*** Alitalia: al referendum vince il NO ***


Stato
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In questo contesto potresti raccontarci , nel frattempo, quali attenzioni ha avuto Alitalia verso le tante persone meritevoli ( non di raccomandazione) e quali provvedimenti sono stati presi nei confronti di chi invece approfittava degli altri che lavoravano.

Almeno per gli av questo "approfittarsi" del sistema non c'era, in quanto ormai per come è composto lo stipendio si è pagati a cottimo.
E lo stesso direi dell'approfittarsi dei colleghi in aereo, perchè con i servizi attuali c'è poco da imboscarsi.

Diciamo che l'unico modo di "approfittarsi" del sistema potesse arrivare dai colleghi dotati di una voce sullo stipendio chiamata IVR, ovvero
una voce prevista per alcuni ex Lai più anziani che nel 2008 ottenerono questa "salvaguardia" che gli permetteva e tuttora gli permette di guadagnare a parità di ore di volo la stessa cifra che avrebbero percepito in Lai.
Ovviamente in questo piano era prevista la cancellazione di questa clausola di salvaguardia ed è stata proprio la volontà di questa cancellazione nel piano, assieme alla riparametrazione delle ore di volo dei PT, che ha generato le grandi proteste degli av ed il relativo no.
Obiettivamente e non perchè io non usufruissi di questa "salvaguardia", ritengo e ritenevo fosse assurdo che una voce del genere relativa a solo ad alcuni lavoratori e relativa a due aziende fa non fosse saltata già nel 2014.
 
Almeno per gli av questo "approfittarsi" del sistema non c'era, in quanto ormai per come è composto lo stipendio si è pagati a cottimo.
E lo stesso direi dell'approfittarsi dei colleghi in aereo, perchè con i servizi attuali c'è poco da imboscarsi.

Diciamo che l'unico modo di "approfittarsi" del sistema potesse arrivare dai colleghi dotati di una voce sullo stipendio chiamata IVR, ovvero
una voce prevista per alcuni ex Lai più anziani che nel 2008 ottenerono questa "salvaguardia" che gli permetteva e tuttora gli permette di guadagnare a parità di ore di volo la stessa cifra che avrebbero percepito in Lai.
Ovviamente in questo piano era prevista la cancellazione di questa clausola di salvaguardia ed è stata proprio la volontà di questa cancellazione nel piano, assieme alla riparametrazione delle ore di volo dei PT, che ha generato le grandi proteste degli av ed il relativo no.
Obiettivamente e non perchè io non usufruissi di questa "salvaguardia", ritengo e ritenevo fosse assurdo che una voce del genere relativa a solo ad alcuni lavoratori e relativa a due aziende fa non fosse saltata già nel 2014.

Quindi, tra una guerra di resistenza e l'altra vaneggiata da Tuned, e tra l'onore e la dignità blaterata da Piccione330, mi fai capire che in realtà c'erano figli e figliastri nella struttura? E che i figli hanno trascinato i figliastri nella difesa dei loro (esclusivi) privilegi?
 
Io penso che i sindacati ormai si fossero più tramutati in agenzie di servizi per aiutare l'av a fare cose che non sapeva/voleva fare da solo.
Una certa frangia (usb, comitato per il no cub+acc) però è stata determinante per il No perchè nelle ultime settimane ha populisticamente arringato la folla, incattivendola, sullo stile M5S. Probabilmente neanche loro si aspettavano vincesse il No, e nel mentre ne approfittano per fare campagna acquisti iniziano a mettere le mani avanti sapendo bene cosa sta per accadere, con il mantra che se il Governo non interviene con la nazionalizzazione si dovrà assumere la colpa del futuro dissesto.



Ps : le colpe non sono solo dei manager ma anche di chi si faceva rappresentare da sindacati che, al posto di chiedere nuove rotte, facevano comunicati perché si era passati da un hotel ad un altro.
 
Io penso che i sindacati ormai si fossero più tramutati in agenzie di servizi per aiutare l'av a fare cose che non sapeva/voleva fare da solo.
Una certa frangia (usb, comitato per il no cub+acc) però è stata determinante per il No perchè nelle ultime settimane ha populisticamente arringato la folla, incattivendola, sullo stile M5S. Probabilmente neanche loro si aspettavano vincesse il No, e nel mentre ne approfittano per fare campagna acquisti iniziano a mettere le mani avanti sapendo bene cosa sta per accadere, con il mantra che se il Governo non interviene con la nazionalizzazione si dovrà assumere la colpa del futuro dissesto.

Credo anche io che questa sia la versione più convincente nell'analizzare i fatti. Il che rende ancora più fosco e cupo il quadro.
 
Intervista a Delrio su LaStampa


Delrio: “Se Lufthansa è interessata per noi niente preclusioni”
Il ministro dei Trasporti: “Trecento milioni di aiuti, solo per sei mesi. Favori a Ryanair? Il mio dovere è fare l’interesse del Paese”

Per un momento Graziano Delrio rimette il camice, come un medico sconfitto da un’operazione troppo complicata. «Siamo stati al capezzale di Alitalia. Abbiamo fatto un’enorme fatica per convincere gli azionisti a mettere sul piatto due miliardi di euro. Forse non erano abbastanza, ma all’università mi hanno insegnato che un paziente grave va intubato e portato in rianimazione. Al resto si pensa dopo». La valanga di no al referendum ora preclude altre cure. L’Alitalia è un malato al quale il governo può offrire solo palliativi. «Indietro non possiamo tornare. Qualcuno si è convinto ci sarebbe stato l’ennesimo salvataggio pubblico. Lo dico chiaramente: non ci sarà».

Non c’è alcun margine per un ripensamento, perché il piano dei privati proceda comunque?
«Se mi guardo indietro e penso al tempo speso per ottenere l’accordo di tutti, direi proprio di no. Ringrazio Etihad e le banche per l’impegno, ma non è bastato».

È rimasto sorpreso dall’esito del referendum? Si è chiesto cosa ha spinto migliaia di persone a dire no al salvataggio dell’azienda che gli dà lavoro?
«Avevo percepito un brutto clima, ma credevo che alla fine gli allarmi sarebbero stati presi sul serio. Abbiamo parlato il linguaggio della verità, e non è servito. I dipendenti sono sfiduciati, si sono convinti che questo sarebbe stato l’ennesimo piano che non avrebbe cambiato nulla».

Ora che accade?
«Il nostro intervento servirà ad evitare il fallimento. L’azienda verrà venduta al miglior offerente come sta accadendo con l’Ilva. Ma se prima del referendum c’era la garanzia di una nuova ricapitalizzazione, ora il rilancio diventa molto più complicato. Alitalia è indebolita dall’esito del referendum e i concorrenti non faranno regali».

Quanto stanzierete per gestire la transizione?
«Il decreto di correzione dei conti appena entrato in vigore mette a disposizione 300 milioni di garanzie pubbliche. La cifra a disposizione per far volare gli aerei è quella, se sarà necessario stanziare altro lo valuteremo. Ma ripeto: si tratterà solo di accompagnare l’azienda o parte di essa verso un altro azionista privato».

E se non dovesse arrivare? Si andrà alla liquidazione?
«Non si torna indietro, nemmeno nel peggiore degli scenari».

Detto da lei fa una certa impressione: di recente ha espresso dubbi anche sulla cessione di una quota di Trenitalia.
«Il paragone non si pone. Se dieci anni fa mi avesse chiesto “privatizzerebbe per intero Alitalia?” le avrei risposto “forse no”. Ma oggi la realtà è diversa. Quello aereo è un settore fortemente liberalizzato e molto competitivo. Lo Stato non può rimettersi a fare l’imprenditore».

Avete preclusioni su una possibile vendita a Lufthansa?
«Nessuna preclusione, ma le decisioni spettano agli azionisti. La palla è nelle loro mani».

Il governo cosa può fare in questa fase?
«Cercheremo di tutelare nel migliore dei modi tre cose: il bene del Paese, quello dei lavoratori e dei contribuenti. Non vogliamo la messa a terra degli aerei, perché sarebbe un danno per il turismo e le aziende italiane: Alitalia è ancora il secondo vettore per numero di passeggeri. Ci faremo carico dei costi sociali di una ristrutturazione, ma tenendo bene a mente che non sarà possibile garantire gli ammortizzatori sociali del passato. Cercheremo infine di far sì che la gestione commissariale duri il meno possibile, perché finirebbe per innescare una dinamica complicata con l’Europa. Le regole in questo senso sono molto chiare».

Qual è l’orizzonte per la vendita?
«Al massimo sei mesi».

Oggi il primo vettore per passeggeri trasportati in Italia è Ryanair: Etihad vi accusa di non aver fatto abbastanza per tutelare l’ex compagnia di bandiera dalla sua concorrenza sleale. Dicono che in Francia o Germania non gli sarebbe stato concesso tanto spazio.
«Noi tuteliamo gli interessi del Paese, la connettività e il turismo. Easyjet quest’anno porterà a Napoli un milione di passeggeri: lei crede non sia un mio preciso dovere preoccuparmi dello sviluppo del Mezzogiorno? Dovrei fare le barricate contro le low cost?»

Alitalia lamenta soprattutto i sussidi concessi dagli aeroporti minori a quelle compagnie.
«Nel 2013 abbiamo scritto linee guida molto chiare e i gestori aeroportuali fanno dei bandi europei: perché Alitalia non partecipa? Se a Favignana è esploso il turismo, lo si deve al fatto che l’aeroporto di Trapani opera regolarmente. La verità è che la politica del governo sta funzionando, e che se in Francia e Germania Ryanair non è altrettanto forte è perché Air France e Lufthansa hanno fatto meglio il loro lavoro».
 
Quindi, tra una guerra di resistenza e l'altra vaneggiata da Tuned, e tra l'onore e la dignità blaterata da Piccione330, mi fai capire che in realtà c'erano figli e figliastri nella struttura? E che i figli hanno trascinato i figliastri nella difesa dei loro (esclusivi) privilegi?

Il problema è che IVR e riparametrazione PT più o meno colpivano (assieme o singolarmente) tutta la popolazione degli av, essendo la grande maggioranza in PT, pertanto chi più meno si sentiva comunque defraudato.
Certo è che Il più colpito dai tagli era ovviamente un lavoratore che percepiva IVR e che fosse anche in PT.
 
Al cazzodromo delle trasmissioni di approfondimento spiccano per ignoranza e populismo Lanzillotta e Ovadia. Complimenti invece a un Parisi particolarmente sul pezzo
 
A leggere i giornali di stamani è tutto un al lupo al lupo
più il ministro Calenda afferma che non ci sarà la nazionalizzazione più appare probabile questa conclusione.
Anche L'affermare che verrà dato un prestito ponte per 6 mesi va per quel senso. La strategia dei sindacati che hanno spinto per il no è abbastanza chiara : zitti e coperti fino a luglio se poi non succede nulla nel pieno dell'estate manifestazioni a go go e blocco degli aereoporti.
Se davvero si vuole chiudere il rubinetto si deve giocare d'anticipo mettendo sin da ora a terra almeno il 50%della flotta ed altrettanto del personale in gig altrimenti la strada è già segnata
 
Il governo cosa può fare in questa fase?
«Cercheremo di tutelare nel migliore dei modi tre cose: il bene del Paese, quello dei lavoratori e dei contribuenti. Non vogliamo la messa a terra degli aerei, perché sarebbe un danno per il turismo e le aziende italiane: Alitalia è ancora il secondo vettore per numero di passeggeri. Ci faremo carico dei costi sociali di una ristrutturazione, ma tenendo bene a mente che non sarà possibile garantire gli ammortizzatori sociali del passato. Cercheremo infine di far sì che la gestione commissariale duri il meno possibile, perché finirebbe per innescare una dinamica complicata con l’Europa. Le regole in questo senso sono molto chiare».

Quindi 300M in fumo e disoccupati a carico nostro. E un fantomatico privato che compri tutto compreso quest'ultimo debito da 300M che nemmeno servirà all'acquisto di asset tali da rendere la compagnia appetibile.
La vedo come una lucida e plausibile strategia che tutela i contribuenti, in effetti.
E di nuovo l'idea riproposta dal gruppo a lunga stagionatura che le merci e le persone da/per l'Italia possano viaggiare solo su vettori col tricolore in coda, in un ambiente che chiama fortemente liberalizzato.
Non so, per me bisogna nascondergli la damigiana.
 
Alitalia lamenta soprattutto i sussidi concessi dagli aeroporti minori a quelle compagnie.
«Nel 2013 abbiamo scritto linee guida molto chiare e i gestori aeroportuali fanno dei bandi europei: perché Alitalia non partecipa? Se a Favignana è esploso il turismo, lo si deve al fatto che l’aeroporto di Trapani opera regolarmente. La verità è che la politica del governo sta funzionando, e che se in Francia e Germania Ryanair non è altrettanto forte è perché Air France e Lufthansa hanno fatto meglio il loro lavoro».


domanda da girare alla Farfallina
 
Anzitutto ti esprimo tutta la mia solidarietà per il bruttissimo momento che tu e molti tuoi colleghi state vivendo.

Purtroppo qui troverai molte persone convinte che il " no" fosse contro la riduzione di stipendio, l'aumento della produttività o esprimesse un desiderio di statalizzazione.


Nulla di più sbagliato. La percentuale dei " no " ha lasciato esterrefatti un po' tutti quanti , promotori del referendum in primis.

Nessuno infatti si aspettava il " NO" anche da categorie di lavoratori sicure che non sarebbero state interessate dalla riduzione di stipendio o di personale.

Però è successo, e non perché si sperasse in chissà quale salvataggio ma perché onecoloro che ti chiedevano l'ennesimo taglio di stipendio e di normativa erano,nella sostanza, le stesse persone che te lo hanno chiesto nel 2008 e poi hanno portato l'azienda al fallimento dopodiche' te ne hanno chiesti altri nel 2014 e con questi soldi hanno nuovamente fatto fallire Alitalia.

In questo contesto potresti raccontarci , nel frattempo, quali attenzioni ha avuto Alitalia verso le tante persone meritevoli ( non di raccomandazione) e quali provvedimenti sono stati presi nei confronti di chi invece approfittava degli altri che lavoravano.

Alla fine chi semina raccoglie, e questo è quanto.

Purtroppo ,se fosse arrivato molto più chiaro un bel segnale di cambiamento da parte di Alitalia, magari con una bella rivisitazione dell'organigramma aziendale, e si fosse spiegato in maniera molto più aperta ed onesta quali sarebbero stati i passi successivi alla ricapitalizzazione il voto avrebbe preso una piega diversa. Ne sono sicuro al 100 %.

Ad un certo punto se ne sono accorti anche in Alitalia tant'è che, a metà referendum, e' arrivato l'annuncio dei tagli di retribuzione ai manager, si sono affrettati a segare un paio di dirigenti ed hanno chiesto un aiutino a Gentiloni ma oramai la frittata era fatta e tutto questo è sembrato ancora di più un goffo tentativo di indirizzare il voto verso il " si".

Non credere a quello che leggi qui dai soliti, tu lavori in Alitalia e sai benissimo che è una azienda composta in gran parte da ottimi professionisti e numerose eccellenze, gente che , sopratutto in questi ultimi anni, ha dato davvero l'anima (e il portafogli0 ascoltando di volta in volta le cassandra che promettevano come ricompensa dei sacrifici la compagnia a 5 stelle etc.. etc.... .

Il " NO" sarà stato un voto sbagliato ed autolesionista ma è stata visto come l'unico tentativo possibile per liberarsi del fardello opprimente di un sistema che, ad ogni occasione, ti toglie ogni volta un pezzettino in più. E sono sicuro che la stragrande maggioranza dei lavoratori di Alitalia sarà ben felice di fare sacrifici e rimboccarsi ancora di piu le maniche per l'ennesima volta pur di lavorare per qualcuno di pulito.

Purtroppo coloro che qui si venderebbero anche la madre per 100 euro al mese dimenticano, o più probabilmente non sanno, che se oggi hanno l'opportunità di scrivere qui le loro opinioni è solo perché, in passato, molte persone hanno combattuto e dato la vita esclusivamente per un ideale, qualcosa di assai meno concreto di un 8% o un giorno di riposo.

Proprio così, sono morte inseguendo un ideale . E speriamo davvero non esista una vita ultraterrena, pensa che peso potrebbero dare alla loro morte di fronte allo spettacolo indegno delle cacche umane che si vendono per un pezzo di pane.

In bocca al lupo e tieni duro , si troverà una soluzione, ve lo meritate davvero.

non avrei saputo scriverlo meglio
 
il finanziamento dello stato dovrebbe essere in prededuzione prima di privilegiati e chirografari.
 
il fatto che gli slot non siano a pagamento nella legislazione corrente è relativo a normative europee
o italiane o dipende da cosa? Cambierebbe di parecchio il valore degli assets di alitalia
 
Il " NO" sarà stato un voto sbagliato ed autolesionista ma è stata visto come l'unico tentativo possibile per liberarsi del fardello opprimente di un sistema che, ad ogni occasione, ti toglie ogni volta un pezzettino in più. E sono sicuro che la stragrande maggioranza dei lavoratori di Alitalia sarà ben felice di fare sacrifici e rimboccarsi ancora di piu le maniche per l'ennesima volta pur di lavorare per qualcuno di pulito.
Forse non hai capito che votando no, hai probabilmente regalato a quel sistema che tanto odi la possibilità di liberarsi una volta per tutte della "rogna" AZ dando la colpa ai dipendenti. E mi immagino le risate di banchieri e ministri nel vedere i fans del no festeggiare dopo la vittoria.
Hai letto l'intervista a Delrio? Inizia ad essere chiaro che vi stanno scaricando davvero stavolta?
 
il finanziamento dello stato dovrebbe essere in prededuzione prima di privilegiati e chirografari.

Certamente. Ma il finanziamento in prededuzione, oltretutto remunerato, non avrebbero problemi di sorta ad erogarlo anche i soci. E' infatti nel loro principale interesse tenere il pallino in mano per cercare di vendere al meglio gli asset.
Al contrario il commissario nominato del mise sarà più orientato a tuteare i lavoratori a scapito dei crediti.
Questo per dire che la legge Marzano non è affatto scontata.
 
Forse non hai capito che votando no, hai probabilmente regalato a quel sistema che tanto odi la possibilità di liberarsi una volta per tutte della "rogna" AZ dando la colpa ai dipendenti. E mi immagino le risate di banchieri e ministri nel vedere i fans del no festeggiare dopo la vittoria.
Hai letto l'intervista a Delrio? Inizia ad essere chiaro che vi stanno scaricando davvero stavolta?

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Alitalia, dopo il referendum/ Il suicidio collettivo che desertifica la Capitale - di V. Cusenza

di Virman Cusenza
Una catastrofe esemplare in cui c’è il concentrato di tutti i mali italiani: l’abuso dei sindacati, la loro incapacità di rappresentanza nel momento in cui è in gioco una scelta cruciale per l’azienda, la miopia di quella fetta dei lavoratori stessi che dovendo decidere sul loro futuro, anziché guardare al beneficio duraturo anche per le prossime generazioni, puntano al piccolo cabotaggio dell’oggi. Quello che alla fine costerà probabilmente il posto di lavoro. Insomma, è tempo...

http://www.ilmessaggero.it/primopia..._collettivo_che_desertifica_roma-2403126.html

Il resto è a pagamento. Ma bastano le prime righe per capire che aria tira dalle parti del giornale probabilmente più "vicino" ad AZ.
 
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