E’ la mia seconda volta con Qatar. Su questi 4 voli, avro’ quattro diverse configurazioni di business. Praticamente l’intera gamma del prodotto.
NBO-DOH
Flight: QR1338
A/M: A320-232
Reg: A7-AHC
ETD: 18.30 (ATD 18.17)
ETA: 23:30 (ATA 23.08)
In the air: 18.30-23.02 (4h32)
Load: 5/12
Seat: 1A
Arrivo in aeroporto con larghissimo (involontario) anticipo e fortunatamente trovo il check-in QR gia’ aperto. Ancora meglio, rispetto allo scorso viaggio con Qatar lo scorso anno, ora e’ stata riaperta una lounge che rende un po’ meno triste la prospettiva delle prossime tre ore e rotte da trascorrere in aeroporto.
Superati in un baleno i controlli di immigrazione vado alla ricerca della lounge.
Eccola. E’ gestita da Swissport.
Che dire, in Africa uno impara ad accontentarsi.
Apprezzi le piccole cose, del tipo gli arredi che sanno di nuovo e non cascano a pezzi, i cuscini non lerci, gli snacks commestibili, una scelta di bevande decente, wi-fi con velocita’ accettabile, un po’ di luce naturale. Insomma, pur non essendo nulla di che, rispetto a quella precedente, chiusa a seguito dell’incendio dell’agosto 2013, e’ un netto miglioramento.
Il problema e’ che e’ piccola e condivisa tra molte compagnie. Basta il volo EK a riempirla a tappo, tanto da non riuscire a trovare neppure un posto a sedere. Fortunatamente poco dopo annunciano l’imbarco per Dubai e si svuota quasi completamente.
Lo staff rifornisce il buffet e pulisce i tavoli regolarmente. In Africa, resti sempre sbalordito. Il servizio e il catering sono forniti dal vicino hotel Ole Sereni, e quindi nettamente superiori alla media.
Purtroppo appena mi siedo apprendo la drammatica notizia. Si pensa subito al guasto tecnico, visto che le condizioni meteo sono buone. E poi…
Cassava e arrow roots, due tuberi locali. Buone anche le noccioline speziate.
Con un bel po’ di anticipo vado al gate. Chi non e’ stato al Jomo Kenyatta non puo’ neppure immaginare lo squallore di questo aeroporto.
I pavimenti sono discontinui, scheggiati, bombati, rattoppati, tutto fatto all’africana maniera.
A differenza di Emirates, Qatar ha una flotta di A320 per i collegamenti di medio raggio. Con aerei piu’ piccoli riesce ad offrire piu’ frequenze (da NBO a DOH fino a 3 voli al giorno).
La livrea Qatar l’ho sempre trovata elegante.
L’imbarco e’ puntuale e ordinato, il vantaggio di volare con un A320 e’ che non si forma la calca tipica dei widebodies. Su questo volo i passeggeri sono prevalentemente di origine indiana.
La business di medio raggio di Qatar consiste in 3 file di 2-2 con poltrone reclinabili e un pitch di 45”. Oggi siamo in 5 passeggeri per 12 posti. Tra questi, un altro italiano diretto a MXP (il signore con gli occhiali nella foto) di cui conosco tutta la famiglia, visto che nella lounge ci ha conversato per 15 minuti via skype ed ha condiviso la chiamata con tutti gli ospiti.
Le prossime 5 ore le trascorrero’ con il deretano appoggiato qui.
Al posto trovo gia’ sistemati l’amenity kit con prodotti Ferragamo, gli auricolari, il menu nella copertina rigida e una piccola sacca con calzettoni e mascherina.
Non appena seduto l’AV offre il drink di benvenuto. Qatar serve uno squisito succo di lime e menta. Allo stesso tempo viene offerta una salviettina, a scelta se fredda o calda, su un piattino.
Prima del decollo la purser viene a salutare individualmente i passeggeri, e si ferma a chiacchierare un po’. Subito dopo l’AV prende gli ordinativi per la cena.
Il servizio mi sembra sia stato migliorato rispetto all’anno scorso, e ora prevede invece delle noccioline uno snack caldo con l’aperitivo, e una zuppa oltre a due antipasti a scelta. Inoltre, e’ stato eliminato il vassoio e tutte le portate sono servite direttamente dal galley, con l’aggiunta di un cestino individuale del pane. Difficile distinguere questo catering da quello di una First.
Durante il taxi faccio un po’ di foto ai padroni di casa. A chi non piace la livrea KQ suggerisco di proseguire oltre!
Dovrebbe essere un Embraer della KQ in atterraggio.
Mentre questo e’ un Fly-Sax, una low cost locale, che poi alla fine tanto low cost non e’.
Dopo una paziente attesa, ci allineiamo e partiamo.
Circa un quarto d’ora dopo inizia il servizio vero e proprio, con l’aperitivo. Lo Champagne viene servito in flutes (altra miglioria) e versato al posto. Il rose’ e’ Pol Roger, mentre in alternativa vi e’ il brut Billecart-Salmon.
E’ accompagnato da stuzzichini caldi (sping roll con salsa).
Quindi viene preparato il tavolo. Le stoviglie sono eleganti, e le posate piazzate portata per portata, non buttate li’ tutte assieme.
Inizio con una zuppa ai funghi porcini, olio aromatizzato alle erbe e crostino. E’ bollente e sublime (voto: 10).
Quindi un tenerissimo filetto.
Presentazione in tutto e per tutto da prima classe.
Peccato che viene servito molto “well done” (voto: 8.5 a causa della cottura).
Per fortuna, sullo stile di Air France, viene offerta una scelta di salse che compensa la cottura non di mio particolare gradimento.
Seguo una tendenza diffusa e salto i formaggi
.
Per dessert si puo’ scegliere tra gelato o tortino al cioccolato. Notando la mia indecisione l’AV suggerisce di accompagnare il tortino con una pallina di gelato alla vaniglia. Se proprio insiste…
Il Lava cake in eruzione (voto: 10+).
Deglutito il dolce e’ ora di dedicarsi a Oryx.
Per essere un 320, la scelta non e’ malvagia e lo schermo e’ di dimensioni decenti. In genere non sono un patito dell’IFE ma trattandosi di un volo diurno ne approfitto per vedermi The Imitation Game.
Il sistema offre la funzionalita’ che consente di visionare un piccolo riquadro con l’Airshow (cosa c’entra Aberdeen?).
Certo che la tastiera del telecomando e’ piu’ piccola di quella di un blackberry!
Frattanto la cena si conclude con un espresso.
Accompagnato da cioccolatini e dalla bottiglietta d’acqua.
Terminato il film (non malvagio), mi restano 1.5 ore da occupare e curiosando tra l’offerta musicale trovo questa fantastica selezione di successi suddivisi anno per anno. Il bello e’ che la compilazione prescelta non indica l’elenco dei pezzi, quindi finisce per essere anche un esercizio mnemonico!
Prima dell’arrivo le AV offrono bevande e snacks ma passo. C’e’ anche un’altra hot towel.
Arriviamo a Doha con largo anticipo e parcheggiamo ai remoti; meno tedioso del previsto poiche’ la business ha un bus dedicato che in pochi minuti ci porta nel Terminal.
DOH-FCO
Volo: QR111
A/M: A330-302
Reg: A7-AEM
ETD: 02.35 (ATD 02.32)
ETA: 07.10 (ATA 06.38)
In the air: 2.41-06.31 (5h50)
Load: 27/30
Seat: 03K
Ero gia’ stato a HIA quando aveva appena aperto. Nel frattempo molti degli spazi commerciali, anche se non tutti, sono stati occupati.
Mi incuriosisce particolarmente la Al Mourjan, la flagship lounge di Qatar Airways.
E’ senza dubbio impressionante, ai limiti del maestoso.
Lo dico subito: non mi piace. E’ spropositatamente grande, risultando impersonale, rumorosa e dispersiva. C’e’ troppa gente in movimento in tutte le direzioni, e conseguentemente poca o niente privacy.
E’ vero che e’ stracolma di staff che fa in modo che il servizio sia rapido, che i divani siano sempre a posto, i tavoli sempre puliti, eccetera, ma non mi piace proprio l’idea di una lounge di queste dimensioni, o quantomeno strutturata cosi’. Sembra un piccolo aeroporto nell’aeroporto, ma in senso negativo.
Personalmente condivido di piu’ la filosofia di Cathay, che a HKG ha cinque lounges, tutte a misura d’uomo, abbastanza raccolte, stilizzate, e senza la sensazione di dispersione di Al Mourjan.
Persino Emirates a Dubai, suddividendo meglio gli spazi, creando una miriade di salottini, ha ottenuto un risultato migliore.
Il ristorante al piano superiore e’ gremito, al buffet si fa la fila e c’e’ un bel baccano.
Riesco a trovare un tavolo nell’ala laterale, che poco dopo condividero’ con uno sconosciuto che, non avendo trovato un tavolo libero, chiede ospitalita’.
Ordino un filetto per soddisfare i miei istinti carnivori: discreto ma anch’esso molto ben cotto. Comunque al momento dell’ordinazione ero stato preallertato che la carne viene solo scaldata, come in aereo, e quindi c’e’ ben poco che si possa fare in cucina.
Per la cronaca, questa era l’offerta di dolci, a parte un apple pie, tutte mousse.
Al piano terra c’e’ un bistro piu’ informale e un pelo meno affollato.
Con annessa sala giochi.
Mi rifugio in un angolo un po’ piu’ appartato, meno trafficato, adiacente al business centre e lontano dal trambusto della hall principale.
Anche qui c’e’ una sala giochi.
Altro punto debole di Al Mourjan e’ l’assenza di veri e propri buffet o bar decentrati. Vi sono vari punti sparsi dove ci si puo’ servire ma l’offerta e’ di soli soft drinks, bevande calde e piccoli dolci (a quell’ora, plum cakes, muffins e baklavas). Chi fosse in cerca di cose appena piu’ sostanziose, o salate, o di bevande alcoliche, deve andare al ristorante al piano superiore oppure al bistro, cosa che certamente non aiuta la loro congestione nelle ore di punta, oppure chiedere ad uno dei camerieri.
Con oltre un’ora di anticipo mi dirigo al Gate A9 che e’ in fondo al molo A. L’imbarco inizia intorno alle 2 con il solito stampede italiota: all’annuncio del pre-boarding per famiglie con contestuale richiesta a tutti gli altri di rimanere seduti, tutto il gate si alza e si accalca all’uscita come se l’aereo stesse per partire senza di loro, e i passeggeri di business con la loro carta d’imbarco in bella vista a mo’ di “laissez-passer” che spintonano per farsi strada. Che bello spettacolo.
Il volo per FCO e’ operato da un A330 con la vecchia business del tipo “angled-lie flat”. Il volo e’ praticamente pieno ma avro’ il posto a fianco libero.
In tutto sono 5 file di 2-2-2, per un totale di 30 posti.
Arieccoci.
Intelligente questo mini-tavolino con dietro un taschino per cellulare, occhiali e altri piccoli oggetti.
Vengono distribuiti i pigiami. QR e’ tra le pochissime compagnie ad offrire questo servizio in business (a mia memoria, solo VS e QF).
Stavolta l’amenity kit e’ di Armani dai contenuti un po’ random (boccettina di profumo, crema da barba e burro di cacao).
A terra l’AV si presenta individualmente e prende l’ordine per il servizio. Trovo un po’ folle che su un volo di appena 6 ore e mezza vengano serviti due pasti completi!
Molti cenano nonostante siano quasi le 3am, chissa’ su che fuso orario sono.
Io saltero’ la cena chiedendo di essere svegliato un’ora prima dell’atterraggio per la colazione, ordinando smoothie, espresso, yoghurt e omelette.
Stacchiamo con leggero anticipo e il taxi sara’ molto breve.
Cinque minuti dopo il decollo reclino completamente la poltrona e dormo fino ad Atene, quando vengo svegliato dall’AV per la colazione (avevo chiesto un’ora prima dell’atterraggio, in realta’ manca circa un’ora e mezza).
L’AV apparecchia il tavolo (niente vassoio) e porta la colazione. Tutto straordinariamente buono, dallo yoghurt greco con granola allo smoothie al cocco.
Questa e’ la mia colazione ideale.
Peccato per il filetto che, in un crescendo, e’ ancora piu’ stracotto dei due precedenti!
Espresso.
Ne chiedero’ subito un altro, e l’AV si ricordera’ di portarlo senza zucchero: ottimo, prova superata!
Il servizio, anche se un filo meno personalizzato rispetto al volo precedente a causa della cabina piena, e’ stato sempre molto attento e cordiale. E poi diciamolo, servire cena e colazione su un volo di neanche 6 ore deve essere un lavoraccio!
Discorso poltrona. Nonostante non fosse piatta, e il volo sia stato per la maggior parte turbolento, ci ho dormito benissimo. Un po’ per la temperatura della cabina piacevolmente fredda, un po’ per la stanchezza, ma l’ho trovata straordinariamente comoda, larga, con il peso ben distribuito tanto da non dare quella sensazione di scivolo come altre angled lie-flat.
In breve, mi chiedo se l’evoluzione verso le poltrone piatte, risultato raggiunto inventandosi configurazioni bizzarre (tipo quella assurda di Virgin) e in cui sei di fatto incassato e immobilizzato in una sorta di sarcofago, alla fine sia davvero una grande vantaggio.
Giudicate voi. Questa e’ la poltrona in posizione letto, con ampio spazio a livello delle spalle e il bracciolo laterale che si abbassa completamente.
E questo invece e’ lo spazio per le gambe. Ampio.
Atterriamo a FCO con mezz’ora di anticipo. Il tempo e’ osceno.
Ci segue di poco l’A330 in livrea EXPO.
Attacchiamo al finger e dopo un po’ di indecisione sbarchiamo dalla 2L quando e’ chiaro che non lo collegano alla 1L.
La consegna dei bagagli prioritari avviene in tempi da record. Che le cose a FCO stiano finalmente cominciando a funzionare?
FCO-DOH
Flight: QR110
Aircraft: 787-8 Dreamliner
Reg: A7-BCQ
ETD: 22.40 (ATD 22.38)
ETA: 05.15 (ATA 04.48)
In the air: 23.02-04.42 (4h40)
Load: 7/22
Seat: 02A
Il check-in di Qatar viene fatto da personale AZ.
Non c’e’ praticamente nessuno, segno che il volo e’ abbastanza vuoto (cosa che trovera’ conferma a bordo).
Ma e’ possibile nessuno abbia mai avuto il coraggio di migliorare esteticamente questo cesso di aeroporto?
Il fast track e’ abbastanza indolore, al controllo passaporti tre delle sei postazioni automatiche e’ fuori uso. Vado alla fila normale che mi sembra piu’ veloce.
La Sala Giotto, contrattata da Qatar, la conosciamo tutti.
Il catering e’ leggermente migliorato rispetto all’ultima visita. Stasera a scelta ci sono due paste fredde, con melanzane o tonno, che essendo a fine giornata stanno dando segni di stanchezza. Altrimenti panini, affettati, tramezzini, insalate, e un paio di dolci.
Qui si beve (cantina mai sentita prima, btw).
Insomma, l’offerta decisamente migliorabile per una flagship lounge, specie se la prospettiva e’ quella di un pasto accelerato a bordo per dormire piu’ a lungo.
L’imbarco inizia con un’ora di anticipo e visto che la lounge e’ gia’ in fase di smobilitazione (l’ultimo volo AZ del giorno e’ stato chiamato da circa 20 minuti), mi avvio al Gate. L’imbarco prioritario viene fatto da una porta situata a lato del bancone, dall’altro lato rispetto alla fila normale.
La business class del Dreamliner consiste in 5 file di 1-2-1, piu’ una ulteriore coppia di posti oltre le porte. La poltrona sembra una versione avanzata della Zodiac Cirrus, con meno privacy ma con un tocco di eleganza in piu’. In ogni caso mi sembra questa sia la poltrona di business piu’ comoda disponibile al momento sul mercato.
Come al solito l’equipaggio ha preparato la cabina per l’imbarco: menu’ e amenity kits sono stati disposti sulle poltrone occupate, ed e’ stata accesa anche la rispettiva luce di lettura.
Welcome drink.
I comandi della poltrona sono agevoli e intuitivi.
L’airshow e’ ad alta definizione.
Le porte si chiudono con largo anticipo. Il purser viene a salutare e a stringere la mano a ciascun passeggero. Spiega che Oryx e’ gia’ attivo e che il tempo di volo oggi e’ particolarmente breve (circa 4 ore e 30).
Complice forse lo schermo gigante che rende assai gradevole la visione, su questo volo guardo The Birdman (in genere l’IFE neanche lo accendo, ad eccezione della mappa), iniziando quando siamo ancora fermi al parcheggio e concludendo appena prima il servizio della cena.
Roma-Doha
L’AV si presenta, e’ giapponese, e quindi il servizio sara’ attento ma piuttosto riservato.
Anche su questo volo di 5 ore c’e’ cena e prima colazione a’ la carte. Pazzesco.
La carta dei vini e’ elaborata e leggermente diversa per ogni volo.
Si inizia con uno squisito arancino con salsa di pomodoro piccante. Mi concedero’ un solo bicchiere di Shiraz, che mi accompagnera’ per tutta la cena.
Per proseguire con una bresaola guarnita. Scusate la qualita’ delle foto ma il personale ha tenuto le luci spente per tutto il volo.
Essendo il catering ex-FCO mi faccio coraggio e scelgo la pasta. E’ buona, anche se me la aspettavo un po’ diversa (credevo i ravioli fossero alla zucca, invece la zucca e’ servita a lato, a cubetti). Di sicuro, la presentazione dei pasti Qatar e’ stellare, ma l’ho gia’ scritto e ripetuto.
E per finire in bellezza un cheesecake al mirtillo con miele, mascarpone e mandorle pralinate. Faccio una enorme fatica a lasciarne meta’ per stare leggero, visto che contavo dormire per la parte restante del viaggio, che ormai e’ meno di tre ore.
E cioccolatini.
E quindi tolto di mezzo il dolce e finito il film allungo la poltrona e buona notte a tutti.
Con zero turbolenze mi faccio una dormita fino all’annuncio del comandante che siamo a 40 minuti dall’atterraggio. L’unico rimpianto di questo volo sara’ la lunghezza (cioe’ che e’ troppo corto).
L’AV appena mi vede sveglio mi offre da bere. Nel vano tentativo di capire la nuova tendenza di mixare frutta e verdura, scelgo questo succo di mela e rucola.
Non poi cosi’ male, e certamente meglio di un “health drink” vomitevole (mela, carota, sedano, ginger e coriandolo) bevuto pochi giorni prima a Londra e costatomi 10 pounds.
Hot towel.
L’epilogo di un volo abbastanza perfetto.
Ma davvero c’e’ un pazzo che sta facendo FCO-DOH-LHR?
Atterriamo come previsto in anticipo e parcheggiamo ai remoti. C’e’ un vento spaventoso allo sbarco e la luce non e’ granche’.
DOH-NBO
Flight: QR1339
Aircraft: 320-232
Reg: A7-AHP
ETD: 07.35 (ATD 07.30)
ETA: 13.15 (ATA 13.42)
In the air: 07.44-13.29 (5h45)
Load: 10/12
Seat: 02A
La fila ai varchi di sicurezza e’ insesistente. Non sono neppure le 5 di mattina ma c’e’ gia’ un bel viavai nel Terminal. L’amico e’ comunque sempre li’ che vigila attento.
Mi fiondo nella lounge e vado in cerca della quiet zone per dormicchiare queste due orette di transito. La Quiet Zone non e’ proprio facile da trovare, visto che l’hanno piazzata all’estremita’ di un corridoio anonimo che si estende dalla zona bistrot.
C’e’ una sorta di check-in dove ti chiedono a che ora vuoi essere svegliato. Ci sono diversi salottini semi-chiusi abbastanza spaziosi e, fatta eccezione per i rumori dei passeggeri con relativo bagaglio che arrivano e partono, vige un silenzio assoluto.
Tuttavia, per delle suites pensate per dormire, le poltrone le ho trovate tremendamente scomode.
Verso le 6.50 faccio una breve sosta per fare una colazione rapida (panini a parte non c’e’ granche’ dal buffet e non ho tempo per andare al ristorante al piano superiore) con frutta, muesli, caffe’ e brioche.
Poi vado dritto al Gate per l’ennesimo imbarco dai remoti, che e’ gia’ iniziato. L’agente dice che la business ha un bus separato che non e’ ancora arrivato. Poiche’ il bus dell’economy e’ gia’ li’ salgo su quello.
Una bella botta di deretano fa si’ che oggi a volare a NBO e’ un 320 riconfigurato, quelli che fanno le rotazioni europee e che raramente si vedono in Africa. Quindi invece della poltrona reclinabile avro’ una full flat. Meglio ancora, nonostante saremo in 10 per 12 posti, il posto a fianco restera’ vuoto.
La cabina, configurata 2-2, somiglia un po’ ad un mini upper deck di un 747. La poltrona e’ simile alla J di KLM, e’ completamente piatta ma chi e’ al finestrino non ha accesso al corridoio.
Buono il pitch ma il poggiapiedi e’ notevolmente piu’ stretto rispetto alla poltrona del Dreamliner. Ma per un 320 di medio raggio va piu’ che bene.
Altro welcome drink… che ve lo dico a fare.
Partiamo in leggero anticipo con un tempo di volo previsto di 6 ore, superiore allo schedulato causa rotta rivista per evitare il sorvolo dello Yemen.
La rotta ipotetica.
E quella effettiva.
Rullando passiamo in rassegna i gioiellini di Qatar.
Rispetto a Dubai il terminal e’ sicuramente meno appariscente.
Nonostante la partenza in anticipo abbiamo mezz’ora di ritardo.
Lo skyline di Doha.
L’IFE e’ identico a quello del Dreamliner. Il telecomando funziona come uno smartphone e ti consente di selezionare il film direttamente dal suo schermo.
Volendo, si puo’ anche vedere l’Airshow dal display.
Inizia il servizio della colazione. Il purser stavolta e’ mediorientale e l’AV africano.
Il menu offre varie scelte.
Inizio con un antipasto salato di salmone, pollo e tartelletta al formaggio.
Quindi una omelette con salsicce di pollo piccanti (unica cosa un po’ indigesta) e vari contorni.
Il purser si scusa dicendo che avrebbe dovuto portare la frutta prima del piatto principale. Verra’ servita invece dopo.
Per finire, un te’. Trattandosi di colazione, avrei servito le bevande calde a inizio pasto anziche’ alla fine, ma e’ un po’ una piccolezza.
Reclino completamente la poltrona.
Dormo come un bimbo fino a ¾ del volo. La temperatura a bordo dei voli Qatar l’ho sempre trovata piacevolmente fresca e perfetta per dormire.
E’ ora di un espresso, servito con i miei biscotti preferiti.
Il panorama dell’Alto Kenya e’ cosi’.
Superiamo l’equatore e siamo praticamente gia’ in avvicinamento a NBO.
Skyline di NBO. Direi che rispetto a Doha, non ha nulla da invidiare :roll:
L’atterraggio e’ morbido alle 13.29 e giungiamo al parcheggio alle 13.42 dopo avere atteso almeno 5 inutili minuti davanti allo stand perche’ non c’e’ nessuno ad accogliere il volo.
Controllo passaporti e ritiro bagagli in tempi da record.
GIUDIZIO SU QR: il catering (tutto) e la poltrona (su 787) sono ai massimi livelli per una business, appena sotto la First. Il servizio e’ un po' variabile, si nota l’assenza di uno standard dovuto ad equipaggi stile “melting pot”, ma comunque sempre di buon livello (talvolta anche ottimo). I servizi a terra, malgrado arrivare e partire dai remoti a DOH non sia l’eccezione, sono anch’essi di ottimo livello. HIA, poi, e’ un aeroporto molto gradevole per i transiti, teddy bear a parte
.
Il vero problema di QR sono gli orari, e c’e’ poco da girarci intorno: spezzare il volo a meta’ e’ un notevole sbattimento.
Su questo punto le legacy hanno un gran bel vantaggio: sali, mangi, forse guardi un film, dormi per 6 (9 o piu’ per l’Asia) ore, rimangi, e sei arrivato. E non c’e’ concorrenza sleale che tenga, neppure nei confronti dei loro prodotti di molto inferiori.
NBO-DOH
Flight: QR1338
A/M: A320-232
Reg: A7-AHC
ETD: 18.30 (ATD 18.17)
ETA: 23:30 (ATA 23.08)
In the air: 18.30-23.02 (4h32)
Load: 5/12
Seat: 1A
Arrivo in aeroporto con larghissimo (involontario) anticipo e fortunatamente trovo il check-in QR gia’ aperto. Ancora meglio, rispetto allo scorso viaggio con Qatar lo scorso anno, ora e’ stata riaperta una lounge che rende un po’ meno triste la prospettiva delle prossime tre ore e rotte da trascorrere in aeroporto.

Superati in un baleno i controlli di immigrazione vado alla ricerca della lounge.
Eccola. E’ gestita da Swissport.

Che dire, in Africa uno impara ad accontentarsi.
Apprezzi le piccole cose, del tipo gli arredi che sanno di nuovo e non cascano a pezzi, i cuscini non lerci, gli snacks commestibili, una scelta di bevande decente, wi-fi con velocita’ accettabile, un po’ di luce naturale. Insomma, pur non essendo nulla di che, rispetto a quella precedente, chiusa a seguito dell’incendio dell’agosto 2013, e’ un netto miglioramento.
Il problema e’ che e’ piccola e condivisa tra molte compagnie. Basta il volo EK a riempirla a tappo, tanto da non riuscire a trovare neppure un posto a sedere. Fortunatamente poco dopo annunciano l’imbarco per Dubai e si svuota quasi completamente.




Lo staff rifornisce il buffet e pulisce i tavoli regolarmente. In Africa, resti sempre sbalordito. Il servizio e il catering sono forniti dal vicino hotel Ole Sereni, e quindi nettamente superiori alla media.



Purtroppo appena mi siedo apprendo la drammatica notizia. Si pensa subito al guasto tecnico, visto che le condizioni meteo sono buone. E poi…

Cassava e arrow roots, due tuberi locali. Buone anche le noccioline speziate.

Con un bel po’ di anticipo vado al gate. Chi non e’ stato al Jomo Kenyatta non puo’ neppure immaginare lo squallore di questo aeroporto.

I pavimenti sono discontinui, scheggiati, bombati, rattoppati, tutto fatto all’africana maniera.

A differenza di Emirates, Qatar ha una flotta di A320 per i collegamenti di medio raggio. Con aerei piu’ piccoli riesce ad offrire piu’ frequenze (da NBO a DOH fino a 3 voli al giorno).
La livrea Qatar l’ho sempre trovata elegante.

L’imbarco e’ puntuale e ordinato, il vantaggio di volare con un A320 e’ che non si forma la calca tipica dei widebodies. Su questo volo i passeggeri sono prevalentemente di origine indiana.
La business di medio raggio di Qatar consiste in 3 file di 2-2 con poltrone reclinabili e un pitch di 45”. Oggi siamo in 5 passeggeri per 12 posti. Tra questi, un altro italiano diretto a MXP (il signore con gli occhiali nella foto) di cui conosco tutta la famiglia, visto che nella lounge ci ha conversato per 15 minuti via skype ed ha condiviso la chiamata con tutti gli ospiti.

Le prossime 5 ore le trascorrero’ con il deretano appoggiato qui.

Al posto trovo gia’ sistemati l’amenity kit con prodotti Ferragamo, gli auricolari, il menu nella copertina rigida e una piccola sacca con calzettoni e mascherina.
Non appena seduto l’AV offre il drink di benvenuto. Qatar serve uno squisito succo di lime e menta. Allo stesso tempo viene offerta una salviettina, a scelta se fredda o calda, su un piattino.

Prima del decollo la purser viene a salutare individualmente i passeggeri, e si ferma a chiacchierare un po’. Subito dopo l’AV prende gli ordinativi per la cena.

Il servizio mi sembra sia stato migliorato rispetto all’anno scorso, e ora prevede invece delle noccioline uno snack caldo con l’aperitivo, e una zuppa oltre a due antipasti a scelta. Inoltre, e’ stato eliminato il vassoio e tutte le portate sono servite direttamente dal galley, con l’aggiunta di un cestino individuale del pane. Difficile distinguere questo catering da quello di una First.
Durante il taxi faccio un po’ di foto ai padroni di casa. A chi non piace la livrea KQ suggerisco di proseguire oltre!




Dovrebbe essere un Embraer della KQ in atterraggio.

Mentre questo e’ un Fly-Sax, una low cost locale, che poi alla fine tanto low cost non e’.

Dopo una paziente attesa, ci allineiamo e partiamo.


Circa un quarto d’ora dopo inizia il servizio vero e proprio, con l’aperitivo. Lo Champagne viene servito in flutes (altra miglioria) e versato al posto. Il rose’ e’ Pol Roger, mentre in alternativa vi e’ il brut Billecart-Salmon.

E’ accompagnato da stuzzichini caldi (sping roll con salsa).

Quindi viene preparato il tavolo. Le stoviglie sono eleganti, e le posate piazzate portata per portata, non buttate li’ tutte assieme.

Inizio con una zuppa ai funghi porcini, olio aromatizzato alle erbe e crostino. E’ bollente e sublime (voto: 10).

Quindi un tenerissimo filetto.

Presentazione in tutto e per tutto da prima classe.

Peccato che viene servito molto “well done” (voto: 8.5 a causa della cottura).

Per fortuna, sullo stile di Air France, viene offerta una scelta di salse che compensa la cottura non di mio particolare gradimento.

Seguo una tendenza diffusa e salto i formaggi

Per dessert si puo’ scegliere tra gelato o tortino al cioccolato. Notando la mia indecisione l’AV suggerisce di accompagnare il tortino con una pallina di gelato alla vaniglia. Se proprio insiste…

Il Lava cake in eruzione (voto: 10+).

Deglutito il dolce e’ ora di dedicarsi a Oryx.
Per essere un 320, la scelta non e’ malvagia e lo schermo e’ di dimensioni decenti. In genere non sono un patito dell’IFE ma trattandosi di un volo diurno ne approfitto per vedermi The Imitation Game.
Il sistema offre la funzionalita’ che consente di visionare un piccolo riquadro con l’Airshow (cosa c’entra Aberdeen?).

Certo che la tastiera del telecomando e’ piu’ piccola di quella di un blackberry!

Frattanto la cena si conclude con un espresso.

Accompagnato da cioccolatini e dalla bottiglietta d’acqua.

Terminato il film (non malvagio), mi restano 1.5 ore da occupare e curiosando tra l’offerta musicale trovo questa fantastica selezione di successi suddivisi anno per anno. Il bello e’ che la compilazione prescelta non indica l’elenco dei pezzi, quindi finisce per essere anche un esercizio mnemonico!

Prima dell’arrivo le AV offrono bevande e snacks ma passo. C’e’ anche un’altra hot towel.
Arriviamo a Doha con largo anticipo e parcheggiamo ai remoti; meno tedioso del previsto poiche’ la business ha un bus dedicato che in pochi minuti ci porta nel Terminal.
DOH-FCO
Volo: QR111
A/M: A330-302
Reg: A7-AEM
ETD: 02.35 (ATD 02.32)
ETA: 07.10 (ATA 06.38)
In the air: 2.41-06.31 (5h50)
Load: 27/30
Seat: 03K
Ero gia’ stato a HIA quando aveva appena aperto. Nel frattempo molti degli spazi commerciali, anche se non tutti, sono stati occupati.
Mi incuriosisce particolarmente la Al Mourjan, la flagship lounge di Qatar Airways.
E’ senza dubbio impressionante, ai limiti del maestoso.




Lo dico subito: non mi piace. E’ spropositatamente grande, risultando impersonale, rumorosa e dispersiva. C’e’ troppa gente in movimento in tutte le direzioni, e conseguentemente poca o niente privacy.
E’ vero che e’ stracolma di staff che fa in modo che il servizio sia rapido, che i divani siano sempre a posto, i tavoli sempre puliti, eccetera, ma non mi piace proprio l’idea di una lounge di queste dimensioni, o quantomeno strutturata cosi’. Sembra un piccolo aeroporto nell’aeroporto, ma in senso negativo.
Personalmente condivido di piu’ la filosofia di Cathay, che a HKG ha cinque lounges, tutte a misura d’uomo, abbastanza raccolte, stilizzate, e senza la sensazione di dispersione di Al Mourjan.
Persino Emirates a Dubai, suddividendo meglio gli spazi, creando una miriade di salottini, ha ottenuto un risultato migliore.
Il ristorante al piano superiore e’ gremito, al buffet si fa la fila e c’e’ un bel baccano.


Riesco a trovare un tavolo nell’ala laterale, che poco dopo condividero’ con uno sconosciuto che, non avendo trovato un tavolo libero, chiede ospitalita’.
Ordino un filetto per soddisfare i miei istinti carnivori: discreto ma anch’esso molto ben cotto. Comunque al momento dell’ordinazione ero stato preallertato che la carne viene solo scaldata, come in aereo, e quindi c’e’ ben poco che si possa fare in cucina.

Per la cronaca, questa era l’offerta di dolci, a parte un apple pie, tutte mousse.

Al piano terra c’e’ un bistro piu’ informale e un pelo meno affollato.

Con annessa sala giochi.

Mi rifugio in un angolo un po’ piu’ appartato, meno trafficato, adiacente al business centre e lontano dal trambusto della hall principale.

Anche qui c’e’ una sala giochi.

Altro punto debole di Al Mourjan e’ l’assenza di veri e propri buffet o bar decentrati. Vi sono vari punti sparsi dove ci si puo’ servire ma l’offerta e’ di soli soft drinks, bevande calde e piccoli dolci (a quell’ora, plum cakes, muffins e baklavas). Chi fosse in cerca di cose appena piu’ sostanziose, o salate, o di bevande alcoliche, deve andare al ristorante al piano superiore oppure al bistro, cosa che certamente non aiuta la loro congestione nelle ore di punta, oppure chiedere ad uno dei camerieri.
Con oltre un’ora di anticipo mi dirigo al Gate A9 che e’ in fondo al molo A. L’imbarco inizia intorno alle 2 con il solito stampede italiota: all’annuncio del pre-boarding per famiglie con contestuale richiesta a tutti gli altri di rimanere seduti, tutto il gate si alza e si accalca all’uscita come se l’aereo stesse per partire senza di loro, e i passeggeri di business con la loro carta d’imbarco in bella vista a mo’ di “laissez-passer” che spintonano per farsi strada. Che bello spettacolo.
Il volo per FCO e’ operato da un A330 con la vecchia business del tipo “angled-lie flat”. Il volo e’ praticamente pieno ma avro’ il posto a fianco libero.
In tutto sono 5 file di 2-2-2, per un totale di 30 posti.


Arieccoci.

Intelligente questo mini-tavolino con dietro un taschino per cellulare, occhiali e altri piccoli oggetti.

Vengono distribuiti i pigiami. QR e’ tra le pochissime compagnie ad offrire questo servizio in business (a mia memoria, solo VS e QF).

Stavolta l’amenity kit e’ di Armani dai contenuti un po’ random (boccettina di profumo, crema da barba e burro di cacao).

A terra l’AV si presenta individualmente e prende l’ordine per il servizio. Trovo un po’ folle che su un volo di appena 6 ore e mezza vengano serviti due pasti completi!


Molti cenano nonostante siano quasi le 3am, chissa’ su che fuso orario sono.
Io saltero’ la cena chiedendo di essere svegliato un’ora prima dell’atterraggio per la colazione, ordinando smoothie, espresso, yoghurt e omelette.
Stacchiamo con leggero anticipo e il taxi sara’ molto breve.
Cinque minuti dopo il decollo reclino completamente la poltrona e dormo fino ad Atene, quando vengo svegliato dall’AV per la colazione (avevo chiesto un’ora prima dell’atterraggio, in realta’ manca circa un’ora e mezza).

L’AV apparecchia il tavolo (niente vassoio) e porta la colazione. Tutto straordinariamente buono, dallo yoghurt greco con granola allo smoothie al cocco.



Questa e’ la mia colazione ideale.


Peccato per il filetto che, in un crescendo, e’ ancora piu’ stracotto dei due precedenti!

Espresso.

Ne chiedero’ subito un altro, e l’AV si ricordera’ di portarlo senza zucchero: ottimo, prova superata!
Il servizio, anche se un filo meno personalizzato rispetto al volo precedente a causa della cabina piena, e’ stato sempre molto attento e cordiale. E poi diciamolo, servire cena e colazione su un volo di neanche 6 ore deve essere un lavoraccio!
Discorso poltrona. Nonostante non fosse piatta, e il volo sia stato per la maggior parte turbolento, ci ho dormito benissimo. Un po’ per la temperatura della cabina piacevolmente fredda, un po’ per la stanchezza, ma l’ho trovata straordinariamente comoda, larga, con il peso ben distribuito tanto da non dare quella sensazione di scivolo come altre angled lie-flat.
In breve, mi chiedo se l’evoluzione verso le poltrone piatte, risultato raggiunto inventandosi configurazioni bizzarre (tipo quella assurda di Virgin) e in cui sei di fatto incassato e immobilizzato in una sorta di sarcofago, alla fine sia davvero una grande vantaggio.
Giudicate voi. Questa e’ la poltrona in posizione letto, con ampio spazio a livello delle spalle e il bracciolo laterale che si abbassa completamente.

E questo invece e’ lo spazio per le gambe. Ampio.

Atterriamo a FCO con mezz’ora di anticipo. Il tempo e’ osceno.
Ci segue di poco l’A330 in livrea EXPO.

Attacchiamo al finger e dopo un po’ di indecisione sbarchiamo dalla 2L quando e’ chiaro che non lo collegano alla 1L.
La consegna dei bagagli prioritari avviene in tempi da record. Che le cose a FCO stiano finalmente cominciando a funzionare?
FCO-DOH
Flight: QR110
Aircraft: 787-8 Dreamliner
Reg: A7-BCQ
ETD: 22.40 (ATD 22.38)
ETA: 05.15 (ATA 04.48)
In the air: 23.02-04.42 (4h40)
Load: 7/22
Seat: 02A
Il check-in di Qatar viene fatto da personale AZ.
Non c’e’ praticamente nessuno, segno che il volo e’ abbastanza vuoto (cosa che trovera’ conferma a bordo).
Ma e’ possibile nessuno abbia mai avuto il coraggio di migliorare esteticamente questo cesso di aeroporto?

Il fast track e’ abbastanza indolore, al controllo passaporti tre delle sei postazioni automatiche e’ fuori uso. Vado alla fila normale che mi sembra piu’ veloce.
La Sala Giotto, contrattata da Qatar, la conosciamo tutti.

Il catering e’ leggermente migliorato rispetto all’ultima visita. Stasera a scelta ci sono due paste fredde, con melanzane o tonno, che essendo a fine giornata stanno dando segni di stanchezza. Altrimenti panini, affettati, tramezzini, insalate, e un paio di dolci.



Qui si beve (cantina mai sentita prima, btw).

Insomma, l’offerta decisamente migliorabile per una flagship lounge, specie se la prospettiva e’ quella di un pasto accelerato a bordo per dormire piu’ a lungo.
L’imbarco inizia con un’ora di anticipo e visto che la lounge e’ gia’ in fase di smobilitazione (l’ultimo volo AZ del giorno e’ stato chiamato da circa 20 minuti), mi avvio al Gate. L’imbarco prioritario viene fatto da una porta situata a lato del bancone, dall’altro lato rispetto alla fila normale.
La business class del Dreamliner consiste in 5 file di 1-2-1, piu’ una ulteriore coppia di posti oltre le porte. La poltrona sembra una versione avanzata della Zodiac Cirrus, con meno privacy ma con un tocco di eleganza in piu’. In ogni caso mi sembra questa sia la poltrona di business piu’ comoda disponibile al momento sul mercato.


Come al solito l’equipaggio ha preparato la cabina per l’imbarco: menu’ e amenity kits sono stati disposti sulle poltrone occupate, ed e’ stata accesa anche la rispettiva luce di lettura.
Welcome drink.

I comandi della poltrona sono agevoli e intuitivi.

L’airshow e’ ad alta definizione.

Le porte si chiudono con largo anticipo. Il purser viene a salutare e a stringere la mano a ciascun passeggero. Spiega che Oryx e’ gia’ attivo e che il tempo di volo oggi e’ particolarmente breve (circa 4 ore e 30).
Complice forse lo schermo gigante che rende assai gradevole la visione, su questo volo guardo The Birdman (in genere l’IFE neanche lo accendo, ad eccezione della mappa), iniziando quando siamo ancora fermi al parcheggio e concludendo appena prima il servizio della cena.
Roma-Doha

L’AV si presenta, e’ giapponese, e quindi il servizio sara’ attento ma piuttosto riservato.
Anche su questo volo di 5 ore c’e’ cena e prima colazione a’ la carte. Pazzesco.


La carta dei vini e’ elaborata e leggermente diversa per ogni volo.










Si inizia con uno squisito arancino con salsa di pomodoro piccante. Mi concedero’ un solo bicchiere di Shiraz, che mi accompagnera’ per tutta la cena.

Per proseguire con una bresaola guarnita. Scusate la qualita’ delle foto ma il personale ha tenuto le luci spente per tutto il volo.


Essendo il catering ex-FCO mi faccio coraggio e scelgo la pasta. E’ buona, anche se me la aspettavo un po’ diversa (credevo i ravioli fossero alla zucca, invece la zucca e’ servita a lato, a cubetti). Di sicuro, la presentazione dei pasti Qatar e’ stellare, ma l’ho gia’ scritto e ripetuto.


E per finire in bellezza un cheesecake al mirtillo con miele, mascarpone e mandorle pralinate. Faccio una enorme fatica a lasciarne meta’ per stare leggero, visto che contavo dormire per la parte restante del viaggio, che ormai e’ meno di tre ore.

E cioccolatini.

E quindi tolto di mezzo il dolce e finito il film allungo la poltrona e buona notte a tutti.

Con zero turbolenze mi faccio una dormita fino all’annuncio del comandante che siamo a 40 minuti dall’atterraggio. L’unico rimpianto di questo volo sara’ la lunghezza (cioe’ che e’ troppo corto).
L’AV appena mi vede sveglio mi offre da bere. Nel vano tentativo di capire la nuova tendenza di mixare frutta e verdura, scelgo questo succo di mela e rucola.

Non poi cosi’ male, e certamente meglio di un “health drink” vomitevole (mela, carota, sedano, ginger e coriandolo) bevuto pochi giorni prima a Londra e costatomi 10 pounds.
Hot towel.

L’epilogo di un volo abbastanza perfetto.

Ma davvero c’e’ un pazzo che sta facendo FCO-DOH-LHR?

Atterriamo come previsto in anticipo e parcheggiamo ai remoti. C’e’ un vento spaventoso allo sbarco e la luce non e’ granche’.


DOH-NBO
Flight: QR1339
Aircraft: 320-232
Reg: A7-AHP
ETD: 07.35 (ATD 07.30)
ETA: 13.15 (ATA 13.42)
In the air: 07.44-13.29 (5h45)
Load: 10/12
Seat: 02A
La fila ai varchi di sicurezza e’ insesistente. Non sono neppure le 5 di mattina ma c’e’ gia’ un bel viavai nel Terminal. L’amico e’ comunque sempre li’ che vigila attento.

Mi fiondo nella lounge e vado in cerca della quiet zone per dormicchiare queste due orette di transito. La Quiet Zone non e’ proprio facile da trovare, visto che l’hanno piazzata all’estremita’ di un corridoio anonimo che si estende dalla zona bistrot.


C’e’ una sorta di check-in dove ti chiedono a che ora vuoi essere svegliato. Ci sono diversi salottini semi-chiusi abbastanza spaziosi e, fatta eccezione per i rumori dei passeggeri con relativo bagaglio che arrivano e partono, vige un silenzio assoluto.

Tuttavia, per delle suites pensate per dormire, le poltrone le ho trovate tremendamente scomode.

Verso le 6.50 faccio una breve sosta per fare una colazione rapida (panini a parte non c’e’ granche’ dal buffet e non ho tempo per andare al ristorante al piano superiore) con frutta, muesli, caffe’ e brioche.

Poi vado dritto al Gate per l’ennesimo imbarco dai remoti, che e’ gia’ iniziato. L’agente dice che la business ha un bus separato che non e’ ancora arrivato. Poiche’ il bus dell’economy e’ gia’ li’ salgo su quello.

Una bella botta di deretano fa si’ che oggi a volare a NBO e’ un 320 riconfigurato, quelli che fanno le rotazioni europee e che raramente si vedono in Africa. Quindi invece della poltrona reclinabile avro’ una full flat. Meglio ancora, nonostante saremo in 10 per 12 posti, il posto a fianco restera’ vuoto.

La cabina, configurata 2-2, somiglia un po’ ad un mini upper deck di un 747. La poltrona e’ simile alla J di KLM, e’ completamente piatta ma chi e’ al finestrino non ha accesso al corridoio.



Buono il pitch ma il poggiapiedi e’ notevolmente piu’ stretto rispetto alla poltrona del Dreamliner. Ma per un 320 di medio raggio va piu’ che bene.

Altro welcome drink… che ve lo dico a fare.

Partiamo in leggero anticipo con un tempo di volo previsto di 6 ore, superiore allo schedulato causa rotta rivista per evitare il sorvolo dello Yemen.
La rotta ipotetica.

E quella effettiva.

Rullando passiamo in rassegna i gioiellini di Qatar.


Rispetto a Dubai il terminal e’ sicuramente meno appariscente.

Nonostante la partenza in anticipo abbiamo mezz’ora di ritardo.

Lo skyline di Doha.

L’IFE e’ identico a quello del Dreamliner. Il telecomando funziona come uno smartphone e ti consente di selezionare il film direttamente dal suo schermo.

Volendo, si puo’ anche vedere l’Airshow dal display.

Inizia il servizio della colazione. Il purser stavolta e’ mediorientale e l’AV africano.
Il menu offre varie scelte.

Inizio con un antipasto salato di salmone, pollo e tartelletta al formaggio.

Quindi una omelette con salsicce di pollo piccanti (unica cosa un po’ indigesta) e vari contorni.

Il purser si scusa dicendo che avrebbe dovuto portare la frutta prima del piatto principale. Verra’ servita invece dopo.

Per finire, un te’. Trattandosi di colazione, avrei servito le bevande calde a inizio pasto anziche’ alla fine, ma e’ un po’ una piccolezza.

Reclino completamente la poltrona.

Dormo come un bimbo fino a ¾ del volo. La temperatura a bordo dei voli Qatar l’ho sempre trovata piacevolmente fresca e perfetta per dormire.

E’ ora di un espresso, servito con i miei biscotti preferiti.

Il panorama dell’Alto Kenya e’ cosi’.

Superiamo l’equatore e siamo praticamente gia’ in avvicinamento a NBO.

Skyline di NBO. Direi che rispetto a Doha, non ha nulla da invidiare :roll:

L’atterraggio e’ morbido alle 13.29 e giungiamo al parcheggio alle 13.42 dopo avere atteso almeno 5 inutili minuti davanti allo stand perche’ non c’e’ nessuno ad accogliere il volo.
Controllo passaporti e ritiro bagagli in tempi da record.
GIUDIZIO SU QR: il catering (tutto) e la poltrona (su 787) sono ai massimi livelli per una business, appena sotto la First. Il servizio e’ un po' variabile, si nota l’assenza di uno standard dovuto ad equipaggi stile “melting pot”, ma comunque sempre di buon livello (talvolta anche ottimo). I servizi a terra, malgrado arrivare e partire dai remoti a DOH non sia l’eccezione, sono anch’essi di ottimo livello. HIA, poi, e’ un aeroporto molto gradevole per i transiti, teddy bear a parte

Il vero problema di QR sono gli orari, e c’e’ poco da girarci intorno: spezzare il volo a meta’ e’ un notevole sbattimento.
Su questo punto le legacy hanno un gran bel vantaggio: sali, mangi, forse guardi un film, dormi per 6 (9 o piu’ per l’Asia) ore, rimangi, e sei arrivato. E non c’e’ concorrenza sleale che tenga, neppure nei confronti dei loro prodotti di molto inferiori.