A Ushuaia alloggiamo al Los Cauquenes Resort
http://www.loscauquenes.com/en/# , che ha l’unico svantaggio di trovarsi fuori Ushuaia, il che non è di per se un male (visto che il paese non è niente di che) se non fosse che parliamo di 8 km di cui più di metà su strada non asfaltata, per cui arrivare in centro richiede 15-20 mins.
Ma parliamo dei plus.
Senz’altro l’hotel più bello e scenico della vacanza, collocato in una gated community ad accesso sorvegliato con vista mozzafiato sul canale di Beagle e spiaggia privata (credo poco utilizzata, visto che è estate e ci sono 8 gradi).
L’hotel dà la sensazione di trovarsi in uno chalet di montagna, ma a pochi metri dal mare.
Hall di ingresso, che ricorda (molto) in piccolo il qualia di Hamilton Island, uno dei pochi hotel restatomi nel cuore
Esterno struttura e vista
Camera
Wellness area. Peccato solo che fosse fuori uso l’idromassaggio esterno
Ci muoviamo subito alla volta del centro di Ushuaia, una cittadina di 70mila anima di forte estrazione portuale/mercantile, divenuta turistica in tempi relativamente recenti.
Il centro si esaurisce in un’unica, lunga strada, ed è anche uno dei pochi luoghi in cui sia stato dove il lungomare fa davvero schifo.
Pensilina dedicata alla “regina” nazionale
C’è anche il nostro Don Bosco, che francamente dubito si sia spinto di persona fin qui
La chiesa dai colori più belli che abbia mai visto, se fosse a Roma andrebbero tutti lì
Strada principale
Murales dedicati a desaparecidos ed ai prigionieri (USH nasce come colonia penale)
Pista dell’aeroclub (trovate l’aereo)
Distanze (La Quiaca è la città più settentrionale dell’Argentina)
Negozio di cioccolata turistico (lo dichiarano senza problemi, ed io ovviamente ci entro facendo razzia di tutto).
In città ci sono diversi negozi di cioccolata, interamente importata dalla Patagonia
USH è il principale punto di partenza per le crociere in Antartide
1.000 km di distanza dalla banchina, 400 km dalla Penisola Antartica
Nave spiaggiata, di cui vantavano lo stato di conservazione (!)
Qui il tema Falkland/Malvinas è ancor più sentito che altrove, visto che le isole dell’Atlantico del Sud oggetto di contesa (oltre alle Falkland, Georgia del Sud e Sandwich Australi) a dire degli argentini sarebbero pertinenza territoriale proprio della Terra del Fuoco, e la loro “capitale” sarebbe quindi Ushuaia.
Memoriale con scatti di guerra (la piazza è veramente enorme)
Lo slogan finale è inquietante
Uno dei due motivi per i quali sono venuto sino a Ushuaia (escludendo quello “classico” di poter dire di essere arrivato sino alla “fine del mondo”) era la possibilità, da amante della vela, di poter navigare nel canale di Beagle fino a Capo Horn.
Carta nautica del canale
Peccato che, inizialmente, becchiamo le uniche due ore dell’anno con totale assenza di vento, per cui si fa la motorata. USH dal mare
Bellissimo navigare tra le montagne innevate
Stormo di uccelli
A me (ignorante) sembravano pinguini, in realtà sono cormorani
Passiamo davanti a USH (che sorge su un’isola antistante la città) e vedo partire questo. Scoprirò dopo che quel giorno AR operava la AEP con il 340
Colonia di leoni marini, che puzzano da far schifo
Se rinasco voglio essere un leone marino
I maschi sono (decisamente) più grandi delle femmine e si fanno sentire parecchio di più
Ormeggio all’inglese e via su un’isola situata proprio al centro del canale
Questa è una pianta, sotto non c’è una pietra
In fondo di qua l’Atlantico..
.. mentre di qua il Pacifico
Il tempo peggiora, arriva la pioggia che per fortuna porta con se un po’ di vento.
In neanche 10 minuti si alzano 25 nodi e finalmente tiriamo su le vele
Base navale
La sera cena a base di granchio gigante, in un ristorante molto poco turistico consigliatoci da un locale. È veramente enorme
Il secondo motivo per il quale sono venuto a Ushuaia è che a poca distanza dal ci sono alcuni tra i percorsi off-road più divertenti e panoramici più belli del Sud America.
Quindi il giorno 2 si va al Lago Fagnano, ma in realtà il Lago è solo il pretesto per godersi un bel po’ di 4x4
Ingresso/uscita da Ushuaia
Sulla strada per il Lago ci fermiamo ad un allevamento di cani da slitta.
Sono un incrocio tra husky siberiano ed husky alaska, bellissimi.
Peccato che io odi i canili ed i cani legati e/o rinchiusi, meno male che ci fermiamo poco.
Lui non è da slitta, ma è comunque bellissimo
Passiamo anche il Cerro Castor, la stazione sciistica più a sud del mondo.
Curioso come la partenza della seggiovia sia a 150 mts s.l.m., mentre il punto più alto del comprensorio a poco più di 1.000.
Il nome è dovuto alla piaga del luogo: i castori. Negli anni ’80 ce n’erano 200, adesso oltre 200.000. Non hanno predatori e stanno distruggendo intere zone di foresta.
Se qualcuno fosse interessato a cambiar vita trasferendosi da queste parti, sappiate che il governo nazionale vi paga 200 pesos (18 euro ca.) per ogni castoro che gli portate morto.
Per gli argentini il rapporto sbattimento/beneficio è troppo alto e quindi nessuno lo fa.
Superiamo il passo intitolato all’eroe dei due mondi che scavalla le Ande.
Per la cronaca, Ushuaia è anche l’unica città argentina al di là della Cordigliera.
Inizia l’off-road serio. Alcuni ostacoli li passiamo facilmente..
Altri con un po’ di acqua in macchina..
.. per altri serve il super-winch
Never judge a day by the weather..
… e infatti buchiamo
Per chiudere la giornata un bell’asado sulle rive del lago in mezzo al nulla
Volpe rossa attratta dall’asado
La mattina dopo è già ora di ripartire alla volta di Milano, il viaggetto sarà lungo e a Baires arriveremo a AEP e ripartiremo da EZE, che non sono proprio attaccati.
Meno male che ho una connessione di oltre 4 ore, per cui non dovrebbero esserci problemi.
Anche in questo caso il nostro volo è il primo outbound della giornata.
Quando arriviamo USH è deserto (e tutto chiuso)
BHS di nuova generazione (il tipo funge da nastro trasportatore)
USH è l’unico aeroporto in cui mi sia capitato di dover pagare a parte le tasse aeroportuali. Dopo il check-in ti chiedono di saldare il quantum, altrimenti non ti fanno passare i filtri.
Ma dico io che ci vuole ad addebitarli alle compagnie come succede in tutti gli altri scali del mondo??
Peraltro i filtri di sicurezza sono ancora chiusi!!
Arriva il nostro aereo
Pitch comodo ma per qualche strano motivo mi capita il posto centrale per cui riesco a fare poche foto
Backtrack e partenza
Lunedì 05/01/2015
USH-AEP
Flight: LA 4443
Class: Y
Seat: 6J
Eqp: Airbus A320-200
Reg & Age: LV-BFY (12 yrs)
Delivered: 08/10/2002
Scheduled: 09:10 - 12:30
Block to block: 09:08 – 12:25
Takeoff RWY: 25
Landing RWY: 13
Food primo giro
Dato il volo lungo secondo giro di catering light
Dopo 3 ore e 20 di volo tranquillissimo siamo in vista di AEP
EZE (credo)
San Fernando (l’ho imparato!)
Baires con AEP sullo sfondo
Spotting vario sul piazzale
Tutto in orario, e anche la valigia arriva subito.
Peccato solo che il nastro di riconsegna segnalato sugli schermi sia il 2, mentre poi escono tutte dal 4. Fortunatamente la scorgo a distanza e quindi non ci sono problemi.
Ai taxi in compenso c’è un bordello che la metà basta.
In 45 minuti siamo a EZE, dopo esserci fatti fregare per l’ennesima volta dal taxista napol.. ehm locale
Il terminal di EZE è molto gradevole ed ancora c’è poca gente, siamo largamente in anticipo.
Coda di 3 minuti per il check-in, dove ci offrono l’upgrade in business alla modica cifra di 1.100 EUR a persona. Se la tenessero, non ci penso proprio per un hard product che all’andata mi è sembrato veramente niente di che e peraltro neppure lie-flat.
Partenze del giorno
Arriva il nostro, oggi si vola sul 773
Spotting a EZE
EZE zona imbarchi è gradevole ed ha lo stesso stile di AEP, ma l’offerta retail e F&B è molto scarsa e anche di bassa qualità. Assurdo, anche considerando che il terminal odora di nuovo
Incredibile quanto sia enorme il motore
Purtroppo il nostro amico è configurato 3-4-3 ad oltre 60 file, per cui il pitch è veramente il minimo sindacale considerando la durata del viaggio.
La fortuna è che il mio posto 21K ha il finestrino disassato in avanti rispetto al sedile, per cui ci si può appoggiare comodamente alla paratia esterna (piatta) per dormire.
Sedile consigliato se mai vi capitasse di viaggiare in Y con lo stesso aereo.
Almeno l’IFE è un migliore e più rapido di quello del volo d’andata, ed il telecomando di fianco allo schermo è molto più comodo di quello nel bracciolo del 772 dell’andata (non si spingono tasti inavvertitamente).
Pieno a tappo anche stavolta
Anche da fuori EZE ricorda parecchio AEP (su scala diversa)
Lunedì 05/01/2015
EZE-AMS
Flight: KL 0702 – AR 7800
Class: Y
Seat: 21K
Eqp: Boeing 777-300ER (Nationaal Park Amboseli)
Reg & Age: PH-BVD (5 yrs)
Delivered: 24/08/2009
Scheduled: 16:45 - 10:05
Block to block: 16:47 – 09:51
Takeoff RWY: 11
Landing RWY: 36L
Ci muoviamo, oggi è lunga
La rotta è piuttosto diversa da quella d’andata per GIG, si lascia il Brasile a nord di Natal e poi è tutto oceano praticamente fino ad AMS
Si parte. La spinta è buona ma non impressionante, e comunque l’aereo è molto silenzioso. Non ci si accorge neppure di esser decollati.
Il tempo è bellissimo, ma la visuale è ostruita pressochè completamente dall’immenso GE
L’ala è ancor più lunga del 772 dell’andata. Ricordo male o il 773 ha la maggior apertura alare tra tutti i velivoli commerciali?
Il bestione spinge e sale forte, dopo poco siamo già qui e la progressione continua
Nonostante un paio di empanadas mangiate a EZE pre-boarding inizio ad avere fame e sete, ma non compare nessuno
Dopo quasi due ore di viaggio arriva il primo drink
Passa un’altra mezz’ora e finalmente si cena. La presentazione vorrebbe ricordare, senza riuscirci, quella dell’andata.
Carne solo passabile, patate buone, tutto il resto immangiabile: voto 4,5.
A ciò si aggiunga che l’AV che segue la mia zona (peraltro molto carina) sfoggia sempre un sorriso forzato e non si rivela particolarmente simpatica e/o disponibile.
Poco prima di mezzanotte, quando stiamo per lasciare le coste brasiliane e la cabina si è in larga parte addormentata, arriva un annuncio che spiega come il più giovane dei piloti del crew (26 anni) stia per passare per la prima volta l’equatore da pilota di un volo commerciale e che è tradizione KL che in tale circostanza venga battezzato dal “King of the Seven Seas”.
Il responsabile dei servizi di bordo (lui sì un fenomeno, bravissimo, sorridentissimo e gentilissimo, peccato solo che seguisse un’altra zona) si presenta travestito in questo modo, lo va a recuperare nel cockpit e fa attraversare entrambi i corridoi da cima a fondo al povero malcapitato tormentandolo col tridente ed urlandogli di tutto.
Scenetta super-divertente, il tipo era davvero scatenato.
Volo un po’ movimentato dopo aver lasciato le coste brasiliane, poi tranquillo.
Dopo un po’ di sonno, mi sveglio qui.
Arriva la colazione. Si salvi chi può, se prima andavamo male qui andiamo pure peggio. Mangio solo la frutta ed il panino, assaggio il resto e mi basta. Voto 4, e sono buono.
Dopo un viaggio durato una vita ma comunque in anticipo sullo schedulato grazie a un discreto tail-wind, siamo in vista di AMS
Atterrati, come sempre a 300 km dal terminal
Il finestrino si è sporcato parecchio, non si vede granchè
Scendiamo tra i primi, immigration rapidissima e in men che non si dica siamo all’altro gate. Adoro AMS.
Il volo per LIN lo opera AZ con 321.
A bordo. Forse il miglior pitch tra tutti quelli provati nel viaggio.
Martedì 06/01/2015
AMS-LIN
Flight: AZ 121 – KL 3419 – DL 6633
Class: Y
Seat: 06A
Eqp: Airbus A321 (Piazza della Signoria-Gubbio)
Reg & Age: EI-IXH (16 yrs)
Delivered: 26/01/1999
Scheduled: 12:15 - 13:50
Block to block: 12:15 – 13:55
Takeoff RWY: 24
Landing RWY: 36
Il motore del 321 sembra una miniatura rispetto al precedente.
Fratello nonsoperdove
Decollo con M1F Martinair sullo sfondo e finestrino lurido
Schiphol, impressionante quanto sia esteso
Si scorge appena, ma in alto a sinistra vedete la “famigerata” (perché lontanissima) 18R/36L
AZ compensa subito l’ottima impressione destata dal pitch con il catering più scarso della vacanza. Sempre la solita storia. Il crew però è valido e sorridente.
Mi addormento un attimo e mi risveglio sulle Alpi. Giornata e vista memorabile.
Lago di Lugano e poi Lago di Como.
Forse non serve arrivare fino a USH per godere di viste mozzafiato.
Milan l’è semper un gran Milan
Stadio Meazza e ippodromo di San Siro
Vairano con pista Quattroruote
Finalmente a casa, dove approderemo 27 ore e mezzo (+ fuso) dopo l’uscita dell’hotel a USH
Apron familiari
Alla riconsegna bagagli, quando sul display compare l’ora di riconsegna dell’ultimo bagaglio e la mia valigia non si è ancora vista, mi rassegno e mi dirigo verso il Lost & Found per denunciarne lo smarrimento.
Mi rode un po’ che l’abbiano persa proprio all’ultima tappa, speriamo almeno la ritrovino.. anzi no aspettate, mia moglie mentre ero ancora in coda al L&F (da 15 mins) mi chiama dicendo che il nastro ha continuato a girare e la valigia è uscita, per ultima ma è uscita. Meglio così, le mie bottiglie sono salve.
Conclusioni
Compagnie:
- KL lungo: il prodotto non è consistente. Ottimo all’andata (sarebbe eccellente con un IFE decente), mediocre al ritorno. Mi ha impressionato come il cambio di aeromobile e di crew abbia potuto smentire le impressioni di solidità avute all’andata, sul catering ho notato enorme disparità tra quello imbarcato ad AMS e quello imbarcato ad EZE. In ogni caso credo che il price premium richiesto per la J non valga la candela considerato l’hard product apparentemente molto mediocre, sia all’andata sia al ritorno (casette di Delft escluse).
- KL breve: prodotto solido e consigliabile
- JJ: volo relativamente breve, ma forse in assoluto la peggiore. Unico plus il flight tracking sugli schermi
- LA: prodotto solido, ma aerei datati e questo fa la differenza rispetto agli altri (in peggio)
- AZ: rovina col catering micragnoso tutto il resto, da cui invece esce molto bene (pitch e crew)
- AR: partivo superprevenuto, ma in questo frangente si rivela in assoluto la migliore. Aerei nuovi di pacca, crew ben vestiti e disponibili, catering eccellente, puntuale. Chi l’avrebbe mai detto?
Destinazioni:
- Rio: ci devo assolutamente tornare, un posto che mi è rimasto nel cuore. Però il cibo la prossima volta lo porto da casa
- Argentina: da visitare a mio avviso più per le meraviglie naturali (in particolare Iguazu e Perito Moreno) che per la capitale, a meno che non vi piaccia sentirvi in Italia (ma in tal caso nel nostro paese abbiamo posti credo più belli e particolari). F&B e atmosfera bellissime ovunque, gente alla mano e con la quale sembra di conoscerti da una vita. Andateci e non ve ne pentirete. Personalmente mi piacerebbe tornare per visitare il nord-ovest e Mendoza, vediamo come e quando ci riusciremo
Grazie a tutti per la pazienza, HO FINITO!