Thread Alitalia / Etihad - Parte I


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Re: Etihad : ci stiamo avvicinando ad Alitalia

Le poste e le banche? Perche' lo hanno fatto?
 
Re: Etihad : ci stiamo avvicinando ad Alitalia

Non è forse che chi ha messo i soldi si è sentito "obbligato moralmente" nel farlo ? Ovvero.....diciamo che, forse, non gli andava molto, ma non si è potuto tirare indietro perchè glielo è stato chiesto......:D
 
Re: Etihad : ci stiamo avvicinando ad Alitalia

Le poste e le banche? Perche' lo hanno fatto?

Immsi, atlantia, percassi, Macca, pirelli, i2 capital, fire..

Non è forse che chi ha messo i soldi si è sentito "obbligato moralmente" nel farlo ? Ovvero.....diciamo che, forse, non gli andava molto, ma non si è potuto tirare indietro perchè glielo è stato chiesto......:D

AF si è rifiutata e così potevano fare gli altri
 
Re: Etihad : ci stiamo avvicinando ad Alitalia

AF si è rifiutata e così potevano fare gli altri
Tu pensi che percassi poteva dire di no ad una richiesta di Intesa ?
Pensi che Atlantia poteva dire di no se glielo chiede il governo ?
Pensi che immsi poteva dire di no ?
AF poteva dire di no e lo ha detto....tutti gli altri, secondo me, non potevano dire di no......Tra "amici" come fai a dire di no ?????
 
Re: Etihad : ci stiamo avvicinando ad Alitalia

Tu pensi che percassi poteva dire di no ad una richiesta di Intesa ?
Pensi che Atlantia poteva dire di no se glielo chiede il governo ?
Pensi che immsi poteva dire di no ?

Si.
Sono tutti compartecipi del disastro, alcuni hanno accettato l'aumento, altri no e, mentre le tue sono supposizioni, il fatto che alcuni non abbiano partecipato è provato.
 
Re: Etihad : ci stiamo avvicinando ad Alitalia

Sui colloqui tra Alitalia ed Etihad serpeggia la convinzione che l'operazione si farà. La fiducia proviene da un fattore tutt'altro che trascurabile: il governo italiano ha fatto pressioni insistenti e convincenti direttamente sull'emiro Khalifa bin Zayed Al Nahyan, il quale si è persuaso dell'interesse strategico di un'alleanza. Con il suo assenso, che c'è, ogni aspetto tecnico - affidato a James Hogan - sarà più facile da sistemare, nonostante l'ad ricordi che «non facciamo beneficienza». L'ingresso con quote di minoranza è proprio il modello di sviluppo intrapreso da Hogan, che invece non crede nelle grandi alleanze globali. Etihad possiede (in Europa) quote in Air Berlin, Darwin, Air Serbia, Air Lingus; se si aggiungerà Alitalia, che ha un valore strategico superiore alle altre, è immaginabile quanto potrà essere valorizzata la rete comune. Se poi, sullo sfondo, ci sarà anche Parigi, appaiono comprensibili i timori di Lufthansa.

http://www.ilgiornale.it/news/economia/alitalia-verso-triangolo-etihad-e-air-france-985690.html
 
Re: Etihad : ci stiamo avvicinando ad Alitalia

Scusate l'OT.
Sapete dirmi quanti equipaggi per macchina ha Alitalia per i B777 e A330?
Grazie.
 
Re: Etihad : ci stiamo avvicinando ad Alitalia

Air France -Klm: pronti a rafforzare partnership con Etihad Les Echos, De Juniac possibile joint venture

PARIGI

(ANSA) - PARIGI, 24 GEN - Air France-Klm è pronta a "fare il passo successivo" nella partnership con il vettore di Abu DHabi Etihad, passando dall'attuale accordo di code sharing a una vera collaborazione strategica, con la creazione di una joint venture virtuale che permetta la condivisione dei ricavi su alcune tratte. Lo riferisce l'amministratore delegato Alexandre de Juniac, citato dal quotidiano Les Echos. (ANSA).
Una dichiarazione che prende molto spazio. Spazio che all'opposto viene tolto ad AZ. Che di fatto sembra trovarsi di fronte ad un negoziatore unico EY+AF, le quali agendo di comune accordo possono tenere per le paxxe gli italiani in quanto unici soggetti disposti (forse) a rilevare AZ. Partendo dal presupposto che per la politica italiana il fallimento di AZ è da scongiurare a qualsiasi costo, Letta &c. probabilmente non potranno fare altro che presentarsi alla corte dell'Emiro con munifiche contropartite assai convincenti. Anche perchè in un quadro strategico che dovesse vedere sinergie ad ampio raggio tra AF ed EY, il ruolo di AZ verrebbe sostanzialmente bypassato dalle possibilità offerte da AF sulle Americhe.
Se davvero si dovesse stringere questa alleanza AF-EY e se quest'ultima dovesse prendere il controllo di AZ, probabilmente il trasporto aereo italiano subirà un ulteriore downgrade. AZ immagino subirà tagli sufficienti a renderla sostenibile, lo sviluppo nel lungo raggio continueremo a sognarcelo, ed aeroporti e compagnie concorrenti saranno per quanto possibile regolamentati ad uso e consumo di AZ. O meglio della sua permanenza in vita.
AF continuerà ad aspirare su CDG e AMS, ed EY farà altrettanto (molto più in piccolo) su AUH. Ma probabilmente all'Emiro interessa soprattutto acquisire influenza sullo scacchiere internazionale. E l'investimento in AZ sarebbe perfettamente funzionale allo scopo. Tanto più che con ogni probabilità sarebbe più che compensato da contropartite collaterali.
Stiamo in pratica pagando qualcuno per castrarci definitivamente. Siamo dei geni...
 
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Re: Etihad : ci stiamo avvicinando ad Alitalia

Una dichiarazione che prende molto spazio. Spazio che all'opposto viene tolto ad AZ. Che di fatto sembra trovarsi di fronte ad un negoziatore unico EY+AF, le quali agendo di comune accordo possono tenere per le paxxe gli italiani in quanto unici soggetti disposti (forse) a rilevare AZ. Partendo dal presupposto che per la politica italiana il fallimento di AZ è da scongiurare a qualsiasi costo, Letta &c. probabilmente non potranno fare altro che presentarsi alla corte dell'Emiro con munifiche contropartite assai convincenti. Anche perchè in un quadro strategico che dovesse vedere sinergie ad amplio raggio tra AF ed EY, il ruolo di AZ verrebbe sostanzialmente bypassato dalle possibilità offerte da AF sulle Americhe.
Se davvero si dovesse stringere questa alleanza AF-EY e se quest'ultima dovesse prendere il controllo di AZ, probabilmente il trasporto aereo italiano subirà un ulteriore downgrade. AZ immagino subirà tagli sufficienti a renderla sostenibile, lo sviluppo nel lungo raggio continueremo a sognarcelo, ed aeroporti e compagnie concorrenti saranno per quanto possibile regolamentati ad uso e consumo di AZ. O meglio della sua permanenza in vita.
AF continuerà ad aspirare su CDG e AMS, ed EY farà altrettanto (molto più in piccolo) su AUH. Ma probabilmente all'Emiro interessa soprattutto acquisire influenza sullo scacchiere internazionale. E l'investimento in AZ sarebbe perfettamente funzionale allo scopo. Tanto più che con ogni probabilità sarebbe più che compensato da contropartite collaterali.
Stiamo in pratica pagando qualcuno per castrarci definitivamente. Siamo dei geni...
Quoto.

Dalle indiscrezioni sembra prospettarsi il quadro peggio possibile: EY compra Alitalia in accordo con Air France che potrebbe chiedere in cambio il mantenimento dello status quo nel sistema aeroporto milanese, o addirittura l'annullamento del bersani bis a Linate. Se aggiungiamo il fatto che i vertici di Sea sembrino aspettare di vedere le mosse di Az riguardo Linate per capire come muoversi dal punto di vista strategico (anche se di strategico c'è ben poco) e che il governo accoglierà qualsiasi richiesta per vendere Alitalia, bè la frittata è fatta. A mio modesto parere la cosa è abbastanza sconcertante.
 
Re: Etihad : ci stiamo avvicinando ad Alitalia

....Venerdì prossimo ci sarà un nuovo confronto tra azienda e sindacati per definire il ricorso degli ammortizzatori sociali settore per settore.........
http://www.soldiblog.it/post/63511/alitalia-1-900-esuberi-ma-nessun-licenziamento
C'è stato questo incontro ?

come preannunciato è proseguito nel pomeriggio di ieri il confronto con l’azienda in merito ai temi riguardanti il piano industriale e le relative misure che dovrebbero riguardare la categoria dei Piloti.


L’azienda ha esposto ulteriori dettagli relativi alle ricadute sugli organici, sia in termini di media annua che sulle stagioni “winter/summer” e, relativamente alla somma di risparmio annunciata di 128 mnl di euro, sono stati forniti alcuni dettagli relativi alla suddivisione di tale somma sulle diverse aree. E’ stato ribadito che le misure previste nel piano riguardano tutti i COA del Gruppo Alitalia ad esclusione di Cityliner che, in controtendenza, prevede assunzioni a tempo determinato di alcune unità sin dal prossimo mese di febbraio, stante la strutturale carenza di organici più volte da noi denunciata.


La quantità degli esuberi dichiarati dall'azienda risultano essere 280 unita' FTE (Full Time equivalent) così quantificate:


70 unita' generate dal phase-out di 11 A320F
70 unita' generate da un previsto aumento di produttività
25 unita' generate da sovradimensionamento organici L/R dovuti ad ulteriori e incomprensibili tagli di rotte
60 unita' generate dal calo di attività connesso alla stagione Winter
55 unita' generate da maggiori efficienze portate dal piano di Re-hubbing (sul quale si esprimono forti perplessità).


Il monte ore totale passerebbe dalle 438.000 ore di volo del 2013 a 430.000 ore previste per il 2014 con possibile ulteriore riduzione della flotta.


preso atto delle dichiarazioni aziendali, sono stati richiesti ulteriori dati (es: organici e attività di volo per settori, previsioni di uscite di PNT per il trimestre in corso, suddivisione del montante di risparmio previsto per categoria, ecc), ed ha approfondito alcune tematiche relative allo strumento della solidarietà per meglio comprendere le ricadute nei singoli settori e realtà.

nessun pilota dovrà lasciare l’azienda
il livello retributivo dovrà essere garantito. Non accetteremo meccanismi che introducano inique sperequazioni all'interno della Categoria
l’uso del meccanismo della solidarietà può essere ottimizzato e reso sufficiente al raggiungimento degli obiettivi di risparmio prefissati.


Riteniamo di poter sostenere tecnicamente le nostre proposte in tal senso nell'ambito di una trattativa aperta al confronto e tesa a garantire la continuità dell'azienda e il buon esito delle trattative con il partner internazionale.


L’incontro è aggiornato alla prossima settimana e vi terremo informati sugli sviluppi.
 
Re: Etihad : ci stiamo avvicinando ad Alitalia

Una dichiarazione che prende molto spazio. Spazio che all'opposto viene tolto ad AZ. Che di fatto sembra trovarsi di fronte ad un negoziatore unico EY+AF, le quali agendo di comune accordo possono tenere per le paxxe gli italiani in quanto unici soggetti disposti (forse) a rilevare AZ. Partendo dal presupposto che per la politica italiana il fallimento di AZ è da scongiurare a qualsiasi costo, Letta &c. probabilmente non potranno fare altro che presentarsi alla corte dell'Emiro con munifiche contropartite assai convincenti. Anche perchè in un quadro strategico che dovesse vedere sinergie ad amplio raggio tra AF ed EY, il ruolo di AZ verrebbe sostanzialmente bypassato dalle possibilità offerte da AF sulle Americhe.
Se davvero si dovesse stringere questa alleanza AF-EY e se quest'ultima dovesse prendere il controllo di AZ, probabilmente il trasporto aereo italiano subirà un ulteriore downgrade. AZ immagino subirà tagli sufficienti a renderla sostenibile, lo sviluppo nel lungo raggio continueremo a sognarcelo, ed aeroporti e compagnie concorrenti saranno per quanto possibile regolamentati ad uso e consumo di AZ. O meglio della sua permanenza in vita.
AF continuerà ad aspirare su CDG e AMS, ed EY farà altrettanto (molto più in piccolo) su AUH. Ma probabilmente all'Emiro interessa soprattutto acquisire influenza sullo scacchiere internazionale. E l'investimento in AZ sarebbe perfettamente funzionale allo scopo. Tanto più che con ogni probabilità sarebbe più che compensato da contropartite collaterali.
Stiamo in pratica pagando qualcuno per castrarci definitivamente. Siamo dei geni...

Alla faccia di chi sosteneva che i "Capitani Coraggiosi" avessero giocato la migliore delle partite a scacchi,gabbando niente di meno che un colosso come AF.
 
Re: Etihad : ci stiamo avvicinando ad Alitalia

INCONTRO CON ALITALIA SUGLI ESUBERI



Nella serata del 24 gennaio 2014, si è svolto un incontro traAlitalia CAI e le rappresentanze di FILT CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI ed UGL Trasporti, focalizzato sul tema degli esuberi tra il Personale Navigante.

Presenti per l’azienda G. Rossi, A. Cuccuini, G. Serrao e A. Schillaci. Per le OO.SS i Segretari Nazionali ed i Coordinatori Nazionali di Piloti e AA.VV. Il Responsabile delle Risorse Umane Giorgio Rossi ha iniziato facendo il punto sulla situazione aziendale e sulla trattativa in corso con Etihad:

L’aumento di capitale da 300 milioni di euro si è concluso con successo. La maggior parte di queste risorse è però già stata assorbita dal pagamento dei debiti con i principali fornitori. La situazione di cassa rimane quindi preoccupante, perché le Banche non hanno ancora sottoscritto il finanziamento di 200 milioni indispensabile per garantire la continuità aziendale nel medio termine. I contatti con gli Istituti di Credito sono ovviamente ancora in corso e si attendono sviluppi a breve. I risultati operativi del primo trimestre si prospettano in linea con il budget, con alcuni segnali incoraggianti di ripresa del prenotato su internazionale e intercontinentale.

Le trattative con Etihad sono in fase avanzata e dalle attente analisi già effettuate con gli emiratini emergonoprospettive interessanti in tema di sinergie e possibile sviluppo del network. I tempi per la sottoscrizione da parte di Etihad di una lettera di intenti vincolante, sono però ancora incerti e potrebbero non essere brevi. Tra leprecondizioni richieste dagli arabi, oltre alla ristrutturazione del debito con le Banche, figura anche l’accordo con le parti sociali su esuberi e riduzione dei costi.

Ha poi preso la parola Antonio Cuccuini per le Relazioni Industriali, che ha illustrato l’esito degli incontri con i Ministeri competenti in tema di ammortizzatori sociali:

Il Governo ha esteso fino al 31 dicembre 2018 le attualimodalità di finanziamento del FSTA, garantendo fino a quella data la copertura economica degli istituti necessari a gestire tutte le situazioni di crisi del settore del Trasporto Aereo.

Per il Personale Navigante l’unico strumento applicabile, che per tempistiche e modalità di attuazione corrisponde alle necessità aziendali, è la solidarietà, la cui durata iniziale può raggiungere i 24 mesi, prorogabili a scadenza di altri 12, a loro volta suscettibili di un ulteriore anno di proroga, per un totale di 4 anni. La CIGS invece, dopo la riforma Fornero, è stata ridotta anche per il Trasporto Aereo a solo 12 mesi.

Dal punto di vista del dipendente non ci sono differenze tra i 2 istituti, sia sotto l’aspetto retributivo che previdenziale. Ogni giornata di solidarietà infatti, grazie all’integrazione del FSTA, verrebbe remunerata all’80%dell’importo ottenuto dividendo per 20 la retribuzione media mensile di ogni singolo Pilota, calcolata nei 12 mesi precedenti alla data di firma di un eventuale accordo. Nel computo sono comprese tutte le voci fisse e variabili della busta paga, diarie incluse.

Nel caso di prolungata attività per malattia, il volato medio mensile individuale verrebbe ricostruito utilizzandosolo i periodi di piena attività. Tali importi verrebbero anticipati dall’azienda che poi chiederebbe il rimborso al Fondo Speciale. I contributi previdenziali per dette giornate verrebbero conteggiati a cura dell’INPS.

Alitalia ha inoltre confermato che tutte le eccedenze di Personale previste dal Piano Industriale, verranno gestite in modo solidaristico e non espulsivo, rispondendo quindi positivamente a quella che era stata una pregiudiziale a cui il Sindacato Confederale aveva subordinato l’inizio di qualsiasi trattativa.

Questo il dettaglio degli esuberi per le varie categorie:PNT 280, PNC 360, Staff/Uffici 600, Area Ground 480, Manutenzione 190, per un totale di 1910 unità.

Il Responsabile Pianificazione Giampaolo Serrao ha poi illustrato gli interventi di efficientamento e di razionalizzazione dell’attività previsti dal Piano Industriale, da cui scaturiscono le 280 eccedenze di PNT. I dati sono aggiornati a fine 2013 e dovranno quindi essere rivistialla luce delle previste dimissioni volontarie di F/O che hanno superato le selezioni con altri vettori.

Si tratta ovviamente dei numeri elaborati da Alitalia, su cuitutto il fronte sindacale ha avanzato critiche e perplessità e che andranno analizzati e verificati in modo dettagliato, anche in considerazione del travaso di migliaia di ore di volo di medio raggio da AZ a CYL, che è stato contestato al tavolo.

Nel 2014 il Gruppo CAI ha pianificato circa 430.000 ore di volo, in contrazione del 2% rispetto al volato 2013 che si è attestato a 438.000. L’azienda punta ad incrementare l’utilizzazione media giornaliera di macchine ed equipaggi. Il settore A32X dovrebbe passare dalle attuali 3 ore e 48’ di impiego del PNT, a 4 ore e 12’.

La flotta in linea (ovvero gli aeroplani che effettivamente volano al netto di manutenzione, riconfigurazione, ecc.) passa dai 122,4 a/m totali del 2013 (di cui 19 di L.R), ai114,7 totali del 2014 (di cui 18,8 di L.R.). La diminuzione di 7,7 aeroplani in linea, genera un esubero di 70 teste.

Il Lungo Raggio, in particolare il B777, in ragione di un’attività che si è ridotta negli ultimi anni a fronte di un’invarianza di flotta, presenta eccedenze per 25 unità.

Il Re-Hubbing ha generato una riduzione di 13.500 giornate di linea, che si traducono in minori necessità di organico valutate in 70 risorse PNT.

La stagionalità del network, che prevede nella Winterl’impiego di 15 macchine in meno rispetto alla Summer, di cui 2 di Lungo Raggio, per l’azienda genera 60 esuberi nei mesi di scarsa attività.

Ulteriori 55 risorse PNT in eccesso scaturiscono dall’ottimizzazione degli sfidi di programmazione e dai processi di efficientamento che Alitalia intende realizzare a partire dal 2014.

La somma di questi valori porta il totale complessivo delle eccedenze di Piloti a 280.

Oltre a contestare queste argomentazioni nel corso dell’esposizione, i Responsabili dei Piloti Confederali si sono riservati di analizzare nel dettaglio i dati forniti dall’azienda, per verificarne l’attendibilità e la percorribilità. In molti casi infatti, questi recuperi di produttività sono frutto di un esasperato ricorso a turnazioni massacranti e ad avvicendamenti estendibili, con tempi di servizio spinti ai limiti ministeriali a fronte di una bassa attività di volo.

Nell’ipotesi aziendale le giornate di solidarietà da distribuire tra la popolazione nel 2014 ammonterebbero a28.000 per i Comandanti e a 42.000 per i Piloti, con una media annuale pro-capite di 45 giorni per i Comandanti e 57 per i Piloti.

Queste misure coinvolgerebbero tutti i COA del Gruppo CAI, ad eccezione di CityLiner dove, in ragione di un’attività che satura il potenziale di utilizzo della flotta, non solo non ci sono eccedenze di PNT, ma sono pianificate immissioni di Piloti nei prossimi mesi. Rimane però aperta la questione dei Comandanti distaccati.

Sono state poi affrontate a titolo esplicativo, alcune questioni che dovranno essere approfondite nel corso delle prossime riunioni, come la necessità di distribuire in modo omogeneo sia le giornate di solidarietà che l’attività di volo, in modo da non creare sperequazioni tra i vari settori e tra le varie basi.

Un eventuale accordo dovrebbe inoltre prevedere la possibilità per i singoli Piloti, di richiederevolontariamente un numero di giornate di solidarietà superiore alla spettanza mensile. Cio’ agevolerebbe sia i Colleghi Pendolari che quelli impiegati sulle Basi Periferiche ma residenti altrove, e permetterebbe di ridurre il montante complessivo da distribuire tra la popolazione.

Il Com.te Cenci ha inoltre evidenziato la contrarietà della FIT CISL ad estendere la solidarietà ai Piloti in Part Time, salvo richiesta volontaria da parte degli interessati.

Il valore complessivo per Alitalia di un’eventuale accordo, che permettesse di far fronte con gli ammortizzatori sociali ai 1910 esuberi dichiarati nel Piano Industriale, ammonta a circa 80 milioni di euroall’anno.

Questo importo fa capire l’importanza della trattativa in corso, che vede la nostra Organizzazione fortemente impegnata, sia a livello aziendale che governativo, per creare le premesse per l’effettivo ingresso di Etihad nel capitale sociale.

Senza l’integrazione con il ricco vettore di Abu Dhabiinfatti, Alitalia rischia di avvitarsi di nuovo, entro pochi mesi, in una pericolosa spirale recessiva che ne segnerebbe il definitivo tracollo. La lobby del fallimento è ancora infatti molto forte e attiva, sia all’interno che all’esterno della Compagnia.

Siamo convinti che il sostegno di un partner internazionale del calibro di Etihad, dotato delle risorse e delle capacità manageriali indispensabili per competere efficacemente sul difficile mercato del Trasporto Aereo Internazionale, consentirebbe di rilanciare efficacemente Alitalia, permettendo di rivedere l’attuale Piano Industriale in un’ottica di sviluppo, creando così le condizioni perriassorbire progressivamente l’attuale sovra organico di Piloti, e offrendo migliori prospettive anche ai Colleghi che attendono di rientrare nel ciclo produttivo.

Senza contare che l’esigenza del vettore emiratino, di reperire in tempi rapidi il PNT necessario a sostenere la prevista immissione in flotta di centinaia di nuovi velivoli nei prossimi anni, aprirebbe interessanti scenariprofessionali per tutti, da sfruttare appieno con accordi specifici.

Vi terremo puntualmente informati degli sviluppi di questa complessa e delicata trattativa. Per qualunque chiarimento Vi invitiamo a contattare i nostri Delegati Sindacali.









Roma, 24 Gennaio 2014





FITCISLPiloti​​​​

www.fitcisl.org​​ ​​​​
 
Re: Etihad : ci stiamo avvicinando ad Alitalia

Ma magari! Ho capito cosa ti manca: la defiscalizzazione è solo sugli oneri contributivi a carico azienda! Ma s'è mai visto che un'azienda in crisi piange al governo per pagare meno e già che c'è spinge perché lo stato rinunci anche alla quota a carico del lavoratore? ;) Comunque fine OT che annoiamo alla morte.

Fratè, vabbè essere un poco cape toste, ma se sei (orgogliosamente), PN saprai da CRM e corsi vari che l'eccesso di sicurezza non se lo può permettere nemmeno chi ha 4 botte sulla manica.
Ergo: una ricerchina potevi pure farla, perchè invece manca a te. Ma un poco di fiducia.
Sono svariati post che te lo scrivo. Mò leggitelo al link qui sotto, così forse ti convinci.

http://www.ilgiornale.it/news/economia/alitalia-1900-esuberi-o-niente-etihad-985025.html

Detto questo, non mi pare OT parlare di come l'azienda possa ridurre il costo del lavoro in base a nuove leggi che non incidano sui livelli retributivi. Del resto anche ciò induce pax aziendalis, che mi pare fosse una delle richieste di Atihad appunto per avvicinarsi.

Ciao
 
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Re: Etihad : ci stiamo avvicinando ad Alitalia

Fratè, vabbè essere un poco cape toste, ma se sei (orgogliosamente), PN saprai da CRM e corsi vari che l'eccesso di sicurezza non se lo può permettere nemmeno chi ha 4 botte sulla manica.
Ergo: una ricerchina potevi pure farla, perchè invece manca a te. Ma un poco di fiducia.
Sono svariati post che te lo scrivo. Mò leggitelo al link qui sotto, così forse ti convinci.

http://www.ilgiornale.it/news/economia/alitalia-1900-esuberi-o-niente-etihad-985025.html

Detto questo, non mi pare OT parlare di come l'azienda cerchi di ridurre il costo del lavoro, ma con un occhio ai livelli retributivi. Del resto anche ciò induce pax aziendalis, che mi pare fosse una delle richieste di Atihad appunto per avvicinarsi.

Ciao

Basta leggere la legge e solo in parte hai ragione cumpa' :)
19. Per l’anno 2014 le indennità di volo previste dalla legge o dal contratto collettivo non concorrono alla formazione del reddito ai fini contributivi. Le medesime indennità di cui al periodo precedente concorrono alla determinazione della retribuzione pensionabile nella misura del 50 per cento del loro ammontare.

Quel che ne deriva e' che la busta paga sconterà sul suo 40% un contribuzione ridotta che incide al 33% circa di quel 40%, ma solo il 50% dell'indennità "privilegiata" maturerà pensione! Quando dicevo che lo pagavano in pensione...;)
Un successo e una scelta comunque unica!
 
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Alitalia, l'azionista G&C chiede danni per 85 milioni di euro

La lettera, una vera bomba ad orologeria posta sotto le casse esangui di Alitalia, è datata Napoli 9 gennaio 2014. Porta le firme dell'avvocato Astolfo Di Amato e di Cosimo Carbonelli, uno dei soci della G&C Holding srl, azionista (1,24 per cento) della nostra ex compagnia di bandiera.

Si tratta di un atto di diffida e messa in mora che, insieme a una durissima requisitoria contro Banca Intesa San Paolo, senza tanti giri di parole chiede ad Alitalia un pesantissimo risarcimento danni, circa 85 milioni di euro. Una vera e propria dichiarazione di guerra che rischia di avviare un conflitto interno tra gli azionisti dagli esiti difficilmente prevedibili.

La richiesta, che getta una luce ancora più fosca sul futuro della già disastrata compagnia aerea in affannosa trattativa in queste ore con gli arabi di Etihad per una possibile alleanza-salvataggio, è indirizzata alla stessa Alitalia e ad alcuni suoi soci: Intesa San Paolo, naturalmente, Air France-Klm, Toto Spa, Ap Holding; e poi i due ex amministratori delegati di Alitalia Rocco Sabelli e Andrea Ragnetti; il direttore generale di Intesa San Paolo Gaetano Micciché; il presidente della stessa Alitalia Roberto Colaninno; Jean Cyril Spinetta, ex presidente e ad di Air France-Klm; Bruno Matheu, altro alto dirigente della compagnia francese.

Nella lettera si parte da lontano, raccontando la storia dell'investimento di G&C nell'ex compagnia di bandiera.

La G&C ha investito in Alitalia 39.647.988 euro, operazione effettuata «in ragione del piano industriale “Fenice” che prevedeva il rilancio della società in termini di sviluppo ed un aumento della redditività del capitale investito». A fronte delle belle premesse, però, Alitalia è «entrata in una evidente crisi di liquidità», con la conseguenza che l'11 ottobre 2013, Credit Suisse «ha stabilito che l'equity value della società era compreso tra euro 0 e 150 milioni di euro».

A tale crisi di liquidità, si sostiene nella lettera, «non ha fatto fronte neppure l'aumento di capitale deliberato il 14-15 ottobre 2013 tanto che, secondo recenti notizie di stampa, vi sono urgenti necessità di cassa a cui Alitalia non è in condizione di far fronte».

Perché è accaduto tutto questo? Il legale di G&C Di Amato non ha dubbi: «Il degrado della situazione economico-finanziaria della società» va attribuito «al ruolo egemone svolto dal socio Intesa San Paolo spa (Isp), la quale ha di fatto guidato Alitalia con decisioni che hanno avuto un ruolo estremamente negativo sulla stessa».

Isp, si ricorda infatti nel documento, non solo è socia di Alitalia per una percentuale di «circa l'8,555% alla data del 15 ottobre 2013», quota incrementatasi «a più del 20 per cento in seguito alla sottoscrizione dell'aumento del capitale sociale» (per la precisione è arrivata al 20,59%), ma è anche creditore di «Alitalia per un importo di diverse centinaia di milioni di euro e finanziatrice di gran parte dei soci della stessa Alitalia».

Una circostanza che, stando alla lettera, avrebbe avuto un peso determinante sull'evoluzione della crisi societaria giacché è proprio «alla guida di Isp che sono dovuti due scellerati profili di gestione che hanno irrimediabilmente danneggiato la Società».

A quali scelte ci si si riferisce? Innanzitutto, all'operazione che Alitalia ha portato avanti tra il 2008 e il 2009, con la quale «ha acquistato il gruppo Air One ad un prezzo complessivo pari a oltre 700 milioni di euro, considerando l'esborso a favore del cedente e l'acquisizione del debito».

L'altro capitolo oscuro sempre addebitabile a Isp, si riferisce all'affidamento «della gestione industriale di Alitalia a Air France-Klm s.a. (Af-Klm), socia e concorrente della prima».

Cosa è successo in questo caso? Nonostante tutte le analisi di mercato messe a punto anche da Iata, l'Associazione internazionale del trasporto aereo e relative al traffico di passeggeri ,«suggerissero investimenti nelle rotte a lungo raggio, la gestione di Alitalia è stata funzionale agli interessi di Af-Klm, avendo un ruolo ancillare verso quest'ultima, con la scelta di una politica volta al trasporto a breve raggio idonea a “consegnare” i passeggeri all'hub di Parigi, facente capo a Af-Klm».

Una decisione che, nel momento in cui Af-Klm «ha dichiarato cessato il proprio interesse a sostenere e ampliare il proprio investimento in Alitalia», ha messo la società nella condizione di vedere «drasticamente crollare la propria posizione di mercato».

Proprio gli esiti negativi di queste due operazioni avrebbero alla fine «determinato l'azzeramento dell'investimento effettuato dalla G&C». Una perdita che la società napoletana ha deciso di non subire in silenzio ma, anzi, di recuperare chiedendo un risarcimento danni («da svalutazione e da lucro cessante») pari complessivamente a 84 milioni 468 mila euro, determinati sommando l'investimento iniziale e la sottoscrizione del prestito obbligazionario deliberato il 22 febbraio 2013.

La richiesta di G&C e dell'avvocato Di Amato non concede tempi lunghi, solo 15 giorni. Trascorsi i quali, se Alitalia decidesse di non pagare, ad aprire i portafogli dovrebbero essere tutti gli altri destinatari della lettera. Naturalmente, attraverso «le più opportune iniziative legali».

25 gennaio 2014 © Riproduzione riservata

http://espresso.repubblica.it/affar...-g-amp-c-chiede-danni-per-85-milioni-1.149869
 
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