GUERRA DEGLI AEROPORTI - IL NUOVO PIANO NAZIONALE
«Noi si litiga, e Bologna ci frega»
Mario Lancisi
Già ora tanti fiorentini, se non partono da Peretola, preferiscono lo scalo emiliano al Galilei. E con la Tav potrebbe essere un esodo
Filippeschi, sindaco di Pisa: smettiamola, sennò perde tutta la regione. «Stop al vecchio campanilismo, bisogna fare sistema e migliorare i nostri collegamenti»
FIRENZE. Come i capponi di Renzo Tramaglino che nella comune sventura (stavano per finire nella pentola dell’avvocato Azzeccagarbugli) si beccavano a vicenda, anche Firenze e Pisa rischiano di fare la stessa fine. Ad evocare questo rischio è il sindaco di Pisa Marco Filippeschi. «Se i due scali toscani non si integrano e non fanno sistema, soprattutto con la Tav, c’è il pericolo che se ne avvantaggi Bologna», spiega. La Tav, fine anno: 25 minuti di treno da Firenze a Bologna. Volare sopra la città felsinea può essere un’attrattiva per fiorentini, pratesi e pistoiesi. Più che andare a Pisa. Con treni di 50 minuti, quando sono in orario. Intanto a Bologna gongolano: «Già il 4-5% dei nostri passeggeri vengono da Firenze...», dice il responsabile commerciale Antonello Bonolis.
Di fronte alla possibilità che tra Firenze e Pisa riemerga una vecchia (e stantìa) guerra di campanile, Filippeschi come primo cittadino pisano mette le mani avanti, alza la bandiera bianca della pace e esclama: basta, non facciamoci del male, ma uniamoci per evitare che Bologna schiacci non tanto Firenze o Pisa, ma la Toscana intera (già oggi da Siena un bus porta i passeggeri allo scalo bolognese).
Rischio Bologna. Bologna è un pericolo reale, concreto: «Un grande polo attrattivo che con l’alta velocità diventa assai competitivo e rischia di depotenziare il sistema toscano», osserva Filippeschi. Già oggi 5 passeggeri su 100 (compreso gli stranieri) che salgono sugli aerei che decollano dallo scalo bolognese parlano toscano.
La situazione è destinata a mutare radicalmente con l’avvento della Tav. Si consideri che attualmente per andare a Bologna occorrono 60 minuti (10 più che a Pisa), anche se i treni diretti nella città felsinea sono numerosi e generalmente in orario. Dalla stazione bolognese all’aeroporto occorrono altri 30 minuti. Totale: un’ora e mezzo, da Firenze all’aeroporto di Bologna. Pisa (se i treni regionali sono in orario) è più competitiva, ma non di molto.
Nel giro di due-tre anni la situazione rischia di capovolgersi perché con la Tav da Firenze si arriverà a Bologna in 25 minuti e dalla stazione, a partire dal 2011, entrerà in funzione un treno navetta che porterà i passeggeri in 7 minuti al terminal dello scalo emiliano.
Scenari futuri. Dunque il futuro prospetta uno scenario in cui, comunque la si giri, Bologna - almeno per il fattore tempo - è competitiva con Pisa. «La sfida la dobbiamo vincere su due piani. Cercando di accorciare i tempi di accesso allo scalo pisano e di migliorare i servizi», spiega Filippeschi. Per quanto riguarda i tempi, l’opera più realistica è la costruzione di una navetta che colleghi la stazione di Pisa all’aeroporto. Poi c’è il problema di treni più comodi e di un servizio di qualità.
Ma a parità di tempi, la vera sfida tra Pisa e Bologna si giocherà sull’offerta dei voli. «Oggi Pisa è più forte per quelli low cost, anche se noi abbiamo allacciato rapporti con la Ryanair. La nostra forza sta invece nel collegamento con aeroporti dai quali poi si può andare ovunque, come ad esempio Monaco, Francoforte e Bruxelles», spiega Bonolis.
Pisa tallona Bologna. Dal 2000 al 2008 Pisa ha incrementato il traffico passeggeri del 217,9% (passando da un milione e 246 passeggeri a quasi 4milioni) mentre Bologna ha registrato un incremento del 20% circa (da 3 milioni e mezzo a 4 milioni e 225mila). Come una lepre Pisa sta tallonando Bologna. Che però potrebbe trovare un aiuto dalla Tav («Non c’è dubbio che noi siamo molto interessati al bacino di utenza della Toscana», spiega Bonolis) e dall’autolesionismo toscano. E più che la Tav e Bologna l’impressione è che Filippeschi tema la disunione toscana. Che si faccia una fine da polli...