Thread Alitalia/Cai 17-18 novembre

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domenica 16 novembre 2008, 18:10

Alitalia, Fantozzi: debiti per 2,3 miliardi Piloti e hostess malati

di Paolo Stefanato

Il nesso sembra diretto: viste le incognite sanzionatorie che stanno accompagnando le agitazioni sindacali, il personale dell’Alitalia ha imboccato la scorciatoia, ovvero si dà malato. Ne dà notizia, con un comunicato ufficiale, la stessa compagnia, che parla di «consistente aumento delle assenze per malattia», e lo confermano fonti confidenziali secondo le quali, nell’arco di una settimana, il ricorso al certificato medico è più che raddoppiato tra piloti e assistenti di volo; ieri comandanti e primi ufficiali indisposti sono stati 70, quando sabato scorso, 8 novembre, erano una trentina.
Concluso lo sciopero selvaggio dei comitati di base, che ha acutizzato la situazione spingendo vari esponenti politici e di governo a invocare sanzioni penali, continua invece lo «sciopero bianco» (e cioè la pedissequa e rigorosa applicazione delle regole contrattuali) delle sigle non confederali che non hanno sottoscritto il contratto con Cai (Anpac, Up, Avia, Anpav e Sdl); ma sull’azione di questa parte del personale, che non parla di «sciopero», ma si richiama al rigoroso controllo delle norme di sicurezza nell’interesse dei passeggeri, pesa il giudizio della Commissione di garanzia sugli scioperi (presieduta da Antonio Martone), che se riterrà che di sciopero illegale si tratta procederà con le relative sanzioni. Meglio, dunque, la malattia.
Rispondendo a precise richieste dell’Enac, ieri la compagnia commissariata ha diffuso una nota per comunicare che, «a causa del persistere del comportamento anomalo nelle procedure operative nonché del consistente aumento delle assenze per malattia di una parte del personale di volo, si sta procedendo a un piano di riduzione dell’operativo per tutta la prossima settimana al fine di limitare il più possibile l’impatto e i disagi per i nostri clienti. Inoltre, si sta attivando anche un programma di riprotezione su altri voli per i passeggeri coinvolti nella nuova programmazione del network. I voli non operativi per la settimana saranno resi noti da domani (oggi, ndr) sul sito Internet www.alitalia.it (link "stato del volo"), oltre che attraverso il palmare (mobile.alitalia.it) oppure attraverso il call center (062222)». Non è ancora disponibile il piano dei voli della prossima settimana. Ma dando indicazioni sulla reperibilità delle informazioni e sulla riprotezione dei passeggeri Alitalia ha inteso dare risposta alle sollecitazioni arrivate dall’Enac che, in caso di incapacità della compagnia a mantenere inalterato il proprio operativo, potrebbe sempre sospendere la licenza provvisoria con la quale Alitalia sta operando.
Quanto ai disagi, anche ieri, che pur non era un giorno lavorativo, se ne sono registrati parecchi: in serata solo all’aeroporto di Fiumicino era salito a 51, tra arrivi e partenze, il numero di voli cancellati Alitalia, 32 voli soppressi in arrivo e 19 in partenza. Numerosi i ritardi, alcuni superiori all’ora, con punte fino alle quattro ore. Nel corso dell’intera settimana, i voli cancellati sono stati circa 400, su un totale di circa 2.500.
Va ricordato, comunque, che l’operativo di Alitalia è già ridotto rispetto al passato: dai 700 voli giornalieri precedenti il piano Prato di sopravvivenza, oggi decolli e atterraggi sono circa cinquecento.
 
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ROMA
Il caos Alitalia continua. Circa quattrocento voli cancellati da lunedì scorso ad oggi e altri disagi previsti per tutta la prossima settimana. La compagnia è costretta a tagliare voli anche per i prossimi giorni non solo per lo sciopero bianco degli equipaggi che applicano alla lettera le regole del manuale operativo ma anche per un «consistente aumento delle assenze per malattia». Dura la posizione del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi: «Chi blocca aeroporti e strade, prendendo in ostaggio terzi innocenti va sanzionato in via amministrativa e anche penale».

Non si fermano dunque le cancellazioni di voli ed i ritardi che la compagnia prevede anche per tutta la prossima settimana. Oggi sono 50 i voli Alitalia cancellati tra l’aeroporto romano di Fiumicino e quello di Milano Linate, a causa della sciopero bianco messo in atto dai lavoratori della compagnia aderenti al fronte del no che protestano contro l’accordo con Cai. Per quanto riguarda lo scalo della capitale, in mattinata sono stati circa 30 i voli annullati, una decina in meno nel capoluogo lombardo. A Linate infatti le cancellazioni hanno coinvolto 9 voli in partenza (sia per destinazioni nazionali sia estere) e 11 in arrivo. Domani entrerà in vigore il piano di riduzione dell’operativo dei voli per l’intera settimana.

Sullo "sciopero bianco" è duro lo scambio di accuse con l’azienda. Gli aerei non decollano per colpa «del persistere del comportamento anomalo nelle procedure operative» da parte degli equipaggi che da giorni stanno applicando puntigliosamente le regole del manuale, dice l’azienda, che ora punta il dito anche contro «consistente aumento delle assenze per malattia di una parte del personale di volo». È una scelta dell’azienda quella di cancellare i voli, ribattono le sigle asserragliate sul fronte del no: per le organizzazioni dei piloti Anpac e Up e degli assistenti di volo Anpac e Avia, e per l’SdL, il «crescendo di ritardi e cancellazioni» potrebbe essere «un piano di emergenza per permettere alla Cai di subentrare nelle attività di Alitalia senza eccessivi scossoni attraverso un rallentamento del sistema, fino magari al blocco quasi totale».

Comunque, in questa fase difficilissima anche sul fronte della gestione, dice Fantozzi, potrebbe essere una soluzione valida «anticipare la riduzione di qualche volo per poter far volare gli altri in sicurezza e magari in orario». Oltra ai voli cancellati, è ancora caos bagagli per la valanga di valigie scaricate dai voli cancellati quando erano già sul punto di decollare. Il commissario straordinario, mentre tratta ancora sull’offerta della Cai, è impegnato nel braccio di ferro con i creditori. «Fratelli-coltelli», dice degli italiani: «Negli aeroporti cercano di sequestrarci gli aerei a terra e l’Eni che ci minaccia di non farci volare se non gli paghiamo la benzina». E l’Eni replica: «Applichiamo rigorosamente le regole contrattuali internazionali». Mentre sarebbero già state allentate alcune condizioni, come i tempi di consegna del carburante dopo il pagamento (ridotti da 15 a 7 giorni), per venire incontro alle difficoltà della compagnia.
 
La cordata italiana vicina a Air France
Il cerchio si sta chiudendo con la stretta sulla partnership e le strategie per gli scali lombardi di Linate e Malpensa

ROMA - Neanche il combattivo fronte lombardo ormai lo nega più: «È vero - dice l'attivissimo assessore ai Trasporti della Regione, Raffaele Cattaneo -, Cai (Compagnia aerea italiana) sta chiudendo con Air France-Klm. E noi non se siamo affatto contenti». Che il cerchio sia in via di chiusura lo testimonia anche l'emersione di quello che si è sempre immaginato essere un probabile protagonista dell'alleanza: Mediobanca. Piazzetta Cuccia è l'advisor di Parigi e curerà la messa a punto dell'alleanza internazionale della cordata italiana guidata da Roberto Colaninno.

L'annuncio dovrebbe essere dato entro fine mese, qualcuno dice anche in questa settimana. Sempre che non intervengano novità che facciano slittare tutta l'operazione oltre la data prefissata del 1˚ dicembre. I sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl infatti continuano a chiedere una proroga per assicurare ai lavoratori in uscita almeno lo stipendio di dicembre. Ma che assetto avrà la rete dell'alleanza tra la nuova Alitalia e Air France-Klm? «Quello non l'hanno deciso i francesi - suggerisce una fonte informata -: loro hanno preferito tenere un basso profilo per spuntarla su Lufthansa». Di certo non è immaginabile un ridimensionamento di Linate alla sola navetta Milano- Roma con 2 milioni di passeggeri anziché gli attuali 10: «Una condizione del genere - spiega Cattaneo - sarebbe stata ammissibile solo in caso di ritorno alla grande Malpensa...». Ma poiché non sarà così, a Malpensa, oltre ai voli intercontinentali attuali (Tokio, New York e San Paulo) dovrebbero arrivare la Pechino, la Shangai e la Seoul. Ma non molto di più. «Lo scenario possibile è una Cai-France su Fiumicino e una Lufthansa-Italia su Malpensa - azzarda Cattaneo - sempre che Cai ci liberi un po' di slot...».

Corriere.it
Antonella Baccaro
17 novembre 2008
 
Bella m...

Mi spiegassero che senso ha mettere PVG, PEK, JFK, GRU, NRT, ICN a MXP e tutto il resto a FCO... questo, ragazzi, è peggio di ciò che Alitalia non riusciva a fare prima... almeno concentrassero tutto su un unico scalo...

Peggio per loro. Falliranno prima di quanto non credano se mantengono questa linea...
 
Buongiorno ragazzi.

Dell'intervista di Fantozzi, l'unico aspetto che ritengo meritevole di interesse è l'anticipazione che in settimana si dovrebbe chiudere.
Per il resto le solite contraddizioni.

Dice che sta negoziando con CAI: il che significa che l'offerta vincolante è stata respinta.

Dice che l'offera da 1000 mln (risalente ai primi di settembre) è coerente con la valutazioni di Rothshild. Dice però anche che dovrà essere aggiornata in quanto il petrolio è sceso da 120 a 60 e che cai ha preteso quale condizione per l'acquisto la rinegoziazione dei contratti con i fornitori. E dici poco!

Scopriamo anche che Air france ha preso Mediobanca come advisor. Chissà se c'è un nesso con la norma salva Geronzi che avevano provato ad infilare nella legge alitalia. Fra qualche giorno sapremo se Mediobanca si limiterà a fare l'advisor o metterà anche dei dindini.
 
CAI avrebbe avuto un senso se il partner fosse stato LH.

Con AF al 20% e possibile acquisto in toto di AZ fra 5 anni, e malpensa ridotta al lumicino era meglio la vendita totale di Prodi.
 
....mi sfugge qualcosa....air france voleva comprare alitalia da prodi? ma non era lei che era scappata dopo avero posto 10 condizioni una piu assurda della'altra?
 
vedrete ragazzi che, secondo un disegno già prestabilito si dall'inizio, questa vicenda si concluderà con una grande vittoria dei leghisti che riusciranno a "spezzare le reni" ai francesi imponendo loro di far fare qualche scali ai malpensa ai voli intercontinentali af partenti da parigi.

Non dimentichiamoci che questa è una partita essenzialmente politica e tutti dovranno uscire vincitori.

-berlusconi grazie a qualche prestanome potrà dire che la maggioranza resta in italia,

- i nordisti imporranno ad af di fare qualche scalo nel loro hub ai voli intercontinentali e porteranno allo stesso tempo lh

- i romani otterranno che l'hub di riferimento di az sarà fiumicino

- il n. di aerei utilizzati all'ultimo aumenteranno per la gioia di piloti e assistenti di volo

E chi più ne ha più ne metta
 
Di certo non è immaginabile un ridimensionamento di Linate alla sola navetta Milano- Roma con 2 milioni di passeggeri anziché gli attuali 10: «Una condizione del genere - spiega Cattaneo - sarebbe stata ammissibile solo in caso di ritorno alla grande Malpensa...». Ma poiché non sarà così, a Malpensa, oltre ai voli intercontinentali attuali (Tokio, New York e San Paulo) dovrebbero arrivare la Pechino, la Shangai e la Seoul.

Vedo che le teste di legno che governano la lombardia sono sempre ferme sulle loro posizioni infantili suicide del Linate non si tocca, Linate non si tocca...

Spero fermamente che Lufthansa metta a Malpensa solo un paio di narrow body e basta, solo per il piacere di poter vedere quei beoti rimanere con tutte le carte in mano.
 
quello che interessa è avere LH e i diritti per lei, dei 5-6 voli CAI non frega niente a nessuno


per la verità a loro il merito delle questioni non interessa per nulla.
Si accontentano di qualche argomentino utile per fare facile propaganda con il loro popolo.
10 scali tecnici alla settimana dei voli intercontinentali af a loro bastano e avanzano.
 
...mah non capisco......lh su mxp....af \cai su fiumicino........per me lh fa a pezzi af\cai su fiumicino!.........

....o per lo meno fargli concorrenza sarà facile come picchiare uno mentre sta ca**ndo!....e scusate il "francesismo"...
 
Vedo che le teste di legno che governano la lombardia sono sempre ferme sulle loro posizioni infantili suicide del Linate non si tocca, Linate non si tocca...

Spero fermamente che Lufthansa metta a Malpensa solo un paio di narrow body e basta, solo per il piacere di poter vedere quei beoti rimanere con tutte le carte in mano.

Credo che vada ribaltata la frase. Lufthansa lotterà coi denti coi pirla lombardi nel caso non accondiscendessero alle sue condizioni su LIN. Lufthansa ormai è in ballo, ha acceso il motore ed è intenzionata a decollare. Credo che i tedeschi faranno veramente di tutto per ottenere ciò che vogliono, non si piegheranno facilmente al laissez-faire che finora hanno portato avanti le istituzioni lombarde, ora che hanno addentato l'osso non lo abbandoneranno tanto facilmente.
 
Vedo che le teste di legno che governano la lombardia sono sempre ferme sulle loro posizioni infantili suicide del Linate non si tocca, Linate non si tocca...

Spero fermamente che Lufthansa metta a Malpensa solo un paio di narrow body e basta, solo per il piacere di poter vedere quei beoti rimanere con tutte le carte in mano.

Ogni volta che leggo queste dichiarazioni (quelle di Cattaneo, non quelle di TW843) continuo a chiedermi perché esiste questa forte reticenza in Lombardia a limitare LIN.

Siamo tutti coscienti che LIN è un freno allo sviluppo di MXP hub, cosa ne impedisce veramente la limitazione/chiusura?
Quanto pesa LIN sul fatturato SEA?
I vettori che atterrano a LIN e quelli che atterrano a MXP hanno le stesse condizioni a livello tariffario verso Sea e gli handlers?
Quale sarebbe l’impatto sull’occupazione in SEA, sugli esercizi commerciali in aeroporto e sull’indotto dell’area in cui sorge LIN?
Dal punto di vista “elettorale” e di immagine quanto peserebbe per gli amministratori la chiusura del city airport milanese?
 
vedrete ragazzi che, secondo un disegno già prestabilito si dall'inizio, questa vicenda si concluderà con una grande vittoria dei leghisti che riusciranno a "spezzare le reni" ai francesi imponendo loro di far fare qualche scali ai malpensa ai voli intercontinentali af partenti da parigi.

Non dimentichiamoci che questa è una partita essenzialmente politica e tutti dovranno uscire vincitori.

-berlusconi grazie a qualche prestanome potrà dire che la maggioranza resta in italia,

- i nordisti imporranno ad af di fare qualche scalo nel loro hub ai voli intercontinentali e porteranno allo stesso tempo lh

- i romani otterranno che l'hub di riferimento di az sarà fiumicino

- il n. di aerei utilizzati all'ultimo aumenteranno per la gioia di piloti e assistenti di volo

E chi più ne ha più ne metta

Sbaglio o ti stai rendendo conto che a quella panzana della ricapitalizzazione non ci credevi nemmeno tu in realtà?
 
vedrete ragazzi che, secondo un disegno già prestabilito si dall'inizio, questa vicenda si concluderà con una grande vittoria dei leghisti che riusciranno a "spezzare le reni" ai francesi imponendo loro di far fare qualche scali ai malpensa ai voli intercontinentali af partenti da parigi.

Non dimentichiamoci che questa è una partita essenzialmente politica e tutti dovranno uscire vincitori.

-berlusconi grazie a qualche prestanome potrà dire che la maggioranza resta in italia,

- i nordisti imporranno ad af di fare qualche scalo nel loro hub ai voli intercontinentali e porteranno allo stesso tempo lh

- i romani otterranno che l'hub di riferimento di az sarà fiumicino

- il n. di aerei utilizzati all'ultimo aumenteranno per la gioia di piloti e assistenti di volo

E chi più ne ha più ne metta
l'unica cosa che qui non torna è la tua frase di chiusura..:))
qui ne hanno ben pochi, quindi non vorrei che a metterne di più siano altri... quelli che ne hanno di meno, cioè noi cittadini :sconfortato:

Ogni volta che leggo queste dichiarazioni (quelle di Cattaneo, non quelle di TW843) continuo a chiedermi perché esiste questa forte reticenza in Lombardia a limitare LIN.
Dal punto di vista “elettorale” e di immagine quanto peserebbe per gli amministratori la chiusura del city airport milanese?
e se quel traffico pax di LIN, una volta chiuso, finisse a BGY?
 
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