*** Alitalia: al referendum vince il NO ***


Stato
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Non c'è contraddizione tra le due cose: è vero che non c'è mai stata chiarezza, è vero che questo avrebbero dovuto deciderlo i sindacati e non i dipendenti ma è anche vero che di fronte alla scelta tra un piano ridicolo e un cambio di rotta doloroso ma necessario...

Anzi, guarda, ti faccio leggere che idee ha quell'insieme di lestofanti che ti ha convinto ancora una volta a rischiare il tuo sedere (non il loro, sia chiaro, come nel caso del nostro stimatissimo Piccione). Studiati bene i comanda

http://sollevazione.blogspot.it/2017/04/alitalia-dopo-la-vittoria-campale.html

ALITALIA: DOPO LA VITTORIA CAMPALE

[ 25 aprile ]

Ore 00:20

Un autentico terremoto, non solo sindacale, politico.

La Vittoria dei NO è non solo rotonda, è schiacciante, ben oltre il 50% di cui stanno cianciando le agenzie in questi minuti.

A Milano 700 NO contro circa 150 SI.
A Malpensa 278 NO e 39 SI.
A Linate 698 NO e 153 SI.
A Napoli la vittoria è anche lì clamorosa.
Solo a Torino i SI hanno vinto per due voti in più.
Su Roma non ci sono ancora i dati definitivi ma i NO hanno stravinto, anche tra il personale di terra (solo nel seggio degli impiegati di Fiumicino il SI ha avuto il sopravvento). Vittoria piena del No anche al call center della Magliana. Mancano i risultati del personale di pista di Fiumicino e degli scali periferici (malgrado il rischio sempre presente di brogli). Ma poco possono cambiare oramai.

Secondo i nostri calcoli il No è complessivamente attorno al 70%.

Un risultato che non lascia adito a dubbi. Già nel pomeriggio, quando evidentemente i confederali sapevano quale sarebbe stato l'andazzo, Gentiloni riuniva d'urgenza i ministri Poletti, Del Rio e Calenda i quali portano sulle loro spalle, assieme ai sindacati confederali, la principale responsabilità di un accordo vergognoso che scaricava sui lavoratori le conseguenze di una gestione catastrofica della compagnia.

Con che faccia ora i confederali, brutalmente delegittimati, chiedono di riaprire la trattativa?

Con che faccia i ministri Qui Quo Qua (alias: Poletti, Del Rio e Calenda) pretendono di restare al loro posto dopo che un giorno sì e l'altro pure han detto che non c'era alternativa alla loro porcheria?

Se avessero un barlume di dignità dovrebbe dimettersi, invece, con sfrontata protervia, lasciano trapelare che avalleranno la decisione dell'azienda di portare i libri in tribunale e avviare la procedura liquidatoria, contestualmente alla cessione 'spezzatino' degli asset della compagnia e migliaia di licenziamenti. Il loro bluff va smascherato!

I lavoratori dopo questo splendido scatto di orgoglio, dopo che con coraggio han votato NO malgrado le intimidazioni, le minacce ed il vero e proprio clima di terrore, non possono tuttavia dormire sonni tranquilli. E' vero che nonostante le prime scomposte reazioni di azienda e governo questi sono entrambi più deboli, e che le condizioni per portare a casa un grande risultato sono migliori, ma proprio ora la battaglia diventa più dura.

Più dura, non più complicata.

Quattro sono ora i principali comandamenti:

Primo: nessun libro in tribunale oppure si bloccheranno a oltranza Fiumicino e tutto il trasporto aereo nazionale.

Secondo: si riapra la trattativa, ma al tavolo niente confederali ma delegazioni democraticamente elette dai lavoratori.

Terzo: nazionalizzare e rilanciare ALITALIA, o comunque l'ingresso dello Stato come socio principale della compagnia.

Quarto: nessun licenziamento, nessun esubero e reintegro dei precari che ne hanno diritto, visto che solo con loro Alitalia può essere salvata e rilanciata.
 
Hogan:

The Alitalia Board of Directors met today in Rome to discuss the result of a ballot of the Alitalia workforce.

The ballot asked Alitalia staff whether they wanted to accept an outline agreement drawn up on April 14 by airline management and its unions, and supported by the Italian government.

This agreement proposed a range of short-term cost cutting measures and longer term growth opportunities through a recalibrated business model. It included a pledge by Etihad Aviation Group and Italian majority shareholders to fund Alitalia’s five-year business plan.

Alitalia’s unions this morning announced that Alitalia staff voted to reject the proposals. A ‘yes’ vote would have secured the company’s future and we deeply regret the outcome of the staff ballot.

Alitalia’s shareholders, including ourselves, have provided vast amounts of financial and commercial support during the past three years, saving it from bankruptcy and protecting the jobs of its 12,500 employees.

Jointly with the Italian shareholders, we had reaffirmed our strong commitment and principal willingness to support the airline with a package worth nearly €2 billion in aggregate to help fund Alitalia’s new five-year business plan. A key condition to this commitment was that an agreed and concerted effort would be made by all interested parties, including the unions and staff.

As a minority shareholder in Alitalia, we support the decision of the Alitalia Board today to convene a shareholder’s meeting on April 27, to start preparing c procedures provided by the law. I will keep you informed of developments.

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Un attimo, qualcuno mi spiega perché i dipendenti stanno mettendo foto profilo sui social con le vecchie divise? Cos'è, una protesta infantile? O tipo gli ultras delle squadre di calcio?
 
Anzi, guarda, ti faccio leggere che idee ha quell'insieme di lestofanti che ti ha convinto ancora una volta a rischiare il tuo sedere (non il loro, sia chiaro, come nel caso del nostro stimatissimo Piccione). Studiati bene i comanda

http://sollevazione.blogspot.it/2017/04/alitalia-dopo-la-vittoria-campale.html

ALITALIA: DOPO LA VITTORIA CAMPALE

[ 25 aprile ]

Ore 00:20

Un autentico terremoto, non solo sindacale, politico.

La Vittoria dei NO è non solo rotonda, è schiacciante, ben oltre il 50% di cui stanno cianciando le agenzie in questi minuti.

A Milano 700 NO contro circa 150 SI.
A Malpensa 278 NO e 39 SI.
A Linate 698 NO e 153 SI.
A Napoli la vittoria è anche lì clamorosa.
Solo a Torino i SI hanno vinto per due voti in più.
Su Roma non ci sono ancora i dati definitivi ma i NO hanno stravinto, anche tra il personale di terra (solo nel seggio degli impiegati di Fiumicino il SI ha avuto il sopravvento). Vittoria piena del No anche al call center della Magliana. Mancano i risultati del personale di pista di Fiumicino e degli scali periferici (malgrado il rischio sempre presente di brogli). Ma poco possono cambiare oramai.

Secondo i nostri calcoli il No è complessivamente attorno al 70%.

Un risultato che non lascia adito a dubbi. Già nel pomeriggio, quando evidentemente i confederali sapevano quale sarebbe stato l'andazzo, Gentiloni riuniva d'urgenza i ministri Poletti, Del Rio e Calenda i quali portano sulle loro spalle, assieme ai sindacati confederali, la principale responsabilità di un accordo vergognoso che scaricava sui lavoratori le conseguenze di una gestione catastrofica della compagnia.

Con che faccia ora i confederali, brutalmente delegittimati, chiedono di riaprire la trattativa?

Con che faccia i ministri Qui Quo Qua (alias: Poletti, Del Rio e Calenda) pretendono di restare al loro posto dopo che un giorno sì e l'altro pure han detto che non c'era alternativa alla loro porcheria?

Se avessero un barlume di dignità dovrebbe dimettersi, invece, con sfrontata protervia, lasciano trapelare che avalleranno la decisione dell'azienda di portare i libri in tribunale e avviare la procedura liquidatoria, contestualmente alla cessione 'spezzatino' degli asset della compagnia e migliaia di licenziamenti. Il loro bluff va smascherato!

I lavoratori dopo questo splendido scatto di orgoglio, dopo che con coraggio han votato NO malgrado le intimidazioni, le minacce ed il vero e proprio clima di terrore, non possono tuttavia dormire sonni tranquilli. E' vero che nonostante le prime scomposte reazioni di azienda e governo questi sono entrambi più deboli, e che le condizioni per portare a casa un grande risultato sono migliori, ma proprio ora la battaglia diventa più dura.

Più dura, non più complicata.

Quattro sono ora i principali comandamenti:

Primo: nessun libro in tribunale oppure si bloccheranno a oltranza Fiumicino e tutto il trasporto aereo nazionale.

Secondo: si riapra la trattativa, ma al tavolo niente confederali ma delegazioni democraticamente elette dai lavoratori.

Terzo: nazionalizzare e rilanciare ALITALIA, o comunque l'ingresso dello Stato come socio principale della compagnia.

Quarto: nessun licenziamento, nessun esubero e reintegro dei precari che ne hanno diritto, visto che solo con loro Alitalia può essere salvata e rilanciata.

questi sono da TSO
 
Anche a me dispiace e spero che non ci sia alcuna nazionalizzazione.
Ma converrai che per voltare veramente pagina l'unica strada percorribile fosse questa.
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No. La strada era quella creare un comitato tra i lavoratori seri, lontani dal sindacato, in grado di utilizzare i social media per informare puntualmente l'opinione pubblica ed incastrare il management nel momento in cui non implementi il piano farlocco.
Lavorando sodo. Denunciando i propri colleghi che svolgono male il proprio lavoro.

Perché non vi siete dimessi in massa, dando la possibilità a giovani ventenni di subentrare a voi e provare a cambiare le cose?
 
Libero di non credere ma, Si. La mia speranza non è la nazionalizzazione. Solo dei beoti possono pensare ad uno scenario di questo tipo, dopo 7 miliardi di € spesi dal 2008 ad oggi.

Il mio desiderio è che arrivi qualcuno che abbia il know-how necessario a far ripartire questa baracca.

Nel caso di vittoria del SI avremmo prolungato l'agonia per 2 anni per poi ritrovarci al punto in cui siamo ora.




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+1
 
Quattro sono ora i principali comandamenti:

Primo: nessun libro in tribunale oppure si bloccheranno a oltranza Fiumicino e tutto il trasporto aereo nazionale.

E' in casi come questi che vorresti un Erdogan o Ahmadinejad a temporary head-of-state per dare a tali individui pane per i loro denti. Pazzesco leggere 'ste cose, davvero.

G
 
Anzi, guarda, ti faccio leggere che idee ha quell'insieme di lestofanti che ti ha convinto ancora una volta a rischiare il tuo sedere (non il loro, sia chiaro, come nel caso del nostro stimatissimo Piccione). Studiati bene i comanda

http://sollevazione.blogspot.it/2017/04/alitalia-dopo-la-vittoria-campale.html

ALITALIA: DOPO LA VITTORIA CAMPALE

[ 25 aprile ]

Ore 00:20
..........

E poi ci si chiede perché le imprese non investono in Italia.
Mi vergogno di abitare nello stesso Paese di queste persone.
 
Alitalia, salta la ricapitalizzazione: ora la parola agli azionisti

La vittoria del “no” al referendum sul preaccordo firmato da sindacati e Alitalia fa saltare la ricapitalizzazione e avvicina la prospettiva del commissariamento . Il Cda che si è riunito questa mattina ha «preso atto con rammarico» della decisione dei propri dipendenti che hanno bocciato a larga maggioranza il verbale d’intesa che avrebbe sbloccato un aumento di capitale da 2 miliardi, compresi oltre 900 milioni di nuova finanza, che sarebbero stati utilizzati per il rilancio della compagnia. «Data l’impossibilità di procedere alla ricapitalizzazione», si legge nel comunicato, il board ha deciso di «avviare le procedure previste dalla legge», tra queste la più probabile è l’amministrazione straordinaria.

Il 2 maggio le decisioni degli azionisti
È convocata un'assemblea dei soci per il 27 aprile (in prima convocazione), che si terrà il 2 maggio (seconda convocazione) per deliberare in proposito. La parola passa dunque ai soci di Etihad, e alle banche creditrici Intesa Sanpaolo e UniCredit che avevano condizionato il loro intervento nell’operazione finanziaria, appunto, all’accordo con il sindacato che non c’è stato.

Rinviato l’incontro di domani al Mise

È stato rinviato l’incontro previsto per domani al ministero dello Sviluppo economico dove erano stati convocati sindacati e azienda per ufficializzare l’esito negativo del referendum. Il Governo ha preso tempo rinviando l’appuntamento dopo le riunioni degli organi deliberanti di Alitalia. Il futuro della compagnia, dunque, si presenta come una nebulosa, perchè il governo ha chiarito sin dal principio che non intende nazionalizzare Alitalia. Lo scenario più probabile al momento è quello dell’amministrazione straordinaria, con la nomina da parte del governo di uno o più commissari, che dovranno occuparsi del riequilibrio della gestione operativa, attraverso il congelamento dei crediti, per la cessione degli asset maggiormente appetibili sul mercato. Resta sullo sfondo la ricerca di nuovi soci, che però, alla luce di quanto accaduto con il referendum sembra difficilmente realizzabile.

Alitalia: nessuna modifica all’operativo dei voli per il momento
In questo quadro resta incerto il futuro dei 12.500 lavoratori, visto che non si sa ancora per quanto tempo la compagnia avrà liquidità per pagare gli stipendi. Dopodichè scatteranno gli ammortizzatori sociali. Mentre alle migliaia di passeggeri e a tutti coloro che hanno acquistato un biglietto e sono in procinto di partire con un volo Alitalia, la compagnia ha precisato che il programma e l’operatività dei voli «non subiranno al momento modifiche».

http://www.ilsole24ore.com/art/noti...a-parola-azionisti-140600.shtml?uuid=AEFzG8AB
 
Alitalia, pressing sindacati su governo Tweet 25 aprile 2017 16.34 Per Alitalia "bisogna ripartire da un piano industriale credibile, sostenuto anche dalle banche e dal governo, con l'ingresso di Cassa depositi e prestiti". Così Susanna Camusso, leader Cgil, all'indomani del No dei lavoratori al pre-accordo azienda-sindacati del 14/4. Barbagallo,segretario generale Uil,sottolinea: "Purtroppo questa era la terza ristrutturazione" e i lavoratori "pagano sempre". E in vista dell'incontro domani al Mise sull'esito del referendum: "Tempi strettissimi, chiederemo al governo di fare tutto il possibile". - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/ContentItem-bceae9f1-baee-4345-8c44-943b07577222.html
 
Primo: nessun libro in tribunale oppure si bloccheranno a oltranza Fiumicino e tutto il trasporto aereo nazionale.

Il mondo girerà ugualmente... e anche i trasporto aereo nazionale sopravvivrà. Come del resto sono sopravvissuti migliaia di italiani che hanno perso il lavoro dalla chiusura di centinaia di piccole imprese verso le quali nessuno ha alzato un dito.
 
Alitalia, pressing sindacati su governo Tweet 25 aprile 2017 16.34 Per Alitalia "bisogna ripartire da un piano industriale credibile, sostenuto anche dalle banche e dal governo, con l'ingresso di Cassa depositi e prestiti"[/url]

esistono delle leggi che certa gente usa per pulirsi il didietro. sempre. non c'e' verso che in italia si seguano le regole.
 
Alitalia, pressing sindacati su governo Tweet 25 aprile 2017 16.34 Per Alitalia "bisogna ripartire da un piano industriale credibile, sostenuto anche dalle banche e dal governo, con l'ingresso di Cassa depositi e prestiti". Così Susanna Camusso, leader Cgil, all'indomani del No dei lavoratori al pre-accordo azienda-sindacati del 14/4. Barbagallo,segretario generale Uil,sottolinea: "Purtroppo questa era la terza ristrutturazione" e i lavoratori "pagano sempre". E in vista dell'incontro domani al Mise sull'esito del referendum: "Tempi strettissimi, chiederemo al governo di fare tutto il possibile". - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/ContentItem-bceae9f1-baee-4345-8c44-943b07577222.html

Certo. Perché non se la comprano loro AZ? Hanno sempre la soluzione in tasca, parlano bene il politichese e non risparmiano mai sermoni su imprenditoria e giustizia sociale. 12500 dipendenti a 10 euro a tessera al mese, un po' di soldini in questi anni se lo sono fatti i sindacati no?


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Se ti dimetti di tua sponte non prendi niente. Se ti dimettono loro, puoi contare su agevolazioni, conciliazioni, casse integrazioni ecc.. Io chi si sentiva gia' un piede fuori e ha votato no lo capisco, potrebbe pure essere razionale. E' meglio di una lunga agonia e umiliazione, magari oltre alle agevolazioni puoi incominciare una nuova vita, comunque vada.

Nel privato credo che in caso di conciliazione puoi avere fino a 18 mensilita' esentasse come buonuscita, con l'aliquota marginale al 40% e tirando leggermente ci campi anche 3 anni. E questo ai privati non paraculati. Inoltre fare materassi d'oro agli ex dipendenti AZ non e' illegale, al contrario degli aiuti di stato, e forse e' anche meno impopolare.

Secondo me quelli che hanno votato no sono sicuramente stanchi, alcuni sono fuori di testa ma non tutti, da un certo punto di vista nell'economia di una vita potrebbe pure essere una decisione razionale, anche se la tua societa' viene chiusa almeno ti danno qualcosa per ricominciare ed esci dal limbo.


Se per me è un piccolo disservizio perché alla peggio dovrò svegliarmi mezz'ora prima per andare ad un aeroporto diverso da linate...

Ok, prendo atto che un apt diverso da LIN e' un disservizio... :-((
 
Il fatto che abbiano rinviato l'assemblea al 2 maggio significa che stanno ancora trattando. Non certo per problemi di quorum visto che i soci di Alitalia sono solo due.
 
Il fatto che abbiano rinviato l'assemblea al 2 maggio significa che stanno ancora trattando. Non certo per problemi di quorum visto che i soci di Alitalia sono solo due.
Il 2/5 è la data di 2a convocazione.

Semmai è più indicativo il rinvio del meeting ministeriale, segno che non c'è affatto un piano B bello e confezionato.
 
Stato
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