Aeromexico da Roma


volareaddicted

Utente Registrato
10 Agosto 2007
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Ciao a tutti, i due voli settimanali Aeromexico da Roma dovevano partire dalla prima settimana di Marzo...ora tutto tace....qualcuno ha news a riguardo?
Gracias ![:306]
 
È di oggi l'ultimo aggiornamento sulla vicenda Aeroméxico. In un'intervista odierna al presidente del consiglio d'amministrazione della compagnia, si dice che il volo per Roma è previsto per la fine di luglio.

Riporto l'estratto dove si parla del volo per FCO nello specifico.


"Estamos viendo nuevos destinos internacionales, como el que iniciamos en diciembre a Barcelona y el que estamos por iniciar a Shangai a finales de mayo, y a Roma a fines de julio. Estamos estudiando algunas otras rutas internacionales en Estados Unidos y Sudamérica para ver la factibilidad, por un lado, y la rentabilidad, por la otra".


L'articolo intero lo trovate qui: http://www.elfinanciero.com.mx/ElFi...cId=111345&docTipo=1&orderby=docid&sortby=ASC

Purtroppo però ci sono anche dei problemi seri di flotta da affrontare dato che uno dei 777 è fuori servizio per via di un incidente a fine febbraio che ne ha danneggiato l'ala sinistra pare durante un push back, e si sta valutando se potrà tornare a volare o meno...il danno è piuttosto serio come si vede nelle immagini.

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Tra l'altro un annuncio ufficioso è comparso recentemente anche sul sito della Camera di Commercio italiana in Messico.


Aeroméxico anuncia un vuelo directo Ciudad de México-Roma
</u>

Aeroméxico está lista para inaugurar en los próximos meses un vuelo directo desde la Ciudad de México a Roma.
La Aerolínea, durante el 2008, tiene también la intención de operar vuelos de Monterrey a la capital italiana, en consideración al incremento de los negocios que se han realizado entre los dos países.
Les mantendremos informados.

aeromexico1.jpg


http://www.camaraitaliana.com.mx/newslettermarzo/FEBRERO/newsletter_noticias_de_negocios.html


Let's wait and see.
 
direi di si! hai osato mettere in dubbio le strategie di un`azienda perennemente in attivo..vergognati comunista!

Quoto al cubo! Pisano, ma come ti permetti? Gli ultimi 25 anni di gestione aziendale Alitalia, de facto totalmente nelle mani del sindacato piloti, corrispondono a 25 anni di perdite colossali. Ciononostante essi sono sempre qui -nel forum, e ahimé ben più grave, anche nella realtà- per insegnarci sul come si gestisce l'azienda.

(Cit. Sandro Piccinini: Ora ci guardiamo i voti -come al solito severi- di Paolo Ziliani, via al servizio!)
ANPAC: Senza pudore, voto zero.
 
Quoto al cubo! Pisano, ma come ti permetti? Gli ultimi 25 anni di gestione aziendale Alitalia, de facto totalmente nelle mani del sindacato piloti, corrispondono a 25 anni di perdite colossali. Ciononostante essi sono sempre qui -nel forum, e ahimé ben più grave, anche nella realtà- per insegnarci sul come si gestisce l'azienda.

(Cit. Sandro Piccinini: Ora ci guardiamo i voti -come al solito severi- di Paolo Ziliani, via al servizio!)
ANPAC: Senza pudore, voto zero.

ahahahah hai ragione almeno questa illuminata gestione di menaggerr professionisti ci ha messo solo 4 anni a far fallire cai..gli altri incapaci ci si sono impegnati per più di 20 anni..d`altronde quando uno è menaggerr di professione i risultati ci sono e si vedono!;)
p.s. non sapevo che LAI fosse fallita per colpa dei piloti io scemo che pensavo fossero stati i vari amministratori tipo cimoli & co. spero non vorrai privare la procura che indaga sui vari manager di queste tue preziose rivelazioni!
 
Alitalia: forza Anpac !

La triste vicenda Alitalia (che potrebbe avviare al default Berlusconi) viene vissuta all’esterno come lo è una partita di calcio dalle opposte tifoserie.
Da un lato ci sono gli aderenti al “partito di centro, moderato e liberale” che difendono a spada tratta le decisioni di Berlusconi e sbavano dalla voglia di vedere fallire l’Alitalia se non vengono accettate le condizioni capestro della cordata formata da imprenditori di sinistra e capeggiata da Colaninno.
Per costoro le Associazioni Professionali di Piloti e Assistenti di Volo, che tanti plausi negli stessi ambienti avevano riscosso quando fecero fallire il tentativo di Prodi di svendere ad Air France, adesso sono “il nemico” da abbattere, mentre è portata agli onori dell’altare un nuova trimurti, composta dai confederali cisl,uil e ugl .
Nell’altra metà campo ci sono comunisti e loro caudatari che vedono nel fallimento di Alitalia, naturale anche se non scontata (e continuo a non crederci) conclusione della vicenda, un mezzo per ottenere la prima rivincita su Berlusconi dopo la disfatta elettorale dell’aprile scorso.
Il loro nume tutelare, il nuovo eroe “proletario”, è Epifani, ma non disdegnano, per l’occasione, neppure le Associazioni Professionali, una volta spregiativamente liquidate come “sindacatini autonomi e corporativi”.
E’ evidente che chi commenta da tifoso, non solo non è personalmente coinvolto dalla vicenda Alitalia, ma è anche estraneo agli ambienti lavorativi e sindacali.
Per costoro, se lo vorranno, le righe che seguono potranno essere momento di riflessione.
Non parlerò quindi (per ora) di Alitalia (il titolo è una ragionata provocazione), perché la vicenda non è finita e, personalmente, da cittadino che paga le tasse (troppe tasse !) dico solo che non voglio accollarmi più neanche una lira per il salvataggio della compagnia che, se si salverà (e spero che resti italiana) dovrà farlo senza aiuti diretti o indiretti (gli ammortizzatori sociali straordinari) che sono solo un mettere le mani nelle tasche dei cittadini.
Parlo invece della situazione sindacale di cui Alitalia è uno specchio fedele, anche se di grande risonanza, che può essere rivisto in numerose altre categorie.
Eravamo abituati a sentire snocciolare la triade, cgil-cisl-uil, come un rosario e tale comunicazione ci ha indotti a credere che quei tre sindacati rappresentassero tout court i lavoratori.
Volutamente il messaggio che è stato – e continua ad essere – veicolato vedeva tale trimurti come unica legittimata ad essere definita “sindacato”.
Sì, in particolari circostanze saltava fuori che nella scuola piuttosto che nel credito o nei trasporti venivano proclamati scioperi da “sigle autonome”, mai ben definite e trattate come, in alcune famiglie, viene trattata la zia zitella che quando arrivano gli ospiti è pregata di accomodarsi in camera sua.
Eppure, spesso, queste “sigle autonome” rappresentano più lavoratori attivi della triade sunnominata.
Con la marcia da gambero che Fini ha impresso al suo partito da alcuni anni la vecchia Cisnal, sindacato di area missina che nel 1996 per diventare, per l’appunto dopo Fiuggi, più “presentabile” cambiò il nome in ugl, ha fatto timidamente capolino, bussando alla porta della trimurti: vengo anch’io ?
No, tu no, le rispondevano sistematicamente.
L’ugl, accomodatasi sullo strapuntino davanti all’uscio, si è adattata a fare anticamera, aderendo ai contratti ed agli scioperi proclamati dai fratelli maggiori, tanto che, dal 2002 al 2006, l’ugl ha aderito a tutti gli scioperi generali (se ricordo bene ben 7 !) che la trimurti proclamò contro il Governo Berlusconi (quello vero).
Finalmente, progressivamente, categoria dopo categoria, l’ingresso nel tavolo “buono”, magari su una vecchia sedia di legno, ma l’ugl era arrivata al traguardo.
Così facendo, però, l’ugl ha perso l’unica caratteristica che la contraddistingueva dalle altre sigle confederali: l’indipendenza.
I numeri dei sindacati, cioè i loro iscritti, non sono realmente conosciuti, ma è ormai opinione diffusa che i quattro confederali rappresentino meno del 20% dei lavoratori dipendenti attivi, essendo più della metà dei loro iscritti, pensionati.
Ma dov’è il restante 80% dei lavoratori attivi ?
In buona parte desindacalizzato e con buona ragione visti i danni provocati dai sindacati in quasi quaranta anni, dal 1969.
Ma in buona parte, forse anche in numero superiore a quello dei confederali, è iscritto ad associazioni professionali e/o sindacati autonomi di categoria, che sono l’anima autentica del sindacalismo.
Personalmente sono un sostenitore di un coordinamento tra tutte queste organizzazioni autonome, senza il quale non sarà possibile contrastare adeguatamente il disegno politico ed oligopolistico posto in atto dai confederali e dagli imprenditori della loro stessa area politica.
Ho già avuto modo di scrivere quel che accade - sempre più spesso – in occasione di vertenze o anche solo di trattative all’interno di un contratto già firmato, per singole questioni.
L’imprenditore (rectius: il manager, perché imprenditore è chi rischia di suo, non chi, comunque, percepisce laute liquidazioni anche se lascia un’azienda sull’orlo del fallimento) non vuole trattare con sindacati che, rappresentando solo ed esclusivamente gli interessi della categoria di appartenenza, sono liberi dai condizionamenti imposti dalle segreterie generali e, quindi dai partiti.
Vi siete chiesti come mai la trattativa Alitalia è stata seguita in prima persona, per i sindacati confederali “firmaioli” , dai loro segretari generali (Bonanni, Angeletti e Polverini), mentre la cgil ha mandato avanti solo un segretario nazionale, tal Solari, tenendo Epifani “impegnato” altrove ?
Ma pensate che realmente i sindacalisti aziendali ritengano un buon contratto quello che prevede la decimazione delle retribuzioni e dei benefit ?
Cisl, uil e ugl hanno apposto una firma politica, l’opposizione della cgil (che con Prodi avrebbe firmato di tutto e di più) è politica.
La posizione di tutti e quattro i sindacati è una posizione inficiata dalle influenze e dalle interconnessioni partitiche.
Quanti sindacalisti confederali adesso sono in politica ?
C’è chi è sindaco (ahimè, proprio a Bologna !), c’è chi è stato ministro, chi persino presidente del senato, chi presidente del Cnel, di commissioni parlamentari, di regione …
Non è possibile negare che abbiano utilizzato il sindacato come cursus honorum per la loro carriera politica (beh … sempre meglio che lavorare, no ?).
I confederali, da tempo, sacrificano le esigenze delle categorie a disegni di parte trasformandosi in partiti e in collettori di ingenti finanziamenti ( anche dallo stato grazie alle leggi che i loro sodali in parlamento propongono e fanno approvare) tramite i vari caf, patronati, associazioni inquilini, proprietari, consumatori.
E questa politica è gradita anche ad un certo tipo di management (ripeto: non di imprenditori) che da questi sindacati trova piena disponibilità per le sue acrobazie organizzative e finanziarie, proprio perché, grazie alla commistione tra politica, management, sindacati, riesce a realizzare i propri progetti che passano, immancabilmente, sulla testa di chi lavora, visto che sono essenzialmente alchimie finanziarie, destinate nel tempo a non creare ricchezza, ma solo a consumarla.
L’obiettivo è quindi quello di eliminare dal gioco le associazioni professionali e i sindacati autonomi di categoria.
Utilizzando norme di legge che, magari, impongono il concetto di “maggiore rappresentatività “, interpretandolo poi come non limitato alla categoria, ma esteso all’intero mondo del lavoro.
In questi 40 anni, nonostante siano calati i lavoratori attivi iscritti ai confederali, è aumentato il loro potere, proprio grazie alla comunanza di interessi con il management rampante.
Escludere dalle trattative o dalla gestione di un accordo il sindacato (autonomo) che non lo firma, organizzare referendum con scrutatori tutti dei confederali e assemblee organizzate a senso unico, il bombardamento mediatico teso ad accreditare solo la trimurti (oggi con l’aggiunta della ugl) come “sindacati” e tacendo sugli altri quando non presentandoli come i “Pierini” della situazione, sono solo alcune delle manovre adottate per creare quell’oligopolio funzionale ai disegni di entrambi: sindacalisti con ambizioni politiche e management con ambizioni di comandare rischiando soldi altrui.
L’opposizione dell’Anpac e delle altre associazioni professionali di Piloti e Assistenti di Volo è quindi, una nuova trincea per la libertà nel mondo del lavoro.
Sono queste associazioni, non i quattro confederali, che rappresentano realmente le esigenze dei lavoratori di Alitalia.
Possono sbagliare (ma non si capisce perché, se hanno fatto bene con Air France, sbagliano con Colaninno) ma interpretano in modo corretto la funzione sindacale che non deve essere subordinata a strategie politiche, ad interessi generali, che non deve partecipare a trattative su finanziaria e provvedimenti di governo, perché per questo ci sono i partiti politici, per questo c’è un parlamento eletto da tutti noi e che tutti noi rappresenta.
La battaglia delle Associazioni Professionali, nel nome del corporativismo di categoria, è una battaglia sacrosanta che dovrà essere giudicata esclusivamente da chi appartiene a quella categoria.
Nello specifico, la battaglia delle Associazioni Professionali di Piloti e di Assistenti di Volo potrebbe essere l’ultima occasione per respingere l’oligopolio sindacale e ridare fiato anche in altre categorie ai sindacati autonomi, contro la soffocante massificazione dei confederali.
Per questo la provocazione del titolo è, per me, quanto mai opportuna: forza Anpac !

http://blacknights1.blogspot.it/2008/09/alitalia-forza-anpac.html
 
Ammappa!!!!! mica volevo far esplodere questo Vespaio!!!!

Era solo una idea............ tutto il traffico dall'Italia x il Messico passa da KLM via Amsterdam o da Iberia via Madrid ecc ecc.......... io penso proprio che un volo ALITALIA da Roma x Citta' del Messico in c/s AEROMEXICO potrebbe funzionare .

Evidentemente in ALITALIA non la pensano cosi'............. sono LORO quelli Bravi......... :)

Tiz
 
ALITALIA: ANPAC; PENOSO TENTATIVO NUOVO COORDINAMENTO PILOTI

di: ANSA Pubblicato il 06 dicembre 2005| Ora 18:52
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(V. 'ALITALIA: SINDACATI; ROTTE RELAZIONI,..' DELLE 15.05 CIRCA)


(ANSA) - ROMA, 6 dic - L' Anpac definisce "risibile, al limite del patetico, il tentativo dei sindacati confederali di unirsi in improbabili coordinamenti per rappresentare i piloti" che è una categoria "che non gli appartiene", nell'"ennesimo tentativo di mascherare la propria crisi di rappresentanza dietro presunti piani industriali che non esistono o necessarie aperture di tavoli di confronto a Palazzo Chigi". L' associazione professionale dei piloti critica anche la percentuale di rappresentatività fornita dai sindacati ricordando che, "come risulta da fonti Inps, i piloti di linea italiani sono circa 4.400. Di questi oltre 2.000 risultano iscritti in Anpac, che può quindi vantare, considerato un fisiologico 10% di non iscritti ad alcun sindacato, una rappresentatività di oltre il 50%". Inoltre, l' Anpac è l' unica associazione nazionale di piloti ad essere riconosciuta a livello internazionale tramite l' IFALPA (International Federation of Airline Pilot Associations), che conta oggi oltre 100.000 iscritti a livello mondiale. Parlando in particolare di Alitalia, l' associazione dei piloti rileva che "dopo il grande successo" della ricapitalizzazione" appare "decisamente poco credibile l' aspra critica all' operato del vertice" della compagnia, "specialmente in merito alla scarsa serietà del piano industriale. E' come dare dell' imbecille a centinaia di investitori". Secondo l' Anpac, "é una posizione incomprensibile per chi è chiamato a difendere i lavoratori di Alitalia ed il futuro delle loro famiglie. Evidentemente le logiche del sindacato confederale vanno oltre e traguardano assetti strategici che poco hanno a che vedere con gli interessi specifici dei lavoratori". Secondo l' Anpac, i sindacati confederali del trasporto aereo hanno perso rappresentatività per azioni sindacali "imprudenti ed inefficaci congiunte al mutato assetto industriale di Alitalia" e "dispiace vedere in questo desolante quadro la presenza di un associazione professionale quale Unione Piloti porsi al servizio delle logiche confederali in completa antitesi agli interessi reali della categoria dei piloti".(ANSA)

http://www.wallstreetitalia.com/art...oso-tentativo-nuovo-coordinamento-piloti.aspx
 
Ammappa!!!!! mica volevo far esplodere questo Vespaio!!!!

Era solo una idea............ tutto il traffico dall'Italia x il Messico passa da KLM via Amsterdam o da Iberia via Madrid ecc ecc.......... io penso proprio che un volo ALITALIA da Roma x Citta' del Messico in c/s AEROMEXICO potrebbe funzionare .

Evidentemente in ALITALIA non la pensano cosi'............. sono LORO quelli Bravi......... :)

Tiz

Anche io all'inizio, quando ho visto il thread, ho pensato "peccato, poteva farla Alitalia!" ma in realta' era una reazione piu' impulsiva che altro. AZ semplicemente non ha gli aerei per fare la tratta, perche' la flotta di LR e' piccola ed impegnata altrove. Sono d'accordo anche io che la rotta potrebbe funzionare in termini di volumi (o almeno sarebbe bello pensare che sia cosi), anche se in realta' dovremmo vedere gli yields che porta.

In ogni caso, se sul serio l'aprisse Aeromexico (unica aerolinea Skyteam di discrete dimensioni nella zona a sud di Delta) magari con c/s con Alitalia non sarebbe male.

Ho viaggiato recentemente con Aeromexico e non sono male, hanno un buon servizio a bordo, un hub bello nuovo fiammante ed una sala vip a Citta' del Messico che molte altre compagnie si sognano (vedi AZ e FCO), e si stanno espandendo bene. Resta nel complesso una aerolinea di importanza regionale (niente a che vedere con la dimensione delle statunitensi o di LATAM) ma un player da tenere d'occhio in quella parte del mondo.

Visto che AZ non ce la fa, che la apra Aeromexico. Ma mi sa che non la aprono neanche loro di questo passo. Ne riparliamo tra qualche anno...