Thread Ryanair 2025


non avevo mai fatto caso che puoi portare 120x120x80 che è più di un m3...
 
Un po' come quando a LIN durante i lavori del 2019/2020 c'erano i murali fotorealistici del nuovo corpo F con aerei RYR sullo sfondo.
 
Un po' come quando a LIN durante i lavori del 2019/2020 c'erano i murali fotorealistici del nuovo corpo F con aerei RYR sullo sfondo.

Me li ricordo! Pensavo fosse un messaggio subliminale per gli "addetti ai lavori" ma in realta' era stata solo una scelta infelice di SEA. Potevano scegliere tra 50 compagnie per le immagini dei render, scelsero quella che non vola sullo scalo. Dilettanti.
 
Ricevuta e-mail in puro stile FR…

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Sciopero Ryanair in Spagna a Ferragosto: date, orari e aeroporti a rischio​

La prima tranche di agitazioni - indette a causa delle "costanti violazioni dei diritti dei lavoratori" da parte del gruppo Ryanair, spiega l'Ugt - è stata proclamata in tre fasce orarie nei giorni 15,16 e 17 agosto, e successivamente a cadenza regolare fino alla fine dell'anno

Il sindacato Ugt ha annunciato la convocazione di uno sciopero del personale di terra di Ryanair in Spagna, con data di inizio fissata per venerdì 15 agosto. In un comunicato, Ugt spiega che la protesta si terrà in tre fasce orarie (ore 5-9, 12-15 e 21-23:59) nei giorni 15, 16 e 17 agosto e poi tutti i mercoledì, venerdì, sabati e domeniche fino al 31 dicembre 2025.

Il sindacato indice più giorni di protesta​

Il motivo principale dello sciopero è la contestazione della "strategia di precarizzazione e pressione sull'organico" da parte di Azul Handling, la società del gruppo Ryanair che gestisce il personale di terra della compagnia: metodi che "violano diritti di base dei lavoratori", a detta di Ugt. Gli aderenti alla protesta dovranno rispettare servizi minimi che verranno fissati dal Ministero dei Trasporti spagnolo. Il sindacato Ugt spera che le proprie richieste vengano ascoltate da Azul Handling.

A luglio nuovo record passeggeri: +3% a 20,7 milioni di unità​

Intanto però arriva la notizia che a luglio Ryanair ha toccato un nuovo record di passeggeri, con una crescita del 3% a 20,7 milioni di unità, mentre è stabile il load factor, al 96%. Nei prossimi giorni il gruppo dovrà fare i conti con lo sciopero indetto in Spagna dal sindacato, Azul, che gestisce il personale di terra di Ryanair. La compagnia irlandese conta tuttavia di non registrare "alcun problema alle sue attività a causa delle interruzioni di servizio in terra" in Spagna.

 
Ryanair, Albania’s fastest growing airline today (Thurs, 14 Aug) announced it would open a new – 3 aircraft – base at Tirana Airport from April 2026, basing 3 new B737-800 aircraft – a $300m invest. – supporting over 3,000 jobs, incl. 100 new high-paid jobs for pilots and cabin crew.

Ryanair’s new Tirana base will expand its market share in Albania, with over 450 weekly flights on 33 routes for S26, including 10 exciting new routes to Birmingham, Dublin, Milan, Malta, Naples, Pescara, Poznan, Trieste, Turin, and Verona, as well as increased frequencies on 9 existing routes such as Bari, London, Prague, Stockholm, and Warsaw.
Ryanair’s new Tirana S26 base will deliver:

3 based a/c – $300M invest.

10 new routes to Birmingham, Dublin, Milan, Malta, Naples, Pescara, Poznan, Trieste, Turin, and Verona

33 total routes across 13 countries

Traffic grows to 4m pax p.a.

over 3,000 jobs in Albania

Over the next 5 years, Ryanair will continue to invest in Albania, incl. up to 6 based aircraft ($600m invest.), growing to over 5m passengers p.a., opening over 20 new routes, supporting over 4,000 jobs by 2030, provided always that Albania maintains its policy of low access costs and zero aviation taxes to continue stimulating traffic and tourism growth while increasing investment, and jobs.
To celebrate this new S26 – 3 aircraft – Tirana base, Ryanair has announced a 3-day seat sale, with fares starting from just €24,99 for travel in Oct/Nov, available exclusively at ryanair.com.


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Sulla TRS-TIA c’è già Wizz. QSFM, e non sarà Ryan…
 

Ryanair-Bergamo, scoppia la crisi: la compagnia low cost vuole più incentivi e intanto riduce i voli

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La compagnia aerea e lo scalo trattano da mesi il rinnovo dell’accordo commerciale: la società di gestione non vuole però erogare gli stessi incentivi degli anni passati. E la low cost sposta l’offerta altrove


Nel primo semestre di quest’anno gli aeroporti italiani hanno chiuso con un ulteriore incremento di passeggeri (+6,2%) rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Un nuovo record, nonostante le incertezze macroeconomiche e geopolitiche e dopo una crescita sostenuta post pandemia. Ma all’interno di questo dato ce n’è uno che spicca perché va in direzione opposta: lo scalo di Bergamo-Orio al Serio, il terzo del Paese per volumi, arretra del 3,6%, secondo il bollettino dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac). È l’unico, tra gli impianti medio-grandi, a calare. Quando persino strutture con un limite ai movimenti, come Milano Linate e Roma Ciampino, vedono i flussi aumentare.

Un caso europeo

L’aeroporto orobico sta diventando un caso. Secondo gli addetti ai lavori — italiani e stranieri — consultati dal Corriere è la prima volta che uno scalo così rilevante registra un’evoluzione di questo tipo e senza particolari ragioni (il rifacimento della pista o un problema che costringe alla chiusura per giorni e settimane). Una ragione in realtà c’è: è lo stallo nel rinnovo dell’accordo commerciale tra Sacbo (la società di gestione) e Ryanair, la principale low cost del continente e il vettore dominante, da tempo, a Orio, con l’80% di quota di mercato.
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Trattative in corso da mesi

Le trattative sul proseguimento di un sodalizio — che va avanti da anni e che ha reso l’aeroporto un caso di successo — sono iniziate diversi mesi fa. Ma al momento l’intesa non c’è. Il vettore chiede di ricevere (almeno) lo stesso pacchetto di incentivi milionari ottenuti questi anni, il gestore vuole diversificare l’offerta, per non dipendere da Ryanair e per portare a Bergamo un tipo di clientela con una capacità di spesa maggiore di quella di chi vola con le low cost.

L’intesa commerciale

L’accordo commerciale tra Ryanair e Bergamo — i cui numeri sono riservati — prevede che lo scalo incentivi l’aviolinea (di solito per un triennio) con contributi e sconti ad aprire rotte verso destinazioni ancora non servite. Questo perché poi i visitatori che arriveranno spenderanno denaro nel cosiddetto «indotto» (bar, ristoranti, hotel, musei, duty free) nel territorio bergamasco e poi, certo, anche nella città di Milano. Dal 2009 al 2024 Sacbo ha erogato quasi 540 milioni di euro di incentivi a favore delle aviolinee. «Almeno 400 milioni sono andati a Ryanair», calcolano due fonti aziendali.



«Bergamo non incentiva la crescita»

L’intesa commerciale attualmente in vigore tra Ryanair e Sacbo scade nel 2028. «Stiamo parlando con il team bergamasco su un nuovo accordo per la crescita del traffico fino 2034», ha detto alcuni mesi fa al Corriere l’amministratore delegato del gruppo low cost, Michael O’Leary. «Speriamo di trovare l’intesa nel 2025, quando avremo più aerei e più possibilità di sviluppo». Anche se nelle varie slide mostrate ai giornalisti in conferenza stampa ce n’era una che recitava così: «Bergamo non incentiva la crescita».

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I tagli

E per questo la low cost ha limato l’offerta nello scalo orobico, non trovando economicamente conveniente investire ulteriormente. «E anche per mandare un chiaro messaggio a Sacbo», spiega una delle fonti. Nei primi sei mesi di quest’anno Ryanair ha tagliato l’offerta del 5%, qualcosa come 2 mila voli in meno (entrambe le direzioni), -400 mila sedili ridotti rispetto al 2024, secondo i dati delle piattaforme specializzate. Nell’intero 2025 su Bergamo Ryanair si è ridotta del 3,7% (-580 mila posti). Nello stesso periodo di tempo in Italia la presenza del vettore irlandese è invece aumentata, del 5,7%, con quasi 4 milioni di sedili in vendita in più rispetto all’anno passato.

Le tensioni

Il tema, a Bergamo, è delicato e nessuno vuole parlarne apertamente. «A Orio chiaramente i rapporti negoziali attuali influiscono sui risultati di questi mesi», racconta una fonte aggiornata sulle discussioni interne. «E del resto quando c’è un vettore che ha l’80% del traffico dell’aeroporto basta che decida di vendicarsi in qualche modo, anche togliendo un punto percentuale sull’offerta, ed ecco che lo scalo va in negativo», prosegue. Nessuna delle persone consultate dal Corriere mette in dubbio un’intesa «che ha portato entrambi i protagonisti ad avere successo».

«Potere di vita e di morte»

Ma, sottolinea una di loro, «è la conferma di quanto Ryanair abbia ormai potere di vita e di morte sugli scali. Basta guarda a cosa è successo negli anni passati a Trapani, dove il traffico è crollato quando la low cost non riceveva gli incentivi richiesti, ma è lo stesso anche in altri scali europei». Nei primi sei mesi di quest’anno, secondo le stime del Corriere, a Bergamo Ryanair ha registrato un fatturato di circa 200 milioni sui passeggeri in partenza (al netto dei ricavi extra) — più o meno il dato del 2024 — e un utile di circa 13 milioni di euro.
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La replica di Sacbo

«I dati di traffico del primo semestre e quelli di luglio confermano quanto pianificato a budget per il 2025 e annunciato nel dicembre scorso, dopo il record annuale di passeggeri nel 2024», replica al Corriere in una nota Sacbo. «Nel frattempo la flessione, prevista a -4,5%, si è ridotta di circa un punto percentuale. L’attuale fase di transizione, che vede il gestore impegnato nel completamento dell’adeguamento infrastrutturale entro fine novembre 2025, è stata pienamente condivisa e supportata dai piani di tutte le compagnie operanti — si legge ancora —. In particolare, dal vettore principale, con il quale la partnership si è consolidata nell’intesa di importanti accordi pluriennali, alla base degli sviluppi futuri a cui lo scalo si sta preparando».

La reazione della low cost

«Grazie all’eccellente e duratura collaborazione con Sacbo, Bergamo è cresciuto fino a diventare il terzo aeroporto d’Italia», esordisce in una e-mail una portavoce della low cost. «Quest’anno, tuttavia, si è registrata una maggiore competizione per la capacità di Ryanair in tutta Europa, poiché abbiamo ricevuto da Boeing meno aeromobili del previsto e molti aeroporti sono stati penalizzati da altre compagnie aeree che non riescono a crescere».


Gli investimenti

«In Italia — prosegue la risposta da Dublino — Ryanair ha dato priorità alla propria espansione in Abruzzo, Calabria e Friuli-Venezia Giulia, dopo che queste Regioni hanno preso la saggia decisione di abolire la tassa municipale regressiva, consentendo così tariffe più basse, nuovi posti di lavoro e maggiori ritorni economici. La crescita in queste aree è avvenuta a scapito delle Regioni italiane meno competitive — inclusa la Lombardia, dove a Bergamo la tassa municipale sui voli extra-Ue è stata aumentata».

L’offerta aumentata a Malpensa

I dati in possesso al Corriere smentiscono però questa affermazione. Nel 2025 l’offerta dei posti sui voli di Ryanair a Milano Malpensa — scalo che evidentemente si trova in Lombardia — è aumentata del 20% rispetto a un anno fa. «È la conferma del meccanismo punitivo della low cost irlandese che di certo è bravissima e agilissima a spostare gli aerei in poche ore da una base all’altra se le sue richieste non vengono soddisfatte», conferma una delle fonti.


«Crescita in inverno»

Quando il Corriere ha chiesto che ne è del rinnovo dell’accordo commerciale pluriennale, ancora in stallo, con Sacbo la portavoce di Ryanair non ha risposto. Limitandosi a dire che «ci aspettiamo di crescere a Bergamo già da questo inverno e nel prossimo anno, man mano che riceveremo il resto degli aeromobili Boeing 8-200 ordinati». Tuttavia, precisa, «potremmo garantire una crescita enorme in tutta Italia se il Governo abolisse completamente la tassa municipale».


@corriere/economia

 
Mi sono sempre chiesto cosa succederebbe se tutti gli aeroporti italiani dicessero a Michelino: d'ora in avanti non ti diamo più in ghello e ci paghi le tariffe standard senza sconti od agevolazioni se non quelle che diamo a tutti al verificarsi delle circostanze previste.
Con 'sta storia della tassa di imbarco ci avrebbe già bello che divertito a sufficienza. E secondo me un gestore che se la accolla deve essere chiamato a risponderne o per danno erariale -se pubblico- o agli azionisti -se privato-: e l'addizionale allora andrebbe tolta a chiunque operi sull'aeroporto e non solo a Ryanair.
 
Mi sono sempre chiesto cosa succederebbe se tutti gli aeroporti italiani dicessero a Michelino: d'ora in avanti non ti diamo più in ghello e ci paghi le tariffe standard senza sconti od agevolazioni se non quelle che diamo a tutti al verificarsi delle circostanze previste.
Con 'sta storia della tassa di imbarco ci avrebbe già bello che divertito a sufficienza. E secondo me un gestore che se la accolla deve essere chiamato a risponderne o per danno erariale -se pubblico- o agli azionisti -se privato-: e l'addizionale allora andrebbe tolta a chiunque operi sull'aeroporto e non solo a Ryanair.
In realtà il mercato consente ai gestori investimenti di questo tipo, purché considerati in grado di generare un valore pari o superiore (un esempio di dimostrazione in tal senso è quello del MEO Test). A mio avviso ci sono altri casi più "borderline" di incentivi rispetto a quelli che riceve Ryanair.
 
Diciamo che anche SACBO sa che FR non può permettersi di lasciare molto spazio ad altri a BGY.
Non penso proprio che Michelino possa più di tanto fare a meno dello scalo orobico. Non mi sembra che nell'Europa continentale ci sia qualche altra situazione neanche lontanamente paragonabile.
 
Mi sono sempre chiesto cosa succederebbe se tutti gli aeroporti italiani dicessero a Michelino: d'ora in avanti non ti diamo più in ghello e ci paghi le tariffe standard senza sconti od agevolazioni se non quelle che diamo a tutti al verificarsi delle circostanze previste.
Sarebbe un sogno. Cambierebbe completamente il panorama aeronautico italiano ma quanto vorrei gustarmi tutto ciò.
 
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