Airbus, l’Italia (con Leonardo) produrrà un’altra sezione dell’A220. In attesa del super-drone europeo
di Leonar Berberi
Dopo lo stabilizzatore orizzontale e verticale, il nostro Paese realizzerà per il colosso europeo anche la sezione posteriore della fusoliera del velivolo di ultima generazione. Ecco tutti i numeri
L’Italia sfornerà un altro pezzo dell’Airbus A220, l’aereo a corridoio singolo di ultima generazione per i voli brevi e medi sempre più richiesto dalle compagnie aeree in tutto il mondo. Il colosso aerospaziale europeo ha affidato a Leonardo la produzione della sezione posteriore della fusoliera dell’A220 che si aggiungerà a quanto il gruppo italiano fa già per lo stesso esemplare: lo stabilizzatore orizzontale e verticale.
Consegne dal 2027
A confermarlo è Valerio Moro, capo di Airbus nel nostro Paese. Non è chiaro, al momento, dove sarà realizzato il segmento, ma dovrebbe trattarsi degli stabilimenti di Nola/Pomigliano d’Arco. «Le prime consegne sono previste nel 2027, i preparativi sono già iniziati», dice il manager. Questo tassello ha una duplice funzione: da un lato aiuterà Airbus ad aumentare la produzione complessiva, dall’altro supporterà l’ulteriore sviluppo dell’A220 (nelle varianti -100 e -300).
Il progetto canadese
Si tratta di un progetto che la società europea ha rilevato per un dollaro
dalla canadese Bombardier — che faceva fatica a venderlo — rilanciandolo e raccogliendo finora 498 ordini. Per l’A220 — velivolo presente nella flotta di Ita Airways — è prevista una produzione di 14 aeromobili al mese nel 2026, mentre quella dell’A321 — altro fiore all’occhiello di cui Leonardo realizza da tempo un pezzo della fusoliera anteriore, la sezione 14A — salirà a 75 al mese nel 2027.
I prezzi
Per l’A220 gli ultimi prezzi di listino si aggirano tra gli 81 e 92 milioni di dollari (dipende dalla variante). Includendo l’impatto degli sconti significativi che ci sono sempre, secondo gli analisti consultati dal
Corriere il prezzo reale medio è di 36-40 milioni. Anche se su questi valori Airbus non conferma dal momento che si tratta di negoziazioni private tra produttore e compagnia aerea.
«Investimenti in crescita»
«Questo è un altro capitolo della collaborazione strategica e di lungo corso che abbiamo con Leonardo», spiega Moro. «Airbus ha aumentato del 30% le forniture provenienti dalla penisola rispetto al periodo pre Covid, contribuendo allo sviluppo di eccellenze tecnologiche territoriali».
Airbus — che ha diversi progetti in comune con Leonardo: Atr per l’aereo turboelica, Mbda per i sistemi missilistici, Nh90 per l’elicottero militare, il velivolo da combattimento Eurofighter — in Italia ha più di 180 dipendenti diretti e oltre 13.500 persone che lavorano nell’indotto.
I vari accordi con Leonardo
«L’Italia è tra i primi 10 Paesi fornitori di Airbus a livello mondiale — prosegue Moro —, con una presenza crescente in tutte e tre le nostre divisioni: Commercial Aircraft, Helicopters, Defence and Space». E prossimamente si aggiungerà un altro tassello: «Male Rpas», il programma europeo congiunto dei velivoli a pilotaggio remoto, cioè i droni. È stato lanciato da Airbus Defence and Space con Leonardo e Dassault Aviation. «L’Italia si occuperò dello sviluppo dell’antenna satellitare a banda larga», commenta Moro. Debutto? «Al momento siamo in fase di finalizzazione del design».
lberberi@corriere.it
Dopo lo stabilizzatore orizzontale e verticale, il nostro Paese realizzerà per il colosso europeo anche la sezione posteriore della fusoliera del velivolo di ultima generazione. Ecco tutti i numeri
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