[TR] Ganbatte kudasai! A Tokyo con LOT via mezza Europa - FINITO


I-DAVE

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6 Novembre 2005
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a Taiwan, nel cuore e nella mente
Domenica pomeriggio, metà ottobre, noia a mille. Sto cazzeggiando davanti al computer e mi arriva una notifica di Whatsapp. Il nonno dalle mille error fare lancia un avviso urbi et orbi per un contorto CDG-WAW-NRT-WAW-IST con LOT ad un prezzo ridicolo. Non ci penso due volte (cioè, ci penso il tempo per avvisare le colleghe che a febbraio non ci sarò per una settimana :D) e prenoto al volo su Expedia, prima che, come puntualmente avviene meno di un'ora dopo, la compagnia si accorga dell'errore e corregga la tariffa.

Il volo viene confermato con etix meno di 24 ore dopo, aspetto comunque una settimana e mezza prima di completare l'itinerario con un LIN-CDG di AF e ritorno WAW-ATH-MXP con A3, saltando l'ultima tratta del biglietto originale. L'avrei anche fatta, ma non c'era verso di tornare a Milano senza fare una notte a Istanbul, cosa che volevo assolutamente evitare.

Fast forward a febbraio 2016. Una settimana prima del volo mi arriva una email di LOT con l'offerta di scommettere su un upgrade della cabina di viaggio: si può scegliere tra la Y+ (range delle offerte da 115 a 530€) o J (dai 450€ a oltre 1000€). Per gioco provo a scommettere due cifre molto basse per la Y+, 150 in andata e il minimo in ritorno. Tre giorni prima del volo mi confermano che hanno accettato l'offerta per il volo di andata. Yuuuuh
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C'è da dire che cadevo in piedi, in quanto in automatico il sistema mi aveva pre-assegnato i posti 20A e 20J rispettivamente in andata e ritorno, ovvero i "finestrini" sulle uscite di emergenza: legroom in abbondanza. La cosa che mi ha stupito è che LOT permette la scelta del posto solo a pagamento prima del volo (è gratuita solo durante il c-in online sui voli europei, e assegnato d'ufficio per gli intercont), quindi la perdita di revenue nel pre-assegnare i posti "comfort" è particolarmente difficile da capire.

Ma andiamo con ordine.

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Tratta: LIN-CDG
Volo: AF 1513
Aereo: Airbus 318-111
MSN: 2317
Reg: F-GUGG
Primo volo: 07/10/2004
Consegnato: 29/10/2004
Età: 11.4 anni
Posto: 14A
Gate: A12
Sched/Actual: 7.40-9.10 / 7.34-8.39
Durata volo: 1h 05'

La sveglia suona intorno alle 5.30; il tempo di fare una doccia veloce e una mini colazione e scendere ad aspettare il taxi prenotato per le 6:15, che arriva con qualche minuto di ritardo. 30 € per fare i 9,8km che separano casa mia dal terminal partenze, tutti tangenziale in pratica, con tanto di errore iniziale e retromarcia su strada a senso unico, e dopo aver sbagliato a mollarmi nell'area banchi ex Airone invece che quella AZ, cioè tutto il terminal più in là (dopo avermi chiesto con quale compagnia volassi, peraltro) mi paiono francamente un po' troppi. Comunque sono in vacanza e non è il caso di innervosirsi di prima mattina, tanto più che un rutilante e rarissimo 318 Air France è già lì pronto ad aspettarmi (cioè, credo: Linate è l'aeroporto più ermetico d'Europa).

Entro nel bellissimo terminal del sitieirport, come fai a non adorarlo: gente sospetta che si aggira tra i banchi del c-in, terminal buio e con arredi che erano fuori moda già nel 1985, qualche piccione infreddolito e facce da uè-feeega con in mano cornetto e cappuccino A-Cafè per un'esperienza da first class business solution della Milano da bere. Non manca la coppietta lei-lui di cinquantanni che inesorabilmente litiga prima ancora dei controlli di sicurezza, con il terminal raccogliticcio e domestico che amplifica le sensazioni (e le urla incazzate di lei perché lui si è dimenticato qualcosa nel bagaglio imbarcato). Questo aeroporto ha la tristezza nel cuore, nelle fondamenta, nei (cinque) jetbridge. Tritolo subito.


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Mi faccio il terminal a ritroso, vado verso la zona banchi AZ, dove c'è anche AF, con i suoi due banchi aperti (uno di J/Skypriority, uno di Y), più un terzo di supporto. Supporto per i dipendenti, credo: sono lì in quattro donzelle, tutte dedite a farfugliare e inveire contro qualche entità soprannaturale che credo sia il loro caposcalo, o comunque qualcuno che odiano con notevole ferocia. Fatto sta che inizia a formarsi, dietro di me, un po' di coda, e allora le solerti decidono che è il caso di aprire la postazione e magari accettare qualche pax, rimandando di qualche minuto il meeting sindacale. Squilla il telefono, due si guardano, quella che mi accetta dice ad alta voce: "Ecco, vedi che è lui, col cavolo che adesso rispondo, sennò qua non lavoriamo più ehhh - Mi scusi (rivolto a me) - Lascialo suonare (rivolto a una delle altre)". Una customer experience quasi libidinosa, che manco sui pali di Olbia è così. La cosa sarà prontamente segnalata nel questionario che AF mi ha mandato dopo il volo.

Accettato (peraltro dovevo solo lasciare il bagaglio, dato che il c-in è avvenuto in automatico 30 ore prima del volo, e la carta l'avevo già sul telefonino), devo però portare lo zaino ai banchi fuori misura (anche qui, due addetti mi accolgono con un tedio degno del purgatorio), a fianco al controllo di sicurezza, dove mi reco poco dopo. Nel solito spazio miserrimo in cui hanno ricavato quattro/cinque varchi, le scene di umanità si sprecano, tra cardigan due bottoni e risvoltini quasi al ginocchio (Londra, sicuro con BA), tamarri con scarpe in PVC bianco e suola alta ventisei centimetri (BCN al massimo, in anticipo sul volo di sole quattro ore), una doppia dozzina di ragazzi in viaggio scolastico verso Madrid (auguri agli insegnanti) e bizniz man in giacca e cravatta verde il sabato mattina (Fiumicino, 100% parlamentare della Lega in evidente ribrezzo e rimborso spesa gonfiato con due notti in albergo).

Passo senza suonare, non che sembra fregare qualcosa a qualcuno dei tre addetti ad archetto, più operatore x-ray, e mi reco nell'unico posto che vale la pena di vedere a Linate. Il Victoria's Secret, ovviamente! Ed è subito hub.


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Vado in quello scantinato più triste e più buio di tutto il resto del terminal che sono i gate A per i remoti, che Meridiana ha ben pensato di tappezzare nel suo color rosso sangue tanto per donare un'atmosfera ancora più chic e per nascondere gli eventuali suicidi di chi ha predicato e millantato per anni la chiusura di 'sto aborto di aviostazione.


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L'attesa per l'apertura del gate non è lunga, deo gratias, anche perché in tale beltà c'è da rischiare di diventare ciechi; saliamo in pochi sparuti sul bus che ci porterà, dopo un breve tragitto, sull'apron nord dove il babybus ha dormito tutta notte. Il volo sarà mezzo vuoto, ma ovviamente il posto al mio fianco sarà occupato.


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Alla porta, due cortesi e avvenenti hostess francesi offrono un caloroso benvenuto. Sono così ammaliato che decido pure di rispondere al saluto nel mio miglior francese, contravvenendo alla regola numero uno da tenere nei confronti dei cugini: mai dargli la soddisfazione di parlare la loro lingua (o di farlo così male, da fargli preferire non sentirla affatto, cosa che peraltro posso dire di riuscire a fare alla perfezione :D).

Prendo posto al mio finestrino al 14A, circa sull'ala e quindi praticamente in coda, mi accomodo e allaccio la cintura. L'imbarco viene completato in un unico giro di cobus e quindi, in clamoroso anticipo, siamo pronti a sbloccare e mettere in moto.

Prima il dovere: legroom shot. Il sedile è una variazione sul tema superslim; comodo fino a un paio d'ore di volo, esteticamente più bello delle Recaro di Lufthansa ma non così bello come quelli custom di British Airways. Legroom comunque generoso per la mia statura (bassa).


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Poi il piacere, ovvero guardare fuori dal finestrino. Deve ancora albeggiare, fuori c'è quasi il 120% di umidità, quindi si vede quel che si vede. Proviamo uno scatto artistico:


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Il famoso hangar Armani. Nel frattempo si leva un rossore dall'orizzonte


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Cugino in livrea 2.0


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e 3.0


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Qui ci rinchiudono i CTA e li costringono a guardare video di decolli e atterraggi su YouTube, ma solo se sono gobbi e quando promettono che il 318 "ha una performance di salita eccezionale, anche perché è lungo tre metri e ha gli stessi motori del 320".


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Rulliamo felici verso la 36, in attesa di decollare verso le nuvole basse che galleggiano su Milano. Di seguito un orribile video del decollo.


L'alba attraversando le Alpi è sempre spettacolare!


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Anche la cabina si colora di rosa e arancione. Intanto le aa/vv si animano e arriva fino al mio naso un invitante odore di brioche calda (si, a Milano diciamo brioche per quel che voi eretici chiamate cornetto, che qui è solo quello Algida).


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Apro il tavolinetto per uno scatto "per gli amanti del genere", che mauro. tanto apprezza (safety card e rivista di bordo), e si presenta una scena un po' vomitevole, che ben avrebbe meritato la ricostruzione con plastico cara a Bruno Vespa: avanzi di una precedente colazione (mi auguro almeno fosse solo una) schizzati su tavolino e retro del sedile di fronte. Considerando che il volo è pure un night stop, direi che avevano tutto il tempo di fare le pulizie in modo adeguato. Segnalato anche questo nel questionario.


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Torniamo a guardare fuori dal finestrino.


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Incrociamo un altro velivolo. Tra l'avvistamento e lo scatto credo siano passati ben meno di cinque secondi: rende bene l'idea di quanto basti un attimo a far succedere i disastri in questo ambito.


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Intanto la mia assistente di volo preferita passa porgendo un cestino con dentro pain au chocolat caldo e fazzolettini brandizzati Air France. Ognuno si serve da solo. Poco dopo le due colleghe la seguono con il carrello delle bevande: hanno tutto il range Nescafé e decido di prendere il loro cappuccino - anche qui incontrerò poco favore, ma a me le bevande del marchio svizzero piacciono.


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Una volta finita la seconda colazione, decido anche di fare un favore ad AF e le ripulisco il tavolinetto con il fazzolettino.


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Come detto, la cabina è mezza vuota.


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E il nobile gesto di poc'anzi viene ricompensato con un secondo giro di quello che la Mulino Bianco ha volgarmente ribattezzato "saccottino", riempiendolo di una schifezza marrone su cui è meglio non indagare ulteriormente.


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Sciikimisti in grande forma oggi. I tanker ma$$oni Bildenberge hanno seedato un po' troppe nuvole e ne è venuto fuori un pentacolo giambico!1!!111Uno!Undici!


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Questi invece stavano giocando a tris con le nostre vite!11!1 Gombloddo!!Centoundici!1! Invito l'eurodeputato Marco Zullo a farci un'(altra) interrogazione parlamentare e tankerenemy a NON usare la mia foto, grazie.


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Su CDG il tempo non è dei più clementi; ci immergiamo in un banco nuvolo per uscirne solo poco prima della toccata.


Rulliamo davanti al gate guardian di CDG, il Concorde AF, e al quartier generale di quest'ultima.


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(chiedo perdono per questa foto indegna, ma mi sono emozionato, e abbiamo preso una buca mentre scattavo)


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Il rullaggio è tra code sorelle o amiche, e sbarchiamo in un mare biancorossobleu. Cobus e poco dopo siamo nel terminal, non prima di dare un ultimo sguardo alla cabina.


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Gli arrivi del 2E sono proprio brutti, danno l'idea di vecchio e sporco; per fortuna ci devo passare poco tempo - giusto quello per ritirare il bagaglio (l'area ritiri bagaglio è molto più bella e luminosa, tra l'altro: chi capisce certe scelte architettoniche è bravo). Seguo le indicazioni per la RER e, una volta fatto il biglietto, mi imbuco sulla prima B che trovo in direzione Gare du Nord, dove lascerò il bagaglio per il resto della giornata (tra l'altro che fatica trovare gli armadietti, le indicazioni le hanno posizionate col deretano). La stazione di CDG2 è qualcosa di agghiacciante, tra umanume posticcio e avanzi di galera; il rischio del borseggio è sempre dietro l'angolo e sembra che tutto sia lasciato andare a se stesso.

DaV
 
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Re: [TR] Ganbatte kudasai! A Tokyo con LOT via mezza Europa

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Tratta: CDG-WAW
Volo: LO 336
Aereo: Embraer 170ST
MSN: 73
Reg: SP-LDI
Primo volo: ?
Consegnato: 20/04/2005
Età: 10.8 anni
Posto: 8D
Gate: 72
Sched/Actual: 19.30-21.45 / 19.37-21.30
Durata volo: 1h 53'

Dopo una eccellente giornata da turista modello in giro per Parigi, è ora di recuperare il bagaglio alla Gare du Nord e ritornare, con la RER, a CDG, terminal 1 questa volta.

Dalla stazione CDG1 c'è il comodo CDGVAL che porta fino al terminal. Il trenino è quasi vuoto.


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A me CDG1 piace un sacco, chi l'ha progettato era chiaramente sotto l'effetto di psicofarmaci, la struttura è inutilmente labirintica e geniale e tutte quelle scale mobili nei tubi trasparenti sono così futuriste da togliere il fiato.

Trovo la mia via verso il c-in di LOT, ci sono poche persone in coda (come molti, credo, ho il c-in già fatto online e devo solo consegnare lo zaino) e me la sbrigo davvero in un attimo, passando sul banco di J che era vuoto. L'addetta mi tagga il bagaglio come short transfer, al che le faccio notare che in realtà il mio transito a WAW è di 17 ore e che preferirei avere con il me il bagaglio in hotel piuttosto che lasciarlo nei sotterranei dell'aeroporto per tutta la notte. Già che c'è mi stampa la carta d'imbarco anche per la WAW-NRT - le chiedo se può spostarmi su un posto finestrino (so che il 4A e il 4G sono bloccati per famiglie con infant) ma mi dice che non può toccarli e dovrò chiedere direttamente l'indomani a Varsavia.


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Al nostro fianco, i banchi dei nuovi padroni di Meridiana.


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Non avendo molto altro da fare, mi reco nel groviglio ti tapis roulant e tubi con destinazione i controlli di sicurezza. Personale gentilissimo, un passeggero per volta, controllo di tutto ciò che è elettronico (ma non mi hanno fatto tirare fuori i vari obiettivi della reflex).


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Passati i controlli vado a mangiare un mediocre panino con una birretta alla spina. La zona dei gate è davvero ben studiata, con anche una zona kids con videogiochi; esteticamente sembra più una lounge che un terminal. Molto belli anche i bagni (vabbè che io sono abituato alle nefandezze degli aeroporti milanesi...).


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Sono cotto, ho solo voglia di arrivare il prima possibile e andare a dormire. Vedo arrivare il topo, è uno di quelli con la livrea rivisitata (poca roba: non mi ero accorto che avessero due livree fino al volo di ritorno). I passeggeri sbarcano tramite jetbridge e trovano la Gendarmerie ad accoglierli con controlli di tutti i documenti: povera Europa, guarda cosa ti stai facendo.


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Nell'area intorno al mio gate tutti i posti sono occupati, vado quindi a farmi un giro; quando torno sta per essere chiamato il volo, mi metto subito in coda e imbarcherò tra i primi cinque o sei passeggeri - non hanno fatto una chiamata per i pax di J né per i FF.

A bordo veniamo accolti da un'assistente di volo e dalla musica di Chopin. Il volo è mezzo vuoto (non per niente siamo passati dal 195 al 170), il sedile a fianco è libero, il posto a sedere comodo e il legroom più di quello che mi occorra: praticamente sono in paradiso. Il nostro bolide non è più un govinetto ma è tenuto molto bene, pulito e confortevole.


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Mentre saliamo stiamo ancora rifornendo; poco dopo l'autobotte di stacca, lasciandomi vedere nella sua (quasi) interezza il tubetto smarties di Adria.


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Sblocchiamo e iniziamo il non troppo lungo rullaggio verso la active runway, poco dopo siamo in aria.

Ovviamente non so cosa abbia fotografato, quindi facciamo finta sia Parigi dall'alto e bon.


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Le assistenti di volo passano poco convinte con il carrellino del buy-on-board. Si rassegnano e ripassano poco dopo con acqua, te e caffè e lo snack di casa LOT: il Prince Polo, specie di wafer al cioccolato.

Lo accompagno alla rivista di bordo, piuttosto modesta. E alle turbolenze, sfortunatamente non proprio modeste.


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Notare che nella flotta sono elencati anche gli aerei da addestramento, il Tecnam P2006 e il P2008JC: questo vuol dire che LOT ha ancora una scuola di volo interna? Nel caso chapeau.

Su raccomandazione di nicolap, mi sparo Zimmer a palla nelle orecchie: crollo sul sedile in meno di un minuto. Mi sveglio che siamo in corto finale, giusto il tempo di vedere il finestrino congelato e tentare uno scatto con la winglet e le luci della capitale polacca sotto di noi.


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Tocchiamo terra in una ventosa WAW. Il rullaggio richiede pochi minuti e ci fermiamo in piazzola in attesa che il finger venga manovrato. Poco dopo passeggio per il deserto terminal di WAW, sperando che nulla sia andato storto col bagaglio.


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Per fortuna lo stesso viene riconsegnato tra i primi e posso correre verso la stazione per prendere il primo S2 o S3 in direzione città, anche se la mia fermata sarà una delle prime: otto minuti di treno e qualche centinaio di metri a piedi dopo sono già in camera in hotel. Menzione d'onore per i Pesa operati sia da SKM (municipalizzata di Varsavia) che da Koleje Mazowieckie (operatore regionale): ampi, comodi, razionali negli spazi, perfetti sia come treni regionali che come trasporto dedicato aeroportuale.


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Crollo nel letto e mi risveglierò solo a tarda mattina successiva.
 
Re: [TR] Ganbatte kudasai! A Tokyo con LOT via mezza Europa

Ganbatte e' la traduzione giapponese di ciabatte? A dopo per i commenti seri!
 
Re: [TR] Ganbatte kudasai! A Tokyo con LOT via mezza Europa

Avevo una splendida idea di farmi un giro a Varsavia, ma una partenza alle 15 vuol dire essere in aeroporto alle 13: per fare due passi mi sarei dovuto alzare alle 7, cosa assolutamente fuori discussione.

Mi attardo a far colazione, sistemo lievemente la disposizione delle cose tra i due bagagli e dimentico la melatonina in quello imbarcato.

Faccio check-out che sono già le undici meno dieci e per le undici e quindici sono ai banchi del check-in di LOT.

Per il nostro admin amante dei treni, il Pesa in tutto il suo splendore:


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La zona c-in di Lot offre un'area per tutti: prioritari per J/Y+, per famiglie, bag drop e banchi tradizionali (qui fotografati: l'altro lato era più tranquillo).


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Dato che ho già fatto il c-in e devo solo depositare il bagaglio, vado ai bag drop, vuoti. Un giovane addetto mi accoglie, pesa il bagaglio; prima che possa emettere la carta d'imbarco cartacea, gli chiedo se fosse disponibile un finestrino. Affirmative, Sir. Ho il meraviglioso 4G, finestrino bulkhead di premium economy: praticamente non potrei chiedere di più. Al banco hanno un sacco di volantini sul volo nuovo per NRT, tra cui uno che ha la pubblicità su un lato e un sudoku sull'altro :D

Il bagaglio viene etichettato come priority.

Immortalo la gioia del momento facendo una foto alla bagtag di Aviazionecivile.it


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Non avendo altre faccende da sbrigare landside, vado verso i controlli di sicurezza. Personale gentile, che parla un ottimo inglese; mi fanno tirare fuori la macchina fotografica e tutti gli obiettivi e mi chiedono pure di levare la felpa. Il processo è comunque ben organizzato e ci si sbriga in poco tempo, complice anche il basso numero di voli in partenza a quest'ora (le postazioni sono comunque tutte aperte).


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Airside non c'è molto di più da fare: il traffico a WAW è quello che è e ci si impiega poco a fare da una parte all'altra. Scatto due foto qua e là prima di andare al controllo passaporti, anche questa una procedura piuttosto veloce.


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Gli onnipresenti turchi


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Ai gate per i volti intercont, hanno organizzato uno spazio a sedere dedicato alla J e Y+. L'accesso è sorvegliato, anche se non in modo così meticoloso. Stupisce la giovane età degli addetti LOT presenti al gate.

Purtroppo il mio 787 è al jetbridge d'angolo e quindi praticamente infotografabile


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Ma a fianco ce n'è subito un altro, per Pechino


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All'imbarco c'è un banchetto upgrade, in cui probabilmente vendevano i posti ancora disponibili in Y+ e J. L'imbarco è scrupolosamente ordinato in file distinte; le priorità vengono fatte rispettare. Devo dire che, finora, la customer experience è superiore alle aspettative e la compagnia trasmette un'idea di efficienza e solidità.

Una foto orribile, più delle altre, del nostro 788 dal jetbridge


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Alla porta, due aa/vv accolgono i passeggeri, indirizzandoli verso il corridoio giusto. La minicabina di Y+ è molto intima: solo tre file per un massimo di 21 passeggeri. Due paratie dividono la cabina sia dalla J che dalla Y.


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Il sedile fa un'ottima impressione: ben imbottito, ottime le alette poggiatesta, il poggia piedi ha una buona elevazione. Al posto sono già presenti amenity kit (con tappi, mascherina, calze e dentifricio/spazzolino), cuffie, cuscino e coperta e bottiglietta d'acqua.


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Mentre l'imbarco è in corso, le assistenti di volo passano con l'aperitivo, a scelta tra acqua, succo d'arancia o vino frizzante (cava spagnolo).


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Personale molto cordiale che interagisce con i passeggeri, anche se a volte un po' robotico. Età media piuttosto bassa, che per me è un punto a favore (il perché lo vedremo al ritorno...).

Avere a disposizione ben due finestrini è magnifico, peccato che il volo sarà quasi completamente in notturna. Immagine, credo abusata, del sistema di oscuramento elettronico:


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Imbarco completato, ritirati i vuoti e demo sicurezza sugli schermi; tutte le comunicazioni avvengono in polacco, inglese e giapponese. Ci muoviamo.


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C'è un sacco di spazio per le gambe. O in alternativa sono sotto la statura media, per cui trovo spazio ovunque :D La scelta dei lacci delle scarpe in colore corporate non è casuale. Niente calze a righe, invece; quelle bianche e blu non le avevo.


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Quest'ala è un capolavoro


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I due Embraer operati da LOT per conto del governo polacco


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Decollo.


Devo dire che la cabina è molto silenziosa (poco di meno del 380, a memoria) anche se le vibrazioni sono presenti in maniera superiore rispetto al cicciobus e, appoggiando la testa al sedile, piuttosto fastidiose.
 
Re: [TR] Ganbatte kudasai! A Tokyo con LOT via mezza Europa

L'inizio è intrigante, si attende con apprensione il resto.

Intanto le aa/vv si animano e arriva fino al mio naso un invitante odore di brioche calda (si, a Milano diciamo brioche per quel che voi eretici chiamate cornetto, che qui è solo quello Algida).
E che tu sappia a Milano il maritozzo è questo?
 
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Re: [TR] Ganbatte kudasai! A Tokyo con LOT via mezza Europa

Ganbatte e' la traduzione giapponese di ciabatte? A dopo per i commenti seri!

Ganbatte vuol dire "speriamo che Falkux non scriva una cazzata nel primo commento al TR".

L'inizio è intrigante, si attende con apprensione il resto.

E che tu sappia a Milano il maritozzo è questo?

... dicevo?

DaV
 
Re: [TR] Ganbatte kudasai! A Tokyo con LOT via mezza Europa

Siamo quasi sopra Minsk (poco più di trenta minuti dopo il decollo) e il sole inizia già a tramontare. Realizzo solo ora che ho dimenticato la melatonina nel bagaglio imbarcato: si prospetta una "notte" senza chiudere occhio.


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Vengono nel frattempo distribuiti i menu; a scelta c'è il menu occidentale o quello giapponese. Prima della cena viene servito un aperitivo. Chiedo una birra, mi viene correttamente chiesto se volessi quella polacca o quella giapponese. Prendo la polacca.


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La cabina di Y+ è piena esattamente a metà; non ho visto la J, ma la Y, che sembrava stravuota controllando su expertflyer, risulterà invece praticamente full. Il posto accanto al mio rimarrà vuoto: riarrangio la disposizione, tirando fuori il tavolino del posto accanto insieme al PTV, e richiudendo il mio.

Provo invano a guardare un film; la selezione non mi pare entusiasmante, come anche quella musicale. Scelgo Spectre. La qualità delle cuffie non è malaccio anche se chiaramente non è noise cancelling, ma, come sempre, mi rompo le scatole dopo nemmeno metà film e lascerò impostata la mappa per il resto del volo. Il resto dell'IFE sarà fornito dal lettore mp3 e dalle nuove in-ear monitor della Shure che ho comprato: acquisto consigliatissimo, ci si può dormire sopra grazie alla conformazione e i suoni della cabina diventano inesistenti. Altro che Bose.

Viene intanto servita la cena:


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Tutto molto buono, forse il dolce era un po' insapore. Innaffio tutto con un'altra birra e poi una Pepsi.

Sparecchiato tutto, mi metto addosso la coperta in pile 100% acrilico e provo a dormire, invano, dopo un salto alla toilette: i pax di Y+ sono invitati ad usare quelle di Y; a fine volo saranno comunque in uno stato più che presentabile.


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Chiudo gli occhi, forse mi appisolo, ma mi duole constatare spesso che siamo sempre sopra la Siberia.


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Circa tre ore prima dell'atterraggio capisco che è inutile insistere; inizia già a vedersi un po' di chiarore fuori dal finestrino. Ne approfitto per fare una foto mossa alle connessioni usb/elettriche:


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Sotto di noi la Siberia è completamente congelata e sta iniziando ad albeggiare.


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Un'ora e mezza prima dell'atterraggio la cabina si rianima; le aa/vv iniziano a distribuire i vassoi per la colazione.


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La quiche non è il massimo, e della frutta tocco giusto il pompelmo. Non male lo yoghurt con il riso soffiato. Forse qui si poteva fare un po' di più.

Vengono distribuite le landing cards, chiedo una penna che però non c'è. Una delle aa/vv mi presterà la sua, che le riconsegnerò prima dell'atterraggio.

Entriamo nello spazio aereo giapponese sopra Niigata; sarà anche l'unico momento in cui riuscirò a scorgere il Fuji-san (la foto è oscena e ripassata almeno tre volte in post-produzione, e la metto giusto come testimonianza). Come colonna sonora direi che Welcome to Japan degli Strokes può andare bene.


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Il volo, fin qui tranquillissimo e assolutamente senza turbolenze, inizierà a diventare un po' movimentato.


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Passiamo sul mare per allinearci con Narita.


Gli aa/vv fanno i consueti annunci di arrivo mentre rulliamo fino al nostro jetbridge.


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Sbarco salutando e ringraziando il crew. Ottimo volo.

All'immigration va riempito un altro modulo oltre alla landing card, ma ci si sbriga in un quarto d'ora tra tutto. Bagaglio fuori tra i primi, lo recupero e mi avvio alla dogana, dove un finanziere giapponese più giovane di me mi chiede se ho nulla da dichiarare, in particolare narcotici o droga e mi fa qualche domanda sul mio soggiorno giapponese, se conoscessi qualcuno e dove pensassi di andare. Mi apre lo zaino e lo disfa un po', poi si scusa per il disturbo, mi ringrazia per la collaborazione inchinandosi (!) e mi rimette tutte le cose dentro esattamente com'erano - io non ci sarei riuscito.

Amo già questo paese.

Il percorso verso la fermata del treno per Tokyo è ben segnalato; prelevo un po' di yen e faccio il biglietto. Dato che ho l'hotel in zona Asakusa (anzi, in pratica attaccato alla fermata della metro), utilizzerò l'Access Express via a Sky Access Line, che permette di guadagnare un po' di tempo rispetto alla linea storica. Si parla comunque di quasi un'ora di treno, che sarebbe meglio definire metropolitana; lo stesso treno prosegue poi sotto Tokyo fino ad Haneda, connettendo i due aeroporti in circa un'ora e quaranta minuti.

Ovviamente, essendo a Tokyo circa le dieci del mattino e sul mio fuso l'una di notte o giù di lì, si prospetta una mattinata fatta di sbadigli anche se, incredibilmente devo dire, non mi sono accasciato a terra svenuto né sono caduto addosso a nessun giapponese. Purtroppo in hotel non hanno ancora la camera pronta, dovrò quindi stare in giro fino alle 15 local time. Non ho più il fisico per fare 'ste robe.

In settimana carico un po' di OT, una breve gita spotting a HND, e poi il ritorno.

DaV
 
Re: [TR] Ganbatte kudasai! A Tokyo con LOT via mezza Europa

Gran bel TR e splendide foto!
Aircalin mi ha fatto tornare in mente tanti bei ricordi.

A mio avviso decollare da LIN all'alba con le giuste condizioni atmosferiche ( che purtroppo non sempre ci sono) offre uno spettacolo incredibile, come hai documentato, con il sole rosso fuoco che ti fa render conto di quanto bella sia la natura ed il globo in cui viviamo.
 
Re: [TR] Ganbatte kudasai! A Tokyo con LOT via mezza Europa

Non male LOT, sembra proprio che abbiano un buon servizio.

L'inizio è intrigante, si attende con apprensione il resto.


E che tu sappia a Milano il maritozzo è questo?
Mi ti ricordavo diverso da quando sono partito. Troppe scampagnate per ristoranti?
 
Re: [TR] Ganbatte kudasai! A Tokyo con LOT via mezza Europa

Grande Dave. Avevo provato LOT su un paio di short haul, rimanendone ben impressionato, e mi fa piacere che e' cosi' anche sul lungo raggio. Peccato solo per la Zwyec, ci sono birre molto ma molto piu' ignoranti in Polonia! Comunque, non sapevo che LOT avesse gli stessi sedili di Y+ di BA (almeno sulla flotta 'vintage').

Narita a me e' sempre sembrato ventoso in atterraggio...
 
Re: [TR] Ganbatte kudasai! A Tokyo con LOT via mezza Europa

Gran bel TR. Scarpe orrende :D


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Re: [TR] Ganbatte kudasai! A Tokyo con LOT via mezza Europa

che dire??
I tuoi tr penso siano alcuni dei migliori sennon i migliori, complimenti bellissime foto, bellissimi aerei e aeroporti, molto simpatico mi sono fatto parecchie risate principalmente riguardo al tavolino sporco in AF quando ho visto il servizio di bordo e le macchiette e spruzzi rossi su di esse (penso capiti molte volte).
 
Re: [TR] Ganbatte kudasai! A Tokyo con LOT via mezza Europa

Bravo tr molto interessante. Pensavo avresti incrociato il ns marcione
 
Re: [TR] Ganbatte kudasai! A Tokyo con LOT via mezza Europa

Il pasto sembra più che degno per una Y+. Comunque per tutto il resto appare simile a quella di Lufthansa. Bel TR, bravo!
 
Re: [TR] Ganbatte kudasai! A Tokyo con LOT via mezza Europa

Complimenti, davvero avvincente e divertente so far il tuo TR ! Attendo con ansia l'OT anche perché tra meno di venti giorno volerò anche io in Japan. Se posso chiedere a quanto sei riuscito ad acquistare la tratta verso NRT con lot?