è l’esatto contrario quello che è necessario e giusto fare in questo momento. Anche perché quale può essere la reazione di una persona contro l’ostracismo sociale se non un rancore che può avere conseguenze imprevedibili? La realtà è che oggi si vede troppa isteria, persino nei titoli di certi giornali, solo in parte comprensibile. E che spesso dietro la degenerazione delle legittime emozioni, come l’ansia e la paura, c’è malafede bella e buona».

Cambiano, insomma, le priorità nell’agenda del dipartimento Libertà civili? «No, non cambiano affatto. Immaginare che tra i rifugiati ci siano dei terroristi è semplicemente una sciocchezza, per non dire altro. Del resto un’illazione come quella non è il primo tentativo del genere: hanno provato a dire che i migranti esportavano le più invadenti e pericolose malattie, dalla meningite alla scabbia per non parlare di chi ha evocato l’Ebola. Adesso tutto è rientrato. Sciocchezze, appunto».


http://www.ilsole24ore.com/art/noti...idoio-cittadini-ue-081258.shtml?uuid=ACIUgCfB
 
Misura demagogica per far vedere che "si sta facendo qualcosa". Gli attentati in Francia sono stati a opera di cittadini francesi o di residenti legalmente all'interno della UE - almeno per quello che sappiamo ad oggi. Queste persone avrebbero passato senza alcun problema un controllo di sicurezza del genere.
PS: Quest modifica, andando ad impattare sulla vita di molte persone, avrà l'effetto non voluto di esacerbare il razzismo nei confronti delle persone di origine non europea ("guarda per colpa loro cosa mi tocca subire")
 
Quoto totalmente Paolo 61,credo comunque che per la maggior parte dell'opinione pubblica questa normativa sarà accolta come giusta..
mentre per chi usa regolarmente il trasporto aereo sarà vista come una perdita di tempo...ma quello che conta ora è tranquillizzare le popolazioni coinvolte in questo schifo di guerra....e ciò verrà fatto nelle modalità attuali di comunicazione moderna, sistemare le questioni senza risolverle realmente..!! purtroppo..!!

MARCO
 
Scusate ma il controllo passaporti per i cittadini UE non e' una scusa per controlli piu' leggeri, ma e' semplicemente un sistema per smistare quelli che hanno diritto automatico di ingresso (i cittadini UE siano residenti o meno) da quelli che hanno bisogno di visti o timbri. Per esempio, vi posso assicurare che sia in Ingresso a Londra che in uscita a BLQ e VCE il controllo passaporti lo fanno anche nei banchi 'UE'.

Dichiarazioni fatte solo per dichiarare.
 
Ovviamente questa notizia non ha senso... per capire sono andato alla fonte, questa: http://www.consilium.europa.eu/en/p...eting within the Council on Counter-Terrorism

Cosa hanno detto:
- immediata (ri-)attivazione dello scambio di informazione del PNR, da tenere almeno per un anno -- il programma era bloccato dal 2011 dal Parlamento Europeo per questioni di privacy;
- possiilità di introdurre controlli più rigidi anche per i cittadini UE quando entrano nei confini Schengen, per esempio obbligandoli ad usare il passaporto biometrico negli scanner;
- una serie di altre cose che qui non rilevano direttamente, e la conseguenza indiretta che l'area Schengen non verrà aperta a Bulgaria e Romania (e forse neanche alla Croazia).
 
Scusate ma il controllo passaporti per i cittadini UE non e' una scusa per controlli piu' leggeri, ma e' semplicemente un sistema per smistare quelli che hanno diritto automatico di ingresso (i cittadini UE siano residenti o meno) da quelli che hanno bisogno di visti o timbri. Per esempio, vi posso assicurare che sia in Ingresso a Londra che in uscita a BLQ e VCE il controllo passaporti lo fanno anche nei banchi 'UE'.

Dichiarazioni fatte solo per dichiarare.

Sono d'accordo.
 
Scusate ma il controllo passaporti per i cittadini UE non e' una scusa per controlli piu' leggeri, ma e' semplicemente un sistema per smistare quelli che hanno diritto automatico di ingresso (i cittadini UE siano residenti o meno) da quelli che hanno bisogno di visti o timbri. Per esempio, vi posso assicurare che sia in Ingresso a Londra che in uscita a BLQ e VCE il controllo passaporti lo fanno anche nei banchi 'UE'.

Dichiarazioni fatte solo per dichiarare.

D'accordissimo con te.
Aggiungo una considerazione: io da sempre sostengo che anche in area Shengen un controllo deve essere fatto, e che debba essere tracciata l'entrata e l'uscita di ogni cittadino UE.
A livello comunitario va discusso sul COME implementare tale necessità, non SE farlo. La privacy suscita in me i peggiori pensieri e le peggiori esternazioni, perché è un concetto che su temi così rilevanti come quello della sicurezza comune non deve essere neppure lontanamente immaginato.
Non sono mai stato d'accordo, anzi sono proprio contrario al fatto che il cittadino Shengen meriti per sua natura un ingresso senza verifica alcuna.

Il Parlamento Europeo, ovvero i politici che tutta la UE ha votato, hanno responsabilità rilevanti in merito.
La tecnologia oggi ci aiuta davvero molto. Basta investire, implementando i tornelli automatici: se sei cittadino UE arrivi al tornello, passi il passaporto con il chip che ha memorizzato l'impronta del tuo indice, ed effettui la verifica poggiando l'indice sul fingerprint reader. Se non sei in black list e se l'impronta combacia passi, altrimenti vai al controllo.

Questo implica che i sistemi di intelligence UE siano integrati e si scambino i dati real time, ed un massiccio investimento in tecnologia da parte degli aeroporti, così come una revisione degli spazi fisici.
 
Il Parlamento europeo, che non conta un mxxchia (basta vedere, peraltro, la qualita' degli europarlamentari che mandiamo a Strasburgo per farsi un'idea), mette il bastone tra le ruote tanto per darsi un ruolo che i Trattati non gli danno se non in minima e trascurabile parte.
E' dal 2011 che si parla di Direttiva PNR, che consentirebbe di registrare, condividere e custodire i dati dei passeggeri. Due anni dopo, nel 2013, dopo mesi di defatiganti negoziati tra gli Stati Membri, il Parlamento ha rimandato la proposta alla Commissione perche' non soddisfaceva i principi di necessita' e proporzionalita', che sono alla base delle norme UE. Veramente dei geni.
Dopo gli attacchi di Parigi (quelli di gennaio, nota bene), il PE ci ha ripensato e ha valutato che, forse, chi viaggia in aereo oggi non lo fa solo per turismo o lavoro. E i negoziati sono ripresi.
La Direttiva sul PNR doveva essere approvata entro la fine dell'anno. Non ho piu' seguito, ma non so se ce la faranno. Poi, come tutte le direttive, deve essere recepita dagli ordinamenti interni.
Facciano pure con comodo, non c'e' fretta, eh.
 
D'accordissimo con te.
Aggiungo una considerazione: io da sempre sostengo che anche in area Shengen un controllo deve essere fatto, e che debba essere tracciata l'entrata e l'uscita di ogni cittadino UE.
A livello comunitario va discusso sul COME implementare tale necessità, non SE farlo. La privacy suscita in me i peggiori pensieri e le peggiori esternazioni, perché è un concetto che su temi così rilevanti come quello della sicurezza comune non deve essere neppure lontanamente immaginato.
Non sono mai stato d'accordo, anzi sono proprio contrario al fatto che il cittadino Shengen meriti per sua natura un ingresso senza verifica alcuna.

Il Parlamento Europeo, ovvero i politici che tutta la UE ha votato, hanno responsabilità rilevanti in merito.
La tecnologia oggi ci aiuta davvero molto. Basta investire, implementando i tornelli automatici: se sei cittadino UE arrivi al tornello, passi il passaporto con il chip che ha memorizzato l'impronta del tuo indice, ed effettui la verifica poggiando l'indice sul fingerprint reader. Se non sei in black list e se l'impronta combacia passi, altrimenti vai al controllo.

Questo implica che i sistemi di intelligence UE siano integrati e si scambino i dati real time, ed un massiccio investimento in tecnologia da parte degli aeroporti, così come una revisione degli spazi fisici.
Già che ci siamo chiudiamo le porte della città ogni sera e controlliamo il passaporto ogni volta che attraversiamo un confine comunale.
Battute a parte, il concetto di base è che l'area Schenghen è, per un cittadino, l'equivalente dello spazio interno di una singola nazione
 
Più che auspicare l'implementazione di chissà quali strumenti tecnologici ai confini che, per carità, avranno pure una certa utilità e un certo impatto sul flusso interno di terroristi e altri criminali, io penso alla cara vecchia procedura del controllo contestuale dei documenti che, come ben sapete, è applicata un po' a macchia di leopardo in giro per l'Europa. In alcuni paesi è possibile prendere voli internazionali Schengen senza farsi controllare il documento di identità all'imbarco (e se il controllo è limitato al check-in, basta farlo online per rimediare). Ecco, io inizierei proprio da lì... e dal controllo del documento anche ai varchi di sicurezza.

La tecnologia per tracciare eventuali soggetti a rischio c'è, eccome.

Inviato dal mio SM-G920F utilizzando Tapatalk