WindJet: cordata imprenditoriale presenta offerta per rilevare il marchio


Superhornet18

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25 Gennaio 2013
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Sulla storia della Windjet non è ancora scesa la parola fine, anzi. Essere riusciti ad evitare il fallimento della compagnia che è stata accompagnata dalla vecchia società al concordato in Tribunale, ha fatto in modo che ancora adesso la Windjet sia un soggetto vivo. Vivo e anche appetibile.

Mentre è infatti in corso l’iter del concordato che dovrebbe consentire di chiudere il capitolo dei debiti della Windjet, sia con i creditori privilegiati (Stato e dipendenti) che con i chirografari, al Tribunale di Catania è arrivata sicuramente una manifestazione di interesse per la società e un’altra starebbe per essere ufficializzata. Circostanza, come detto, resa possibile dal fatto che è stato scongiurato il fallimento, ma anche dal percorso che la Windjet ha seguito dal momento in cui si è ritrovata nel tunnel della crisi e con l’accordo fallito con Alitalia, con cui si era concluso un contratto di cessione. Perché, come vedremo, in casi del genere per chi vuole rilevare una società trovare l’intero personale della compagnia con la copertura della cassa integrazione per quattro anni, significa potere fare valutazioni di natura gestionale ed economica certamente più interessanti e alleggerite da notevoli pesi di natura fiscale nei confronti del personale.

Così al tribunale di Catania è stata presentata questa prima manifestazione di interesse per la compagnia aerea, cui dovrebbe seguire a breve scadenza anche una offerta vera e propria che il Tribunale dovrà verificare. Tutto ciò ha anche fatto scattare un ulteriore meccanismo di protezione di quel che era uno dei capitali principali della Windjet, cioè la richiesta all’Enac, di prolungare i tempi di conservazione dei privilegi degli slot della compagnia.

Così il primo gruppo che ha presentato la sua manifestazione di interesse, guidato da un manager del Nord Italia cui farebbero riferimento alcuni imprenditori intenzionati, appunto, ad entrare nel mercato del trasporto aereo (mentre la seconda sarebbe di un gruppo siciliano legato ad ambienti imprenditoriali palermitani), presenterà l’offerta per il marchio Windjet e per gli slot. Sia il marchio che gli slot sono smarcati da qualunque vincolo con l’iter del concordato.

Di fatto hanno un costo di partenza zero, anche se, naturalmente, altra cosa è il valore che di fatto marchio e slot possono avere avviando un’operazione societaria a tutti gli effetti in continuità con quella precedente. Per questo sarà il Tribunale a verificare la congruità dell’offerta che verrà presentata e la somma andrà ad arricchire subito dopo la quota destinata al concordato. Quindi potrebbe nascere davvero la compagnia aerea siciliana che, anche questo è certo, avrebbe davanti a sé un grande mercato, lo stesso occupato sino ad un anno fa dalla Windjet che garantiva tratte a tariffe molto contenute. Proprio in queste settimane di estate (e anche oggi in questa pagina), di viaggi, di turismo, tra l’altro, il nostro giornale si sta occupando, con le inchieste di Tony Zermo, del problema del caro-tariffe da e per Catania.

Un’emergenza scattata proprio all’indomani dell’uscita di scena della Windjet, che per anni aveva fatto volare milioni di passeggeri con tariffe quasi sociali. Non sfugge il particolare, tra l’altro, che rotte praticamente obbligate ad essere coperte con il trasporto aereo rendono estremamente redditizi i voli da e per Catania, tanto che Alitalia, attraverso la Air One, ha proprio puntato, dopo la scomparsa della Wj, ad occupare queste tratte (oltre a puntare sui lunghi tragitti) per tentare di tirarsi fuori da una nuova pesantissima crisi. Solo che, per lo meno sino ad ora, quel che è mancato ai viaggiatori è stato il riscontro delle tariffe convenienti.

La vicenda Windjet-Alitalia, tra l’altro, dopo il naufragio dell’accordo e dell’intesa da cui si è tirata fuori la compagnia di bandiera, si è trasferita nelle aule del Tribunale, con la denuncia della Windjet e la richiesta di un maxi risarcimento. Proprio nei giorni scorsi si è svolta una nuova udienza: la compagnia siciliana chiede ad Alitalia 190 milioni di euro e, in ogni caso, qualunque cifra dovesse essere accordata alla Windjet se il tribunale dovesse dare ragione alla compagnia siciliana, entrerà interamente nel calderone della somma destinata ai creditori nel concordato, compresi i passeggeri.

Lasicilia
 
" rendono estremamente redditizi i
voli da e per Catania"

talmente redditizi che Windjet ha chiuso a causa di quanti milioni di euro di debiti?
Ma davvero c'è chi crede ancora alle favole?
 
ha ha ha ha. bellissima questa.
la parola piu' bella poi e "Anzi", in effetti c'e' gente che ha fatto i miliardi, di euri, rilevando i marchi di pan am , twa, sabena , mexicana braniff etc etc etc.....e non cito le nostre.
ma robe da matti, qualcuno gli spieghi che la carta e l'inchiostro costano
 
​mah...

L'ultima carta di Wind Jet


È stata la protagonista assoluta dell'estate 2012 e ora sembra voglia candidarsi a un ruolo di primo piano anche per quest'alta stagione.
A una settimana dall'assemblea dei creditori la vicenda Wind Jet torna a calcare le scene e spunta un'ipotesiche sembrava ormai sepolta in un cassetto: il ritorno in pista. Non con il suo fondatore, Antonino Pulvirenti, ma con un paio di cordate di imprenditori interessate a mettersi in gioco per affacciarsi sul mondo del trasporto aereo.

La notizia è rimbalzata nelle ultime ore dalle aule del Tribunale dove si sta seguendo la pratica del concordato preventivo richiesto dalla vecchia proprietà di Wind Jet e osteggiato dai creditori, pronti a votare contro. Nessun nome, solo l'indicazione geografica di due gruppi, uno a Nord e uno a Palermo,interessati a marchio e slot.

Lo scetticismo al momento sembra il sentimento dominante sul mercato, ancora scottato da quella messa a terra dell'agosto 2012 che aveva prima bloccato migliaia di passeggeri e poi costretto all'attivazione di una macchina delle riprotezioni onerosa per viaggiatori costretti a pagare due volte il prezzo del biglietto per potere effettuare la trasferta o anche solo tornare a casa.

Che la pratica non fosse definitivamente chiusa lo aveva comunque lasciato intendere un paio di mesi fa lo stesso Pulvirenti. Svelando alcuni retroscena sulla vicenda della sua compagnia, dopo la domanda di concordato preventivo, aveva detto chiaramente che uno dei motivi risiedeva proprio nell'estremo tentativo di cedere a terzi Wind Jet evitando il fallimento.

Ora non resta che attendere il 19 luglio, data dell'assemblea dei creditori. Probabile che in quella sede verrà fatta maggiore luce.
http://www.ttgitalia.com/stories/trasporti/88896_lultima_carta_di_wind_jet/