Mi pare che qualcuno sbavi per l'OT: vi avviso, potrebbe risultare monotono, ma i posti vanno visti dal vivo, e la monotonia sparisce.
I compari di viaggio hanno la simpatica abitudine di parlare molto e di inframezzare, tra una frase e l'altra, la solita battuta "Oh, la prossima volta invitiamo anche Gian, eh?", che rappresenta eloquentemente quanto io, a differenza loro, sia più taciturno e riflessivo. Insomma, un morto.
Perchè questa pappardella? Solo per dirvi che posti come questi, al di là del mero aspetto estetico, infondono a me una grande serenità, ed accentuano notevolmente il mio carattere riflessivo e meditabondo, sistematicamente interrotto dalla frase di cui sopra.
Dicevamo, i paesaggi
Tutte le immagini precedenti sono state fatte appena arrivati. Il meteo è abbondantemente variabile (solo le temperature, intorno ai 3/4 gradi, ed il vento sono stabili), si passa in 5 minuti dalla pioggia a folate di acqua ghiacciata, al sole. Il che, oltre alla innata incapacità fotografica del sottoscritto, giustifica anche i colori non sempre uguali dei panorami.
Il rumore delle onde dell'Oceano sulle rocce è uno spettacolo: peccato voi possiate solo immaginarlo
Gli altri 4 in contemplazione
Sulla strada verso Torshavn e verso l'albergo: che vi dicevo sul meteo? Neve e ghiaccio
Cambiamo panorami: l'attività principale sulle isole è legata alla pesca (fa il 97% del PIL!), quindi ogni paese ha il suo porto e le sue barche. Al mattino (saranno state le 8.30) quello di Torshavn si presenta così
In paese, invece, la situazione è questa
Andiamo a prendere un caffè. Il perchè lo beviamo, è molto ben sintetizzato sul pavimento della caffetteria
E riprende a piovere, anche se loro non percepiscono il problema
Torniamo verso l'auto, e torna anche il sole, ovviamente
Il muro bianco è il nostro albergo, poco fuori la città, sopra lo stadio e con una vista decisamente panoramica
Strada facendo
Ok, solo per la soddisfazione di lasciare sulle spine qualche spiritosone, rimando alla prossima puntata un po' di altro OT.