Pasqua, Pasquetta, Good Friday e ufficio chiuso il sabato – cosa fare in quattro giorni a casa? A febbraio prevedo che sarà pioggia a Milano e tempo fantastico in the UK, tanto vale dare fondo ai (pochi) Avios e prenotare il mio primo biglietto premio con BA. Bello sforzo, con i reward saver ticket ne bastano una manciata, paghi due spicci e in più, se proprio lo vuoi, ti regalano anche il volo domestico, pure con stop-over se ti vuoi fermare a Londra. Dunque, due giorni di spotting a Londra, una puntatina a Edimburgo... magari ci sta dentro anche un 767 domestic... per tornare si può fare una bella triangolazione con Germanwings via Colonia o Amburgo, da LHR, così da vedere il Queen’s Terminal... e magari ci sta anche un voletto in più con Virgin Atlantic Little Red, per amor di TR e perché tra poco chiudono, e anche perché da Edimburgo a Londra ci devo comunque tornare. Sarà una vacanza fatta per volare, altro che riposo! Mi faccio abbastanza schifo da solo.
Giovedì non ci sono sconti e rimango in ufficio fino all’ultimo prima di uscire, fare un veloce Montenapo-Duomo-Cadorna con gialla e rossa e presentarmi puntuale, dopo un quarto d’ora, ai tornelli del MXPExpress. Salgo a bordo, treno pieno, un terzo scende a Saronno ma viene rimpiazzato quasi interamente da altri viaggiatori diretti a MXP. Mi viene da piangere a pensare che dovrebbe essere sempre così. Nella pausa tra scarico e carico viaggiatori faccio una foto al pitch – continuo a ritenere l’allestimento del Coradia non proprio azzeccatissimo, con quei gradini, ma comunque di livello dignitosamente europeo.

001 by dskaccomatto, on Flickr
Sbarchiamo a gregge pecoroso verso il Terminal 1, il terminal è ancora un cantiere ma già si vedono i progressi, purtroppo la soglia magica non è nei progetti di demolizione. Dalla stazione, con due rampe di scale mobile, si arriva direttamente al +2 nell’area check-in di BA. Ricordo ancora con orrore quando erano nella zona dei reietti, a.k.a. compagnie ad alta sicurezza, per cui c’era l’annoiato commilitone che ti guardava la ricevuta del volo e ti faceva passare, dopo una piccola passata ai raggi x del bagaglio. Solo per fare check-in. Sembrava di entrare in un carcere.
Ora invece c’è il pavimento nuovo, Emirates ha un’isola completa di check-in dedicati e un sacco di spazio arioso e splendido. Un appunto sul pavimento nuovo. Sarà che è flottante, sarà che la base sotto è quel che è, sta di fatto che è stato posato col culo nella maggioranza delle aree. Il problema è che camminando, le luci si riflettono facendo effetto moto ondoso (mare forza 9), e si vedono tutte le irregolarità, complice la scelta della finitura a specchio. Si poteva fare meglio; ad ogni modo un’altro mondo rispetto a quello schifo di prima.

007 by dskaccomatto, on Flickr
Comunque, sono in anticipo clamoroso e il drop off non è, ovviamente, ancora aperto; check-in fatto online. Vado a mangiare, la nuova food court al +3 ha, al momento, un Rossopomodoro e un McD’s. Vado da Rossopomodoro, la loro pizza in genere non è malaccio per essere una catena. Quando arrivo hanno poco più di metà tavoli occupati, ma è il caos: camerieri che vagano come Mosè nel deserto, in attesa della rivelazione; persone che attendono di fare la comanda (cit. Mendrisio) per venti e passa minuti, tra cui uno scocciatissimo comandante di Polizia in gran uniforme che voleva fare lo splendido con la moglie; tavoli separati trattati come uniti (tipo il mio e quello della coppia di inglesi al mio fianco, in effetti a meno di 50 cm gomito-to-gomito nonostante ci sia ampio spazio per spostare un po’ i tavolini); camerieri rimbrottati dal gestore/caposala davanti a tutti; tutti vestiti alla c.d.c. che non capisci chi è un cameriere e chi no. Insomma, un disastro. La mia pizza arriverà dopo una ventina di minuti; pomodoro tendente al crudo, come se l’avessero messo a metà cottura, e pizza tiepida. Mi rifiuto di farmi straziare oltre ed evito i dolci, che sono Bindi. A mai più rivederci. Peccato che non ci siano davvero alternative per una ristorazione aeroportuale dignitosa.

002 by dskaccomatto, on Flickr
Riscendo e trovo i banchi aperti; ci sono due coppie ai tre banchi aperti per cui vengono fatto accomodare a quello di Club Europe; mollo la valigia e, visto il cartello in bella vista che promuove l’upgrade con cash al banco, chiedo quant’è. 100€, non male, ma comunque no grazie. Addetta al c-in comunque stratosferica, non so BA utilizzi personale suo o di qualche handler ma veramente spanne sopra la media degli ultimi voli presi a MXP o LIN. Mi viene consegnata la carta d’imbarco, comunicato un lieve ritardo (che diventerà poi più consistente) e vado a fare un giro. Ci sarebbe anche un sacco da fotografare (le nuove postazioni per il controllo carta d’imbarco e poi sicurezza tra le isole 11 e 12, ancora chiuse, sono F-E-N-O-M-E-N-A-L-I! L’area esteticamente più bella di tutto il terminal) ma, come al solito, mi vergogno un po’ a tirare fuori la macchinetta e quindi mi limito a due foto agli aerei, che danno meno nell’occhio in un aeroporto
Mi scuso comunque per questa prima parte un po' scarna di foto.

003 by dskaccomatto, on Flickr
Questo era il volo precedente. Il mio tre ore dopo...

004 by dskaccomatto, on Flickr

005 by dskaccomatto, on Flickr

006 by dskaccomatto, on Flickr
Mi stufo abbastanza presto di gironzolare e vado al +1 per i controlli, passando davanti ad un desolante vecchio T1 in fase di maquillage. C’è tanta gente ma la fila di sveltisce in fretta, sono di sicuro diventati più efficienti. Non suono e poco dopo mi ritrovo nella nuova area del lusso con il cafè Oldani, meritatamente vuoto, viste le recensioni online, e il Bollicine della Ferrari (spumanti), che invece è strapieno. Tutta la zona nuova è veramente splendida, io avrei usato quel controsoffitto con i tagli poligonali in tutto l’aeroporto, molto più bello di quello standard, piuttosto anonimo.

008 by dskaccomatto, on Flickr
Al controllo passaporti facciamo sfilare l’elegante equipaggio di Ethiopian, col comandante che regola il traffico e fa passare prima le aa/vv donne, poi quelli uomini e infine l’equipaggio di condotta. Poliziotto che appena guarda il documento e poco dopo sono agli imbarchi B (cioè il nuovo sat C), meno triste dei due vecchi A e B che ormai odio. A rallegrare l’atmosfera ci penserà una classe di ragazzini irlandesi che si imbarcheranno un’oretta dopo per Dublino, con EI.

009 by dskaccomatto, on Flickr
Non c’è molto da guardare, fuori dal Sat, per cui mi siedo tranquilli nei pressi del mio gate in attesa dell’imbarco. Verranno fatti un po’ di annunci sul ritardo, personale sempre presente per informare i passeggeri e con aggiornamenti puntuali.

010 by dskaccomatto, on Flickr
Tratta: MXP-LHR
Volo: BA 581
Aereo: Airbus A319-131
MSN: 1118
Reg: G-EUPC
Primo volo: 02/11/1999
Consegnato: 12/11/1999
Età: 15.4 anni
Posto: 18F
Gate: B35
Sched/Actual: 2155-2245 / 2218-2250
Durata volo: 1h 32’
L’imbarco viene chiamato con un po’ di ritardo causa ritardo dell’aereo in arrivo; le addette al gate fanno rispettare la fila priority, fila che in generale sarà piuttosto ordinata.

011 by dskaccomatto, on Flickr
Mi accodo tra gli ultimissimi e, salendo, saluto l’equipaggio; a salutare alla porta il capocabina e un a/v, mentre le altre due aa/vv saranno a metà e in fondo all’aereo. L’aereo sembra nuovo, anche se in realtà è un arzillo quindicenne; i nuovi sedili, il mood lighting versione blu e una buona manutenzione fanno la magia. L’effetto delle luci è un po’ tamarro ma piacevole. Mi accomodo velocemente al mio posto; qualche minuto dopo un signore inglese si siede al 18D e tiriamo entrambi un sospiro di sollievo quando nessun altro prende il posto in mezzo.

012 by dskaccomatto, on Flickr

013 by dskaccomatto, on Flickr
La demo di sicurezza è automatica sugli schermi, con l’equipaggio a indicare le sole uscite di sicurezza; la demo in italiano girerà solo come audio poco dopo. Nel frattempo sblocca anche il cicciobus di EK.

014 by dskaccomatto, on Flickr
Cabina sicura per il decollo e via verso LHR, con partenza da 35R; l’aereo è leggero e non c’è bisogno di esagerare con la manetta sui quasi quattro km di pista. Il volo sarà tranquillissimo, niente turbolenze, solo molte cravatte allentate, pure i bambini sono silenziosi. Molte le famiglie italiane che vanno a farsi Pasqua a Londra. Il comandante è uno di quelli chiacchieroni (praticamente tutti quelli che ho trovato in questi cinque voli lo erano), e si diverte a dare un sacco di informazioni su quota, temperatura, rotta, tempo a destinazione. Non so se sia una cosa incoraggiata dopo i recenti eventi, ma l’effetto psicologico di sentire parlare dal cockpit è molto rassicurante e conferma che lì, oltre la porta blindata, qualcuno c’è.
Purtroppo è davvero troppo buio fuori, e anche le luci della pianura che sfugge via vengono mosse – mezzo secondo di esposizione a ISO6400, su un aereo, è davvero troppo per il mio Parkinson.

015 by dskaccomatto, on Flickr
I sedili nuovi sono davvero comodi – fino al collo. Da lì in poi sono una tortura, sembrano che si inarchino verso la testa del povero passeggero; peccato, perché l’imbottitura della seduta è meglio di quella dei nuovi slim LH. Anche il pitch non è male, ma io sono diversamente alto e non conto. Esteticamente sono tra quelli meglio rifiniti che ci sono in giro.

016 by dskaccomatto, on Flickr
L’IFE a soffitto rimane fisso sulla mappa di volo per tutto il tempo – ne sono contentissimo; appena arrivati in crociera gli assistenti di volo si animano e inizia il servizio, consistente in un tramezzino (tra i migliori provati su BA che, ahimè, fa scelte a volte curiose sui panini) e in un giro di bevande: gingerella please! A memoria mi pare che non passino per il secondo giro di te/caffè. Equipaggio cordiale ma un filo freddo, a parte uno dei due aa/vv uomini, di origine credo spagnola o portoghese a giudicare dalle bandierine sul badge a fianco al nome che lo segnalano come parlante, appunto, spagnolo e portoghese, che ha prestato un servizio impeccabile, sorridendo e interagendo con i passeggeri.

017 by dskaccomatto, on Flickr
Il resto del volo è una mezza dormicchiata con iPod nelle orecchie; la discesa è tranquilla con una bella vista di Londra di notte, appena bucato lo strato nuvoloso che avvolge la capitale britannica.

018 by dskaccomatto, on Flickr
Toccata leggera, nessun applauso alla fine e finger come ciliegina sulla torta; sbarco salutando e ringraziando l’equipaggio. Alla fine abbiamo recuperato quasi tutto il ritardo; il controllo passaporti richiede poco tempo, non essendoci coda e anche al ritiro bagagli me la sbrigo in poco più di dieci minuti, cosa che mi permette di prendere la tube un attimo dopo e poi, al volo, il primo 90/490/285 da Hatton Cross in direzione Feltham, dove ho l’hotel.
DaV
Giovedì non ci sono sconti e rimango in ufficio fino all’ultimo prima di uscire, fare un veloce Montenapo-Duomo-Cadorna con gialla e rossa e presentarmi puntuale, dopo un quarto d’ora, ai tornelli del MXPExpress. Salgo a bordo, treno pieno, un terzo scende a Saronno ma viene rimpiazzato quasi interamente da altri viaggiatori diretti a MXP. Mi viene da piangere a pensare che dovrebbe essere sempre così. Nella pausa tra scarico e carico viaggiatori faccio una foto al pitch – continuo a ritenere l’allestimento del Coradia non proprio azzeccatissimo, con quei gradini, ma comunque di livello dignitosamente europeo.

001 by dskaccomatto, on Flickr
Sbarchiamo a gregge pecoroso verso il Terminal 1, il terminal è ancora un cantiere ma già si vedono i progressi, purtroppo la soglia magica non è nei progetti di demolizione. Dalla stazione, con due rampe di scale mobile, si arriva direttamente al +2 nell’area check-in di BA. Ricordo ancora con orrore quando erano nella zona dei reietti, a.k.a. compagnie ad alta sicurezza, per cui c’era l’annoiato commilitone che ti guardava la ricevuta del volo e ti faceva passare, dopo una piccola passata ai raggi x del bagaglio. Solo per fare check-in. Sembrava di entrare in un carcere.
Ora invece c’è il pavimento nuovo, Emirates ha un’isola completa di check-in dedicati e un sacco di spazio arioso e splendido. Un appunto sul pavimento nuovo. Sarà che è flottante, sarà che la base sotto è quel che è, sta di fatto che è stato posato col culo nella maggioranza delle aree. Il problema è che camminando, le luci si riflettono facendo effetto moto ondoso (mare forza 9), e si vedono tutte le irregolarità, complice la scelta della finitura a specchio. Si poteva fare meglio; ad ogni modo un’altro mondo rispetto a quello schifo di prima.

007 by dskaccomatto, on Flickr
Comunque, sono in anticipo clamoroso e il drop off non è, ovviamente, ancora aperto; check-in fatto online. Vado a mangiare, la nuova food court al +3 ha, al momento, un Rossopomodoro e un McD’s. Vado da Rossopomodoro, la loro pizza in genere non è malaccio per essere una catena. Quando arrivo hanno poco più di metà tavoli occupati, ma è il caos: camerieri che vagano come Mosè nel deserto, in attesa della rivelazione; persone che attendono di fare la comanda (cit. Mendrisio) per venti e passa minuti, tra cui uno scocciatissimo comandante di Polizia in gran uniforme che voleva fare lo splendido con la moglie; tavoli separati trattati come uniti (tipo il mio e quello della coppia di inglesi al mio fianco, in effetti a meno di 50 cm gomito-to-gomito nonostante ci sia ampio spazio per spostare un po’ i tavolini); camerieri rimbrottati dal gestore/caposala davanti a tutti; tutti vestiti alla c.d.c. che non capisci chi è un cameriere e chi no. Insomma, un disastro. La mia pizza arriverà dopo una ventina di minuti; pomodoro tendente al crudo, come se l’avessero messo a metà cottura, e pizza tiepida. Mi rifiuto di farmi straziare oltre ed evito i dolci, che sono Bindi. A mai più rivederci. Peccato che non ci siano davvero alternative per una ristorazione aeroportuale dignitosa.

002 by dskaccomatto, on Flickr
Riscendo e trovo i banchi aperti; ci sono due coppie ai tre banchi aperti per cui vengono fatto accomodare a quello di Club Europe; mollo la valigia e, visto il cartello in bella vista che promuove l’upgrade con cash al banco, chiedo quant’è. 100€, non male, ma comunque no grazie. Addetta al c-in comunque stratosferica, non so BA utilizzi personale suo o di qualche handler ma veramente spanne sopra la media degli ultimi voli presi a MXP o LIN. Mi viene consegnata la carta d’imbarco, comunicato un lieve ritardo (che diventerà poi più consistente) e vado a fare un giro. Ci sarebbe anche un sacco da fotografare (le nuove postazioni per il controllo carta d’imbarco e poi sicurezza tra le isole 11 e 12, ancora chiuse, sono F-E-N-O-M-E-N-A-L-I! L’area esteticamente più bella di tutto il terminal) ma, come al solito, mi vergogno un po’ a tirare fuori la macchinetta e quindi mi limito a due foto agli aerei, che danno meno nell’occhio in un aeroporto

Mi scuso comunque per questa prima parte un po' scarna di foto.

003 by dskaccomatto, on Flickr
Questo era il volo precedente. Il mio tre ore dopo...

004 by dskaccomatto, on Flickr

005 by dskaccomatto, on Flickr

006 by dskaccomatto, on Flickr
Mi stufo abbastanza presto di gironzolare e vado al +1 per i controlli, passando davanti ad un desolante vecchio T1 in fase di maquillage. C’è tanta gente ma la fila di sveltisce in fretta, sono di sicuro diventati più efficienti. Non suono e poco dopo mi ritrovo nella nuova area del lusso con il cafè Oldani, meritatamente vuoto, viste le recensioni online, e il Bollicine della Ferrari (spumanti), che invece è strapieno. Tutta la zona nuova è veramente splendida, io avrei usato quel controsoffitto con i tagli poligonali in tutto l’aeroporto, molto più bello di quello standard, piuttosto anonimo.

008 by dskaccomatto, on Flickr
Al controllo passaporti facciamo sfilare l’elegante equipaggio di Ethiopian, col comandante che regola il traffico e fa passare prima le aa/vv donne, poi quelli uomini e infine l’equipaggio di condotta. Poliziotto che appena guarda il documento e poco dopo sono agli imbarchi B (cioè il nuovo sat C), meno triste dei due vecchi A e B che ormai odio. A rallegrare l’atmosfera ci penserà una classe di ragazzini irlandesi che si imbarcheranno un’oretta dopo per Dublino, con EI.

009 by dskaccomatto, on Flickr
Non c’è molto da guardare, fuori dal Sat, per cui mi siedo tranquilli nei pressi del mio gate in attesa dell’imbarco. Verranno fatti un po’ di annunci sul ritardo, personale sempre presente per informare i passeggeri e con aggiornamenti puntuali.

010 by dskaccomatto, on Flickr

Tratta: MXP-LHR
Volo: BA 581
Aereo: Airbus A319-131
MSN: 1118
Reg: G-EUPC
Primo volo: 02/11/1999
Consegnato: 12/11/1999
Età: 15.4 anni
Posto: 18F
Gate: B35
Sched/Actual: 2155-2245 / 2218-2250
Durata volo: 1h 32’

L’imbarco viene chiamato con un po’ di ritardo causa ritardo dell’aereo in arrivo; le addette al gate fanno rispettare la fila priority, fila che in generale sarà piuttosto ordinata.

011 by dskaccomatto, on Flickr
Mi accodo tra gli ultimissimi e, salendo, saluto l’equipaggio; a salutare alla porta il capocabina e un a/v, mentre le altre due aa/vv saranno a metà e in fondo all’aereo. L’aereo sembra nuovo, anche se in realtà è un arzillo quindicenne; i nuovi sedili, il mood lighting versione blu e una buona manutenzione fanno la magia. L’effetto delle luci è un po’ tamarro ma piacevole. Mi accomodo velocemente al mio posto; qualche minuto dopo un signore inglese si siede al 18D e tiriamo entrambi un sospiro di sollievo quando nessun altro prende il posto in mezzo.

012 by dskaccomatto, on Flickr

013 by dskaccomatto, on Flickr
La demo di sicurezza è automatica sugli schermi, con l’equipaggio a indicare le sole uscite di sicurezza; la demo in italiano girerà solo come audio poco dopo. Nel frattempo sblocca anche il cicciobus di EK.

014 by dskaccomatto, on Flickr
Cabina sicura per il decollo e via verso LHR, con partenza da 35R; l’aereo è leggero e non c’è bisogno di esagerare con la manetta sui quasi quattro km di pista. Il volo sarà tranquillissimo, niente turbolenze, solo molte cravatte allentate, pure i bambini sono silenziosi. Molte le famiglie italiane che vanno a farsi Pasqua a Londra. Il comandante è uno di quelli chiacchieroni (praticamente tutti quelli che ho trovato in questi cinque voli lo erano), e si diverte a dare un sacco di informazioni su quota, temperatura, rotta, tempo a destinazione. Non so se sia una cosa incoraggiata dopo i recenti eventi, ma l’effetto psicologico di sentire parlare dal cockpit è molto rassicurante e conferma che lì, oltre la porta blindata, qualcuno c’è.
Purtroppo è davvero troppo buio fuori, e anche le luci della pianura che sfugge via vengono mosse – mezzo secondo di esposizione a ISO6400, su un aereo, è davvero troppo per il mio Parkinson.

015 by dskaccomatto, on Flickr
I sedili nuovi sono davvero comodi – fino al collo. Da lì in poi sono una tortura, sembrano che si inarchino verso la testa del povero passeggero; peccato, perché l’imbottitura della seduta è meglio di quella dei nuovi slim LH. Anche il pitch non è male, ma io sono diversamente alto e non conto. Esteticamente sono tra quelli meglio rifiniti che ci sono in giro.

016 by dskaccomatto, on Flickr
L’IFE a soffitto rimane fisso sulla mappa di volo per tutto il tempo – ne sono contentissimo; appena arrivati in crociera gli assistenti di volo si animano e inizia il servizio, consistente in un tramezzino (tra i migliori provati su BA che, ahimè, fa scelte a volte curiose sui panini) e in un giro di bevande: gingerella please! A memoria mi pare che non passino per il secondo giro di te/caffè. Equipaggio cordiale ma un filo freddo, a parte uno dei due aa/vv uomini, di origine credo spagnola o portoghese a giudicare dalle bandierine sul badge a fianco al nome che lo segnalano come parlante, appunto, spagnolo e portoghese, che ha prestato un servizio impeccabile, sorridendo e interagendo con i passeggeri.

017 by dskaccomatto, on Flickr
Il resto del volo è una mezza dormicchiata con iPod nelle orecchie; la discesa è tranquilla con una bella vista di Londra di notte, appena bucato lo strato nuvoloso che avvolge la capitale britannica.

018 by dskaccomatto, on Flickr
Toccata leggera, nessun applauso alla fine e finger come ciliegina sulla torta; sbarco salutando e ringraziando l’equipaggio. Alla fine abbiamo recuperato quasi tutto il ritardo; il controllo passaporti richiede poco tempo, non essendoci coda e anche al ritiro bagagli me la sbrigo in poco più di dieci minuti, cosa che mi permette di prendere la tube un attimo dopo e poi, al volo, il primo 90/490/285 da Hatton Cross in direzione Feltham, dove ho l’hotel.
DaV