Un hub in Calabria


Soldi per tutti

" Di fronte alla crisi del trasporto aereo, la Calabria rilancia. Non paga di tre aeroporti nel raggio di 100 chilometri, due dei quali sommersi di debiti, ne costruisce un altro a Sibari, frazione di Cassano allo Ionio. Che l’assessore vuole di ambizioni gigantesche. Un hub, quel che neanche Malpensa è riuscita a diventare. «La risposta che tanti sibaritidi aspettavano è arrivata, l’hub si fa!», si esulta nei forum telematici. "

(fonte: lastampa.it)
 
" Di fronte alla crisi del trasporto aereo, la Calabria rilancia. Non paga di tre aeroporti nel raggio di 100 chilometri, due dei quali sommersi di debiti, ne costruisce un altro a Sibari, frazione di Cassano allo Ionio. Che l’assessore vuole di ambizioni gigantesche. Un hub, quel che neanche Malpensa è riuscita a diventare. «La risposta che tanti sibaritidi aspettavano è arrivata, l’hub si fa!», si esulta nei forum telematici. "

(fonte: lastampa.it)

Addirittura più grande di Malpensa? Possibile? Lamezia va benissimo però non vuol dire che un altro sarà in ugual misura fortunato e trafficato!
 
Ma chi è questo il cugino di Di Paola? :super:


Bhè scusate, Di Paola può dire che Bari diventerà l'hub transnazionale, porta d'oriente per l'Est del Mondo, collegato con le principali città mondiali da voli feeder effettuati da una low cost intercontinentale di gran lusso e loro non possono aspirare a diventare HUB:D?

Un pò di par condicio!
 
da calabrese, stanco e arrabbiato, NON HO PAROLE.

sapevo della miopia dei politici e amministratori calabresi, ma ancora non mi ero reso conto della loro assoluta CECITA'!

sono tornato in Calabria 2 anni e mezzo fa credendoci. CREDENDOCI DAVVERO.
e continuerò a farlo.

Però certe notizie sono realmente un pugno nello stomaco.

Allora sapete che vidico? Visto che la provincia di Cosenza ha voluto l'aeroporto e glielo hanno fatto,....... sapete che vi dico? LO VOGLIAMO ANCHE NOI A VIBO VALENTIA L'AEROPORTO.

Disterà solo 25 km da SUF ma... che ce frega? tanto Bruxelles paga!

Non voglio fare un discorso che sfori nella politica ma ASPETTO CON ANSIA IL 2013, l'anno in cui (lo spero con tutto il cuore) l'Unione Europea ci "staccherà la spina" e finirà di inviare danaro e finanziamenti pubblici che vengono amministrati da certe facce di c....

E spero che, ancora prima, arrivi il FEDERALISMO FISCALE.
Non per una questione di destra o di sinistra. Ma solo perchè i politici calabresi dovranno per forza darsela a gambe ed abbandonare la politica perchè.... lì sì che saranno caxxi amari, lì sì che sarà necessario avere STOFFA per saper amministrare (BENE) i pochi spiccioli che avremo a disposizione.

Sogno? Boh!

scusate lo sfogo
 
Sembra che la Calabria non sia interessata dalla crisi devastante che sta interessando il resto d'Italia e del mondo. Se una porcata del genere succedesse in Piemonte credo che i cassintegrati e i licenziati delle aziende che stanno fallendo si leverebbero in rivolta.

:morto:
 
Ultima follia: un hub in Calabria

GIUSEPPE SALVAGGIULO
CATANZARO
«Un hub. Sì, ci serve proprio un hub». Nell’auto blu che sprofonda nel traffico impazzito di Catanzaro (vicoli intasati, zero parcheggi e la funicolare, unica alternativa, guasta da un mese), l’assessore regionale al Turismo Damiano Guagliardi guarda lontano. «Non possiamo limitarci all’utenza nazionale: dobbiamo aprire le vie dell’Oriente, i Balcani, il Mediterraneo. Portare charter dalla Russia e dall’America». Vasto programma. Di fronte alla crisi del trasporto aereo, la Calabria rilancia. Non paga di tre aeroporti nel raggio di 100 chilometri, due dei quali sommersi di debiti, ne costruisce un altro a Sibari, frazione di Cassano allo Ionio. Che l’assessore vuole di ambizioni gigantesche. Un hub, quel che neanche Malpensa è riuscita a diventare. «La risposta che tanti sibaritidi aspettavano è arrivata, l’hub si fa!», si esulta nei forum telematici.

Speranze e delusioni
«Sarà l’ennesimo fallimento. Fumo negli occhi: si dice alla gente che cambierà tutto, invece non cambia niente», sospira Eugenio Ripepe, che gestisce lo scalo di Lamezia Terme, l’unico in attivo nella regione. Quello di Reggio Calabria ha accumulato 12 milioni di euro di passivo in tre anni e l’ultimo bilancio è ora nelle mani della Finanza. Crotone è addirittura chiuso da tre mesi: nessuna compagnia ci vuole andare, nonostante 3 milioni di euro l’anno di incentivi pubblici. Ma che problema c’è: gli enti locali ripianano i debiti e la Regione continua a finanziare tutti, 135 milioni di euro solo quest’anno. Lamezia chiede una pista più lunga per i voli internazionali? Va bene, ma a patto che si faccia anche a Crotone, dove non atterrano nemmeno quelli nazionali.

«In Calabria gli aeroporti sono come gli ospedali - spiega Ripepe - ogni paese vuole il suo, il politico locale si fa bello con gli elettori, poi la Regione si fa carico dei problemi». Dunque anche la questione dell’aeroporto di Sibari è politica. Da vent’anni questa piana dorata di agrumeti che fu Magna Grecia si sente umiliata e reclama un aeroporto: possibile che solo la provincia di Cosenza non ne debba avere? Ora, finalmente, la battaglia pare vinta. La Regione ha già stanziato 6 milioni di euro per progetto ed esproprio dei suoli. Altri 28,5 milioni per realizzare l’opera arriveranno dai fondi europei. Per i costi di gestione si vedrà. «Del resto in Italia non sarebbe il primo né l’unico aeroporto in perdita», mette le mani avanti Gianluca Gallo, sindaco di Cassano allo Ionio.

Il punto è capire che tipo di aeroporto sarà. Bacino d’utenza 300-400 mila abitanti: le città principali della zona sono Rossano e Corigliano, non proprio metropoli. Il vecchio progetto prevede nella prima fase 50 mila passeggeri l’anno. Insomma poco più di uno scalo turistico e l’assessore Guagliardi, che sogna un hub, non ci sta: «È inadeguato, serve un altro progetto. C’è un hinterland di città tra le pendici di Sila e Pollino, l’intera popolazione vuole uno scalo internazionale». Il progettista Francesco Gatto assicura che «ci saranno voli di linea per Roma, Milano, Venezia, Torino, Bergamo e alcune capitali europee. Poi tutto dipenderà dalle compagnie». In ogni caso, Sibari si candida a una gestione in perdita (il business plan ipotizza generosamente il pareggio di bilancio dopo quattro anni). Pagherà in contribuente. Non solo.

Ha senso costruire un nuovo aeroporto a 110 chilometri di distanza da quello già boccheggiante di Crotone? Il sindaco di Cassano non ha dubbi: «È un’opera fondamentale per il nostro territorio». «Certo che no, è una follia, una scelleratezza - si agita Emilio De Masi, vicepresidente della Provincia di Crotone, azionista dello scalo concorrente - più che di nuovi aeroporti qui avremmo bisogno di una strada decente». In effetti, in auto da Sibari a Crotone occorrono due ore e mezzo attraversando sette paesi sulla famigerata statale 106, «la strada della morte». La linea ferroviaria che corre, si fa per dire, lungo il mar Ionio è a binario unico e non elettrificata.

«Di questo bisognerebbe occuparsi: a cosa e a chi realmente serve il quarto aeroporto in Calabria?», protesta Franco Falcone di Legambiente. Per non dire delle probabili mire della ‘ndrangheta, che da queste parti gestisce tutto: appalti, mercato del lavoro, villaggi turistici.

Soldi per tutti
In dieci anni, l’aeroporto di Crotone è servito soprattutto a trasportare gli onorevoli locali a Roma senza la fatica della Salerno-Reggio. Il volo per Bologna, invece, veniva giustificato con «lo scambio di esperienze sanitarie». Pietoso eufemismo per i viaggi della speranza dei malati calabresi negli ospedali emiliani. Poi, tre mesi fa, lo stop ai voli. Ma di chiudere non se ne parla. Anzi sono in corso lavori di ampliamento per 30 milioni di euro. «Come il costo di un chilometro di autostrada, soldi ben spesi», si difende l’amministratore delegato Romeo Fauci. E se Crotone non chiude, perché Sibari non dovrebbe aprire? È ciò che sostengono i molti e variopinti sponsor politici del nuovo scalo, da Forza Italia a Rifondazione passando per l’Italia dei Valori. La Camera di Commercio ha chiesto di partecipare all’impresa. «Molti privati sono interessati», assicura il sindaco. Luigi Incarnato, assessore regionale ai Lavori Pubblici, di hub non vuole sentir parlare («Improponibile») ma sull’utilità dell’aeroporto non ha esitazioni: «Nella zona di Sibari c’è una qualità climatica straordinaria, 28 gradi in autunno, mai freddo gelido. È la Miami d’Italia: niente artrosi, mal di testa, mal di denti. L’ideale per gli anziani. E poi il pianeta è pieno di calabresi, 22 milioni nel mondo...». Le ruspe si metteranno all’opera nei prossimi mesi. Tra un paio d’anni, sempre che si trovino le compagnie, i primi voli. Resta da vedere se sarà davvero un decollo, per la Calabria.

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200812articoli/38805girata.asp
 
Perchè certa gente è a piede libero? Ma nessuno a Roma sente ste caxxate?
Anche Bruxelles però rompe le b....e solo quando vuole lei, da dove escono i soldi per queste min...te???
 
la cosa più triste, oltre a costruire aeroporti dove non è necessario, è che si utilizza la parola HUB a sproposito ... ma lo sanno che un HUB è per una compangia e nn per un aeroporto ?
 
la cosa più triste, oltre a costruire aeroporti dove non è necessario, è che si utilizza la parola HUB a sproposito ... ma lo sanno che un HUB è per una compangia e nn per un aeroporto ?
Su questo sono in buona compagnia: la prestigiosa rivista "Airliner World" usa spesso e volentieri la parola hub in contesti in cui non ha alcun senso.
 
In Italia siamo totalmente distanti dalla concezione di uso "cum criterio" dei soldi pubblici, hub in calabria?
Ma chiss so pazz
 
Se sono lì, qualcuno li ha pur votati. La prossima volta si può cambiare, questo è il bello della democrazia (poi se son tutti uguali una volta raggiunta la poltrona, è un altro discorso).
Se invece si rieleggono....

(Occhio che non ho idea di che colore politico siano i tipi in questione)