Sea, accordo con i sindacati cassa integrazione per novecento
I sindacati hanno dato il via libera: sì alla cassa integrazione per 800-900 lavoratori della Sea. Il preaccordo è stato raggiunto in un incontro con Giuseppe Bonomi, il presidente della società che gestisce gli scali di Linate e Malpensa. La Sea sarà riorganizzata utilizzando i fondi per gli ammortizzatori sociali previsti nel decreto milleproroghe (nel complesso 80 milioni di euro): l´accordo prevede, entro maggio, un piano di ristrutturazione che azzeri le perdite partendo da Sea Handling, la società che gestisce i servizi di bagagli a terra, fonte ogni anno grazie al suo oneroso costo del lavoro di perdite fisse di diversi milioni di euro. L´intesa riguarda anche i contratti a termine, che potranno essere applicati seppure in presenza della cassa integrazione (intanto sono stati prorogati, fino al 24 marzo, quelli in scadenza). Ma c´è anche l´impegno a «trovare delle modalità per permettere a queste persone di restare agganciate al lavoro», anche se escluse dai benefici della cassa integrazione, che dovrebbe durare 18-24 mesi. Ora i sindacati dovranno sottoporre la proposta alle assemblee dei lavoratori e tornare da Bonomi il 6 marzo per un sì definitivo. Tutto questo dovrebbe servire a tamponare la perdita, calcolata dai sindacati tra i 70 e i 100 milioni di euro all´anno, causata dalla riduzione dei voli su Malpensa (meno 69 per cento) prevista nel piano Alitalia.
Ma la mobilitazione per salvare lo scalo bustocco non si ferma: oggi alle 12, a Milano, in provincia di Varese e nell´hinterland, i negozianti sospenderanno simbolicamente l´attività, affiggendo una locandina-manifesto con scritto "Per l´Italia. Sì a Malpensa, facciamo volare la Lombardia". La manifestazione è promossa da Confcommercio, il cui presidente, Carlo Sangalli, ha firmato con il governatore Roberto Formigoni una lettera nella quale si sottolinea che «il terziario è al fianco di Malpensa».
Il presidente della Provincia Filippo Penati ha inoltre annunciato ieri la convocazione di un incontro urgente con l´azienda, i sindacati, le organizzazioni sindacali e la provincia di Varese «per la sottoscrizione di un accordo comune sugli ammortizzatori sociali in deroga». Un modo per accorciare i tempi e consentire al ministro del Lavoro Cesare Damiano di «firmare fin da subito il decreto sugli stanziamenti previsti nella Finanziaria 2008». «Allo stesso tempo - continua Penati - dopo l´approvazione degli stanziamenti contenuti nel milleproroghe, è estremamente urgente che la Regione Lombardia apra un tavolo di confronto tra tutti i soggetti interessati, per definire insieme il piano di utilizzo degli ammortizzatori sociali che coinvolgono i lavoratori dell´area e le politiche di rilancio dell´aeroporto. In questa fase la Provincia intende svolgere fino in fondo il proprio ruolo in difesa di Malpensa e dei lavoratori».
La Repubblica
I sindacati hanno dato il via libera: sì alla cassa integrazione per 800-900 lavoratori della Sea. Il preaccordo è stato raggiunto in un incontro con Giuseppe Bonomi, il presidente della società che gestisce gli scali di Linate e Malpensa. La Sea sarà riorganizzata utilizzando i fondi per gli ammortizzatori sociali previsti nel decreto milleproroghe (nel complesso 80 milioni di euro): l´accordo prevede, entro maggio, un piano di ristrutturazione che azzeri le perdite partendo da Sea Handling, la società che gestisce i servizi di bagagli a terra, fonte ogni anno grazie al suo oneroso costo del lavoro di perdite fisse di diversi milioni di euro. L´intesa riguarda anche i contratti a termine, che potranno essere applicati seppure in presenza della cassa integrazione (intanto sono stati prorogati, fino al 24 marzo, quelli in scadenza). Ma c´è anche l´impegno a «trovare delle modalità per permettere a queste persone di restare agganciate al lavoro», anche se escluse dai benefici della cassa integrazione, che dovrebbe durare 18-24 mesi. Ora i sindacati dovranno sottoporre la proposta alle assemblee dei lavoratori e tornare da Bonomi il 6 marzo per un sì definitivo. Tutto questo dovrebbe servire a tamponare la perdita, calcolata dai sindacati tra i 70 e i 100 milioni di euro all´anno, causata dalla riduzione dei voli su Malpensa (meno 69 per cento) prevista nel piano Alitalia.
Ma la mobilitazione per salvare lo scalo bustocco non si ferma: oggi alle 12, a Milano, in provincia di Varese e nell´hinterland, i negozianti sospenderanno simbolicamente l´attività, affiggendo una locandina-manifesto con scritto "Per l´Italia. Sì a Malpensa, facciamo volare la Lombardia". La manifestazione è promossa da Confcommercio, il cui presidente, Carlo Sangalli, ha firmato con il governatore Roberto Formigoni una lettera nella quale si sottolinea che «il terziario è al fianco di Malpensa».
Il presidente della Provincia Filippo Penati ha inoltre annunciato ieri la convocazione di un incontro urgente con l´azienda, i sindacati, le organizzazioni sindacali e la provincia di Varese «per la sottoscrizione di un accordo comune sugli ammortizzatori sociali in deroga». Un modo per accorciare i tempi e consentire al ministro del Lavoro Cesare Damiano di «firmare fin da subito il decreto sugli stanziamenti previsti nella Finanziaria 2008». «Allo stesso tempo - continua Penati - dopo l´approvazione degli stanziamenti contenuti nel milleproroghe, è estremamente urgente che la Regione Lombardia apra un tavolo di confronto tra tutti i soggetti interessati, per definire insieme il piano di utilizzo degli ammortizzatori sociali che coinvolgono i lavoratori dell´area e le politiche di rilancio dell´aeroporto. In questa fase la Provincia intende svolgere fino in fondo il proprio ruolo in difesa di Malpensa e dei lavoratori».
La Repubblica