Trapani Birgi, la crisi dell'Airgest e il bilancio ancora in rosso


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Londra.
Birgi. Gli investimenti di Ryanair, la crisi dell'Airgest e il bilancio ancora in rosso

Sono tutti entusiasti per il “contentino” della Ryanair nei confronti dell’aeroporto di Trapani Birgi, in seguito all’annuncio di istituire il volo per Praga dalla prossima estate. Ma desta ancora preoccupazione la situazione dello scalo trapanese per l’ennesimo bilancio in rosso dell’Airgest, la società che gestisce l’aeroporto Vincenzo Florio.Nei giorni scorsi la compagnia lowcost irlandese ha annunciato un miliardo di dollari di investimenti in tutta Italia, con 44 nuove rotte. Un modo per ringraziare il governo Renzi per aver annullato le tasse per gli aeroporti locali di 2,50 euro per i vettori. In questo piano di investimenti è prevista una aggiunta al piano voli per Trapani, ossia il volo da e per Praga dalla prossima estate. Palermo, che negli ultimi anni ha avuto un balzo in avanti nei rapporti con la Ryanair avrà il collegamento con Bucarest, invece.
Un “contentino”, ma che può essere un segnale di distensione della compagnia aerea irlandese nei confronti del territorio trapanese. Da anni ormai si assiste ad un tira e molla incessante, con il vettore minaccia continuamente di lasciare il Vincenzo Florio.

L’Airgest versa per la Ryanair circa 3,5 milioni di euro l’anno e il contratto scade a marzo 2017. Contratto stipulato con l’Ams, la società che si occupa del marketing per conto della compagnia low cost irlandese. Nei mesi scorsi il presidente dell’Airgest Franco Giudice ha riferito di aver parlato con i responsabili della Ryanair e che c’è tutta l’intenzione, da parte loro, di restare a Birgi addirittura sottoscrivendo un contratto quinquennale anizchè triennale. Ma il coltello dalla parte del manico ce l’hanno loro e aspettano certezze, vogliono, in sostanza, un interlocutore fisso e non stare a rincorrere la “cordata” provinciale per aver pagate le quote. L’accordo di co-marketing costa all’Airgest 3,5 milioni di euro, mentre ai Comuni circa 2,7 milioni. Un accordo stipulato con la società che gestisce il marketing per la compagnia, ma che di fatto serve per aver assicurati i voli a Trapani. In questo senso i comuni sono sempre in difficoltà ed in ritardo per pagare le quote trimestrali.

Dicevamo che l’annuncio di Ryanair ha disteso gli animi. Il primo ad esultare è stato il sindaco di Trapani Vito Damiano. “È una decisione che va in controtendenza rispetto alle nefaste previsioni (chiusura dell’aeroporto, abbandono dello scalo da parte di Ryanair, collasso dell’economia turistica locale, ecc.) che ormai da anni sono state costantemente alimentate dalla stampa locale e che non hanno certamente facilitato i rapporti fra la società di gestione e la compagnia di volo irlandese”.

“I Comuni – dichiara il Sindaco Damiano - che hanno fatto la loro parte, ma anche quella della soppressa Provincia e della Regione, hanno dimostrato sensibilità e impegno, anche economico, verso la delicata problematica che oggi vede il territorio ripagato di un’attenzione insperata”.

“Piuttosto che piangere e lagnarci, facendoci del male, - ha puntualizzato il Sindaco - dobbiamo unire le forze e concentrare gli sforzi, assieme alle componenti private, per l’ulteriore sviluppo del nostro territorio”.

Se da un lato si guarda con soddisfazione l’annuncio di Ryanair dall’altro desta sempre preoccupazione la situazione dell’Airgest. Il bilancio 2015 è stato chiuso nuovamente in rosso con una perdita pari a 2 milioni 29 mila euro. Nel documento contabile si parla di una perdita “mitigata nel suo ammontare complessivo dalla manifestazione economica della componente straordinaria di reddito derivante dal riconoscimento concreto di un ristoro per i danni maturati nell’ambito del conflitto ex risoluzione ONU 1973″: ossia il ristoro dei danni provocati dalla chiusura dell’aeroporto durante le operazioni militari in Libia nel 2011. In questo senso l’Airgest ha incassato 3,5 milioni di euro (ai comuni ne sono andati 1,5) ma non sono bastati per coprire il buco. Nel 2015 lo scalo di Birgi ha raggiunto quota 1.586.992 passeggeri, 12 mila in meno rispetto all’anno precedente e quasi 300 mila in meno rispetto al 2013.

L’Airgest a breve dovrà provvedere alla ricapitalizzazione. La parte grossa la dovranno fare i soci privati, visto che il socio di maggioranza, la Regione, non può intervenire in questo senso. In queste condizioni, però, l’Airgest non è più in grado di pagare il co-marketing. Allora si cerano finanziatori e si attende l’ingresso di altri soci privati. Per molti la soluzione per il rilancio di Birgi è proprio questa, la vendita delle quote ai privati. Un percorso che sarebbe già cominciato ma che si annuncia molto lungo.

http://www.tp24.it/2016/08/22/econo...menti-di-ryanair-la-crisi-dell-airgest/102595
 
Troppo difficile l'idea di tenere aperto solo PMO?
 
Birgi. Gli investimenti di Ryanair, la crisi dell'Airgest e il bilancio ancora in rosso[FONT=&]

Sono tutti entusiasti per il “contentino” della Ryanair nei confronti dell’aeroporto di Trapani Birgi, in seguito all’annuncio di istituire il volo per Praga dalla prossima estate. Ma desta ancora preoccupazione la situazione dello scalo trapanese per l’ennesimo bilancio in rosso dell’Airgest, la società che gestisce l’aeroporto Vincenzo Florio.Nei giorni scorsi la compagnia lowcost irlandese ha annunciato un miliardo di dollari di investimenti in tutta Italia, con 44 nuove rotte. Un modo per ringraziare il governo Renzi per aver annullato le tasse per gli aeroporti locali di 2,50 euro per i vettori. In questo piano di investimenti è prevista una aggiunta al piano voli per Trapani, ossia il volo da e per Praga dalla prossima estate. Palermo, che negli ultimi anni ha avuto un balzo in avanti nei rapporti con la Ryanair avrà il collegamento con Bucarest, invece.
Un “contentino”, ma che può essere un segnale di distensione della compagnia aerea irlandese nei confronti del territorio trapanese. Da anni ormai si assiste ad un tira e molla incessante, con il vettore minaccia continuamente di lasciare il Vincenzo Florio.


Mi tocca sottolineare che Ryanair sposterà le rotte da/per Torino e Treviso a PMO, aumentando le frequenze da quest'ultimo aeroporto. Diciamo che quello per Praga è davvero un contentino.
 
Se da un lato si guarda con soddisfazione l’annuncio di Ryanair dall’altro desta sempre preoccupazione la situazione dell’Airgest. Il bilancio 2015 è stato chiuso nuovamente in rosso con una perdita pari a 2 milioni 29 mila euro. Nel documento contabile si parla di una perdita “mitigata nel suo ammontare complessivo dalla manifestazione economica della componente straordinaria di reddito derivante dal riconoscimento concreto di un ristoro per i danni maturati nell’ambito del conflitto ex risoluzione ONU 1973″: ossia il ristoro dei danni provocati dalla chiusura dell’aeroporto durante le operazioni militari in Libia nel 2011. In questo senso l’Airgest ha incassato 3,5 milioni di euro (ai comuni ne sono andati 1,5) ma non sono bastati per coprire il buco.
Parliamo quindi di una perdita di oltre 5 milioni e mezzo. Una voragine per uno scalo che movimenta cosi' pochi passeggeri.
 
Parliamo quindi di una perdita di oltre 5 milioni e mezzo. Una voragine per uno scalo che movimenta cosi' pochi passeggeri.

Urge la privatizzazione di Trapani. Poi chiunque si sveni per mantenere aperto l'aeroporto. Purché non si spenda più neppure un euro proveniente da qualsivoglia realtà pubblica.
Non ci possiamo più permettere di pagare con fondi pubblici i capricci di un piccolo territorio.
 
La crisi dell'aeroporto di Birgi. Se l'Airgest si tira fuori chi pagherà Ryanair?

Diventa sempre più critica la situazione per l’aeroporto di Trapani Birgi. Ci sono tanti fronti aperti e questi sono mesi decisivi per lo scalo.
Tutto ruota attorno alla Ryanair, la società low cost irlandese che opera a Birgi, e alla situazione economica dell’Airgest e dei comuni della provincia di Trapani. Lo scenario è destinato a complicarsi per la decisione di Airgest di tirarsi fuori dall'accordo di co-marketing con Ryanair. Se lo farà chi pagherà la compagnia irlandese per restare a Trapani?

Andiamo con calma, però. Lunedì c’è stata una riunione nella sede di Confindustria Trapani con la presenza di tutti i sindaci della provincia di Trapani. Il punto all’ordine del giorno era il contratto di co-marketing con Ryanair. La compagnia low cost infatti opera a Birgi solo grazie a un contratto stipulato dall’Ams, la società di marketing di Ryanair che sulla carta vende servizi di marketing ma di fatto serve a far volare sul Vincenzo Florio il vettore irlandese, un modo per aggirare l’impossibilità di comprare voli dalle compagnie aeree. I contratti sono due, in realtà, uno lo paga l’Airgest, la società che gestisce l’aeroporto di Birgi, e uno i Comuni. Paga circa 3,5 milioni di euro l’anno a Ryanair. l’Airgest, che si trova in crisi profonda. Ha un conto in rosso di 15 milioni di euro. Il presidente Franco Giudice ha fatto intendere che non potrà più rinnovare il contratto con la Ryanair. La situazione economica dell’Airgest dipende molto dall’assetto ancora confuso. Il socio di maggioranza è la Regione Siciliana, dopo l’uscita di scena della Provincia di Trapani. L’Airgest spera in un intervento della Regione per la ricapitalizzazione della società, ma l’affare sembra essere molto difficile.

Se l’Airgest non può più versare la propria quota per il contratto con Ryanair, che ricordiamolo scade a marzo del 2017, non se la passano bene neanche i comuni. Perchè la seconda parte dell’accordo prevede il versamento di una quota a carico della Camera di Commercio di Trapani e dei comuni della provincia. Questo secondo accordo ammonta a 2,1 milioni di euro, escluso l’Iva. I Comuni si trovano in difficoltà economiche non indifferenti, e già in questi anni sono arrivati con l’acqua alla gola a pagare le proprie quote. L’accordo di co-marketing è stato sottoscritto nel marzo 2014. Si è trattato di un “patto tra gentilluomini”, come lo ha definito l’ex Prefetto Leopoldo Falco, che mirava a sostituire, provvisoriamente la Provincia di Trapani, già abolita, nel contratto per mantenere la Ryanair a Birgi. Adesso la situazione si aggrava perchè se Airgest si tira fuori dal pagamento ci saranno 6 milioni di euro che i Comuni dovranno sborsare ogni anno. In più la Camera di Commercio a breve cambierà assetto, in virtù dell’accorpamento con Agrigento e Caltanissetta, e non potrà avere più un ruolo di “cabina di regia” e neanche pagare la quota.

In questo scenario, di incertezza, le prossime settimane saranno decisive per stabilire una linea e un assetto in vista della scadenza del contratto con Ryanair. In questi termini l’affare potrebbe saltare. E’ vero che in questi ultimi mesi Ryanair ha fatto intendere di voler proseguire il rapporto con Trapani Birgi alle stesse condizioni del 2014, ma vuole anche certezze. Vuole sapere chi sarà l’interlocutore. Non ha intenzione, insomma, di rincorrere i Comuni ogni tre mesi per avere pagate le quote dietro la minaccia di troncare subito i rapporti.

Nella riunione di lunedì, quindi, si è parlato della possibilità di dover recuperare tutti i 6 milioni di euro per il comarketing da un unico interlocutore vista l’uscita di scena dell’Airgest. In questo senso si prospetta l’intervento del Libero Consorzio di Comuni, l’ex Provincia di Trapani, che il 20 novembre prossimo dovrebbe eleggere il Presidente, scelto tra i sindaci del territorio, dopo 4 anni di limbo.

Prima della riunione il sindaco di Trapani Vito Damiano aveva lanciato l’allarme e attaccato i deputati regionali della provincia di Trapani accusandoli di immobilismo di fronte il problema. Ha replicato il suo predecessore Mimmo Fazio, anche lui, come gli altri deputati regionali presenti alla riunione, che ha giudicato l’intervento di Damiano come una “scusa preventiva”. Sull’argomento sono intervenuti anche Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani e Giovanni Montana segretario Fit Cisl Trapani. “Le istituzioni locali e regionali non possono certo consentire che venga meno l’accordo di co-marketing con la compagnia aerea Ryanair, significherebbe mettere a rischio il futuro dell’aeroporto e i progetti di sviluppo dello scalo, dai quali dipende uno dei settori chiave dell’economia trapanese”. “La Regione e le istituzioni locali dialoghino per utilizzare al meglio ogni risorsa possibile per salvare il futuro dello scalo”. “Lo chiediamo da tempo – aggiungono De Luca e Montana - , la priorità per la politica deve essere lo sviluppo del territorio che passa attraverso il rilancio delle infrastrutture e del turismo. Si cerchi piuttosto di puntare sui fondi del Patto per il Sud, per realizzare anche progetti che migliorino la operatività e il funzionamento dell’aeroporto con collegamenti ferroviari e stradali con altre città di valenza turistica della zona e con il capoluogo siciliano”. La Cisl ribadisce dunque la proposta lanciata poco tempo fa: “si mettano insieme Regione, comuni, associazioni industriali e società che gestiscono le infrastrutture, con un coordinamento statale, per sfruttare al meglio le risorse europee nazionali e regionali, e programmare insieme opere e progetti usando strumenti come appunto il Patto per il Sud, per lo sviluppo del Distretto Nord occidentale dell’isola. Si crei un unico Polo aeroportuale della Sicilia occidentale, per il quale risulta necessario un attraversamento ferroviario veloce frequente e stabile tra i due aeroporti, anche con l’elettrificazione della tratta tra Cinisi e l’aerporto Birgi” concludono De Luca e Montana.


http://www.tp24.it/2016/10/05/econo...t-si-tira-fuori-chi-paghera-la-ryanair/103619
 
. Si crei un unico Polo aeroportuale della Sicilia occidentale, per il quale risulta necessario un attraversamento ferroviario veloce frequente e stabile tra i due aeroporti, anche con l’elettrificazione della tratta tra Cinisi e l’aerporto Birgi” concludono De Luca e Montana..
Intervento umoristico quello sul collegamento ferroviario di cui in realtà non interessa nulla a nessuno.
La tratta da Palermo a Cinisi è interrotta per gli interminabili lavori di interramento della linea.
Ma se si è fortunati e si vuole andare da Punta Raisi a Trapani c'è il piccolo dettaglio che la linea è interrotta dopo Segesta da soli 4 anni e c'è un comodo collegamento via Castelvetrano ed in sole 3,50 ore circa si può arrivare da un aeroporto all'altro , distanti 85 km.
Per l'elettrificazione in non più di 4/6 anni ci si può arrivare.
Ma quando fanno questi interventi sanno di cosa stanno parlando ?
 
ASSEMBLEA DEI SOCI
Aeroporto di Birgi, l'accordo di co-marketing "sarà rispettato"
di Giacomo di Girolamo— 12 Ottobre 2016

TRAPANI.*Fino alla scadenza di marzo 2017 l' accordo di co -marketing sottoscritto dai Comuni e dalla Camera di Commercio e finalizzato al mantenimento dell'operatività della compagnia aerea irlandese Ryanair all' aeroporto di Birgi, sarà rispettato, versando le rispettive quote a suo tempo concordate.
Per il futuro, tutto resta in mano alla Regione, che, peraltro, è l' azionista di maggioranza dell' Airgest, la società di gestione dello scalo, e sulle sue scelte in ordine alla necessaria ricapitalizzazione dopo le perdite registrare anche nel 2015.

È l' ultimo, in ordine di tempo, capitolo della telenovela che ha il "Vincenzo Florio" come protagonista e cui da mesi, se non da anni, danno vita l' Ente camerale che, finora ha fatto da "cabina di regi a" dell' operazione ed i Comuni L' assemblea dei promotori del co -marketing, prima di ribadire la determinazione a rispettare fino alla fine l' accordo, triennale (è stato sottoscritto nel 2014) che prevede il versamento, Iva compresa (22%), di 2.714.500 euro l' anno alla società "Airport Marketing Serive Limited" che gestisce il marketing di Ryanair, ha affrontato tutta una serie di questioni.

http://trapani.gds.it/2016/10/12/birgi-laccordo-di-co-marketing-sara-rispettato_575933/
 
Sul sito della Ryanair non è più possibile prenotare voli dal mese di marzo. Una circostanza nuova, sebbene non inattesa, che interviene nella complessa vicenda del rinnovo del comarketing con la compagnia irlandese, e di cui s'è discusso ieri sera in Consiglio Comunale.

«È stato disarmante - commenta il capogruppo di Uniti per il Futuro, Girolamo Fazio - ascoltare, ieri sera, il sindaco Vito Damiano affermare che avere un aeroporto a Trapani è un lusso che non ci possiamo permettere ed aggiungere di non condividere la rappresentazione drastica delle conseguenze che se va via Ryanair qui è il disastro. Per Damiano c'è l'aeroporto di Palermo che assicura la mobilità e flussi turistici».

«Cosa aspettarci ancora da questo sindaco? E cosa attenderci dalla mancata reazione dei consiglieri di maggioranza di fronte all'enormità di queste considerazioni? - si chiede Fazio -. Di fronte a questa determinata volontà d'inerzia sono veramente preoccupato: l'amministrazione non ha immaginato e non prevede alcun tipo d'intervento. Il sindaco s'è limitato a scrivere una lettera al Presidente della Regione e a dire di essersi attivato per tempo e nulla di più, ma non v'è traccia di un'iniziativa concreta. Mi rivolgo a quanti hanno a cuore la permanenza di Ryanair e la piena operatività dell'aeroporto: si facciano avanti. Invito la deputazione regionale e tutti gli altri sindaci ad attivarsi tempestivamente perché si pervenga alla contrattazione con Ryanair. Se non si trovano soluzioni e in tempi brevi, le conseguenze, contrariamente a quanto afferma il sindaco, saranno irreparabili per l'economia turistica della città».

«Ho già proposto all'assemblea dei sindaci del 3 ottobre scorso di coinvolgere il Libero Consorzio dei Comuni che avrebbe disponibile da subito più di due milioni di euro che potrebbero essere impiegati almeno per raggiungere l'obiettivo di una proroga di un anno del contratto di comarketing e dare altro tempo ai sindaci e ai comuni di individuare percorsi e strategie comuni. Ma dal commissario straordinario non giunge neppure la volontà d'interlocuzione»

«La Regione, in quanto socio di maggioranza di Airgest, dovrà fare la sua parte per il bilancio della società di gestione, ma dovrà anche tener conto dei limiti imposti dal rispetto della normativa europea sugli aiuti di stato per quanto riguarda il co-marketing. Tuttavia tutte quelle parti politiche che sostengono questo Governo Regionale hanno il dovere di intervenire proprio sulla questione del co-marketing. Pongo l'accento sul "devono", perché lo devono a tutti i comuni della provincia, alla città di Trapani, alle centinaia di operatori turistici. A tutt'oggi autorevoli esponenti politici della deputazione regionale non hanno espresso con chiarezza la loro posizione, né sono intervenuti nei confronti del loro Governo di riferimento. Ripeto che senza una soluzione, e in assenza di un nuovo accordo con Ryanair, le conseguenze saranno irreparabili»

Comunicato stampa
19/10/2016

http://www.primapaginamazara.it/ind...zo-2017-prenotazioni-non-disponibili-sul-sito
 
Vedo che non c'è neanche un volo per Londra, come siamo conciati male:sconfortato:
 
Birgi e Ryanair. "L'impegno" di Renzi? Certifica il fallimento della politica

Mancava solo lui. Mancava solo il premier Matteo Renzi a dire qualcosa sull’aeroporto di Trapani Birgi, sulla crisi con Ryanair e i rischi che corre il Vincenzo Florio. E facendolo ha praticamente messo il sigillo sull'incapacità della politica nel trovare risposte concrete. Il "mi impegno" di Renzi è un tentativo tardivo di fare una sorta di occhiolino al territorio, che respira quasi solo grazie all'aeroporto.C'è un grosso punto interrogativo sul futuro dell’aeroporto. A Marzo del prossimo anno scade il contratto di co-marketing che lega la Ryanair allo scalo trapanese. Il contratto, come abbiamo detto parecchie volte, è un qualcosa di singolare. Stipulato con l’Ams, la società che si occupa del marketing per Ryanair, sulla carta è un accordo per la promozione del territorio, nella pratica si comprano i voli della Ryanair su Birgi. Tutto regolare, dicono, anche se le normative vietano l’acquisto diretto di voli. Quindi si è trovato un escamotage. In questi anni Airgest e i comuni della provincia di Trapani hanno sborsato fiumi di quattrini per la compagnia irlandese. La Ryanair ha aumentato il suo potere contrattuale, fa business e ascolta poco gli strali che vengono da un territorio che vede l’aeroporto come l’ultimo appiglio per far girare un po’ l’economia.
Prima dei comuni ci pensava la Provincia di Trapani a pagare una quota del contratto. Una volta arrivata la liquidazione della Provincia, con l’ingresso della Regione Siciliana nell’Airgest, la società che gestisce lo scalo, si sono fermate tante cose. E sono stati i Comuni a mettere mano al portafoglio non senza problemi e senza tensioni.
Il tutto con la preoccupazione di chi vede nell’aeroporto una piccola Eldorado, di chi ha fatto impresa in provincia di Trapani in funzione dell’aeroporto, dell’arrivo dei voli di Ryanair. Qui, tra Marsala e Trapani, si vedono volare a bassa quota gli aerei giallo e blu di Ryanair. Quando scende è come se arrivasse la slitta di Babbo Natale traboccante di regali che hanno la fisionomia di turisti polacchi e tedeschi, o bolognesi o torinesi, pronti a visitare un territorio che in fretta e furia si è dato una “vocazione turistica”, come vanno ripetendo da anni i sindaci.
Rimane però un’economia molto precaria quella della provincia di Trapani, specialmente nel settore turistico. Anche se esaminando bene è difficile scindere il settore turistico dal resto. E’ riduttivo non considerare nell’economia “turistica” del territorio, accanto al b&b, anche il panettiere che fornisce i cornetti, o ancora il meccanico che ripara le auto a noleggio, per fare qualche banale esempio. E’ così diffusa, l’economia turistica, che un ridimensionamento dell’aeroporto porterebbe danni enormi, sì. Ce lo siamo sentiti dire da chiunque in questi anni.
Sindaci, deputati regionali, politici di ogni ordine e grado. Ora ha messo bocca anche Matteo Renzi, il rottamatore, “l’uomo del fare” o il “bombarolo” fiorentino. Dal ponte sullo Stretto al G7 di Taormina. Renzi per recuperare qualche punto nei sondaggi sul referendum, e oscurare i 5 Stelle dati per vincenti alle Regionali in Sicilia, ha tentato di tutto. Ammicca alla provincia di Trapani toccando quello che più caro c’è in questo territorio: l’aeroporto.Comunque finirà questa vicenda, Ryanair va via, Ryanair che rimane, una cosa è certa. In questi anni è proprio la politica che è mancata e che si è dimostrata incapace nell’eterna questione aeroporto. La stessa politica che prima ha utilizzato il Vincenzo Florio come bacino per acchiappare voti, attraverso l’inserimento di lavoratori in struttura e personaggi a vicini al politico di turno nella stanza dei bottoni dell’Airgest. Poi però si è dimenticato che quel aeroporto era tutt’altro che una struttura per imbastire pratiche clientelari.
Oggi rimangono le parole. Renzi che promette di impegnarsi. Damiano che dice che se chiude Birgi c’è Palermo. Oddo che vuole far pagare gli operatori. Un ritorno in ritardo di una classe dirigente incapace di raccogliere e ascoltare le esigenze del territorio, che ha cercato, più di altro, la ribalta, il riflettore per uscire pulita e rigenerata da una vicenda che non può accettare vincitori.

http://www.tp24.it/2016/10/24/edito...certifica-il-fallimento-della-politica/104136
 
La ricetta di Angius per Birgi: "Più voli esteri, tassa di soggiorno, e un playmaker"

Paolo Angius, vice presidente dell'Airgest, la società che gestisce l'aeroporto di Trapani Birgi, la scorsa settimana, il premier Matteo Renzi a Trapani ha detto che il governo interverrà su Ryanair. C'è da fidarsi?

Mi auguro di sì.


Però Ryanair ha un potere contrattuale enorme ormai.


Ryanair è diventato il primo vettore italiano. Ha sfruttato i buchi della crisi di Alitalia. E' un fatto che nessuno ricorda. In questo momento è il vettore che trasporta più passeggeri all'interno dell'Italia. Questo è un problema perché diminuisce le quote di turisti dei territori, quali quello della provincia di Trapani. Oltre a ridurre i ricavi delle società di gestione, che poi hanno difficoltà.


L’Airgest vorrebbe più collegamenti con l’estero, in sostanza?

Esatto. Se a Trapani anziché atterrare, per fare un esempio, otto aerei al giorno dall'Italia e due dall'estero ne atterrassero di più dall'estero avremmo un vantaggio sul territorio. Ci sarebbe più utilizzo di strutture alberghiere, noleggio auto, parcheggi, e altro che sarebbe a beneficio del territorio ma anche della società di gestione.

Non tutti gli interessi sull'aeroporto coincidono. Mentre molti cittadini si preoccupano per i voli nazionali, l'interesse dell'Airgest è avere più voli internazionali più redditizi.


La risposta sarebbe aumentare entrambi. E' evidente che a Ryanair conviene avere più collegamenti domestici, mentre all'aeroporto e al territorio converrebbe avere più collegamenti internazionali. L'impatto economico non è paragonabile.


Qui però si è entrati nel panico perchè erano scomparse le prenotazioni sul sito a partire dal prossimo marzo. Un segnale della volontà di Ryanair di andar via?

Siccome non si è rinnovato il contratto, la Ryanair, temendo eventuali azioni da parte di chi potesse prenotare i voli in anticipo, non avendo certezza non li ha messi sul sito.


Quindi Ryanair non si fida del territorio, non ci sono i presupposti per arrivare a stipulare un contratto.


L'associazione dei comuni non ha dato delle risposte certe a Ryanair ed è ferma. Il rischio che possa andar via da Trapani è concreto.

Si aspettava che il territorio fosse così incapace di trattare con Ryanair?

Bisogna dire che discutere con Ryanair non è facile per nessuno. Quando li incontri c'è il manager in maniche di camicia con un'agendina che ti chiede che tipo di voli vuoi, ti dice quanto costano e devi dare una risposta entro tre giorni. Altrimenti se ne frega.
E cambia aeroporto magari.

Non avendo noi una economia di scala possono portare i voli via da Trapani per Palermo. Ryanair è un soggetto con cui è difficilissimo da trattare.


E neanche il territorio è facile da gestire.

Devo dire che Ryanair ha capito come è combinato il territorio, e spesso ci ha dato delle dilazioni nei pagamenti che doveva ricevere. Capisce le difficoltà del territorio italiano.

E’ mancata la politica, e soprattutto un soggetto forte che potesse trattare.


Il problema è che i Comuni hanno difficoltà ad accordarsi tra loro. Ho sentito una serie di 'perle' nel corso di vari incontri che ci potrei scrivere un libro. Chi diceva che i turisti nel suo comune buttavano le carte per terra, chi diceva che l'aeroporto di riferimento nel suo comune era Palermo. Molte difficoltà culturali sono state superate anche grazie all'ex Prefetto Falco. Ma manca un playmaker adesso sul territorio.

Potrebbe essere il presidente del Libero consorzio?

Potrebbe.

Ma anche lì le vicende regionali non aiutano. Non si capisce più cosa accadrà con i Liberi consorzi.

Le vecchie province avevano limiti straordinari, ma anche questi liberi consorzi non scherzano. Chiunque sarà presidente del Libero consorzio è seduto su 2 milioni 400 mila euro, che sono costituiti da un milione e mezzo di ristoro che doveva andare a Airgest, in più c'è un altro milione per un emendamento fatto dalla regione. E' una buona base di partenza.

In molti comuni c'è la tassa di soggiorno. E' utile?

Certo. Non comprendo quale sia la difficoltà di istituire la tassa di soggiorno. E' indolore, chiunque viaggia è abituato a pagarla. Non dovrebbe essere destinata ad Airgest, ma in parte anche a quelle che sono le esigenze del territorio. Sarebbe indolore e non a carico della collettività locale. Una scelta facilissima per avere un flusso minimo e necessario.

Marsala, o Trapani, con la tassa di soggiorno riuscirebbero a pagare la quota Airgest. Il problema è farla pagare.

Qui si affronta il tema delle case vacanze, una delle sacche di evasione più grande che c'è nel territorio. I dati del turismo quest'anno sono straordinari, la gente ha voluto sentire parlare solo di Sicilia. Come non ci si renda conto che l'Aeroporto sia una struttura da non smembrare non me ne faccio capace. Si deve riportare l'attenzione dell'opinione pubblica sul futuro dell'aeroporto, dell'Airgest e del territorio.

http://www.tp24.it/2016/10/27/econo...teri-tassa-di-soggiorno-e-un-playmaker/104221
 
Scrive Franco Giudice, presidente Airgest: "Senza di me aeroporto di Trapani al collasso"

Egregio Direttore,

Ho letto quanto pubblicato in questi giorni dalla sua testata Tp24 sull’argomento Airgest e vorrei fornire alcuni chiarimenti.
Innanzitutto ringrazio Salvatore Ombra per le parole di stima che mi rivolge ma mi corre l’obbligo di ricordare a lui e a quanti interessati alle sorti dell’Airgest, alcuni fatti che servono a meglio chiarire il momento attuale della società di gestione dell’aeroporto di Birgi.
All’atto della mia nomina ho ricevuto dagli azionisti un obiettivo prioritario: assicurare la sopravvivenza della società mantenendone il valore e riportandola in pareggio di bilancio.
La situazione che ho trovato in azienda non lasciava dubbi, continuando sulla strada imboccata dai miei predecessori alla guida di Airgest (nessuno ecluso), saremmo arrivati alla liquidazione della società alla fine del 2016. Ho quindi rivisto il piano industriale della società che forse peccava di ottimismo.
L’azienda era (ed è) gravata di debiti che derivano quasi esclusivamente dalle attività di comarketing con Ryanair. Questi impegni hanno creato un disavanzo che negli anni ha portato la società molto vicino al collasso. La chiusura dell’aeroporto per la guerra in Libia, ha ulteriormente aggravato la situazione ed il ristoro di danni subiti è arrivato solo parzialmente alle casse di Airgest.
È anche il caso di precisare qualche dato numerico. Per la guerra in Libia Airgest ha subìto danni, asseverati dagli enti di vigilanza e riconosciuti da una Legge dello Stato, per 10 milioni di euro. Di questi solo 3,5 milioni, per diversi motivi, sono stati fino ad oggi incassati.
Altro sono i fondi tutt’ora a disposizione del Libero Consorzio Comunale di Trapani e che ammontano complessivamente a 2,4 milioni. Questi ultimi hanno un preciso vincolo di destinazione e devono essere impiegati per favorire l’incremento dei flussi turistici, seguendo le procedure previste dalla legge per le incentivazioni all’avvio di nuove rotte.
Ebbene, senza fare inutili polemiche sul passato o ricercare colpe, ho proposto agli azionisti un piano di ulteriore contenimento dei costi aziendali inclusi quelli relativi al personale che, in precedenza erano cresciuti molto. Ho anche chiesto agli enti pubblici coinvolti, di individuare formule diverse per reperire i fondi necessari al mantenimento dei volumi di traffico. Airgest non è in grado di sopportarli, prova ne siano i bilanci degli anni scorsi.
Ho poi impegnato tutta la residua credibilità del management per convincere Ryanair a non lasciare Trapani. Questo rischio esiste ancora ma ho motivo di credere che il lavoro fatto con il Vettore, con la Camera di Commercio e soprattutto con la Regione Siciliana stia cominciando a dare i suoi frutti. Ryanair ha riaperto i voli alle vendite e ha spostato la scadenza per la firma del contratto alla fine di novembre.
Piccoli ma importanti segnali di distensione che arrivano dal vettore che rappresenta il 98% del traffico di Birgi. Certo avrei anche io voluto vedere l’A380 di Emirates a Trapani, ma a volte bisogna fare i conti con la realtà. Birgi è un aeroporto regionale e serve un territorio che ha bisogno di un flusso turistico che attualmente solo Ryanair è in grado di garantire, come sta facendo da anni.
Probabilmente è un mio un limite: vedo l’aeroporto come una struttura di servizio per il territorio e non come una posizione di prestigio locale ed è per questo che ho dato la precedenza al rinnovo del contratto Ryanair. Destinazioni esotiche o compagnie prestigiose non le ritengo, al momento, una priorità.
Un’ultima notazione di tipo strategico se mi è consentito. È il momento di pensare agli aeroporti siciliani come un “sistema” per sfruttare al meglio le loro sinergie, orientare il loro sviluppo infrastrutturale e le loro vocazioni turistiche/commerciali. Con i tempi e le precauzioni che la complessità di queste operazioni richiedono, sarebbe opportuno avviare quantomeno una riflessione sull’argomento. Aeroporti vicini quali Trapani e Palermo non possono farsi concorrenza o vivere di confronti campanilistici, devono trovare un equilibrio per servire al meglio le necessità trasportistiche della Sicilia Occidentale.

Con molta cordialità.
Franco Giudice
Presidente Airgest S.p.A.

http://www.tp24.it/2016/10/29/lette...di-me-aeroporto-di-trapani-al-collasso/104259
 
AEROPORTO, LA CONFCOMMERCIO PROPONE DI ALLARGARE IL COMARKETING ALL'AGRIGENTINO

In provincia di Agrigento la Confcommercio si mobilita per chiedere ai comuni del proprio territorio, a partire da Menfi e Sciacca, di entrare a far parte del coordinamento, attualmente guidato dal presidente della Camera di Commercio di Trapani Pino Pace.L’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi rappresenta un’opportunità anche per il territorio dell’Agrigentino. Ne è fermamente convinto il presidente provinciale della Confcommercio di Agrigento Francesco Picarella che ha chiamato in causa le amministrazioni comunali del suo territorio, a partire da quelle di Sciacca e Menfi, annunciando che chiederà un incontro con i Sindaci Fabrizio Di Paola (Sciacca) e Vincenzo Lotà (Menfi) affinché si possa raggiungere in breve tempo un accordo di massima per avviare un percorso che porti anche gli enti locali dell’agrigentino nel coordinamento del comarketing a sostegno dell’aeroporto di Birgi.

Un ragionamento che si inserisce anche nell’ambito della riforma del sistema camerale che porterà all’accorpamento della Camera di Commercio di Trapani con quelle di Agrigento e Caltanissetta. Francesco Picarella lo ha detto chiaramente: un accordo di co-marketing in scala globale aiuterebbe ulteriormente le imprese, il turismo e le relazioni commerciali, chiamando in causa anche ai buoni rapporti con il presidente della Camera di Commercio di Trapani Pino Pace, che tra l’altro è alla guida della Confcommercio provinciale di Trapani, che ha sposato con entusiasmo l’iniziativa del collega di Agrigento. Un progetto che potrebbe davvero avviare un nuovo percorso in grado di consolidare le azioni a sostegno dell’aeroporto “Vicenzo Florio” di Birgi, allargando il bacino di riferimento del comarketing anche all’agrigentino. Lo stesso Picarella ha parlato di una opportunità non vincolata a confini geografici ben definiti ma da ragioni di buon senso che riguardano una vasta aerea di territorio produttivo, sfruttando magari la tassa di soggiorno già applicata nei comuni di Menfi e Sciacca.

http://www.telesud3.com/attualita/a...rgare-il-comarketing-all-agrigentino-7nov2016
 
Per la serie "politici palermitani e toscani alla ricerca di voti":

da http://socialtp.it/2016/11/13/birgi...o-dalle-parole-ai-fatti-con-il-tavolo-tecnico

BIRGI, FARAONE: “BIRGI AEROPORTO STRATEGICO. PASSIAMO DALLE PAROLE AI FATTI CON IL TAVOLO TECNICO”

Com’è di moda dire oggi nel gergo politico il governo Renzi ha deciso di “metterci la faccia” sullo sviluppo dell’aeroporto di Birgi. E’ stato quanto mai chiaro sul punto il sottosegretario Davide Faraone: “La presenza di Ryanair a Birgi è essenziale per lo sviluppo turistico e quindi anche economico del territorio, per questo non è accettabile che il Trapanese perda un collegamento così strategico”. L’aeroporto trapanese ha dunque una valenza strategica nelle politiche dei trasporti del governo Renzi e va sostenuto per concretizzarne la crescita. Faraone punta il dito contro ciò che potrebbe fremarne lo sviluppo. Condizione strategica che va salvaguardata a dispetto di “beghe politiche e di debiti societari”. Faraone deliena anche il percorso che verrà seguito: “Il Ministro dei Trasporti Graziano Delrio convocherà, al più presto, un tavolo tecnico con la Regione, l’Airgest e gli enti locali”. C’è un salto di qualità nel confronto su Birgi perché ora anche i Comuni, che finora hanno avuto un ruolo da “comprimari”, – tuttavia paganti per il loro co-marketing – potranno assumere un ruolo di primo piano nella definizione della strategia complessiva di rilancio dell’aeroporto. Le dichiarazioni del sottosegretario Faraone e del presidente provinciale del Pd Christian Emmola, “il premier Renzi ha rispettato l’impegno assunto a Trapani”, arrivano a pochi giorni da uno degli appuntamenti più importanti: la firma del nuovo contratto di co-marketing con la “AMS”, la società che gestisce il marketing della compagnia aerea irlandese. “La Sicilia – ha concluso Faraone – deve puntare, con decisione, sul turismo e su uno sviluppo duraturo e sostenibile per il quale è essenziale un aeroporto ben collegato. Il premier Renzi, nella sua recente visita a Trapani, ha sottolineato l’impegno del governo per questa vicenda e adesso passiamo dalle parole ai fatti”.
 
Aeroporto di Birgi: tavoli tecnici, rassicurazioni, riunioni e nessuna soluzione certa

Facciamo il punto della situazione sull’aeroporto di Birgi. Ad oggi non c’è ancora una soluzione per il rinnovo del contratto di co-marketing che al momento è l’unica cosa certa che può garantire i voli della Ryanair e il futuro dello scalo. Non c’è ancora un accordo o un programma tra le parti che dica: “Faremo così, interverremo in questa maniera, con l’aiuto di... ecc.”. Niente di tutto questo. L’aeroporto di Birgi per il momento vive solo delle dichiarazioni e delle rassicurazioni della politica. La scorsa settimana, dopo la riunione dei sindaci della provincia, ci sono state quelle del deputato alcamese Mimmo Turano e dell’assessore alla Salute Baldo Gucciardi, secondo i quali la Regione sta facendo la propria parte per garantire il futuro dell’aeroporto, annunciando sostegno, norme d’intervento e addirittura riunioni risolutive, delle quali però non si conosce nulla, né in generale né tantomeno in dettaglio. E sul tavolo tecnico nazionale convocato martedì al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sulle criticità e sul futuro di Birgi, a cui hanno partecipato il ministro Delrio, i vertici della Regione Sicilia in rappresentanza degli enti soci, Enac, Airgest e Ryanair, c’è un nuovo intervento, altrettanto rassicurante, della senatrice Pamela Orrù e dell’assessore regionale Baldo Gucciardi, secondo i quali è stato fatto un altro importante passo in avanti per il potenziamento dello scalo. Secondo i due esponenti del Pd l'incontro al ministero ha confermato la grande disponibilità da parte di Ryanair a programmare i voli per la prossima stagione estiva, anche se sulla disponibilità del vettore a voler continuare non c’erano dubbi, visto che l'aveva confermato già da tempo la stessa compagnia irlandese.

La dichiarazione di Orrù-Gucciardi sul tavolo tecnico al ministero: "A pochi giorni dalla visita di Matteo Renzi a Trapani il Governo ha dato una risposta concreta al territorio ed a tutte le categorie, che a vario titolo, si sono adoperate affinché l'attenzione non calasse. Un grande passo avanti per il potenziamento dello scalo di Trapani-Birgi - dicono Orrù e Gucciardi, che aggiungono - un’ottima notizia per la provincia di Trapani e per la Sicilia tutta; un’ulteriore dimostrazione dell'attenzione del Governo Nazionale alle problematiche del nostro territorio. Un'azione sinergica quella di questi giorni tra Stato e Regione per il potenziamento e la salvaguardia dello scalo trapanese fondamentale per l'economia e lo sviluppo della nostra provincia che ha visto l'interessamento di tutti gli esponenti politici locali e del sottosegretario Davide Faraone".

Insomma, anche in questo caso, a parte gli elogi a Governo, Regione e tutti gli esponenti politici coinvolti, che avrebbero dimostrato un’efficienza fuori dal comune, di preciso cosa è stato fatto o deciso di concreto in questo tavolo tecnico romano non è chiaro, anche perchè, ma questo è anche naturale, si rimanda la soluzione al passo successivo che vedrà il confronto tra Ryanair e Regione. Nell’attesa che l’incontro-confronto avvenga, sarà un’occasione importante per capire quale sarà il futuro dell'aeroporto "Vincenzo Florio” la sessione straordinaria e aperta del consiglio comunale di Trapani che si terrà, lunedì 21 novembre, alle ore 10,30.

Al consiglio sono stati invitati tutti i rappresentanti delle istituzioni e delle categorie che guardano allo scalo aereo quale supporto imprescindibile alla crescita sociale, turistica, economica del trapanese: "Prefetto, Camera di Commercio, parlamentari nazionali e regionali, Sindaci e Presidenti dei Consigli comunali, sindacati, organizzazioni di categoria, tutti sono invitati a partecipare ed a portare il loro contributo – sottolinea il Presidente Bianco –. La riunione sarà comunque aperta a quanti vorranno contribuire al dibattito”. Speriamo sia la volta buona per capire cosa succederà realmente all’aeroporto di Birgi, a chi ci lavora e all’economia di questo territorio. Ieri anche il Ministro Delrio ha detto la sua su Birgi, rimpallando di fatto le responsabilità alla Regione. Qui il link del nostro articolo.

http://www.tp24.it/2016/11/17/trasp...oni-riunioni-e-nessuna-soluzione-certa/104766
 
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