Aeroporti/I. Scema l'interesse di F2i che concentra le attenzioni su Cagliari Venezia resta sola in pista per Verona Sara Monaci
In attesa che l'Enac si pronunci, proseguono le trattative per l'ingresso nell'azionariato
dell'aeroporto di Verona, per cui la società Save, che gestisce lo scalo di Venezia, ha avanzato una manifestazione d'interesse. Ufficiosamente, dovrebbe trattarsi dell'acquisizione del 35% per 25
milioni, realizzato parzialmente con scambio di azioni tra la Catullo, che guida Verona, e la Save e parzialmente con immissione di liquidità nelle casse dell'aeroporto veronese. Un passaggio fondamentale è proprio quello di domani, quando l'ente nazionale competente, l'Enac, si pronuncerà sulla fattibilità di una trattativa privata tra la Catullo e la Save, via preferita rispetto ad una gara pubblica, pur trattandosi di due società a parziale partecipazione di enti locali pubblici. La Save aveva già manifestato tranquillità su questo punto, sottolineando che uno scambio di azioni senza gara era già avvenuto quando lo scalo veneziano acquisì l'aeroporto di Treviso. Anche la Sacbo, che gestisce lo scalo di Bergamo, stava ipotizzando qualche controfferta per Verona, ma per ora non ci sono novità. Anzi, sembra che il dossier stia sfumando. Se, infatti, per la Sea - che a Milano gestisce Linate e Malpensa e che detiene il 30% di Sacbo - la partita veronese sarebbe ancora interessante, per F2i - secondo azionista di Sea (col 44%) - il dossier starebbe invece perdendo appeal. Anzi, per il fondo di investimento ci sarebbero prima altre priorità: prima di tutto lo scalo di Cagliari, dove soprattutto il segmento del turismo potrebbe garantire un business in crescita. Insomma, è possibile che alla fine per la Catullo di Verona rimanga in pista concretamente solo la Save di Venezia. Per F2i intanto si starebbe 25milioni L'offerta di Save per Verona La società che gestisce Venezia è interessata a una quota del 30% aprendo una possibilità molto più concreta su un altro fronte, quello autostradale. Entro fine mese il fondo guidato da Vito Gamberale riprenderà in mano il dossier su Serravalle, la società stradale controllata dalla Provincia di Milano, rimasta invenduta dopo due bandi per la cessione dell'82 percento. Ora probabilmente la Provincia valuterà di mettere in gara solo il suo 52%, senza la quota del 18,6% del Comune di Milano, e con un ribasso d'asta. In più ci potrebbe essere anche la valutazione di un aumento di capitale e non solo di una cessione di azioni. Questo renderebbe appetibile il dossier per F2i, che per questa partita starebbe cercando alleati. Primo fra tutti il gruppo Gavio.