Apro un thread diverso per rispondere alle domande su un'analisi dellle possibili conseguenze di Brexit per IAG.
Guardando sul sito IAG si possono vedere 'significant holding' pari ad un totale del 41% delle azioni. Da qesto elenco risulta che il 15.152 % qatariota e' in realta' detanuto da un fondo con sede in Lussemburgo, quindi tecnicamente UE. Il resto e' detenuto da fondi gestiti da tre societa' USA per un totale di circa il 13.3% (in questo caso gia' fuori UE) e da societa' britanniche per un totale di circa il 13.4%.
Il resto e' azionariato sparso, con informazioni difficili da reperire senza chiedere a IAG. Di questo azionariato sparso, alti dirigenti detengono un totale di 0.14% delle azioni.
Tenendo presente che il 15% qatariota e' in realta' tecnicamente Lussemburghese , se esistessero azionisti al di fuori del Regno Unito per un totale del 36% di azioni Aer Lingus, Iberia e Vueling non avrebbero problemi. Tenete presente che e' proababile che parte del 13.4% gestito da societa' Britanniche potrebbe essere contenuto in fondi con sede Lussemburgo e quindi rientrare nell'azionariato UE qualunque cosa succeda
L'effetto su British Airways dipende dai negoziati e di conseguenza dalla percentuale minima di azionariato locale che sara' richiesta dal Regno Unito per continuare i voli nazionali. L'unica cosa potenzialmente a rischio e' Open Skies che opera voli BA da Parigi a New York (JFK e EWR) ed e' al 100% BA. I vari accordi di open skies reciproci potrebbero facilmente essere negoziati con il Regni Unito o 'ereditati' in seguito ai negoziati di cui non si puo' predire ne' il contenuto ne' la data d'inizio (Scusate ma la sfera di cristallo si e' guastata!
)
FR ha molti piu' voli interni di BA e quindi potrebbe essere piu' a rischio. Tenete presente che il tutto potrebbe essere risolto da sussidiarie locali.
Qualcuno me lo ha chiesto
Guardando sul sito IAG si possono vedere 'significant holding' pari ad un totale del 41% delle azioni. Da qesto elenco risulta che il 15.152 % qatariota e' in realta' detanuto da un fondo con sede in Lussemburgo, quindi tecnicamente UE. Il resto e' detenuto da fondi gestiti da tre societa' USA per un totale di circa il 13.3% (in questo caso gia' fuori UE) e da societa' britanniche per un totale di circa il 13.4%.
Il resto e' azionariato sparso, con informazioni difficili da reperire senza chiedere a IAG. Di questo azionariato sparso, alti dirigenti detengono un totale di 0.14% delle azioni.
Tenendo presente che il 15% qatariota e' in realta' tecnicamente Lussemburghese , se esistessero azionisti al di fuori del Regno Unito per un totale del 36% di azioni Aer Lingus, Iberia e Vueling non avrebbero problemi. Tenete presente che e' proababile che parte del 13.4% gestito da societa' Britanniche potrebbe essere contenuto in fondi con sede Lussemburgo e quindi rientrare nell'azionariato UE qualunque cosa succeda
L'effetto su British Airways dipende dai negoziati e di conseguenza dalla percentuale minima di azionariato locale che sara' richiesta dal Regno Unito per continuare i voli nazionali. L'unica cosa potenzialmente a rischio e' Open Skies che opera voli BA da Parigi a New York (JFK e EWR) ed e' al 100% BA. I vari accordi di open skies reciproci potrebbero facilmente essere negoziati con il Regni Unito o 'ereditati' in seguito ai negoziati di cui non si puo' predire ne' il contenuto ne' la data d'inizio (Scusate ma la sfera di cristallo si e' guastata!

FR ha molti piu' voli interni di BA e quindi potrebbe essere piu' a rischio. Tenete presente che il tutto potrebbe essere risolto da sussidiarie locali.
Qualcuno me lo ha chiesto
