Non è proprio un TR. Non essendo in vacanza, non ho visitato praticamente nulla, ma ho solo fatto qualche passeggiata in città, comunque molto interessante anche per capire la storia travagliatissima del Paese e del suo popolo.
AZ896
Roma-Il Cairo
A321neo
12.40-16.55
Il primo volo è per il Cairo, dove ITA vola con il 321neo ed offre un prodotto estremamente valido sui voli di medio raggio. Il volo è pieno e arriviamo perfettamente in orario nonostante qualche minuto di ritardo alla partenza. Unica nota negativa, l’imbarco gestito in maniera assolutamente caotica a FCO (oltre ad essere via bus).

Spritz subito dopo il decollo.

Su questo volo è previsto il pranzo a tre portate.
Antipasto di cous cous di polpo.

Piatto principale (spigola in guazzetto). Essendo il piatto dello chef stellato, mi aspettavo qualcosa di più (sapore buono ma presentazione quasi da ospedale…)

Dessert, mousse al cioccolato. I grissini fanno parte, per un motivo ignoto, del piatto.

A fine pranzo siamo già a metà volo.

Nonostante la foschia, si intravedono le Piramidi durante l’avvicinamento a CAI.

ME308
Il Cairo-Beirut
A320
14.35-15.50
Dopo un giorno al Cairo si prosegue per Beirut con la compagnia di bandiera libanese.

Partiti in ritardo, recuperiamo in volo e arriviamo quasi puntuali a destinazione. Anche in questo caso il volo è pieno. Farò più foto al ritorno, questo è il pasto servito sul volo che dura poco meno di un’ora, panino gusto non pervenuto e wrap.

[OT Beirut]
La Piazza dei martiri è nella zona centrale che correva lungo la cd. linea verde e separava la zona est da quella ovest ed è stata interamente distrutta durante la guerra e quindi ricostruita. Più di recente è stata teatro di grandi manifestazioni di protesta.



Questo sarebbe il punto nevralgico del centro, ma essendo la sede del Parlamento, è totalmente sigillato e militarizzato (e quindi deserto)



Per un Paese che ha vissuto orrori di ogni tipo (e per certi versi continua a viverli e/o subirli) i libanesi non hanno perso il senso dell’umorismo.
Almaza è la birra nazionale.

In centro hanno ricreato anche una versione moderna del souq (mercato) tradizionale. Non so giudicare il risultato di questo ibrido souq/mall, ma la cosa sicura è che i negozi sono tutti vuoti per la gravissima crisi economica.

Oltre a guerre, bombardamenti ed esplosioni varie, entra in gioco pure la sfiga. Questo edificio di Zaha Hadid è andato a fuoco dopo l’esplosione al porto e poco prima di essere ultimato.

Ma in generale, nonostante la crisi, la gente pensa a fare baldoria perché "chissà che altro succede domani".
L’infrastruttura però è in uno stato pietoso. Il roaming dati non funziona per niente (eppure dovrebbe essere 4G) e c’è un solo operatore. La corrente viene erogata solo un paio d’ore al giorno e si campa solo grazie a generatori che spuntano come funghi ad ogni angolo, con buona pace per l'ambiente.

Questo che alimenta un supermercato è montato su un camion parcheggiato davanti. Inutile dire che le loro emissioni aumentano il piacere di camminare per strada, dove già ci sono sui 34 gradi (e 70% di umidità).

I cavi di allaccio alla rete e ai vari generatori sono un far west.

Nonostante tutto, la passeggiata sul lungomare è molto piacevole, specie al tramonto quanto le temperature scendono sotto 30 gradi.



Ci sono relitti di guerra (questo era l’Holiday Inn, aperto nel 1974, un anno prima che scoppiasse la guerra civile) a ricordare il drammatico passato neanche troppo lontano.

Fa sempre un pò specie vedere queste statue giganti della Madonna in una capitale araba (ovviamente solo nella zona est, prevalentemente cristiana).

La cucina libanese è tra le migliori al mondo IMHO. Raffinata e variata come poche altre, un vero highlight del viaggio!


[FINE OT]
Si riparte per Il Cairo. L’aeroporto è una bolgia infernale, ed è del tutto sottodimensionato per il traffico in questa stagione. Le file o pseudo tali sono anarchia assoluta.
Questa è la situazione all’immigration, e non è niente rispetto alla sicurezza e al check-in che la precedono.

In compenso la Cedar lounge della MEA, con due saloni attorno a questo ampio atrio e viste panoramiche su tarmac, città e montagne, è enorme ed è spettacolare. Ancora più se si considera la modesta dimensione della compagnia (una ventina di aerei prevalentemente A320).





Ci sono anche varie teche con reperti o antichità.



Per colazione ci sono dolci, piatti freddi (formaggi tipici locali) e il foul caldo (altro piatto tipico a base di fagioli).



E’ ferragosto e in TV in diretta c’è la messa (in arabo).

ME308
Beirut-Il Cairo
A320
12.15-13.35
Anche questo volo è operato da un 320 con una J enorme di 6 file di 2-2, per 24 posti totali. La configurazione è quella di una F americana ma con molto più spazio per le gambe. Riempimento al 50% su questo specifico volo.



Sciambágn (cit.)

Carino il video di sicurezza che esalta i luoghi turistici del Paese (che sono tanti).

Lo svolgimento del volo è curioso. Lasciamo lo stand con circa 15min di ritardo e ci allineiamo a fondo pista. Aspettiamo qualche minuto e poi ricominciamo il taxi verso il terminal.
Viene fatto un annuncio (solo in arabo) con cui il comandante spiega che un passeggero non si è presentato all’imbarco e per motivi di sicurezza dobbiamo tornare al gate e fare altri controlli.
Al gate riattaccano il finger e sale una schiera di personale di terra. Intanto noto dal finestrino che stanno aprendo la stiva.
Deduco che non avevano sbarcato il bagaglio: ma se ne sono accorti mentre stavamo per decollare?!
Dopo un pò il comandante (stavolta in inglese e arabo) dice che siamo pronti a ripartire ma avendo consumato carburante dobbiamo fare refuel.
Alla fine decolliamo con oltre un’ora di ritardo alle 13.35.
Una volta in volo servono il pranzo con due panini (bresaola e gamberi) e una squisita crostatina al mango.

Espresso

Lunga deviazione per evitare Israele.

Arriviamo con un’ora di riardo a CAI. Per fortuna avevo 4 ore di connessione quindi nessun problema.
La Ahlain lounge che usa ITA (e che usano quasi tutte le compagnie al T2) è stracolma e non proprio gradevole.
Mi concedo un ultimo snack mediorientale.

AZ897
Il Cairo-Roma
A321neo
17.55-20.30
Imbarco puntualissimo e lasciamo lo stand con qualche minuto di anticipo. Stavolta il LF è circa 50%.
Altro sciambágn.

E altro spritz.

Il menù é identico a quello di andata e provo piatti diversi (tacchino, pollo e formaggio al posto del dolce).



Prima dell’atterraggio distribuiscono gelatine alla frutta, un gesto che credo costi poco ma lascia una buona impressione.

Arriviamo con 30 minuti di anticipo. Scendiamo al finger (miracolo!) e sono fuori con il bagaglio ritirato alle 20.20, 10 minuti prima dell’arrivo schedulato.
Good job ITA!
AZ896
Roma-Il Cairo
A321neo
12.40-16.55
Il primo volo è per il Cairo, dove ITA vola con il 321neo ed offre un prodotto estremamente valido sui voli di medio raggio. Il volo è pieno e arriviamo perfettamente in orario nonostante qualche minuto di ritardo alla partenza. Unica nota negativa, l’imbarco gestito in maniera assolutamente caotica a FCO (oltre ad essere via bus).

Spritz subito dopo il decollo.

Su questo volo è previsto il pranzo a tre portate.
Antipasto di cous cous di polpo.

Piatto principale (spigola in guazzetto). Essendo il piatto dello chef stellato, mi aspettavo qualcosa di più (sapore buono ma presentazione quasi da ospedale…)

Dessert, mousse al cioccolato. I grissini fanno parte, per un motivo ignoto, del piatto.

A fine pranzo siamo già a metà volo.

Nonostante la foschia, si intravedono le Piramidi durante l’avvicinamento a CAI.

ME308
Il Cairo-Beirut
A320
14.35-15.50
Dopo un giorno al Cairo si prosegue per Beirut con la compagnia di bandiera libanese.

Partiti in ritardo, recuperiamo in volo e arriviamo quasi puntuali a destinazione. Anche in questo caso il volo è pieno. Farò più foto al ritorno, questo è il pasto servito sul volo che dura poco meno di un’ora, panino gusto non pervenuto e wrap.

[OT Beirut]
La Piazza dei martiri è nella zona centrale che correva lungo la cd. linea verde e separava la zona est da quella ovest ed è stata interamente distrutta durante la guerra e quindi ricostruita. Più di recente è stata teatro di grandi manifestazioni di protesta.



Questo sarebbe il punto nevralgico del centro, ma essendo la sede del Parlamento, è totalmente sigillato e militarizzato (e quindi deserto)



Per un Paese che ha vissuto orrori di ogni tipo (e per certi versi continua a viverli e/o subirli) i libanesi non hanno perso il senso dell’umorismo.
Almaza è la birra nazionale.

In centro hanno ricreato anche una versione moderna del souq (mercato) tradizionale. Non so giudicare il risultato di questo ibrido souq/mall, ma la cosa sicura è che i negozi sono tutti vuoti per la gravissima crisi economica.

Oltre a guerre, bombardamenti ed esplosioni varie, entra in gioco pure la sfiga. Questo edificio di Zaha Hadid è andato a fuoco dopo l’esplosione al porto e poco prima di essere ultimato.

Ma in generale, nonostante la crisi, la gente pensa a fare baldoria perché "chissà che altro succede domani".
L’infrastruttura però è in uno stato pietoso. Il roaming dati non funziona per niente (eppure dovrebbe essere 4G) e c’è un solo operatore. La corrente viene erogata solo un paio d’ore al giorno e si campa solo grazie a generatori che spuntano come funghi ad ogni angolo, con buona pace per l'ambiente.

Questo che alimenta un supermercato è montato su un camion parcheggiato davanti. Inutile dire che le loro emissioni aumentano il piacere di camminare per strada, dove già ci sono sui 34 gradi (e 70% di umidità).

I cavi di allaccio alla rete e ai vari generatori sono un far west.

Nonostante tutto, la passeggiata sul lungomare è molto piacevole, specie al tramonto quanto le temperature scendono sotto 30 gradi.



Ci sono relitti di guerra (questo era l’Holiday Inn, aperto nel 1974, un anno prima che scoppiasse la guerra civile) a ricordare il drammatico passato neanche troppo lontano.

Fa sempre un pò specie vedere queste statue giganti della Madonna in una capitale araba (ovviamente solo nella zona est, prevalentemente cristiana).

La cucina libanese è tra le migliori al mondo IMHO. Raffinata e variata come poche altre, un vero highlight del viaggio!


[FINE OT]
Si riparte per Il Cairo. L’aeroporto è una bolgia infernale, ed è del tutto sottodimensionato per il traffico in questa stagione. Le file o pseudo tali sono anarchia assoluta.
Questa è la situazione all’immigration, e non è niente rispetto alla sicurezza e al check-in che la precedono.

In compenso la Cedar lounge della MEA, con due saloni attorno a questo ampio atrio e viste panoramiche su tarmac, città e montagne, è enorme ed è spettacolare. Ancora più se si considera la modesta dimensione della compagnia (una ventina di aerei prevalentemente A320).





Ci sono anche varie teche con reperti o antichità.



Per colazione ci sono dolci, piatti freddi (formaggi tipici locali) e il foul caldo (altro piatto tipico a base di fagioli).



E’ ferragosto e in TV in diretta c’è la messa (in arabo).

ME308
Beirut-Il Cairo
A320
12.15-13.35
Anche questo volo è operato da un 320 con una J enorme di 6 file di 2-2, per 24 posti totali. La configurazione è quella di una F americana ma con molto più spazio per le gambe. Riempimento al 50% su questo specifico volo.



Sciambágn (cit.)

Carino il video di sicurezza che esalta i luoghi turistici del Paese (che sono tanti).

Lo svolgimento del volo è curioso. Lasciamo lo stand con circa 15min di ritardo e ci allineiamo a fondo pista. Aspettiamo qualche minuto e poi ricominciamo il taxi verso il terminal.
Viene fatto un annuncio (solo in arabo) con cui il comandante spiega che un passeggero non si è presentato all’imbarco e per motivi di sicurezza dobbiamo tornare al gate e fare altri controlli.
Al gate riattaccano il finger e sale una schiera di personale di terra. Intanto noto dal finestrino che stanno aprendo la stiva.
Deduco che non avevano sbarcato il bagaglio: ma se ne sono accorti mentre stavamo per decollare?!
Dopo un pò il comandante (stavolta in inglese e arabo) dice che siamo pronti a ripartire ma avendo consumato carburante dobbiamo fare refuel.
Alla fine decolliamo con oltre un’ora di ritardo alle 13.35.
Una volta in volo servono il pranzo con due panini (bresaola e gamberi) e una squisita crostatina al mango.

Espresso

Lunga deviazione per evitare Israele.

Arriviamo con un’ora di riardo a CAI. Per fortuna avevo 4 ore di connessione quindi nessun problema.
La Ahlain lounge che usa ITA (e che usano quasi tutte le compagnie al T2) è stracolma e non proprio gradevole.
Mi concedo un ultimo snack mediorientale.

AZ897
Il Cairo-Roma
A321neo
17.55-20.30
Imbarco puntualissimo e lasciamo lo stand con qualche minuto di anticipo. Stavolta il LF è circa 50%.
Altro sciambágn.

E altro spritz.

Il menù é identico a quello di andata e provo piatti diversi (tacchino, pollo e formaggio al posto del dolce).



Prima dell’atterraggio distribuiscono gelatine alla frutta, un gesto che credo costi poco ma lascia una buona impressione.

Arriviamo con 30 minuti di anticipo. Scendiamo al finger (miracolo!) e sono fuori con il bagaglio ritirato alle 20.20, 10 minuti prima dell’arrivo schedulato.
Good job ITA!