Quest'anno, dopo la vacanza a Parigi e Londra in aprile, dopo la vacanza estiva a Pantelleria, per la quale mi riprometto da 2 mesi di fare un TR, Ryanair invoglia me e mia sorella a fare un giretto in Europa ad inizio Settembre con la promozione a 5 euro.
Destinazione: ignota
Siamo intorno al 20 agosto quando ci mettiamo alla ricerca delle combinazioni migliori per un volo ad inizio settembre (ovvero dopo 15 giorni).
Ryanair ancora latita in Campania, per cui sceglieremo CIA come aeroporto di partenza.
Ciò che rimane ancora disponibile a 5 euro è solo Oslo Torp.
E allora il viaggio prende quella direzione.
Problema per il ritorno, le tariffe a 5 euro sono molto rare verso l'Italia.
Soluzione: triangolazione. Vorrà dire che il viaggio non sarà solo in Norvegia.
Concludiamo l'itinerario andando verso London Stansted, da lì a Francoforte Hahn per tornare a casa via Bari, che ho preferito a Roma perchè più vicino di qualche decina di km a casa mia.
Peccato che per una indecisione di una sera perdiamo le tariffe a 5 euro sul primo e sull'ultimo volo.
Il costo però rimane comunque contenuto, per cui decidiamo di accettare di spendere qualche decina di euro in più a testa.
In questi giorni mi procuro anche una nuova fotocamera, dato che la mia fida compagna di viaggi Kodak Z812IS è purtroppo dipartita a causa di una "onda anomala" di 3-4 metri del mar Tirreno in Calabria, che ha travolto me, con una "doccia rinfrescante", e la povera Kodak con acqua e sale marino che hanno ammazzato i delicati circuiti interni.
La sostituta è la nuovissima Kodak Z981, che è la diretta discendente della 812, con caratteristiche migliorate: 14MPX, zoom ottico da 26x ed altre interessanti amenità. Dalle foto ne sono soddisfatto, ha una resa di colori migliore secondo me.
È giovedì 2 settembre quando iniziano i preparativi per i bagagli. L'indomani il volo partirà alle 6.55 da Ciampino. La soluzione è una ed una sola: autonoleggio. Vado alla Hertz della mia città, con la mia tessera Gold del #1 Club, dove mi consegnano un vero e proprio bolide. Sono ironico, purtroppo. Ottengo una Grande Punto alimentata a Metano, con "appena" 61000 km sul groppone, pneumatici diversi tra di loro, graffi in quantità, e calotta dello specchietto mancante...
Alle mie rimostranze l'addetto Hertz mi guarda stranito e mi dice "ma come, non sei contento: con questa ci metti 10 euro di metano e ti basta e avanza fino a Roma". Rispondo che anche con la mia Multijet ci metto 10 euro di gasolio fino a Roma, ed in più non è un rottame!
Comunque alternativa non c'è per cui mi prendo il rottame, per l'immensa gioia della Hertz della mia città, dove candidamente ammettono "poi a noi fa piacere che la riconsegni a Roma. Almeno lì la ritireranno, perchè qui ce l'avrebbero lasciata per altri mesi". In pratica sto portando un cadavere al cimitero...
Dormo qualche ora, e la sveglia alle 2.50 suona all'impazzata. Tocca alzarsi, vestirsi, sistemare le ultime cose, prendere il rottame e partire.
Sono le 3.33 del 3 settembre, e si parte!
Il viaggio procede liscio come l'olio a 110 km/h perchè la macchina stenta ad andare più veloce, per non parlare del rumore che aumenta esponenzialmente. Il traffico è inesistente, e l'A1 scorre sotto le nostre ruote. Non siamo nemmeno a Ferentino quando il metano termina, dopo aver percorso ben 160 km col pieno! Ma non ci dovevo arrivare fino a Roma e doveva anche restare??
Menomale che c'è sempre il serbatoio di benzina va...
Proseguo fino a Frascati, dove mi tocca fare il pieno di benzina: da Ferentino a Frascati la macchina ha consumato "solo" 9 euro di benzina! Ma ste macchine a doppia alimentazione non dovevano essere ecologiche?
Dopo 10 minuti siamo a Ciampino. Lasciamo la macchina nel parcheggio autonoleggi, imbuchiamo le chiavi nella cassetta fuori orario e via...
Ecco il bolide al suo ultimo noleggio:
A piedi raggiungiamo il terminal, fortunatamente il percorso è munito di marciappiedi, perchè le macchine sfrecciano lungo quella strada:
Eccoci alle partenze:
Volando con Ryanair, ovviamente, abbiamo solo il bagaglio a mano: stipato al massimo siamo riusciti a far entrare in un trolley tutto ciò che serve per 5 giorni "a nord", restando nei limiti previsti.
Prima di accedere alla coda dei controlli di sicurezza ci pesano il bagaglio, e ci danno il via libera. Fila inesistente, siamo subito airside, dove invece i viaggiatori del mattino hanno già formato la consueta fila italica.
Questi i voli in partenza (e tanti di quelli che ho trovato poi a bordo si guardavano intorno perchè non trovavano scritto "Oslo"
Alle 6.30 inizia l'imbarco, col solito disordine, con le solite calpestate di piedi, slalom gigante, ed altre specialità sportive.
Dall'interpista vedo l'alba sui castelli romani:
Diamo la precedenza a questo aereo in pushback:
E finalmente arriviamo al nostro aereo di oggi: EI-EMP, uno degli ultimi 737 consegnato il 30 giugno scorso. In effetti gli interni sono a dir poco perfetti e nuovi. Salgo, ovviamente, dalla vuota scaletta posteriore, mentre tutti si accalcano davanti.
Una volta a bordo check della carta d'imbarco e... all'arrembaggio!
Guadagno la fila 17, scaramanticamente posta esattamente sul finestrino alare d'emergenza, e ci accomodiamo ai posti E-F sul lato destro.
Accanto a noi, tanto per cambiare, un'altra arpa irlandese:
A bordo le differenze con tutte le altre compagnie sono evidenti: mancano le tasche nei sedili, manca il recline, c'è pubblicità ovunque e anche le illustrazioni d'emergenza sono stampate direttamente sul sedile, piuttosto che su un cartoncino che può "perdersi"...
Però la cosa stranissima è questa:
Essendo una fila d'emergenza lo spazio per le gambe è da business class. Infatti i posti 16/17 ABCDEF li ho ribattezzati: la business class di Ryanair
Lo sponsor principale delle cappelliere di questo aereo è Alcatel:
Da quando mi sono seduto sono passati 20 minuti, sono le 7 passate e il comandante ci informa che a causa di intenso traffico aereo nell'ATC di Roma abbiamo un nuovo slot tra 10 minuti circa.
Nel frattempo gli A/V ci distribuiscono la rivista di bordo e il menù di bordo
Alle 7.12 sblocchiamo e ci avviamo alla pista 15. Nel frattempo gli A/V eseguono la dimostrazione di sicurezza, con audio in inglese, e successivamente anche in italiano senza "balletto". Durante la demo faccio caso che questo aereo ha i salvagenti in un cassetto nella parte alta, vicino alle luci di lettura, invece che nel solito posto sotto al sedile. A noi seduti nella "business class" di Ryanair tocca conoscere come aprire il finestrino alare in caso d'emergenza ed aiutare quindi l'equipaggio.
Alle 7.15 siamo in testata 15 e attendiamo il decollo dell'altro 738 che ci precede.
5 minuti dopo stiamo volando sulla campagna romana:
Un paio di virate e vedo Roma, così decido di mettere alla prova il cannone da 26x. Becco l'Olimpico:
Dopo qualche minuto vediamo il lago diBracciano Bolsena:
Nel frattempo già sono iniziati gli annunci a bordo, poi arrivano gli A/V a prendere l'ordinazione esclusivamente per i piatti caldi. Per tutto il resto passerà il carrello successivamente.
Essendo partiti in piena notte da casa la fame si fa sentire, per cui cedo e compro un cornetto ed un succo di frutta.
Il comandante nel frattempo ci informa sulla rotta: Milano-Zurigo-Amburgo-Torp; ci dice anche allegramente che a Torp sono riportati ben 4 gradi centigradi.
Purtroppo per tutto il volo fuori è così:
Dopo 2.45h dal decollo inizia la discesa, e finalmente intravediamo qualcosa tra le nuvole: l'isola danese di Læsø.
Passa ancora un quarto d'ora e finalmente avvistiamo terra. Probabilmente si tratta di territorio svedese, perchè la Norvegia comincia un po' più avanti su questo lato del Fiordo di Oslo.
Qui invece iniziano le migliaia di isolette e penisolette della zona di Sandefjord:
molte delle quali anche abitate, con queste graziose case colorate tipiche dei Paesi Scandinavi.
Nel frattempo che scendiamo di quota succede una cosa strana: dal portello d'emergenza che mi è accanto cadono delle gocce d'acqua, probabilmente condensa. Mi chiedo ancora oggi se è normale...
Altri 2 minuti scarsi e siamo a terra.
Appena abbiamo toccato ed ho visto queste strisce gialle che delimitavano la pista ho pensato per un attimo di essere atterrati su una taxiway. Poi però vedendo bene la segnaletica mi sono rassicurato che eravamo sulla pista principale. Non sapevo che le piste potessero avere colorazioni diverse dal bianco per la segnaletica orizzontale. In quali altri Paesi è così?
Squillo di tromba e facciamo dietro-front e vedo questo piccolo elicottero, che insieme ad altri simili, atterra nel piazzale.
Parcheggiamo e questa è la vista sul terminal:
Scesi dall'aereo raggiungiamo il terminal a piedi (pochi passi), ed all'interno siamo ci troviamo nel duty free direttamente. Noto che i norvegesi comprano tutto ciò che la franchigia doganale prevede. Ho visto una coppia sessantenne, marito e moglie che hanno speso il primo 1500 corone, e la seconda 1100 corone. In pratica insieme hanno speso circa 300€ tra alcool e sigarette! Poi più avanti capirò il perchè!
La sala ritiro bagagli è piccola, c'è un solo nastro di consegna e le toilettes. Stranamente anche qui il monitor segna le partenze, non gli arrivi :astonished:
Notare come i voli del mattino siano verso destinazioni "calde": Roma, Trapani, Alicante..
Usciti nella zona landside prelevo 1000 NOK e chiedo alle informazioni dove trovo l'autobus per la città. Me lo indicano e mi dicono che posso fare il biglietto anche lì da loro, oltre che sull'autobus.
Tutto questo in italiano!
Che soddisfazione trovare persone straniere che parlano la nostra lingua, peraltro molto molto bene!
Un colpo quando mi invitano a pagare 380 NOK per due biglietti sola andata...
Pazienza, sapevo che l'aeroporto è parecchio lontano da Oslo...
Il clima fuori è freddo secco, però ci infiliamo subito nell'autobus.
Questo è l'ingresso del piccolo aeroporto di Torp:
Dopo venti minuti circa il pullman parte all'ora stabilità con puntualità svizzera. Passando vicino al confine dell'aeroporto fotografo la fauna locale:
Dopo 4 km nel nulla più totale (alberi altissimi e stradine che si inerpicano in queste specie di foreste), l'autista ci da il benvenuto e ci informa sulle fermate e la durata del viaggio, in norvegese e inglese.
Quando vedo questo segnale penso che il peggio è passato:
Purtroppo però si tratta di una amena strada ad una corsia per senso di marcia, con divieto di sorpasso e limite di velocità ad 80 km/h.
Ed il segnale che viene dopo è comunque poco rassicurante: Oslo 114 km.
La maggior parte del percorso, che fortunatamente dopo 30 km diventa come una nostra autostrada, ma con ridicolo limite a 100 km/h, è incorniciato da questi alti alberi di cui ignoro profondamente il nome:
Dopo Drammen, dove l'autobus effettua una (inutile) fermata, il paesaggio cambia, e spesso ai lati della strada si vede il mare, con centinaia, migliaia di barche a vela. Davvero l'effetto è impressionante per quante ne sono:
Dopo 1h20m vediamo finalmente qualcosa di rassicurante:
Passiamo nella città, vedendo il terminal dei traghetti/crociere, e questo bellissimo esempio di costruzione moderna: l'Opera House di Oslo.
Quando passiamo qui, sopra la stazione centrale, siamo praticamente arrivati, dato che il terminal dei bus è adiacente e collegato alla stazione:
---2^ parte---
C'eravamo lasciati al Bussterminal di Oslo, dove il comodo e costoso TorpEkspressen ci ha mollati. Sono le 12,30 per cui decidiamo di mangiare prima qualcosa e poi andare in albergo. Così nel terminal bus seguiamo le indicazioni per il "Sentrum", ma non facciamo altro che uscire da un edificio, percorrere una passerella sopraelevata all'aperto e rientrare in un altro. Sarà per il freddo, ma pare che qui non ti vogliano fare uscire in strada!
Scoprirò poi che quello che qui chiamano "Oslo S" è l'insieme di stazione ferroviaria, metro, terminal bus, fermate bus/tram urbani e due centri commerciali e un hotel, tutti interconnessi tra di loro. Quasi un labirinto! 
Ci fermiamo a mangiare nell'OsloCity, uno dei due centri commerciali.
Dopo facciamo una sosta al supermercato per comprare qualcosa da bere, e ci imbattiamo, oltre che negli economici prezzi norvegesi, anche in alcuni marchi per noi ridicoli, tipo questo:
Visto il colore giallino del contenuto, ci credo che "Urge"
Notare che 1,5 L di qualsiasi bibita costi 21 corone (€2,65 circa), acqua compresa.
In più si paga una somma per la bottiglia, perchè vige il sistema del vuoto a rendere, così da invogliare il riciclo (come in Germania).
Nel supermercato comprendo anche perchè i duty free aeroportuali fanno fortuna: una lattina da 33cl di qualsiasi birra (max. 4,5% vol.) non costa meno di 5-6 euro. Vini e superalcolici invece vengono venduti direttamente dallo Stato nei monopoli, come qui da noi per le sigarette.
Andiamo verso il nostro hotel: abbiamo prenotato al Radisson Blu Nydalen.
Non è centralissimo, ma ha la metro proprio accanto l'entrata.
A proposito di metro, facciamo un biglietto di 24 ore per 70 corone.
E dopo pochi minuti siamo di fronte all'hotel:
In un minuto otteniamo la nostra camera, con vista sulla piazza sottostante:
Ci diamo una sistemata e torniamo subito in centro.
Questo è il complesso di costruzioni nella zona stazione: il grattacielo a sinistra è l'hotel Radisson Blu, della stessa catena di quello in cui alloggio. È anche la struttura più alta di Oslo. L'altro grattacielo è delle Poste norvegesi. In basso uno dei centri commerciali. I più attenti avranno notato ben 3 paia di scarpe legate ad un cavo in alto nella foto. Non mi chiedete cosa ci fanno lì perchè me lo sto ancora chiedendo! :super:
Alcune foto del centro città:
Gli "scherzi linguistici": i pedoni in Norvegia non sono altro che delle Cag**e
Ed il semaforo rosso a loro dedicato è addirittura doppio! Chissà perché...
Questo è il palazzo reale, sicuramente uno dei più modesti che ho visto in Europa:
e questa è la relativa guardia reale:
Vista dal Palazzo:
Il calore del sole inizia a calare, così pensiamo di andare da qualche parte al chiuso. Il problema è che le attrattive di questa città alle 17 sono in pratica già tutte chiuse. Torniamo così all'OsloCity:
Dopo un giro nei negozi decidiamo di andare a mangiare, nonostante non siano ancora le 18. Comunque non siamo gli unici, gli orari tipici della cena in Norvegia sono proprio questi. Sempre all'interno del Centro Commerciale troviamo un ristorante "italiano" di nome Aldente. Pur tentando di distogliere in ogni modo l'interesse di mia sorella per il cibo italiano all'estero, alla fine la spunta lei. E come se non bastasse sceglie sul menù una specialissima Pizza Margherita!
PAZZA!!!
Il sapore era tutto sommato equivalente alle pizze surgelate che troviamo nei nostri supermercati...
Io più prudentemente evito la pizza, che già in Italia non mangio fuori dai confini della Campania, e scelgo una Lasagna alla bolognese.
A guardarla in effetti non dà una buona impressione, però mangiandola mi ricredo. È addirittura buona!
Lasciamo il locale col portafogli più leggero e riprendiamo la metropolitana, il tutto senza mai uscire all'esterno.
Questa è la efficientissima e nuovissima (almeno sembra nuova) metropolitana di Oslo. A dire il vero ci mettiamo un po' per capire come funzionano le varie linee, che al centro sembrano un groviglio, perchè in realtà sfruttano tutte gli stessi due binari...
Nella hall dell'hotel questo bel camino (finto, era a gas), ci accoglie e ci riscalda:
Sono le 20 circa quando ci mettiamo a letto, dopo essere stati in giro per 18 ore...
L'indomani sveglia alle 9, ci prepariamo e siamo giù per la colazione, compresa nel prezzo della camera.
Manco a dirlo, c'è ogni ben di Dio, anche il caviale... Ma avere un espresso è impossibile.
Ovviamente non mancano salumi, formaggi e il tipico e squisito salmone affumicato.
Mentre mia sorella finisce di mangiare faccio un giro nella zona del bar:
Per curiosità prendo un paio di quotidiani che sono lì... In norvegese l'unica cosa fruibile sono le immagini del meteo e il prezzo: 25 NOK! Si un giornale costa 3 euro in pratica...
Usciamo, oggi c'è il sole e fa leggermente più caldo.
Ci avviamo verso il Museo di Munch, ma dato che è ancora chiuso passiamo prima in questo giardino botanico che è di fronte:
Nel giardino vero e proprio ci sono centinaia di piante e fiori d'ogni tipo, molti mai visti. E sinceramente mi chiedo con questo freddo come facciano ad avere anche generi di piante che sono native di zone ben più a sud...
Torniamo fuori, e noto questo circo che è montato lì vicino... Certo che non mi sembra proprio un cognome norvegese quello!
E nel parcheggio noto un'altra cosa interessante: una macchina elettrica che si ricarica, nel suo parcheggio riservato, con un cavo collegato ad una presa di corrente. E per di più la corrente sembra gratis, perchè il pannello elettrico della colonnina non ha alcun blocco.
Visitiamo il Museo di Munch. In verità questo genere d'arte non mi piace, ma mia sorella lo adora, e se non si è capito ancora, comanda lei
Dopo aver visto decine di quadri, di cui l'unico che conoscevo era una delle versioni de "L'urlo", il museo termina con delle foto (anche autoscatti) dell'artista. La maggior parte di queste lo ritraggono in "interessantissime" foto su spiagge di nudisti... :morto:
Torniamo nel centro cittadino, diretti alla Galleria d'Arte Nazionale che è contenuta in questo anonimo palazzo:
Anche qui c'è qualcosa di Munch, anche la versione più conosciuta de "L'urlo", insieme ad altri artisti ed altri generi, in maggioranza, ovviamente, non norvegesi. C'è anche qualcosa di artisti italiani. E di italiani non ci sono solo i quadri, ma anche dei visitatori, per lo più lumbard o romani. Ed infatti, nella sala principale ovvero quella dell'Urlo, oltre al folkloristico rumore si sentono voci del tipo "Aoooò vieni a vedè de qua, ce sta quer quadro, come se chiama, l'urlo de Munk!". Secondi per numero i turisti spagnoli che pure affollano rumorosamente (ma meno degli italiani) le sale.
Purtroppo, nonostante il museo sia fortunatamente gratuito, è vietatissimo fare foto all'interno.
Visitiamo anche il Museo di Storia, che nonostante sia piccolo, ho trovato molto grazioso per le rappresentazioni ricostruite delle varie epoche. Il focolare con i pellami e le armi per la preistoria, ad esempio.
Nella sala dedicata ai Vichinghi c'è l'unica scritta in inglese di tutto il museo: Vikings were violent! Come a dire: adesso invece non lo siamo più!
Tornati sulla strada principale vediamo un corteo. Ignoro profondamente le ragioni per le quali più che Oslo sembra di essere a Pechino:
Raggiungiamo la zona portuale, dove sorge il Rådhus, in pratica il comune.
Qui viene consegnato ogni anno il Premio Nobel per la Pace.
Infatti sempre in questa zona sorge il Nobel Peace Price Center.
In questo palazzo c'è anche un orologio con 49 campane che suonano una melodia ogni ora.
Mentre camminiamo vedo questo innovativo papà norvegese: il passeggino ha le ruote, e allora perchè chi spinge non dovrebbe?
Uno scorcio con questo orologio sulla riva:
Prendiamo un autobus che ci porta fuori città, nella zona dei musei, tra cui il Museo delle Navi Vichinghe che visiteremo.
Chi si vuole cimentare col norvegese può esercitarsi a leggere queste parole:
Alcune foto delle navi:
Il museo è molto piccolo, ma è comunque incredibile pensare che questi manufatti di legno si siano conservati così bene dopo circa 1200 anni...
Tornando verso il centro, qualche altra foto:
Cattedrale di Oslo, esternamente sembra molto povera...
Ma dentro è molto bella:
Metto un LINK con una panoramica del soffitto.
L'altare:
Sono le 16 e la custode invita uno ad uno ad abbandonare la chiesa perchè è orario di chiusura.
Nelle vie commerciali troviamo anche questo simpatico e caratteristico personaggio:
Sempre nei paraggi vedo una scritta che mi suona chiara come non mai... Chi aveva detto che il norvegese era difficile??
Dopo una passeggiata per acquisto souvenir, sono le 18 e siamo di nuovo nella zona della stazione. Finalmente vedo anche un monopolio degli alcoolici.
Ma anche volendo non ci posso entrare: 23 anni minimo! Incredibile
Alle 18 torniamo al solito Aldente, dove stasera però mangio un misto di carne, davvero superlativo:
Dopo "cena" torniamo in albergo, ci facciamo mezz'ora di palestra e poi a nanna. Ci aspetta un'altra levataccia.
È il 5 settembre e alle 3 suona la sveglia imperterrita. Ci alziamo, richiudiamo le valigie e scendiamo giù nella hall, dove faccio chiamare un taxi per raggiungere il Bus Terminal (di notte la metro è purtroppo chiusa). Nemmeno il tempo di stampare il conto e il taxi è già fuori. Un autista di Mercedes Classe E ci apre le portiere e ci fa accomodare. Durante il tragitto mi chiede se devo andare in aeroporto, e se per caso ho già fatto i biglietti dell'autobus. Rispondo di sì alla prima domanda e di no alla seconda. Successivamente mi dice che dato che sta finendo il turno, e per tornare a casa deve passare da quelle parti, potrebbe accompagnarci in aeroporto al prezzo dell'autobus!
Lo ringrazio, ma gli dico che purtroppo devo andare a Rygge, non al vicino (ma non troppo) Gardermoen. Si fa una risata, e mi dice che effettivamente sarebbe un po' troppo costoso andarci in taxi.
Arrivati a destinazione il conto è di 244 NOK. Pago senza alcun problema con carta di credito, e ottengo oltre alla ricevuta della carta uno scontrino dal tassametro che riporta voce per voce come si è ottenuta la tariffa, considerando tempo totale, distanza, velocità.
Quando sarà possibile tutto ciò in Italia?
Chissà!
Il Terminal Bus a quest'ora è aperto solo limitatamente ad una sala, tutto il resto è chiuso perchè i bus a quest'ora sono davvero pochi. Comunque la sala è ben guarnita di persone, in particolare perchè è sabato notte (o domenica mattina), e nonostante il freddo le ragazze in abiti succinti che devono tornare a casa ci sono anche qui, e sono anche piuttosto barcollanti, nonostante il costo proibitivo e le limitazioni di età degli alcolici.
Prendiamo il Rygge Ekspressen che in un'oretta abbondante d'autostrada ci porta all'aeroporto Moss Rygge. Non c'è traffico a quest'ora di notte e l'autostrada è totalmente illuminata. Nel frattempo in Norvegia inizia ad albeggiare (alle 4.30). Colori bellissimi, ma che non riesco ad immortalare...
Eccoci (foto schifosa):
L'interno è piuttosto piccolo, banchi check-in, bar, banco informazioni/rimborso tax-free. Tutto sommato però è un bell'aeroporto:
Essendo davvero presto (sono le 5.15 e l'aereo è alle 7), sfido il freddo e faccio due foto all'esterno, dove avevo avvistato una rete dalla quale si vedevano gli aerei.
Ho fatto anche una foto alla bellissima Luna, peccato che non avendo appoggi è molto mossa. La metto perchè riguardandola ho notato che si vede anche la "parte buia", mentre ad occhio nudo era assolutamente invisibile.
Il logo dell'aeroporto:
Tornati dentro, questi sono i voli in partenza.
Passiamo i controlli di sicurezza, usufruiamo del bagno per volare più leggeri.
La zona airside è molto bella:
Anche qui il tax free è grande e ben frequentato:
Ci mettiamo in fila al controllo passaporti.
Questa è una delle cose più strane che capitano in Europa. Nonostante sono fuori dall'Unione Europea sono arrivato fin qui senza dogane perchè la Norvegia aderisce a Schengen. Ora che voglio tornare in Unione Europea devo passare le frontiere perchè sua Maestà la Regina non vuole aderire a Schengen... Spero che li obbligheranno prima o poi!
Il "solerte" doganiere norvegese si mette al telefono nel frattempo che arriva il nostro turno. Con tutta calma termina la conversazione, da una guardata al passaporto, controlla con solerzia la CI di mia sorella, rigirandosela diecimila volte, e poi ci fa passare.
Nella zona extra-Schengen non c'è niente, a parte i bagni. In fila ci siamo noi per il volo per Londra e altri diretti a Zara, in Croazia.
La fila per Zara (non tutta):
Dando una guardata mentre imbarcavano ho notato che il 95% dei passeggeri di quel volo erano norvegesi e svedesi che andavano in vacanza, e solo un 5% di cittadini croati che tornavano a casa...
Sul mio volo invece tanti inglesi.
L'imbarco qui è a piedi.
Saliamo rapidamente a bordo del 737-800 e sulla porta il capocabina controlla la carta d'imbarco salutandoci con un "Buongiorno!". Massimiliano lavora qui per Ryanair e poter parlare con un italiano, anche se dopo solo 2 giorni, è comunque piacevole. Ci accomodiamo anche questa volta nella business class di Ryanair. Purtroppo dopo un po' una A/V chiede a mia sorella quanti anni ha. Ed il fatto di averne 2 meno di 18 non la rende adatta al posto su fila d'emergenza. Ovviamente racconto che due giorni prima c'abbiamo volato, ma non ci sono ragioni, e ci dobbiamo spostare.
Quando Massimiliano ci vede seduti altrove ci chiede cosa è successo. Gli spiego la situazione e racconto anche a lui che due giorni prima nel volo da Ciampino abbiamo volato lì tranquillamente. Mi guarda con aria sconsolata e dice "che ce voi fa, in Italia nun ce so regole".
Dal nuovo posto, sempre finestrino, non vedo altro che questo
L'aereo è pieno di brina, accumulata durante la notte.
Finalmente durante il decollo il vetro inizia a pulirsi
Farvel Norge!
Alcune foto in volo:
Su questo volo l'equipaggio di Massimiliano è decisamente meno invasivo rispetto al precedente. Fanno tutte gli annunci di vendite nella prima parte del volo, lasciandoci anche riposare un po', a differenza del primo volo dove sono stati capaci di essere così lenti da vendere roba per tutte le 3 ore di volo.
Avendo una rimanenza di quasi 100 NOK, per di più in monete, decido di comprare qualcosa da bere, spinto più che dalla sete, dal fatto che quelle monete a terra sarebbero diventati solo dei pezzi di ferro inutili, o al massimo un interessante souvenir (in particolare la moneta da 1 corona, che è il famoso "soldo bucato" nel senso letterale col suo bel buco al centro
)
Dopo una mezza pennica avvisto terra di sua Maestà:
A terra:
Terminal monocolore FR:
Dimenticavo: oggi siamo stati a bordo di EI-DWP, un esemplare del Novembre 2007. Oltre all'ora di vantaggio data dal fuso orario, siamo atterrati con mezz'ora d'anticipo e squilli di tromba a tutt'andare!
A STN lo sbarco è a piedi, ma l'aereo parcheggia di fronte all'ingresso.
In verità a mio avviso il problema è dopo: all'interno del terminal si cammina un po' troppo per raggiungere l'Immigration.
Non esiste fila al controllo passaporti, dove l'agente ci da il benvenuto in Inghilterra chiedendoci da che Paese proveniamo. Anche qui in Gran Bretagna sembrano molto molto interessati alle Carte d'Identità italiane che guardano con molta attenzione, al contrario del mio Passaporto che mi viene reso immediatamente.
All right, have a nice stay.
Andiamo oltre, bagagli non ne abbiamo ma faccio comunque una foto:
Usciamo nel landside, prelevo le odiose sterline di sua maestà e vado al banco Terravision per chiedere dove dovevo prendere il pullman già prenotato da casa.
L'addetta, tanto per gradire, è italiana. Mi indica la strada e via in questo enorme ascensore grande come una stanza:
Raggiungiamo le fermate bus, dove perdiamo per 10 secondi il Terravision delle 8, che c'avrebbe fatto raggiungere Londra con 30 minuti di anticipo rispetto a quello che avevamo prenotato.
Chiedo ai due addetti a terra tra quanto ci sarebbe stato il successivo e mi rispondono che tra mezz'ora ne parte un altro. Poi sento che parlano italiano tra di loro: altri italiani...
Durante l'attesa i piccoli EasyBus partono con una frequenza impressionante.
Bellissima il claim pubblicitario:
Ecco che arriva il pullman, ci accomodiamo, scattiamo la foto di rito alla guida a destra e aspettiamo la partenza:
Alle 8.30 precise si parte.
La M11 scorre sotto le ruote del pullman e qui mancano "31" a London... Peccato che sono miles!
---fine seconda parte, to be continued---
3^ parte
C'eravamo lasciati sulla M11 a 31 miglia da Londra. Il viaggio procede, anche velocemente, forse troppo, ma la concorrenza è spietata e mi sa che qui gli autisti non possono farsi tanti scrupoli e guidano un pullman come si fa con una moto, pur di guadagnare qualche minuto.
Passiamo nella zona orientale della città dove stanno costruendo le strutture che ospiteranno le prossime olimpiadi di Londra 2012.
Per il soggiorno qui a Londra abbiamo scelto l'Ibis London City, in particolare per la vicinanza a Liverpool Street dove arriva e parte la Terravision da/per Stansted. La zona non è tra le più turistiche, ma l'hotel si rivela un buon tre stelle...
Di Londra metto solo poche foto, per approfondire c'è il TR di Aprile che è già molto ben fornito : http://www.aviazionecivile.com/vb/showthread.php?t=109034
Visitiamo Buckingham Palace, dato che la Regina è ancora in Scozia, ma sinceramente m'aspettavo molto di più: si parte con un messaggio di benvenuto registrato personalmente dal Principe Carlo, che durante la spiegazione sostiene che quello è praticamente l'unico palazzo reale ancora attivo in Europa.
Se le mie nozioni di geografia non mi ingannano in Europa ci sono ancora diverse monarchie: Spagna, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Danimarca, Norvegia, Svezia...
Inoltre il palazzo contiene circa 770 stanze, ma dopo il biglietto salato che fanno pagare se ne vedono scarse una ventina, e sono tutte di rappresentanza, quindi niente studio della regina, cucine e cose del genere.
Metteteci il divieto di fare foto, non ne esco per niente soddisfatto.
Durante la giornata in città c'è una manifestazione ciclistica sponsorizzata da Sky, ma non capisco bene di cosa si tratta.
È il 7 settembre, e anche oggi la sveglia suona alle 3. Oggi si torna a casa, ma prima facciamo un "daytrip" a Lussemburgo.
Londra che "dorme":
Andiamo alla fermata e partiamo in leggero ritardo a bordo del solito Terravision.
Dopo il solito viaggio "allegro" sulla M11 arriviamo a Stansted, che di notte appare in tutto il suo splendore:
Provo a fotografare i voli in partenza, ma proprio non ci stanno tutti in una foto:
Complice il sonno quando leggo quel Naples vorrei imbarcarmi anche in stiva per riavere il mio letto!
Ovviamente è prestissimo, e ne approfittiamo per "colazionare" in un "italianissimo" bar:
Fortuna che il barista è realmente italiano, e ne approfitto per chiedergli un vero espresso, e complice il caffè Lavazza, riesce molto bene.
Decidiamo di passare i controlli, ma prima vogliamo assicurarci che i bagagli siano sotto i 10 kg. Vedo delle belle e luminose postazioni di pesa, con tutte le varie regole dei vettori caricate in memoria, ma quando capisco che devo pagare per conoscere il peso della valigia torno indietro. Ma insomma, possibile che debbano guadagnarci anche su questo...
Vado quindi ai check-in di Ryanair, dove la situazione è questa:
Fortuna che c'è un banco check-in chiuso, ma la bilancia è in funzione. Tutto ok, andiamo oltre.
Soliti controlli esageratamente inglesi, con spogliarelli e balletti vari, oltre alle solite signore costrette ad incremarsi e truccarsi per la seconda volta dopo il trucco mattutino.
Superati i controlli, dopo un giro nei negozi, ancora non si sa il gate, per la assurda abitudine inglese di metterlo all'ultimo minuto, per di più in aeroporti dove da una parte all'altra ci vuole anche mezz'ora...
Appena caricano i gate di quella fascia oraria si alza una mandria imbufalita che travolge tutto e tutti, e ci avviamo alla zona d'imbarco. Dalle vetrate vedo anche lui:
Mentre dall'altra parte ci sono tutti loro:
Prima di accedere alla zona gate c'è un altro controllo del bagaglio da parte degli addetti di FR. Quel genio di mia sorella prima non aveva posato la sua borsa da donna nella valigia, e così siamo costretti a "rimodulare i bagagli". Incredibilmente passa con un peso di 10,0 kg spaccati.
Al gate ci mettiamo in fila, e dopo un po' arriva un addetto che apre l'imbarco. In fila gran numero di cittadini inglesi, tedeschi, francesi. Mi ha colpito in particolare una donna con un bambino che avevano passaporto della Lettonia: chissà che routing stavano facendo.
Mentre attendiamo una ragazza del Bangladesh, visibilmente disorientata, si avvicina, mi mostra la sua carta di imbarco e cerca di chiedermi se quello è il volo per Francoforte Hahn. Le dico di sì, facendole vedere anche la mia con la stessa destinazione.
Dopo un po' torna, e mi richiede la stessa cosa, facendo lo stesso con un altro signore in coda. A quel punto le faccio segno di guardare il tabellone, che riporta inequivocabilmente la destinazione del volo:
Dopo qualche minuto di attesa nelle scale usciamo all'aperto. Oggi si vola con EI-DPZ, esemplare del settembre 2007.
A bordo prendiamo posto, ma la vista al momento è questa:
Nonostante la rugiada sui vetri riesco ad immortalare questo mezzo che tira fuori 4 ruote dalla pancia del nostro vicino: ricambi??
Finalmente vedo qualcuno che non parla inglese:
Rullaggio fino alla pista 22, dove diamo precedenza a questo volo U2
Durante la corsa del decollo vedo l'hangar di FR:
Dopo aver superato questa "massa d'ovatta"...
... vedo questo ramo del Tamigi che si immette nel Mare del Nord:
Anche se il Tamigi vero e proprio è questo, con il suo enorme estuario di 16 km:
Qui invece stiamo abbandonando l'isola inglese, attraversando il Canale della Manica:
Nel frattempo compro il solito succo di frutta:
E qui finalmente rientriamo nel continente europeo, credo sul territorio del Belgio:
L'Europa continentale ci accoglie con tante nuvole, per cui niente foto fino a terra.
Ad Hahn questa è la fauna:
Welcome to Frankfurt:
Sotto la pioggia battente faccio quest'ultima foto al nostro 737-800, e mi riparo nel terminal:
E questa è la conseguenza delle "libertà" che la UE lascia al Regno Unito:
Nonostante sia un "Burger" (non quello che si mangia, ma un cittadino) della UE, devo sorbirmi tutta questa fila, pur volando tra due Paesi membri.
Il solerte doganiere Deutsch ci saluta, ed in inglese perfetto ci dà il benvenuto in Germania, dopo il solito controllo minuzioso della CI e la guardata sommaria al Passaporto.
Usciamo landside, e già ora penso che questo aeroporto sia uno dei più brutti che abbia mai visto:
Vado al banco Hertz, dove mi metto in fila allo sportello Gold. L'addetta era impegnata a risolvere un problema ad un altro cliente, ed allora l'altro che serviva l'altra fila molla tutto, mi chiede scusa, mi da le chiavi e mi indica la macchina. Trovo ad attendermi una fiammante Opel Corsa 3 porte, che a parte per il colore sgargiante, è a dir poco perfetta: 6000 km, controllo della velocità, fari automatici, stereo MP3, climatizzatore, ed addirittura sedili e volante riscaldabili, che con questo tempo...
... e questa temperatura...
... sono sicuramente uno degli accessori più graditi della vettura.
Si parte quindi, direzione Luxembourg!
<fine terza parte>
<quarta parte>
Con un ritardo mostruso (credo di aver battuto ogni record) ecco l'ultima parte di questo TR.
Si parte da HHN, e usciti dal sedime, mi rendo conto di quanto sia isolato quest'aeroporto. Seguendo le istruzioni del fido TomTom procediamo spediti su caratteristiche statali tedesche, finchè a causa di lavori, devo deviare dalla strada suggerita dal navigatore e seguire le indicazioni di deviazione.
Dopo diverse decine di km finalmente avvistiamo un paesello:
Finalmente dopo qualche altro chilometro vediamo i segnali blu delle Autobahn, ed inizia ad esserci anche Luxembourg tra le città elencate:
In realtà questo tratto di Autobahn non è completo, infatti qui c'è limite a 100 orari e divieto di sorpasso. Curioso vedere come abbiamo percorso 73 km e l'indicatore del carburante non s'è mosso di un millimetro (altro che quel rottame a metano...)
Pochi chilometri dopo l'Autobahn torna ad essere completa e quindi, complice l'assenza di limiti, in poco tempo siamo qui:
E ovviamente la prima cosa che si incontra entrando nel Gran Ducato è un'area di servizio per fare benzina a prezzo inferiore:
È finita la pacchia, qui i limiti sono come a casa:
Entrando in città vediamo anche una enorme bandiera locale:
Il centro storico non è molto grande, ed è praticamente tutto pedonalizzato:
Questa mi sembra sia la cattedrale cattolica della città:
Questa anonima casetta invece è sede della Presidenza del Governo:
Si fa ora di pranzo, e così ci mettiamo alla ricerca di un posto dove mangiare: l'offerta non manca, è pieno di ristoranti, ma i prezzi sono comunque altissimi. Alla fine andiamo al Restaurant La Boucherie in Place d'Armes dove per 19,10€ abbiamo un antipasto, un piatto di carne e un dolce, bevande escluse.
Effettivamente la carne merita:
Anche i dolci non sono male, in particolare il crem caramel:
Anche qui il pranzo è stato "allietato" da alcuni italiani (sicuramente lumbàrd) che evidentemente lavoravano lì a Lussemburgo, che tranquilli che nessuno li potesse capire per tutto il pranzo hanno usato nel discorrere tra di loro l'intero dizionario delle parolacce e della bestemmia.
Continuiamo la nostra passeggiata e ci imbattiamo in questa pasticceria:
Cerchiamo il palazzo granducale, ma solo dopo aver spulciato la mappa ci rendiamo conto di esserci passati vicini:
Sì, lo so che è difficile capire che è quello al centro, in realtà è un anonimo palazzo molto simile agli altri
Come dicevo i prezzi sono generalmente alti anche per via del fatto che il Paese ha il PIL pro capite più alto del mondo. Ed i risultati si vedono:
Questo automobilista ha un qualcosa che mi sembra italiano sotto la targa: cosa ci fa un tifoso del Genoa qui? E chissà se conosce il significato di belin:
Qualche altra panoramica della città:
Torniamo alla macchina e proseguiamo il nostro giro, ecco la nostra Opel Corsa verde acido:
Andiamo nel quartiere dove sorgono le istituzioni europee: è un trionfare di bandiere dei 27 Paesi
E di targhe multilingue:
Qui lavorano per allargare il palazzo:
E ovviamente, in tema di europeismo, le strade di questa zona portano il nome di grandi statisti che si sono battuti per ottenere l'unione. Tra questi il nostro De Gasperi:
Dopo una sosta tecnica all'Auchan, causa esaurimento batterie della fotocamera, proseguiamo il nostro viaggio di ritorno verso HHN.
Facciamo la stessa strada al contrario, ovviamente rifornendo di carburante alla frontiera, ed arriviamo ad HHN con largo anticipo, accolti da un clima ancora più ostile di quello di stamattina. Tutto l'altipiano dove sorge l'aeroporto è avvolto dalla nebbia.
Passiamo i controlli di sicurezza, dopo esserci assicurati che i bagagli rientrino nel peso. Il trolley di mia sorella desta sospetto e viene aperto e controllato manualmente dalla sicurezza dell'aeroporto, un simpatico ciccione baffuto tedesco che in italiano urla "Tocliere cintura, tocliere celulara, tocliere orolocio".
In effetti gli italiani sono tanti, infatti partirà a breve il volo per Rimini oltre quello per Bari.
Siamo airside, cerchiamo un posto a sedere e ci accaparriamo l'ultima sedia rimasta libera. Noto che il volo per Rimini ha una bella coda, e tanti sono i tedeschi che vanno ancora al mare:
Perdo un po' di tempo in un negozietto "duty free", mi faccio rapinare pagando 2,90 una coca-cola (e l'acqua costava uguale), e finalmente arriva l'ora di imbarcare.
Complice la mancanza di posto a sedere ci iniziamo a sistemare davanti al gate:
Appena mi metto in fila si alza mezza sala e tutti si dispongono in coda. Alcuni, i più furbi, aggirano l'ostacolo del nastro che delimita le code e si mettono dal lato del priority pur non essendolo.
Il volo assume sempre di più il "tag" di "volo etnico" con orde di nonni che si portano giù in Puglia i nipotini tedeschi, intere famiglie di emigrati che tornano a casa per qualche giorno di ferie e quant'altro. Ovviamente anche qui c'è qualche tedesco "vacanziero" ma la percentuale è bassa.
Appena arriva l'addetta che apre il check-in iniziano le spinte dal fondo della coda, per non parlare del caos quando l'addetta al check-in ha blaterato qualcosa in tedesco che voleva dire che dovevamo tutti andare a pesare il bagaglio a mano sulla bilancia presente nella sala con lei presente per farle controllare il limite.
Tanti ovviamente non hanno capito e sono rimasti impalati lì. Al controllo peso tutto ok, i nostri bagagli vengono etichettati come hand luggage, e torniamo a metterci in fila. Sempre la geniale addetta all'imbarco all'improvviso decide di richiudere il nastro, separando mogli e mariti, figli e genitori, con scene di smarrimento di alcuni. Finalmente usciamo fuori seguendo il percorso pedonale indicato anche sullo schermo del gate.
Per essere sicuri di prendere l'aereo giusto c'è anche questo chiaro cartello:
E questo è l'aereo:
EI-DCP dell'ottobre 2004.
A bordo solita accoglienza con check della destinazione, file 2-3 chiuse per bilanciamento, con sedili letteralmente smontati per evitare qualsiasi fraintendimento...
Dopo un po' si parte, nonostante la visuale in pista sia questa:
Appena usciti dallo strato di nuvole però si creano questi bei panorami:
Presto diventa buio e comunque è molto nuvoloso. Solo sull'Adriatico, durante la discesa, intravedo qualcosa di familiare, il golfo di Manfredonia.
La costa nei pressi di Barletta, Trani:
Illuminazione di cabina diminuita, ci siamo quasi:
La costa nei pressi di BRI:
E finalmente a terra, i VVFF di BRI (terribilmente mossa...):
Da quanti giorni non vedevo un AZ!
Scendiamo dall'aereo, impattiamo subito con la gradevole temperatura pugliese, e questa è la solita calca anche all'ingresso dell'aerostazione:
E questo è BRI landside:
Andiamo subito al banco Hertz, ma c'è coda anche qui.
Il mio nome è già segnato sullo schermo, quindi devo solo ritirare le chiavi e andare al numero di parcheggio indicato.
Nonostante la tessera Gold l'addetta non mi fila per niente, finchè non ricordo a lei e agli altri in fila che deve servire prima me, così come indicato dal cartello che è esposto sul desk. Le chiedo le chiavi della mia vettura, ma lei dice che il contratto non è pronto. Chiedo spiegazioni in merito facendole notare che la macchina già mi è stata assegnata se già si sa anche a che numero è parcheggiata. Lei mi dice che non ne sa niente, ed è inutile che guardo dietro perchè il monitor è bloccato (?). Comunque mi prepara il contratto e mi da una chiave in queste condizioni:
(foto scattata il giorno dopo):
Già la chiave non mi lasciava presagire buone cose. Infatti la Peugeot 207 assegnatami non solo è vecchia, non solo è incidentata, ma ha porte cigolanti e altri sinistri rumori meccanici all'accensione, per non parlare del fatto che la chiave potrebbe spezzarsi nella serratura e non c'è liquido lavavetri (e a questo punto poteva anche non esserci acqua nel radiatore e olio nel motore)... Sono stanco, non ho voglia di tornare nel terminal a litigare e così parto con questo bolide:
(foto scattata il giorno dopo):
Fortunatamente la macchina cammina fino a casa, dove a mezzanotte, dopo aver riabbracciato fidanzata e familiari, mi rifugio nel mio letto, dopo essere stato sveglio 21 ore, aver preso 1 bus, 2 aerei, 2 auto a noleggio essendo stato in 4 differenti nazioni in un giorno.
Penserete che è finita qui?
Certo che no. Il giorno dopo alla riconsegna del "bolide" ho ancora problemi: nonostante ho fatto il pieno, facendo addirittura fuoriuscire il carburante, l'indicatore del livello non sale assolutamente. Fortunatamente alla Hertz della mia città conoscono il problema di questi rottami vecchi e segnano il rientro col pieno. La Hertz è stata informata con reclamo formale via fax, ed in risposta ho ricevuto le scuse, e la promessa di un voucher di $100 che avrei dovuto ricevere per posta, ma che casualmente non mi è mai arrivato.
Concludendo stavolta sul serio ecco le impressioni:
Ryanair: sicuramente se ci si sa fare le tariffe sono le più convenienti d'Europa. Il settore aereo del viaggio è costato solo 58€ circa a persona, prenotando appena 10 giorni prima. A bordo l'atmosfera dipende molto dall'equipaggio e dalla loro voglia di vendere.
Torp: Aeroporto carino e funzionale, ma troppo lontano dalla città.
Oslo: È sicuramente da vedere, però credo che avendo più tempo conviene visitare anche Bergen e altre città della Norvegia.
Rygge:Niente da dire, nonostante la distanza è ben collegato ed in un'oretta si ci arriva.
Stansted:A parte il discorso "inglese" di segnalare i gate all'ultimo minuto e i controlli eccessivamente serrati è un aeroporto che funziona bene. I collegamenti via bus sono economici e, a meno di dover partire in piena ora di punta, più convenienti del treno.
Londra: Nonostante sia tutto così British è una città cosmopolita, gli italiani sono ovunque, e i luoghi d'attrazione non finiscono mai. Boicottare Buckingham Palace!
Hahn: Questo è l'aeroporto Ryanair dell'immaginario comune: piccolo, sperso nella campagna, spoglio all'interno, architettura "capannone style" e grande distanza dalla città per cui è venduto.
Lussemburgo: A parte la lingua francese che personalmente non sopporto, è una cittadina carina da visitare. Gradevole il suo centro storico.
Bari: l'aeroporto mi è sembrato particolarmente funzionale
Hertz Italiana: :gun:
Hertz Deutschland:
ky:
ky:
ky:
Destinazione: ignota
Siamo intorno al 20 agosto quando ci mettiamo alla ricerca delle combinazioni migliori per un volo ad inizio settembre (ovvero dopo 15 giorni).
Ryanair ancora latita in Campania, per cui sceglieremo CIA come aeroporto di partenza.
Ciò che rimane ancora disponibile a 5 euro è solo Oslo Torp.
E allora il viaggio prende quella direzione.
Problema per il ritorno, le tariffe a 5 euro sono molto rare verso l'Italia.
Soluzione: triangolazione. Vorrà dire che il viaggio non sarà solo in Norvegia.
Concludiamo l'itinerario andando verso London Stansted, da lì a Francoforte Hahn per tornare a casa via Bari, che ho preferito a Roma perchè più vicino di qualche decina di km a casa mia.
Peccato che per una indecisione di una sera perdiamo le tariffe a 5 euro sul primo e sull'ultimo volo.
Il costo però rimane comunque contenuto, per cui decidiamo di accettare di spendere qualche decina di euro in più a testa.
In questi giorni mi procuro anche una nuova fotocamera, dato che la mia fida compagna di viaggi Kodak Z812IS è purtroppo dipartita a causa di una "onda anomala" di 3-4 metri del mar Tirreno in Calabria, che ha travolto me, con una "doccia rinfrescante", e la povera Kodak con acqua e sale marino che hanno ammazzato i delicati circuiti interni.
La sostituta è la nuovissima Kodak Z981, che è la diretta discendente della 812, con caratteristiche migliorate: 14MPX, zoom ottico da 26x ed altre interessanti amenità. Dalle foto ne sono soddisfatto, ha una resa di colori migliore secondo me.
È giovedì 2 settembre quando iniziano i preparativi per i bagagli. L'indomani il volo partirà alle 6.55 da Ciampino. La soluzione è una ed una sola: autonoleggio. Vado alla Hertz della mia città, con la mia tessera Gold del #1 Club, dove mi consegnano un vero e proprio bolide. Sono ironico, purtroppo. Ottengo una Grande Punto alimentata a Metano, con "appena" 61000 km sul groppone, pneumatici diversi tra di loro, graffi in quantità, e calotta dello specchietto mancante...
Alle mie rimostranze l'addetto Hertz mi guarda stranito e mi dice "ma come, non sei contento: con questa ci metti 10 euro di metano e ti basta e avanza fino a Roma". Rispondo che anche con la mia Multijet ci metto 10 euro di gasolio fino a Roma, ed in più non è un rottame!
Comunque alternativa non c'è per cui mi prendo il rottame, per l'immensa gioia della Hertz della mia città, dove candidamente ammettono "poi a noi fa piacere che la riconsegni a Roma. Almeno lì la ritireranno, perchè qui ce l'avrebbero lasciata per altri mesi". In pratica sto portando un cadavere al cimitero...
Dormo qualche ora, e la sveglia alle 2.50 suona all'impazzata. Tocca alzarsi, vestirsi, sistemare le ultime cose, prendere il rottame e partire.
Sono le 3.33 del 3 settembre, e si parte!

Il viaggio procede liscio come l'olio a 110 km/h perchè la macchina stenta ad andare più veloce, per non parlare del rumore che aumenta esponenzialmente. Il traffico è inesistente, e l'A1 scorre sotto le nostre ruote. Non siamo nemmeno a Ferentino quando il metano termina, dopo aver percorso ben 160 km col pieno! Ma non ci dovevo arrivare fino a Roma e doveva anche restare??
Menomale che c'è sempre il serbatoio di benzina va...
Proseguo fino a Frascati, dove mi tocca fare il pieno di benzina: da Ferentino a Frascati la macchina ha consumato "solo" 9 euro di benzina! Ma ste macchine a doppia alimentazione non dovevano essere ecologiche?
Dopo 10 minuti siamo a Ciampino. Lasciamo la macchina nel parcheggio autonoleggi, imbuchiamo le chiavi nella cassetta fuori orario e via...
Ecco il bolide al suo ultimo noleggio:

A piedi raggiungiamo il terminal, fortunatamente il percorso è munito di marciappiedi, perchè le macchine sfrecciano lungo quella strada:

Eccoci alle partenze:

Volando con Ryanair, ovviamente, abbiamo solo il bagaglio a mano: stipato al massimo siamo riusciti a far entrare in un trolley tutto ciò che serve per 5 giorni "a nord", restando nei limiti previsti.
Prima di accedere alla coda dei controlli di sicurezza ci pesano il bagaglio, e ci danno il via libera. Fila inesistente, siamo subito airside, dove invece i viaggiatori del mattino hanno già formato la consueta fila italica.

Questi i voli in partenza (e tanti di quelli che ho trovato poi a bordo si guardavano intorno perchè non trovavano scritto "Oslo"


Alle 6.30 inizia l'imbarco, col solito disordine, con le solite calpestate di piedi, slalom gigante, ed altre specialità sportive.
Dall'interpista vedo l'alba sui castelli romani:

Diamo la precedenza a questo aereo in pushback:

E finalmente arriviamo al nostro aereo di oggi: EI-EMP, uno degli ultimi 737 consegnato il 30 giugno scorso. In effetti gli interni sono a dir poco perfetti e nuovi. Salgo, ovviamente, dalla vuota scaletta posteriore, mentre tutti si accalcano davanti.

Una volta a bordo check della carta d'imbarco e... all'arrembaggio!
Guadagno la fila 17, scaramanticamente posta esattamente sul finestrino alare d'emergenza, e ci accomodiamo ai posti E-F sul lato destro.
Accanto a noi, tanto per cambiare, un'altra arpa irlandese:

A bordo le differenze con tutte le altre compagnie sono evidenti: mancano le tasche nei sedili, manca il recline, c'è pubblicità ovunque e anche le illustrazioni d'emergenza sono stampate direttamente sul sedile, piuttosto che su un cartoncino che può "perdersi"...

Però la cosa stranissima è questa:

Essendo una fila d'emergenza lo spazio per le gambe è da business class. Infatti i posti 16/17 ABCDEF li ho ribattezzati: la business class di Ryanair

Lo sponsor principale delle cappelliere di questo aereo è Alcatel:

Da quando mi sono seduto sono passati 20 minuti, sono le 7 passate e il comandante ci informa che a causa di intenso traffico aereo nell'ATC di Roma abbiamo un nuovo slot tra 10 minuti circa.
Nel frattempo gli A/V ci distribuiscono la rivista di bordo e il menù di bordo


Alle 7.12 sblocchiamo e ci avviamo alla pista 15. Nel frattempo gli A/V eseguono la dimostrazione di sicurezza, con audio in inglese, e successivamente anche in italiano senza "balletto". Durante la demo faccio caso che questo aereo ha i salvagenti in un cassetto nella parte alta, vicino alle luci di lettura, invece che nel solito posto sotto al sedile. A noi seduti nella "business class" di Ryanair tocca conoscere come aprire il finestrino alare in caso d'emergenza ed aiutare quindi l'equipaggio.
Alle 7.15 siamo in testata 15 e attendiamo il decollo dell'altro 738 che ci precede.

5 minuti dopo stiamo volando sulla campagna romana:

Un paio di virate e vedo Roma, così decido di mettere alla prova il cannone da 26x. Becco l'Olimpico:

Dopo qualche minuto vediamo il lago di

Nel frattempo già sono iniziati gli annunci a bordo, poi arrivano gli A/V a prendere l'ordinazione esclusivamente per i piatti caldi. Per tutto il resto passerà il carrello successivamente.
Essendo partiti in piena notte da casa la fame si fa sentire, per cui cedo e compro un cornetto ed un succo di frutta.

Il comandante nel frattempo ci informa sulla rotta: Milano-Zurigo-Amburgo-Torp; ci dice anche allegramente che a Torp sono riportati ben 4 gradi centigradi.
Purtroppo per tutto il volo fuori è così:

Dopo 2.45h dal decollo inizia la discesa, e finalmente intravediamo qualcosa tra le nuvole: l'isola danese di Læsø.

Passa ancora un quarto d'ora e finalmente avvistiamo terra. Probabilmente si tratta di territorio svedese, perchè la Norvegia comincia un po' più avanti su questo lato del Fiordo di Oslo.

Qui invece iniziano le migliaia di isolette e penisolette della zona di Sandefjord:

molte delle quali anche abitate, con queste graziose case colorate tipiche dei Paesi Scandinavi.

Nel frattempo che scendiamo di quota succede una cosa strana: dal portello d'emergenza che mi è accanto cadono delle gocce d'acqua, probabilmente condensa. Mi chiedo ancora oggi se è normale...
Altri 2 minuti scarsi e siamo a terra.

Appena abbiamo toccato ed ho visto queste strisce gialle che delimitavano la pista ho pensato per un attimo di essere atterrati su una taxiway. Poi però vedendo bene la segnaletica mi sono rassicurato che eravamo sulla pista principale. Non sapevo che le piste potessero avere colorazioni diverse dal bianco per la segnaletica orizzontale. In quali altri Paesi è così?
Squillo di tromba e facciamo dietro-front e vedo questo piccolo elicottero, che insieme ad altri simili, atterra nel piazzale.

Parcheggiamo e questa è la vista sul terminal:

Scesi dall'aereo raggiungiamo il terminal a piedi (pochi passi), ed all'interno siamo ci troviamo nel duty free direttamente. Noto che i norvegesi comprano tutto ciò che la franchigia doganale prevede. Ho visto una coppia sessantenne, marito e moglie che hanno speso il primo 1500 corone, e la seconda 1100 corone. In pratica insieme hanno speso circa 300€ tra alcool e sigarette! Poi più avanti capirò il perchè!
La sala ritiro bagagli è piccola, c'è un solo nastro di consegna e le toilettes. Stranamente anche qui il monitor segna le partenze, non gli arrivi :astonished:

Notare come i voli del mattino siano verso destinazioni "calde": Roma, Trapani, Alicante..
Usciti nella zona landside prelevo 1000 NOK e chiedo alle informazioni dove trovo l'autobus per la città. Me lo indicano e mi dicono che posso fare il biglietto anche lì da loro, oltre che sull'autobus.
Tutto questo in italiano!

Che soddisfazione trovare persone straniere che parlano la nostra lingua, peraltro molto molto bene!
Un colpo quando mi invitano a pagare 380 NOK per due biglietti sola andata...
Pazienza, sapevo che l'aeroporto è parecchio lontano da Oslo...
Il clima fuori è freddo secco, però ci infiliamo subito nell'autobus.
Questo è l'ingresso del piccolo aeroporto di Torp:

Dopo venti minuti circa il pullman parte all'ora stabilità con puntualità svizzera. Passando vicino al confine dell'aeroporto fotografo la fauna locale:

Dopo 4 km nel nulla più totale (alberi altissimi e stradine che si inerpicano in queste specie di foreste), l'autista ci da il benvenuto e ci informa sulle fermate e la durata del viaggio, in norvegese e inglese.
Quando vedo questo segnale penso che il peggio è passato:

Purtroppo però si tratta di una amena strada ad una corsia per senso di marcia, con divieto di sorpasso e limite di velocità ad 80 km/h.
Ed il segnale che viene dopo è comunque poco rassicurante: Oslo 114 km.

La maggior parte del percorso, che fortunatamente dopo 30 km diventa come una nostra autostrada, ma con ridicolo limite a 100 km/h, è incorniciato da questi alti alberi di cui ignoro profondamente il nome:

Dopo Drammen, dove l'autobus effettua una (inutile) fermata, il paesaggio cambia, e spesso ai lati della strada si vede il mare, con centinaia, migliaia di barche a vela. Davvero l'effetto è impressionante per quante ne sono:

Dopo 1h20m vediamo finalmente qualcosa di rassicurante:

Passiamo nella città, vedendo il terminal dei traghetti/crociere, e questo bellissimo esempio di costruzione moderna: l'Opera House di Oslo.


Quando passiamo qui, sopra la stazione centrale, siamo praticamente arrivati, dato che il terminal dei bus è adiacente e collegato alla stazione:

---2^ parte---
C'eravamo lasciati al Bussterminal di Oslo, dove il comodo e costoso TorpEkspressen ci ha mollati. Sono le 12,30 per cui decidiamo di mangiare prima qualcosa e poi andare in albergo. Così nel terminal bus seguiamo le indicazioni per il "Sentrum", ma non facciamo altro che uscire da un edificio, percorrere una passerella sopraelevata all'aperto e rientrare in un altro. Sarà per il freddo, ma pare che qui non ti vogliano fare uscire in strada!


Ci fermiamo a mangiare nell'OsloCity, uno dei due centri commerciali.
Dopo facciamo una sosta al supermercato per comprare qualcosa da bere, e ci imbattiamo, oltre che negli economici prezzi norvegesi, anche in alcuni marchi per noi ridicoli, tipo questo:

Visto il colore giallino del contenuto, ci credo che "Urge"

Notare che 1,5 L di qualsiasi bibita costi 21 corone (€2,65 circa), acqua compresa.
In più si paga una somma per la bottiglia, perchè vige il sistema del vuoto a rendere, così da invogliare il riciclo (come in Germania).
Nel supermercato comprendo anche perchè i duty free aeroportuali fanno fortuna: una lattina da 33cl di qualsiasi birra (max. 4,5% vol.) non costa meno di 5-6 euro. Vini e superalcolici invece vengono venduti direttamente dallo Stato nei monopoli, come qui da noi per le sigarette.
Andiamo verso il nostro hotel: abbiamo prenotato al Radisson Blu Nydalen.
Non è centralissimo, ma ha la metro proprio accanto l'entrata.
A proposito di metro, facciamo un biglietto di 24 ore per 70 corone.
E dopo pochi minuti siamo di fronte all'hotel:

In un minuto otteniamo la nostra camera, con vista sulla piazza sottostante:

Ci diamo una sistemata e torniamo subito in centro.
Questo è il complesso di costruzioni nella zona stazione: il grattacielo a sinistra è l'hotel Radisson Blu, della stessa catena di quello in cui alloggio. È anche la struttura più alta di Oslo. L'altro grattacielo è delle Poste norvegesi. In basso uno dei centri commerciali. I più attenti avranno notato ben 3 paia di scarpe legate ad un cavo in alto nella foto. Non mi chiedete cosa ci fanno lì perchè me lo sto ancora chiedendo! :super:

Alcune foto del centro città:


Gli "scherzi linguistici": i pedoni in Norvegia non sono altro che delle Cag**e


Ed il semaforo rosso a loro dedicato è addirittura doppio! Chissà perché...



Questo è il palazzo reale, sicuramente uno dei più modesti che ho visto in Europa:

e questa è la relativa guardia reale:

Vista dal Palazzo:

Il calore del sole inizia a calare, così pensiamo di andare da qualche parte al chiuso. Il problema è che le attrattive di questa città alle 17 sono in pratica già tutte chiuse. Torniamo così all'OsloCity:

Dopo un giro nei negozi decidiamo di andare a mangiare, nonostante non siano ancora le 18. Comunque non siamo gli unici, gli orari tipici della cena in Norvegia sono proprio questi. Sempre all'interno del Centro Commerciale troviamo un ristorante "italiano" di nome Aldente. Pur tentando di distogliere in ogni modo l'interesse di mia sorella per il cibo italiano all'estero, alla fine la spunta lei. E come se non bastasse sceglie sul menù una specialissima Pizza Margherita!
PAZZA!!!


Il sapore era tutto sommato equivalente alle pizze surgelate che troviamo nei nostri supermercati...
Io più prudentemente evito la pizza, che già in Italia non mangio fuori dai confini della Campania, e scelgo una Lasagna alla bolognese.

A guardarla in effetti non dà una buona impressione, però mangiandola mi ricredo. È addirittura buona!

Lasciamo il locale col portafogli più leggero e riprendiamo la metropolitana, il tutto senza mai uscire all'esterno.
Questa è la efficientissima e nuovissima (almeno sembra nuova) metropolitana di Oslo. A dire il vero ci mettiamo un po' per capire come funzionano le varie linee, che al centro sembrano un groviglio, perchè in realtà sfruttano tutte gli stessi due binari...

Nella hall dell'hotel questo bel camino (finto, era a gas), ci accoglie e ci riscalda:

Sono le 20 circa quando ci mettiamo a letto, dopo essere stati in giro per 18 ore...
L'indomani sveglia alle 9, ci prepariamo e siamo giù per la colazione, compresa nel prezzo della camera.
Manco a dirlo, c'è ogni ben di Dio, anche il caviale... Ma avere un espresso è impossibile.


Ovviamente non mancano salumi, formaggi e il tipico e squisito salmone affumicato.
Mentre mia sorella finisce di mangiare faccio un giro nella zona del bar:

Per curiosità prendo un paio di quotidiani che sono lì... In norvegese l'unica cosa fruibile sono le immagini del meteo e il prezzo: 25 NOK! Si un giornale costa 3 euro in pratica...
Usciamo, oggi c'è il sole e fa leggermente più caldo.
Ci avviamo verso il Museo di Munch, ma dato che è ancora chiuso passiamo prima in questo giardino botanico che è di fronte:


Nel giardino vero e proprio ci sono centinaia di piante e fiori d'ogni tipo, molti mai visti. E sinceramente mi chiedo con questo freddo come facciano ad avere anche generi di piante che sono native di zone ben più a sud...





Torniamo fuori, e noto questo circo che è montato lì vicino... Certo che non mi sembra proprio un cognome norvegese quello!


E nel parcheggio noto un'altra cosa interessante: una macchina elettrica che si ricarica, nel suo parcheggio riservato, con un cavo collegato ad una presa di corrente. E per di più la corrente sembra gratis, perchè il pannello elettrico della colonnina non ha alcun blocco.

Visitiamo il Museo di Munch. In verità questo genere d'arte non mi piace, ma mia sorella lo adora, e se non si è capito ancora, comanda lei

Dopo aver visto decine di quadri, di cui l'unico che conoscevo era una delle versioni de "L'urlo", il museo termina con delle foto (anche autoscatti) dell'artista. La maggior parte di queste lo ritraggono in "interessantissime" foto su spiagge di nudisti... :morto:
Torniamo nel centro cittadino, diretti alla Galleria d'Arte Nazionale che è contenuta in questo anonimo palazzo:

Anche qui c'è qualcosa di Munch, anche la versione più conosciuta de "L'urlo", insieme ad altri artisti ed altri generi, in maggioranza, ovviamente, non norvegesi. C'è anche qualcosa di artisti italiani. E di italiani non ci sono solo i quadri, ma anche dei visitatori, per lo più lumbard o romani. Ed infatti, nella sala principale ovvero quella dell'Urlo, oltre al folkloristico rumore si sentono voci del tipo "Aoooò vieni a vedè de qua, ce sta quer quadro, come se chiama, l'urlo de Munk!". Secondi per numero i turisti spagnoli che pure affollano rumorosamente (ma meno degli italiani) le sale.
Purtroppo, nonostante il museo sia fortunatamente gratuito, è vietatissimo fare foto all'interno.
Visitiamo anche il Museo di Storia, che nonostante sia piccolo, ho trovato molto grazioso per le rappresentazioni ricostruite delle varie epoche. Il focolare con i pellami e le armi per la preistoria, ad esempio.
Nella sala dedicata ai Vichinghi c'è l'unica scritta in inglese di tutto il museo: Vikings were violent! Come a dire: adesso invece non lo siamo più!

Tornati sulla strada principale vediamo un corteo. Ignoro profondamente le ragioni per le quali più che Oslo sembra di essere a Pechino:

Raggiungiamo la zona portuale, dove sorge il Rådhus, in pratica il comune.
Qui viene consegnato ogni anno il Premio Nobel per la Pace.
Infatti sempre in questa zona sorge il Nobel Peace Price Center.
In questo palazzo c'è anche un orologio con 49 campane che suonano una melodia ogni ora.

Mentre camminiamo vedo questo innovativo papà norvegese: il passeggino ha le ruote, e allora perchè chi spinge non dovrebbe?


Uno scorcio con questo orologio sulla riva:

Prendiamo un autobus che ci porta fuori città, nella zona dei musei, tra cui il Museo delle Navi Vichinghe che visiteremo.
Chi si vuole cimentare col norvegese può esercitarsi a leggere queste parole:

Alcune foto delle navi:







Il museo è molto piccolo, ma è comunque incredibile pensare che questi manufatti di legno si siano conservati così bene dopo circa 1200 anni...
Tornando verso il centro, qualche altra foto:

Cattedrale di Oslo, esternamente sembra molto povera...

Ma dentro è molto bella:

Metto un LINK con una panoramica del soffitto.
L'altare:

Sono le 16 e la custode invita uno ad uno ad abbandonare la chiesa perchè è orario di chiusura.
Nelle vie commerciali troviamo anche questo simpatico e caratteristico personaggio:

Sempre nei paraggi vedo una scritta che mi suona chiara come non mai... Chi aveva detto che il norvegese era difficile??

Dopo una passeggiata per acquisto souvenir, sono le 18 e siamo di nuovo nella zona della stazione. Finalmente vedo anche un monopolio degli alcoolici.
Ma anche volendo non ci posso entrare: 23 anni minimo! Incredibile


Alle 18 torniamo al solito Aldente, dove stasera però mangio un misto di carne, davvero superlativo:

Dopo "cena" torniamo in albergo, ci facciamo mezz'ora di palestra e poi a nanna. Ci aspetta un'altra levataccia.
È il 5 settembre e alle 3 suona la sveglia imperterrita. Ci alziamo, richiudiamo le valigie e scendiamo giù nella hall, dove faccio chiamare un taxi per raggiungere il Bus Terminal (di notte la metro è purtroppo chiusa). Nemmeno il tempo di stampare il conto e il taxi è già fuori. Un autista di Mercedes Classe E ci apre le portiere e ci fa accomodare. Durante il tragitto mi chiede se devo andare in aeroporto, e se per caso ho già fatto i biglietti dell'autobus. Rispondo di sì alla prima domanda e di no alla seconda. Successivamente mi dice che dato che sta finendo il turno, e per tornare a casa deve passare da quelle parti, potrebbe accompagnarci in aeroporto al prezzo dell'autobus!
Lo ringrazio, ma gli dico che purtroppo devo andare a Rygge, non al vicino (ma non troppo) Gardermoen. Si fa una risata, e mi dice che effettivamente sarebbe un po' troppo costoso andarci in taxi.
Arrivati a destinazione il conto è di 244 NOK. Pago senza alcun problema con carta di credito, e ottengo oltre alla ricevuta della carta uno scontrino dal tassametro che riporta voce per voce come si è ottenuta la tariffa, considerando tempo totale, distanza, velocità.
Quando sarà possibile tutto ciò in Italia?
Chissà!
Il Terminal Bus a quest'ora è aperto solo limitatamente ad una sala, tutto il resto è chiuso perchè i bus a quest'ora sono davvero pochi. Comunque la sala è ben guarnita di persone, in particolare perchè è sabato notte (o domenica mattina), e nonostante il freddo le ragazze in abiti succinti che devono tornare a casa ci sono anche qui, e sono anche piuttosto barcollanti, nonostante il costo proibitivo e le limitazioni di età degli alcolici.
Prendiamo il Rygge Ekspressen che in un'oretta abbondante d'autostrada ci porta all'aeroporto Moss Rygge. Non c'è traffico a quest'ora di notte e l'autostrada è totalmente illuminata. Nel frattempo in Norvegia inizia ad albeggiare (alle 4.30). Colori bellissimi, ma che non riesco ad immortalare...
Eccoci (foto schifosa):

L'interno è piuttosto piccolo, banchi check-in, bar, banco informazioni/rimborso tax-free. Tutto sommato però è un bell'aeroporto:

Essendo davvero presto (sono le 5.15 e l'aereo è alle 7), sfido il freddo e faccio due foto all'esterno, dove avevo avvistato una rete dalla quale si vedevano gli aerei.

Ho fatto anche una foto alla bellissima Luna, peccato che non avendo appoggi è molto mossa. La metto perchè riguardandola ho notato che si vede anche la "parte buia", mentre ad occhio nudo era assolutamente invisibile.

Il logo dell'aeroporto:

Tornati dentro, questi sono i voli in partenza.

Passiamo i controlli di sicurezza, usufruiamo del bagno per volare più leggeri.
La zona airside è molto bella:

Anche qui il tax free è grande e ben frequentato:

Ci mettiamo in fila al controllo passaporti.
Questa è una delle cose più strane che capitano in Europa. Nonostante sono fuori dall'Unione Europea sono arrivato fin qui senza dogane perchè la Norvegia aderisce a Schengen. Ora che voglio tornare in Unione Europea devo passare le frontiere perchè sua Maestà la Regina non vuole aderire a Schengen... Spero che li obbligheranno prima o poi!
Il "solerte" doganiere norvegese si mette al telefono nel frattempo che arriva il nostro turno. Con tutta calma termina la conversazione, da una guardata al passaporto, controlla con solerzia la CI di mia sorella, rigirandosela diecimila volte, e poi ci fa passare.
Nella zona extra-Schengen non c'è niente, a parte i bagni. In fila ci siamo noi per il volo per Londra e altri diretti a Zara, in Croazia.

La fila per Zara (non tutta):

Dando una guardata mentre imbarcavano ho notato che il 95% dei passeggeri di quel volo erano norvegesi e svedesi che andavano in vacanza, e solo un 5% di cittadini croati che tornavano a casa...
Sul mio volo invece tanti inglesi.
L'imbarco qui è a piedi.
Saliamo rapidamente a bordo del 737-800 e sulla porta il capocabina controlla la carta d'imbarco salutandoci con un "Buongiorno!". Massimiliano lavora qui per Ryanair e poter parlare con un italiano, anche se dopo solo 2 giorni, è comunque piacevole. Ci accomodiamo anche questa volta nella business class di Ryanair. Purtroppo dopo un po' una A/V chiede a mia sorella quanti anni ha. Ed il fatto di averne 2 meno di 18 non la rende adatta al posto su fila d'emergenza. Ovviamente racconto che due giorni prima c'abbiamo volato, ma non ci sono ragioni, e ci dobbiamo spostare.
Quando Massimiliano ci vede seduti altrove ci chiede cosa è successo. Gli spiego la situazione e racconto anche a lui che due giorni prima nel volo da Ciampino abbiamo volato lì tranquillamente. Mi guarda con aria sconsolata e dice "che ce voi fa, in Italia nun ce so regole".
Dal nuovo posto, sempre finestrino, non vedo altro che questo

L'aereo è pieno di brina, accumulata durante la notte.
Finalmente durante il decollo il vetro inizia a pulirsi

Farvel Norge!

Alcune foto in volo:




Su questo volo l'equipaggio di Massimiliano è decisamente meno invasivo rispetto al precedente. Fanno tutte gli annunci di vendite nella prima parte del volo, lasciandoci anche riposare un po', a differenza del primo volo dove sono stati capaci di essere così lenti da vendere roba per tutte le 3 ore di volo.
Avendo una rimanenza di quasi 100 NOK, per di più in monete, decido di comprare qualcosa da bere, spinto più che dalla sete, dal fatto che quelle monete a terra sarebbero diventati solo dei pezzi di ferro inutili, o al massimo un interessante souvenir (in particolare la moneta da 1 corona, che è il famoso "soldo bucato" nel senso letterale col suo bel buco al centro



Dopo una mezza pennica avvisto terra di sua Maestà:


A terra:

Terminal monocolore FR:

Dimenticavo: oggi siamo stati a bordo di EI-DWP, un esemplare del Novembre 2007. Oltre all'ora di vantaggio data dal fuso orario, siamo atterrati con mezz'ora d'anticipo e squilli di tromba a tutt'andare!

A STN lo sbarco è a piedi, ma l'aereo parcheggia di fronte all'ingresso.

In verità a mio avviso il problema è dopo: all'interno del terminal si cammina un po' troppo per raggiungere l'Immigration.
Non esiste fila al controllo passaporti, dove l'agente ci da il benvenuto in Inghilterra chiedendoci da che Paese proveniamo. Anche qui in Gran Bretagna sembrano molto molto interessati alle Carte d'Identità italiane che guardano con molta attenzione, al contrario del mio Passaporto che mi viene reso immediatamente.
All right, have a nice stay.
Andiamo oltre, bagagli non ne abbiamo ma faccio comunque una foto:

Usciamo nel landside, prelevo le odiose sterline di sua maestà e vado al banco Terravision per chiedere dove dovevo prendere il pullman già prenotato da casa.

L'addetta, tanto per gradire, è italiana. Mi indica la strada e via in questo enorme ascensore grande come una stanza:

Raggiungiamo le fermate bus, dove perdiamo per 10 secondi il Terravision delle 8, che c'avrebbe fatto raggiungere Londra con 30 minuti di anticipo rispetto a quello che avevamo prenotato.

Chiedo ai due addetti a terra tra quanto ci sarebbe stato il successivo e mi rispondono che tra mezz'ora ne parte un altro. Poi sento che parlano italiano tra di loro: altri italiani...

Durante l'attesa i piccoli EasyBus partono con una frequenza impressionante.
Bellissima il claim pubblicitario:

Ecco che arriva il pullman, ci accomodiamo, scattiamo la foto di rito alla guida a destra e aspettiamo la partenza:

Alle 8.30 precise si parte.
La M11 scorre sotto le ruote del pullman e qui mancano "31" a London... Peccato che sono miles!


---fine seconda parte, to be continued---
3^ parte
C'eravamo lasciati sulla M11 a 31 miglia da Londra. Il viaggio procede, anche velocemente, forse troppo, ma la concorrenza è spietata e mi sa che qui gli autisti non possono farsi tanti scrupoli e guidano un pullman come si fa con una moto, pur di guadagnare qualche minuto.
Passiamo nella zona orientale della città dove stanno costruendo le strutture che ospiteranno le prossime olimpiadi di Londra 2012.

Per il soggiorno qui a Londra abbiamo scelto l'Ibis London City, in particolare per la vicinanza a Liverpool Street dove arriva e parte la Terravision da/per Stansted. La zona non è tra le più turistiche, ma l'hotel si rivela un buon tre stelle...

Di Londra metto solo poche foto, per approfondire c'è il TR di Aprile che è già molto ben fornito : http://www.aviazionecivile.com/vb/showthread.php?t=109034

Visitiamo Buckingham Palace, dato che la Regina è ancora in Scozia, ma sinceramente m'aspettavo molto di più: si parte con un messaggio di benvenuto registrato personalmente dal Principe Carlo, che durante la spiegazione sostiene che quello è praticamente l'unico palazzo reale ancora attivo in Europa.
Se le mie nozioni di geografia non mi ingannano in Europa ci sono ancora diverse monarchie: Spagna, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Danimarca, Norvegia, Svezia...
Inoltre il palazzo contiene circa 770 stanze, ma dopo il biglietto salato che fanno pagare se ne vedono scarse una ventina, e sono tutte di rappresentanza, quindi niente studio della regina, cucine e cose del genere.
Metteteci il divieto di fare foto, non ne esco per niente soddisfatto.
Durante la giornata in città c'è una manifestazione ciclistica sponsorizzata da Sky, ma non capisco bene di cosa si tratta.








È il 7 settembre, e anche oggi la sveglia suona alle 3. Oggi si torna a casa, ma prima facciamo un "daytrip" a Lussemburgo.
Londra che "dorme":

Andiamo alla fermata e partiamo in leggero ritardo a bordo del solito Terravision.
Dopo il solito viaggio "allegro" sulla M11 arriviamo a Stansted, che di notte appare in tutto il suo splendore:


Provo a fotografare i voli in partenza, ma proprio non ci stanno tutti in una foto:

Complice il sonno quando leggo quel Naples vorrei imbarcarmi anche in stiva per riavere il mio letto!

Ovviamente è prestissimo, e ne approfittiamo per "colazionare" in un "italianissimo" bar:


Fortuna che il barista è realmente italiano, e ne approfitto per chiedergli un vero espresso, e complice il caffè Lavazza, riesce molto bene.
Decidiamo di passare i controlli, ma prima vogliamo assicurarci che i bagagli siano sotto i 10 kg. Vedo delle belle e luminose postazioni di pesa, con tutte le varie regole dei vettori caricate in memoria, ma quando capisco che devo pagare per conoscere il peso della valigia torno indietro. Ma insomma, possibile che debbano guadagnarci anche su questo...
Vado quindi ai check-in di Ryanair, dove la situazione è questa:

Fortuna che c'è un banco check-in chiuso, ma la bilancia è in funzione. Tutto ok, andiamo oltre.

Soliti controlli esageratamente inglesi, con spogliarelli e balletti vari, oltre alle solite signore costrette ad incremarsi e truccarsi per la seconda volta dopo il trucco mattutino.
Superati i controlli, dopo un giro nei negozi, ancora non si sa il gate, per la assurda abitudine inglese di metterlo all'ultimo minuto, per di più in aeroporti dove da una parte all'altra ci vuole anche mezz'ora...
Appena caricano i gate di quella fascia oraria si alza una mandria imbufalita che travolge tutto e tutti, e ci avviamo alla zona d'imbarco. Dalle vetrate vedo anche lui:

Mentre dall'altra parte ci sono tutti loro:

Prima di accedere alla zona gate c'è un altro controllo del bagaglio da parte degli addetti di FR. Quel genio di mia sorella prima non aveva posato la sua borsa da donna nella valigia, e così siamo costretti a "rimodulare i bagagli". Incredibilmente passa con un peso di 10,0 kg spaccati.

Al gate ci mettiamo in fila, e dopo un po' arriva un addetto che apre l'imbarco. In fila gran numero di cittadini inglesi, tedeschi, francesi. Mi ha colpito in particolare una donna con un bambino che avevano passaporto della Lettonia: chissà che routing stavano facendo.
Mentre attendiamo una ragazza del Bangladesh, visibilmente disorientata, si avvicina, mi mostra la sua carta di imbarco e cerca di chiedermi se quello è il volo per Francoforte Hahn. Le dico di sì, facendole vedere anche la mia con la stessa destinazione.
Dopo un po' torna, e mi richiede la stessa cosa, facendo lo stesso con un altro signore in coda. A quel punto le faccio segno di guardare il tabellone, che riporta inequivocabilmente la destinazione del volo:

Dopo qualche minuto di attesa nelle scale usciamo all'aperto. Oggi si vola con EI-DPZ, esemplare del settembre 2007.

A bordo prendiamo posto, ma la vista al momento è questa:

Nonostante la rugiada sui vetri riesco ad immortalare questo mezzo che tira fuori 4 ruote dalla pancia del nostro vicino: ricambi??

Finalmente vedo qualcuno che non parla inglese:

Rullaggio fino alla pista 22, dove diamo precedenza a questo volo U2

Durante la corsa del decollo vedo l'hangar di FR:

Dopo aver superato questa "massa d'ovatta"...

... vedo questo ramo del Tamigi che si immette nel Mare del Nord:

Anche se il Tamigi vero e proprio è questo, con il suo enorme estuario di 16 km:

Qui invece stiamo abbandonando l'isola inglese, attraversando il Canale della Manica:

Nel frattempo compro il solito succo di frutta:

E qui finalmente rientriamo nel continente europeo, credo sul territorio del Belgio:

L'Europa continentale ci accoglie con tante nuvole, per cui niente foto fino a terra.
Ad Hahn questa è la fauna:


Welcome to Frankfurt:


Sotto la pioggia battente faccio quest'ultima foto al nostro 737-800, e mi riparo nel terminal:

E questa è la conseguenza delle "libertà" che la UE lascia al Regno Unito:

Nonostante sia un "Burger" (non quello che si mangia, ma un cittadino) della UE, devo sorbirmi tutta questa fila, pur volando tra due Paesi membri.
Il solerte doganiere Deutsch ci saluta, ed in inglese perfetto ci dà il benvenuto in Germania, dopo il solito controllo minuzioso della CI e la guardata sommaria al Passaporto.
Usciamo landside, e già ora penso che questo aeroporto sia uno dei più brutti che abbia mai visto:

Vado al banco Hertz, dove mi metto in fila allo sportello Gold. L'addetta era impegnata a risolvere un problema ad un altro cliente, ed allora l'altro che serviva l'altra fila molla tutto, mi chiede scusa, mi da le chiavi e mi indica la macchina. Trovo ad attendermi una fiammante Opel Corsa 3 porte, che a parte per il colore sgargiante, è a dir poco perfetta: 6000 km, controllo della velocità, fari automatici, stereo MP3, climatizzatore, ed addirittura sedili e volante riscaldabili, che con questo tempo...

... e questa temperatura...

... sono sicuramente uno degli accessori più graditi della vettura.
Si parte quindi, direzione Luxembourg!
<fine terza parte>
<quarta parte>
Con un ritardo mostruso (credo di aver battuto ogni record) ecco l'ultima parte di questo TR.
Si parte da HHN, e usciti dal sedime, mi rendo conto di quanto sia isolato quest'aeroporto. Seguendo le istruzioni del fido TomTom procediamo spediti su caratteristiche statali tedesche, finchè a causa di lavori, devo deviare dalla strada suggerita dal navigatore e seguire le indicazioni di deviazione.
Dopo diverse decine di km finalmente avvistiamo un paesello:

Finalmente dopo qualche altro chilometro vediamo i segnali blu delle Autobahn, ed inizia ad esserci anche Luxembourg tra le città elencate:

In realtà questo tratto di Autobahn non è completo, infatti qui c'è limite a 100 orari e divieto di sorpasso. Curioso vedere come abbiamo percorso 73 km e l'indicatore del carburante non s'è mosso di un millimetro (altro che quel rottame a metano...)

Pochi chilometri dopo l'Autobahn torna ad essere completa e quindi, complice l'assenza di limiti, in poco tempo siamo qui:

E ovviamente la prima cosa che si incontra entrando nel Gran Ducato è un'area di servizio per fare benzina a prezzo inferiore:

È finita la pacchia, qui i limiti sono come a casa:

Entrando in città vediamo anche una enorme bandiera locale:

Il centro storico non è molto grande, ed è praticamente tutto pedonalizzato:




Questa mi sembra sia la cattedrale cattolica della città:



Questa anonima casetta invece è sede della Presidenza del Governo:

Si fa ora di pranzo, e così ci mettiamo alla ricerca di un posto dove mangiare: l'offerta non manca, è pieno di ristoranti, ma i prezzi sono comunque altissimi. Alla fine andiamo al Restaurant La Boucherie in Place d'Armes dove per 19,10€ abbiamo un antipasto, un piatto di carne e un dolce, bevande escluse.
Effettivamente la carne merita:

Anche i dolci non sono male, in particolare il crem caramel:


Anche qui il pranzo è stato "allietato" da alcuni italiani (sicuramente lumbàrd) che evidentemente lavoravano lì a Lussemburgo, che tranquilli che nessuno li potesse capire per tutto il pranzo hanno usato nel discorrere tra di loro l'intero dizionario delle parolacce e della bestemmia.
Continuiamo la nostra passeggiata e ci imbattiamo in questa pasticceria:

Cerchiamo il palazzo granducale, ma solo dopo aver spulciato la mappa ci rendiamo conto di esserci passati vicini:

Sì, lo so che è difficile capire che è quello al centro, in realtà è un anonimo palazzo molto simile agli altri


Come dicevo i prezzi sono generalmente alti anche per via del fatto che il Paese ha il PIL pro capite più alto del mondo. Ed i risultati si vedono:

Questo automobilista ha un qualcosa che mi sembra italiano sotto la targa: cosa ci fa un tifoso del Genoa qui? E chissà se conosce il significato di belin:

Qualche altra panoramica della città:




Torniamo alla macchina e proseguiamo il nostro giro, ecco la nostra Opel Corsa verde acido:

Andiamo nel quartiere dove sorgono le istituzioni europee: è un trionfare di bandiere dei 27 Paesi

E di targhe multilingue:


Qui lavorano per allargare il palazzo:

E ovviamente, in tema di europeismo, le strade di questa zona portano il nome di grandi statisti che si sono battuti per ottenere l'unione. Tra questi il nostro De Gasperi:

Dopo una sosta tecnica all'Auchan, causa esaurimento batterie della fotocamera, proseguiamo il nostro viaggio di ritorno verso HHN.
Facciamo la stessa strada al contrario, ovviamente rifornendo di carburante alla frontiera, ed arriviamo ad HHN con largo anticipo, accolti da un clima ancora più ostile di quello di stamattina. Tutto l'altipiano dove sorge l'aeroporto è avvolto dalla nebbia.



Passiamo i controlli di sicurezza, dopo esserci assicurati che i bagagli rientrino nel peso. Il trolley di mia sorella desta sospetto e viene aperto e controllato manualmente dalla sicurezza dell'aeroporto, un simpatico ciccione baffuto tedesco che in italiano urla "Tocliere cintura, tocliere celulara, tocliere orolocio".
In effetti gli italiani sono tanti, infatti partirà a breve il volo per Rimini oltre quello per Bari.
Siamo airside, cerchiamo un posto a sedere e ci accaparriamo l'ultima sedia rimasta libera. Noto che il volo per Rimini ha una bella coda, e tanti sono i tedeschi che vanno ancora al mare:

Perdo un po' di tempo in un negozietto "duty free", mi faccio rapinare pagando 2,90 una coca-cola (e l'acqua costava uguale), e finalmente arriva l'ora di imbarcare.
Complice la mancanza di posto a sedere ci iniziamo a sistemare davanti al gate:

Appena mi metto in fila si alza mezza sala e tutti si dispongono in coda. Alcuni, i più furbi, aggirano l'ostacolo del nastro che delimita le code e si mettono dal lato del priority pur non essendolo.
Il volo assume sempre di più il "tag" di "volo etnico" con orde di nonni che si portano giù in Puglia i nipotini tedeschi, intere famiglie di emigrati che tornano a casa per qualche giorno di ferie e quant'altro. Ovviamente anche qui c'è qualche tedesco "vacanziero" ma la percentuale è bassa.
Appena arriva l'addetta che apre il check-in iniziano le spinte dal fondo della coda, per non parlare del caos quando l'addetta al check-in ha blaterato qualcosa in tedesco che voleva dire che dovevamo tutti andare a pesare il bagaglio a mano sulla bilancia presente nella sala con lei presente per farle controllare il limite.
Tanti ovviamente non hanno capito e sono rimasti impalati lì. Al controllo peso tutto ok, i nostri bagagli vengono etichettati come hand luggage, e torniamo a metterci in fila. Sempre la geniale addetta all'imbarco all'improvviso decide di richiudere il nastro, separando mogli e mariti, figli e genitori, con scene di smarrimento di alcuni. Finalmente usciamo fuori seguendo il percorso pedonale indicato anche sullo schermo del gate.
Per essere sicuri di prendere l'aereo giusto c'è anche questo chiaro cartello:

E questo è l'aereo:

EI-DCP dell'ottobre 2004.
A bordo solita accoglienza con check della destinazione, file 2-3 chiuse per bilanciamento, con sedili letteralmente smontati per evitare qualsiasi fraintendimento...
Dopo un po' si parte, nonostante la visuale in pista sia questa:

Appena usciti dallo strato di nuvole però si creano questi bei panorami:



Presto diventa buio e comunque è molto nuvoloso. Solo sull'Adriatico, durante la discesa, intravedo qualcosa di familiare, il golfo di Manfredonia.

La costa nei pressi di Barletta, Trani:

Illuminazione di cabina diminuita, ci siamo quasi:

La costa nei pressi di BRI:

E finalmente a terra, i VVFF di BRI (terribilmente mossa...):

Da quanti giorni non vedevo un AZ!

Scendiamo dall'aereo, impattiamo subito con la gradevole temperatura pugliese, e questa è la solita calca anche all'ingresso dell'aerostazione:


E questo è BRI landside:

Andiamo subito al banco Hertz, ma c'è coda anche qui.
Il mio nome è già segnato sullo schermo, quindi devo solo ritirare le chiavi e andare al numero di parcheggio indicato.

Nonostante la tessera Gold l'addetta non mi fila per niente, finchè non ricordo a lei e agli altri in fila che deve servire prima me, così come indicato dal cartello che è esposto sul desk. Le chiedo le chiavi della mia vettura, ma lei dice che il contratto non è pronto. Chiedo spiegazioni in merito facendole notare che la macchina già mi è stata assegnata se già si sa anche a che numero è parcheggiata. Lei mi dice che non ne sa niente, ed è inutile che guardo dietro perchè il monitor è bloccato (?). Comunque mi prepara il contratto e mi da una chiave in queste condizioni:
(foto scattata il giorno dopo):

Già la chiave non mi lasciava presagire buone cose. Infatti la Peugeot 207 assegnatami non solo è vecchia, non solo è incidentata, ma ha porte cigolanti e altri sinistri rumori meccanici all'accensione, per non parlare del fatto che la chiave potrebbe spezzarsi nella serratura e non c'è liquido lavavetri (e a questo punto poteva anche non esserci acqua nel radiatore e olio nel motore)... Sono stanco, non ho voglia di tornare nel terminal a litigare e così parto con questo bolide:
(foto scattata il giorno dopo):

Fortunatamente la macchina cammina fino a casa, dove a mezzanotte, dopo aver riabbracciato fidanzata e familiari, mi rifugio nel mio letto, dopo essere stato sveglio 21 ore, aver preso 1 bus, 2 aerei, 2 auto a noleggio essendo stato in 4 differenti nazioni in un giorno.
Penserete che è finita qui?
Certo che no. Il giorno dopo alla riconsegna del "bolide" ho ancora problemi: nonostante ho fatto il pieno, facendo addirittura fuoriuscire il carburante, l'indicatore del livello non sale assolutamente. Fortunatamente alla Hertz della mia città conoscono il problema di questi rottami vecchi e segnano il rientro col pieno. La Hertz è stata informata con reclamo formale via fax, ed in risposta ho ricevuto le scuse, e la promessa di un voucher di $100 che avrei dovuto ricevere per posta, ma che casualmente non mi è mai arrivato.
Concludendo stavolta sul serio ecco le impressioni:
Ryanair: sicuramente se ci si sa fare le tariffe sono le più convenienti d'Europa. Il settore aereo del viaggio è costato solo 58€ circa a persona, prenotando appena 10 giorni prima. A bordo l'atmosfera dipende molto dall'equipaggio e dalla loro voglia di vendere.
Torp: Aeroporto carino e funzionale, ma troppo lontano dalla città.
Oslo: È sicuramente da vedere, però credo che avendo più tempo conviene visitare anche Bergen e altre città della Norvegia.
Rygge:Niente da dire, nonostante la distanza è ben collegato ed in un'oretta si ci arriva.
Stansted:A parte il discorso "inglese" di segnalare i gate all'ultimo minuto e i controlli eccessivamente serrati è un aeroporto che funziona bene. I collegamenti via bus sono economici e, a meno di dover partire in piena ora di punta, più convenienti del treno.
Londra: Nonostante sia tutto così British è una città cosmopolita, gli italiani sono ovunque, e i luoghi d'attrazione non finiscono mai. Boicottare Buckingham Palace!
Hahn: Questo è l'aeroporto Ryanair dell'immaginario comune: piccolo, sperso nella campagna, spoglio all'interno, architettura "capannone style" e grande distanza dalla città per cui è venduto.
Lussemburgo: A parte la lingua francese che personalmente non sopporto, è una cittadina carina da visitare. Gradevole il suo centro storico.
Bari: l'aeroporto mi è sembrato particolarmente funzionale
Hertz Italiana: :gun:
Hertz Deutschland:



Ultima modifica: