Dunque,
mentre stavo spaparanzato sull'amaca intento a osservare le notevoli doti delle ungheresi presenti in un camping di Rovigno (Croazia, Istria per i non addetti alla geografia), un rumore bimotore mi distoglie dal gravoso compito: un Let prendeva di mira il campanile di S. Eufemia per evidentemente allinearsi in un sentiero di discesa....quindi c'è un aeroporto qui vicino (ho pensato).
Rapida ricerca, ed eccomi all'aerodromo di Vrsar, aeroporto privato aperto al traffico internazionale (aviazione generale ovviamente) da Pasqua a fine settembre. Mi scuso per la qualità, ma ho solo una compattina.
Tutto è in proporzione, quindi questo è il Gate guardian:
e questo il terminal, uffici, dogana, lato esterno
Notevola anche il ristorante e l'ufficio doganale ricavato da un continer (airside):
Ora vorrei descrivere l'atmosfera, ma non è facile sul web.
Questo aerodromo è sorto intorno alla metà degli anni '70 ad opera di mister Raiko, credo un ex pilota militare e civile, sul versante nord dell'imboccatura del fiordo Lim, un braccio di adriatico che entra in Istria per 13 Km. Quindi la pista confina a sud con il baratro del fiordo e a nord con i campi di patate. Tutto il resto è bosco, roccia, montarozzi e maialini che girano allegramente negli spiedi all'aperto.
A causa di questi ultimi ho seriamnete rischiato di non arrivare all'aerodromo e per distrarre il naso ho dovuto pensare intensamente al Let e soprattutto alle ungheresi...
Insomma sembrava di essere nel midwest americano, calati in uno scenario che conosce chi ci è stato e chi ha letto "Niente per caso" del buon vecchio Richrd Bach, in particolare sembra di essere a Palmira Wisconsin in una calda giornata di luglio.
Concludo questa prima parte con un paio di arnesi trovati sul piazzale e appena ho un po' di tempo carico "le chicche" e qualche altra chiacchera.
Questo ha visto sicuramente tempi migliori, ma ha ancora fascino da vendere
E lui era quello che rumoreggiava sopra le ungheresi e lanciava i parà:
A presto
mentre stavo spaparanzato sull'amaca intento a osservare le notevoli doti delle ungheresi presenti in un camping di Rovigno (Croazia, Istria per i non addetti alla geografia), un rumore bimotore mi distoglie dal gravoso compito: un Let prendeva di mira il campanile di S. Eufemia per evidentemente allinearsi in un sentiero di discesa....quindi c'è un aeroporto qui vicino (ho pensato).
Rapida ricerca, ed eccomi all'aerodromo di Vrsar, aeroporto privato aperto al traffico internazionale (aviazione generale ovviamente) da Pasqua a fine settembre. Mi scuso per la qualità, ma ho solo una compattina.
Tutto è in proporzione, quindi questo è il Gate guardian:

e questo il terminal, uffici, dogana, lato esterno

Notevola anche il ristorante e l'ufficio doganale ricavato da un continer (airside):


Ora vorrei descrivere l'atmosfera, ma non è facile sul web.
Questo aerodromo è sorto intorno alla metà degli anni '70 ad opera di mister Raiko, credo un ex pilota militare e civile, sul versante nord dell'imboccatura del fiordo Lim, un braccio di adriatico che entra in Istria per 13 Km. Quindi la pista confina a sud con il baratro del fiordo e a nord con i campi di patate. Tutto il resto è bosco, roccia, montarozzi e maialini che girano allegramente negli spiedi all'aperto.
A causa di questi ultimi ho seriamnete rischiato di non arrivare all'aerodromo e per distrarre il naso ho dovuto pensare intensamente al Let e soprattutto alle ungheresi...
Insomma sembrava di essere nel midwest americano, calati in uno scenario che conosce chi ci è stato e chi ha letto "Niente per caso" del buon vecchio Richrd Bach, in particolare sembra di essere a Palmira Wisconsin in una calda giornata di luglio.
Concludo questa prima parte con un paio di arnesi trovati sul piazzale e appena ho un po' di tempo carico "le chicche" e qualche altra chiacchera.
Questo ha visto sicuramente tempi migliori, ma ha ancora fascino da vendere

E lui era quello che rumoreggiava sopra le ungheresi e lanciava i parà:

A presto