Alitalia, il CdA vara il nuovo Piano


Stato
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La CT per Pantelleria e Lampedusa è stata aggiudicata a Mistral Air dopo un nuovo bando.
AZ dovrà rimborsare i biglietti già prenotati dal luglio 2017 in poi.
Ma perché erano in vendita?
http://agrigento.gds.it/2017/03/19/...ella-mistrail-air-societa-delle-poste_642749/

Ma... Mistral Air non è di proprietà Poste Italiane?
E... Poste Italiane non è comproprietaria di AZ?
E... non è che per caso per svolgere il servizio Mistral Air acquisirà qualche NB che, casualmente, AZ sta per dismettere?
(questa si che è fantaviazione...)
 
I soci si sono già resi disponibili ad iniettare molti altri soldi. Chi pensa al contrario che la compagnia invece fallirà dovrebbe avere l'onestà di fare nome e cognome di chi, secondo questa previsione, avrà il coraggio di boicottare l'accordo mandando tutti a casa.

A me non tornano i conti. Si vogliono aumentare i ricavi tagliando 20 aerei di corto e facendo arrivare - uno nel 2017, uno nel 2018, uno nel 2019, quattro nel 2020 e uno nel 2021. Mi sembra una storia già sentita: oggi i tagli, poi si vedrà. Un classico dell'imprenditoria italiana, non solo nel settore del trasporto aereo. I conti non tornano perché i ricavi rischiano di crollare (a meno di miracoli nell'utilizzo della flotta di corto) fra il 2017 e il 2020: metti tutti i tagli che vuoi ai costi, ma è difficile fare utili così.
A guardare i numeri e la tempistica mi pare ovvio che l'iter di rilancio prescritto dai soci non preveda un rilancio, ma semmai solo il tamponamento delle perdite nel breve e medio periodo. Non c'è alcuna visione strategica, non c'è alcun investimento serio. Per rilanciare veramente AZ (ammesso che sia possibile) servirebbe invertire l'ordine di quelle consegne: sostituire 20 aerei di corto con 4 WB nel 2017, poi uno all'anno fino al 2021. Solo così si può delineare una crescita graduale dei ricavi. Non farebbe male nemmeno provare a improvvisare una business class su qualche A320 da destinare a voli verso l'Africa - la concorrenza di Turkish è affievolita in questo momento. Di tutto questo, per ora, non c'è traccia.
 
A me non tornano i conti. Si vogliono aumentare i ricavi tagliando 20 aerei di corto e facendo arrivare - uno nel 2017, uno nel 2018, uno nel 2019, quattro nel 2020 e uno nel 2021. Mi sembra una storia già sentita: oggi i tagli, poi si vedrà. Un classico dell'imprenditoria italiana, non solo nel settore del trasporto aereo. I conti non tornano perché i ricavi rischiano di crollare (a meno di miracoli nell'utilizzo della flotta di corto) fra il 2017 e il 2020: metti tutti i tagli che vuoi ai costi, ma è difficile fare utili così.
[omissis].
Da quello che si è capito sembrano intenzionati a passare da 6 settori/giorno a settori/giorno con i NB. In questo modo dovrebbe rimanere immutato il volato complessivo (e anche il numero di equipaggi necessari dovrebbe essere abbastanza stabile). Non so se tecnicamente sarà fattibile, ma potrebbe essere la quadratura del cerchio per aumentare la produttività riducendo il CASK
 
Da quello che si è capito sembrano intenzionati a passare da 6 settori/giorno a settori/giorno con i NB. In questo modo dovrebbe rimanere immutato il volato complessivo (e anche il numero di equipaggi necessari dovrebbe essere abbastanza stabile). Non so se tecnicamente sarà fattibile, ma potrebbe essere la quadratura del cerchio per aumentare la produttività riducendo il CASK


I tempi di turnaround di AZ di corto/medio raggio sono di circa 50 min, qualcosa in meno per gli embraer
 
Da quello che si è capito sembrano intenzionati a passare da 6 settori/giorno a settori/giorno con i NB. In questo modo dovrebbe rimanere immutato il volato complessivo (e anche il numero di equipaggi necessari dovrebbe essere abbastanza stabile). Non so se tecnicamente sarà fattibile, ma potrebbe essere la quadratura del cerchio per aumentare la produttività riducendo il CASK


a me sembra tanto che il problema siano i contratti; e non quelli del personale di volo, escluso il fatto che c'erano\ci sono troppi dipendenti a terra rispetto alle altre compagnie, ma i contratti di leasing e la joint venture!

su questi non sembra esserci alcuna chiarezza . Vedremo!
 
Ma... Mistral Air non è di proprietà Poste Italiane?
E... Poste Italiane non è comproprietaria di AZ?
E... non è che per caso per svolgere il servizio Mistral Air acquisirà qualche NB che, casualmente, AZ sta per dismettere?
(questa si che è fantaviazione...)
Mistral air gia operava queste tratte per conto di AZ.. con i suoi ATR...
 
Non capisco xche AZ non riesca ad ottimizzare la flotta magari facendo il cross country la sera tardi o al mattino presto... con macchine che alle 21 si fermano e altre che decollano alle 8 si possono ricavare almeno 2 tratte in piu in ogni aeroporto e cercare di tenere un po presidiato il mercato...
 


Alitalia: "Il nostro piano è forte, lavoreremo con i sindacati"
Smentite procedure di mobilità e prevista la crescita del lungo raggio. Lʼa.d. Ball: "Non siamo una low cost né vogliamo esserlo"


Alitalia: "Il nostro piano è forte, lavoreremo con i sindacati"
"Abbiamo confermato la nostra piena disponibilità a lavorare con i sindacati per rispondere a ogni richiesta e andare in profondità su tutti gli aspetti". Lo ha detto l'amministratore delegato di Alitalia, Cramer Ball, uscendo dal ministero dello Sviluppo economico dopo l'incontro dell'azienda con il governo e i sindacati. "Il nostro è un piano forte e sostenibile - ha ripreso - e l'obiettivo primario è la sopravvivenza della compagnia".

Smentita procedura di mobilità - Secondo quanto dicono fonti presenti all'incontro, Ball ha smentito le voci relative all'apertura della procedura di mobilità. Il manager ha anche voluto sgombrare il campo da alcuni equivoci: ha sottolineato che è prevista la crescita del lungo raggio e che gli 8 aerei in più previsti porteranno a 32 la flotta nel 2021, con una crescita del 33% al livello più alto da 15 anni.

"Non aspiriamo a essere una low cost" - Ha poi ribadito che due terzi dei tagli non riguardano il costo del lavoro e ha spiegato che la messa a terra di 20 aerei non è un disimpegno: di questi 20 infatti, 12 già non volano adesso e ne vengono messi a terra 8, ma si punta a rimodulare l'organizzazione in modo da portare le stesse persone con meno aerei. Ball ha poi sottolineato, secondo le stesse fonti, che Alitalia "non è una low cost e non aspira ad esserlo, ma deve raggiungere una struttura di costi che le consenta di competere sul mercato".

"Ennesima farsa", i piloti preannunciano uno sciopero di 72 ore - "Nell'attesa che governo e azienda affrontino i veri temi strategici della compagnia, l'Associazione Nazionale Piloti (Anp) preannuncia un pacchetto di 72 ore di sciopero in Alitalia a sostegno della vertenza, che verranno effettuate secondo modalità prescritte dalla legge". Lo si legge in una nota dell'Associazione. "Oggi si è consumata l'ennesima farsa in relazione alle problematiche strutturali di Alitalia. Si finge ancora una volta di non capire che le perdite della società non derivano dal personale di Alitalia le cui professionalità sono l'unica ricchezza ormai rimasta", scrive l'Anp.
 
Low cost sì, low cost no.
Point to point no, point to point sì.
Investimenti sì, investimenti no.
Servizio a bordo sì, no, sì.
Tagli sì, tagli no.
5 stelle sì, 5 stelle no.


Quando si dice ''poche idee ma confuse''
 
Pur sforzandosi molto, direi che Ball fa fatica a rendere credibile un piano che è di soli tagli.
La speranza è che il tutto sia finalizzato a mettere i conti a posto prima di andare nelle braccia di qualcun'altr. Diversamente la vedo già sepolta, senza sviluppo sul lr e con Fr in costante crescita
 
Low cost sì, low cost no.
Point to point no, point to point sì.
Investimenti sì, investimenti no.
Servizio a bordo sì, no, sì.
Tagli sì, tagli no.
5 stelle sì, 5 stelle no.


Quando si dice ''poche idee ma confuse''
F4
 
Pur sforzandosi molto, direi che Ball fa fatica a rendere credibile un piano che è di soli tagli.
La speranza è che il tutto sia finalizzato a mettere i conti a posto prima di andare nelle braccia di qualcun'altr. Diversamente la vedo già sepolta, senza sviluppo sul lr e con Fr in costante crescita

Analisi perfetta.
 
Ma sbaglio o adesso le macchine di LR sono 25? Quindi nelle 8 macchine in piu previste da qui al 2021 è compreso anche EI FNI?
 
Gianni Dragoni su Radio 24 dice senza giri di parole che dato che le banche non credono nel piano di Ball non hanno intenzione di finanziare. Se non salterà fuori un intervento PUBBLICO della CdP l'unica strada è il commissario.

Radio 24 - GR ore 8.00
 
Gianni Dragoni su Radio 24 dice senza giri di parole che dato che le banche non credono nel piano di Ball non hanno intenzione di finanziare. Se non salterà fuori un intervento PUBBLICO della CdP l'unica strada è il commissario.

Radio 24 - GR ore 8.00

Giusto in tempo

Alitalia, spunta il prestito statale

Trattativa con le banche per una linea di credito da 200 milioni sul modello Ilva. Aiuto a prezzi di mercato solo in caso di necessità e vincolato all’intesa coi sindacati

C’è l’ipotesi di una garanzia pubblica per sbloccare l’impasse sul piano Alitalia. Le banche azioniste, Intesa SanPaolo e Unicredit, hanno chiesto l’intervento del governo che per questo sta studiando una soluzione simile a quella adottata per l’Ilva di Taranto, che eviterebbe in questo modo una procedura di infrazione per aiuti di Stato da parte dell’Europa. Il negoziato in corso fra governo, banche e compagnia ruota attorno ai 400 milioni di euro necessari al cosiddetto «contingent equity», una sorta di piano B che servirebbe a tutelare la stabilità del piano industriale nel caso in cui il progetto non dovesse raggiungere gli obiettivi programmati dai manager di Alitalia. Duecento milioni sarebbero disponibili a metterli gli emiri di Etihad (azionisti al 49 per cento), gli altri duecento è quanto potrebbe essere garantito dal governo.

Il momento è delicato e l’esecutivo si muove con molta cautela: ha subordinato il suo eventuale intervento solo se si raggiungerà l’accordo sindacati-azienda sul taglio ai costi del personale, in ogni caso in parallelo ad Etihad. Né ha deciso le modalità di ingresso in partita: una delle ipotesi c’è quella di inviare una lettera alle banche con cui il governo prenderebbe l’impegno a garantire il «contingent equity» quando si dovesse rendere necessario. Le banche sperano in un intervento il più rapido possibile, si sentono davanti a quelle che una fonte finanziaria definisce «un piano senza garanzie». L’esperienza gli insegna che quando c’è in mezzo l’ex compagnia di bandiera il rischio è altissimo, inoltre hanno poca fiducia nei confronti dell’amministratore delegato Cramer Ball. Gli azionisti italiani speravano in un suo passo indietro, ma per ora lo schema è un tandem con l’uomo imposto dalle banche, Luigi Gubitosi, presidente esecutivo in pectore. Ieri, all’incontro con i sindacati e i ministri Carlo Calenda e Graziano Delrio, erano presenti entrambi.

La riunione è stata interlocutoria e il governo ha convocato dei tavoli di lavoro che si terranno alla presenza di tecnici dei ministeri dello Sviluppo economico, dei Trasporti e del Lavoro per i prossimi 15 giorni. Intanto però lo sciopero di 24 ore per il 5 aprile è stato confermato. L’amministratore delegato ha garantito ai sindacati che non è stata aperta la procedura di mobilità e che Alitalia «non è una low cost, né vuole diventarlo»: il progetto da qui a due anni è quello di diventare semmai competitivi con le compagnie a basso costo, e tornare all’utile nel 2019.

I manager di Alitalia hanno spiegato che oltre ai tagli dei costi (un miliardo in tre anni) è prevista la crescita del lungo raggio con otto-nove nuovi velivoli entro il 2021, un terzo in più di oggi. Per la messa a terra dei 20 aerei oggi destinati al breve e medio raggio, invece, hanno detto che già 12 non volano più. Obiettivo dell’azienda è migliorare l’organizzazione dei voli e il cosiddetto «load factor», ovvero la capacità di riempire il più possibile i posti. Fonti presenti all’incontro riferiscono che Gubitosi avrebbe anche garantito la «piena disponibilità a fornire i dettagli sul piano, con l’auspicio che una parte dello scetticismo possa rientrare».

Per il governo la situazione è «critica», ha detto al termine dell’incontro Delrio, aggiungendo che «abbiamo cominciato a lavorare e continueremo a lavorare: dobbiamo fare degli approfondimenti». A questo serviranno gli incontri tecnici programmati per i prossimi giorni. Nel corso della riunione - raccontano i presenti - il ministro ha detto che «per noi l’azienda è strategica. Mi asterrei dal dare giudizi. Conosciamo i numeri, ma non quello che c’è dietro». Il ministro Calenda ha assicurato che Alitalia «è un’azienda privata e resterà privata, i cittadini italiani non intendono mettere soldi». La garanzia pubblica altro non sarebbe che un mero prestito, seppure dello Stato.
 
Gianni Dragoni su Radio 24 dice senza giri di parole che dato che le banche non credono nel piano di Ball non hanno intenzione di finanziare. Se non salterà fuori un intervento PUBBLICO della CdP l'unica strada è il commissario.

Radio 24 - GR ore 8.00

Non lo biasimo, Ball avrebbe dovuto portare AZ in pareggio nel 2017 ed invece è nuovamente sull'orlo del fallimento. E' stata veramente una gran delusione anche perché il rischio del crac è venuto fuori all'ultimo.
 
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