"Air France come Alitalia", l'allarme dei dipendenti scuote Parigi
L'ultima crisi del colosso europeo sembra sul punto di non ritorno. La "troika" che in emergenza pilota la compagnia cerca un nuovo capo. Ma un nome - quello di Philippe Capron - non piace ai lavoratori che chiedono un "esperto del settore". E il ministro delle Finanze fa marcia indietro
di LUCIO CILLIS
ROMA - Soltanto pochi anni fa era la numero uno europea, pronta a marciare trionfalmente verso Roma per inglobare Alitalia. Ma forse, proprio l'abbraccio letale della nostra ex compagnia di bandiera ha messo in crisi la macchina da guerra organizzata da Jean-Cyril Spinetta, il ceo che per 12 anni - a fasi alterne - l'ha guidata tenendola lontana dalle turbolenze.
Oggi invece è tutta un'altra storia. Il gruppo (inclusa dunque Klm che invece è in attivo) perde 269 milioni di euro nel primo trimestre 2018 con poche speranze di raddrizzare la corsa nei mesi prossimi. E le dimissioni di Jean-Marc Janaillac piovute sull'azienda nel maggio scorso dopo il niet dei dipendenti ad un accordo economico con l'azienda (un referendum che tanto somiglia a quello di Alitalia che nel 2017 ha fatto precipitare la compagnia verso l'amministrazione straordinaria), hanno piegato le ginocchia di Air France. Che oggi cerca un nuovo ceo. Ma non lo trova e anzi a sentire i dipendenti "rischia di essere la nuova Sabena o Alitalia se non si cercherà un nome che conosca il settore".
Anche stavolta, e con un'inedita presa di posizione, un'associazione di dipendenti, ex manager e sindacalisti ("TousAirFrance", il nome), ha scritto alla troika che oggi gestisce in emergenza il vettore chiedendo, in sostanza di scegliere un dirigente che "conosca il trasporto aereo" e non un manager preso per il nome. Questo per non far precipitare la compagnia in uno stato di crisi come quello già vissuto "da Sabena o Alitalia". Un nome, in realtà era già emerso nelle ultime ore ed era quello di Philippe Capron, numero uno della multiutility parigina Veolia, che i occupa di energia, acqua, rifiuti ma che non ha mai trattato aerei e passeggeri.
Insomma, si profila una nuova crisi nella crisi di Air France che rischia di far esplodere lo scontro - sempre nell'aria - tra dipendenti infuriati e management. Non va infatti dimenticata l'aggressione ad alcuni dirigenti di Air France avvenuta nei pressi della sede di Roissy di Air France nel 2015. Allora alcuni lavoratori arrabbiati per i possibili tagli al personale, strapparono ai malcapitati i vestiti di dosso. Solo l'intervento della sicurezza interna della società evitò il peggio.
E proprio per non innescare una nuova clamorosa protesta dei dipendenti nelle ultime ore è intervenuto il ministro delle Finanze Bruno Le Maire che ha smussato gli angoli spiegando che "il nome di Capron, era solo uno di quelli al vaglio del governo", azionista di riferimento col 14% del capitale, per la scelta del nuovo numero uno.
http://www.repubblica.it/economia/2...igi-200057213/?ref=RHPPLF-BH-I0-C4-P6-S1.4-T1
L'ultima crisi del colosso europeo sembra sul punto di non ritorno. La "troika" che in emergenza pilota la compagnia cerca un nuovo capo. Ma un nome - quello di Philippe Capron - non piace ai lavoratori che chiedono un "esperto del settore". E il ministro delle Finanze fa marcia indietro
di LUCIO CILLIS
ROMA - Soltanto pochi anni fa era la numero uno europea, pronta a marciare trionfalmente verso Roma per inglobare Alitalia. Ma forse, proprio l'abbraccio letale della nostra ex compagnia di bandiera ha messo in crisi la macchina da guerra organizzata da Jean-Cyril Spinetta, il ceo che per 12 anni - a fasi alterne - l'ha guidata tenendola lontana dalle turbolenze.
Oggi invece è tutta un'altra storia. Il gruppo (inclusa dunque Klm che invece è in attivo) perde 269 milioni di euro nel primo trimestre 2018 con poche speranze di raddrizzare la corsa nei mesi prossimi. E le dimissioni di Jean-Marc Janaillac piovute sull'azienda nel maggio scorso dopo il niet dei dipendenti ad un accordo economico con l'azienda (un referendum che tanto somiglia a quello di Alitalia che nel 2017 ha fatto precipitare la compagnia verso l'amministrazione straordinaria), hanno piegato le ginocchia di Air France. Che oggi cerca un nuovo ceo. Ma non lo trova e anzi a sentire i dipendenti "rischia di essere la nuova Sabena o Alitalia se non si cercherà un nome che conosca il settore".
Anche stavolta, e con un'inedita presa di posizione, un'associazione di dipendenti, ex manager e sindacalisti ("TousAirFrance", il nome), ha scritto alla troika che oggi gestisce in emergenza il vettore chiedendo, in sostanza di scegliere un dirigente che "conosca il trasporto aereo" e non un manager preso per il nome. Questo per non far precipitare la compagnia in uno stato di crisi come quello già vissuto "da Sabena o Alitalia". Un nome, in realtà era già emerso nelle ultime ore ed era quello di Philippe Capron, numero uno della multiutility parigina Veolia, che i occupa di energia, acqua, rifiuti ma che non ha mai trattato aerei e passeggeri.
Insomma, si profila una nuova crisi nella crisi di Air France che rischia di far esplodere lo scontro - sempre nell'aria - tra dipendenti infuriati e management. Non va infatti dimenticata l'aggressione ad alcuni dirigenti di Air France avvenuta nei pressi della sede di Roissy di Air France nel 2015. Allora alcuni lavoratori arrabbiati per i possibili tagli al personale, strapparono ai malcapitati i vestiti di dosso. Solo l'intervento della sicurezza interna della società evitò il peggio.
E proprio per non innescare una nuova clamorosa protesta dei dipendenti nelle ultime ore è intervenuto il ministro delle Finanze Bruno Le Maire che ha smussato gli angoli spiegando che "il nome di Capron, era solo uno di quelli al vaglio del governo", azionista di riferimento col 14% del capitale, per la scelta del nuovo numero uno.
http://www.repubblica.it/economia/2...igi-200057213/?ref=RHPPLF-BH-I0-C4-P6-S1.4-T1