Altro TR veloce veloce, nulla di inedito né per le compagnie né per la destinazione.
Due settimane dopo Vilnius, ci sono già altri due meeting in programma, due eventi separati ma che si terranno nello stesso posto – ad Atene – nella stessa settimana, e nello stesso hotel. Vuoi mettere, si risparmia addirittura un volo per le tre persone che devono partecipare ad entrambi!
Unico problema: giugno ad Atene è alta stagione peggio che Riccione a ferragosto, e trovare un hotel per ospitare una quarantina di persone è un po’ come trovare posto sui lampioni di Olbia durante una vertenza sindacale.
Stessa storia per i voli; il diretto con Aegean sarebbe costato intorno ai 400€ e avrebbe richiesto una notte supplementare (ovvove! Intacca il budget!), e appena appena meno con FR e U2 una volta aggiunto il bagaglio imbarcato. Visto che il motto è “risparmiare, risparmiare, risparmiare”, l’unica alternativa è fare scalo da qualche parte, e precisamente a Zurigo in andata e Monaco al ritorno: 290€ r/t, bagaglio incluso, prenotato tre settimane prima, sveglia alle 3.30 del mattino inclusa.
Uno dei colleghi di Londra è sceso con BA per modici 500 GBP a/r, in Y, senza neppure un tramezzino, e al ritorno la sua classe tariffaria non permetteva comunque l’anticipo sul volo precedente; un altro da Manchester con U2 era intorno ai 360 GBP sola andata. Credo sia questo il motivo per cui le compagnie siano in attivo...
Si parte domenica mattina (cioè, notte) da casa verso Malpensa via Cadorna, visto che alle quattro del mattino e qualcosa non ci sono treni da Centrale. Sonnecchio durante il tragitto, arrivo al T1, mollo la valigia con eleganza olimpionica ai banchi check-in, passo indenne i controlli di sicurezza e vado diretto al sat A. Sorge il sole su Air Italy! È pure il primo Max8 che vedo dal vivo:
Cosa offre il menu stamattina:
Al gate, quasi un’ora prima del decollo, ci sono già una trentina di persone in coda al gate. Faccio una veloce colazione con cappuccio e brioche e mi siedo in attesa che apra, cosa che avviene puntualmente.
Volo: LX 1639
Tratta: MXP-ZRH
Aereo: Embraer ERJ-190LR
MSN: 349
Reg: HB-JVM
Primo volo: 10/04/2010
Consegnato: 13/05/2010
Età: 8.2 anni
Posto: 9A
Sched/Actual: 0710-0805 // 0716-0800
Durata volo: 44'
Imbarchiamo, abbastanza inaspettatamente, dal jetbridge; nonostante il volo pieno, stacchiamo in orario e rulliamo verso la 35L. Un 330 AZ è al sat A, credo per dei charter su Cagliari.
Mentre decolliamo, uno dei 320 QR in wet per IG si appresta a raggiungere la sua pista.
Solita panoramica dall’alto:
Il 190 in configurazione Helvetic è un mezzo supplizio; ricordo con nostalgia il Fokker 100, con un pitch degno di una premium economy di lungo. Questo, invece, è degno di Wizzair:
Il servizio di bordo è express e consiste in una bottiglietta d’acqua e un cioccolatino a tema mondiale:
Facciamo giusto in tempo ad accarezzare qualche 4000 e siamo già in discesa per ZRH, dove atterreremo da sud dopo essere passati sulla verticale dello scalo elvetico.
Atterriamo sotto un cielo plumbeo, e pascoliamo verso il terminal in mezzo a bestioni da globalizzazione aeronautica.
Lo scalo è veloce e c’è giusto il tempo di passeggiare dal gate di arrivo a quello di partenza, passando per gli stand dei maître chocolatier e addentare un cioccolatino Lindt appena sfornato. Arrivo al nuovo gate che mancano una decina di minuti all’imbarco.
Volo: LX 1830
Tratta: ZRH-ATH
Aereo: Airbus A321-111
MSN: 520
Reg: HB-IOC
Primo volo: 13/01/1995
Consegnato: 07/03/1995
Età: 23.5 anni
Posto: 29A
Sched/Actual: 0905-1240 // 0923-1240
Durata volo: 2h 17'
Anche qui stiamo messi bene, in quanto a pitch... e altro volo pieno a tappo.
Accoglienti gli assistenti di volo, fanno subito un’ottima impressione. Li sento salutare un po’ in tutte le lingue (incluso quella specie di grugnito che usano lì), ma credo sia normale per gli svizzeri parlarne almeno tre, considerando la situazione linguistica del paese. A proposito di multilinguismo; nel 1995, questa era cutting edge technology a bordo degli aerei... l’aereo ha più di 20 anni, ma, a parte l’overhead un po’ antiquato, è in ottime condizioni ed è pulito.
Un CS1 è il nostro vicino.
In attesa del decollo, annoiato.
Decolliamo da pista 16, direzione sud, mentre una balena di Singapore si rifocilla.
I moli A e B, dove partono i voli Schengen
Overview di tutto l’aeroporto
E zoomata sul terminal E, da dove partono gli extra-schengen
Dopo circa una quarantina di minuti, in volo sopra la Slovenia, servono il rancio – mi aspettavo biscotti o salatini, invece è uno snack caldo: una specie di quiche di verdure, piuttosto sostanziosa e niente male come sapore! Vengono fatti due giri di bibite e alla fine del servizio passano con i cioccolatini a forma di pallone da calcio. Servizio tutto sommato più che soddisfacente per un volo di due ore e mezza.
Il resto del volo è una pizza colossale, che passo per lo più leggendo.
L’avvicinamento ad ATH è quello classico che mi è sempre capitato – si sorvolano le isola di Salamina ed Egina più o meno paralleli alla costa, si fa una virata stretta circa sopra Poros e ci si allinea da sud.
Blu Egeo
Ad Atene ha appena diluviato. Ah signora mia non ci sono più le mezze stagioni! Qualcuno della famiglia reale qatariota ha deciso di fare il soggettone con un 748 Vip
Ovviamente non può competere col fascino di questo An-12 della Cavok Air
In tema “visitatori interessanti”, c’è pure un 744 di Air India, che vola spesso come AI1 in posti piuttosto curiosi (ultimamente si è fatto DEL-ATH-PBM-SCU-HAV-FRA: il presidente indiano (e non il premier Modi) era in visita ufficiale in quei paesi, ma mi viene il dubbio che avesse semplicemente voglia di mare
)
Collezione di code al terminal
Azione frenante: tutto ok
I bagagli arrivano piuttosto in fretta (meno di dieci minuti dopo lo sbarco) e, mentre vado verso la metro, comincia a piovere ancora.
Esco dalla metro e, per fare i 500 m che mi separano dall’hotel (differente da quello dove dormirò la successiva settimana: non c’era posto anche domenica notte), mi prendo tutto l’acquazzone. Entro nella hall bagnato fradicio e al banco del check-in sono in sei a servire solo due persone, che rappresentano un gruppo di americani di una trentina di persone.
La famiglia olandese davanti a me è visibilmente spazientita e, dopo quindici minuti di attesa, chiedo loro da quanto sono in coda – da trenta e passa minuti. Dardi infuocati mi escono dagli occhi, e credo che qualcuno in reception se ne sia accorto, perché due minuti dopo chiamano sia la famiglia che me – si scusano, pensavano fossimo tutti con il gruppo di americani che, notare, erano tutti, ma proprio tutti, seduti venti metri più in là ad aspettare i due poveri disgraziati che erano al banco; inoltre, gli altri quattro alla reception si stavano facendo beatamente i cazzacci loro a chiacchierare, cosa che peraltro faccio notare piuttosto stizzito. Tralasciamo che la camera è una topaia, altro che hotel 5 stelle affiliato LHW. Per chi fosse interessato a sapere dove non pernottare, questo è l’hotel.
La mini-camera da 300€ a notte. Li mortacci loro.
Pavimento macchiato e consunto, sia in camera che in bagno, stessa cosa per il top del bagno. Amenities al gusto tuttifrutti unbranded. Tutte cose che accetto tranquillamente negli alberghetti del cavolo che di solito mi prenoto per conto mio, ma qui...
Aspetto che smetta di diluviare per andare a fare un giro fino ai piedi dell’Acropoli. Giardino nazionale:
I sempre socievoli gatti greci
Beh, quasi tutti.
E, per finire, la chiesetta di Agios Georgios Stratonos, con il Licabetto sullo sfondo.
Torno indietro per una cena vicino all’hotel con i tre sfigati che come me si sono dovuti sorbire quell'hotel atroce; poi a letto presto, per fortuna la mattina dopo si cambia hotel (in meglio).
DaV
Due settimane dopo Vilnius, ci sono già altri due meeting in programma, due eventi separati ma che si terranno nello stesso posto – ad Atene – nella stessa settimana, e nello stesso hotel. Vuoi mettere, si risparmia addirittura un volo per le tre persone che devono partecipare ad entrambi!
Unico problema: giugno ad Atene è alta stagione peggio che Riccione a ferragosto, e trovare un hotel per ospitare una quarantina di persone è un po’ come trovare posto sui lampioni di Olbia durante una vertenza sindacale.
Stessa storia per i voli; il diretto con Aegean sarebbe costato intorno ai 400€ e avrebbe richiesto una notte supplementare (ovvove! Intacca il budget!), e appena appena meno con FR e U2 una volta aggiunto il bagaglio imbarcato. Visto che il motto è “risparmiare, risparmiare, risparmiare”, l’unica alternativa è fare scalo da qualche parte, e precisamente a Zurigo in andata e Monaco al ritorno: 290€ r/t, bagaglio incluso, prenotato tre settimane prima, sveglia alle 3.30 del mattino inclusa.
Uno dei colleghi di Londra è sceso con BA per modici 500 GBP a/r, in Y, senza neppure un tramezzino, e al ritorno la sua classe tariffaria non permetteva comunque l’anticipo sul volo precedente; un altro da Manchester con U2 era intorno ai 360 GBP sola andata. Credo sia questo il motivo per cui le compagnie siano in attivo...
Si parte domenica mattina (cioè, notte) da casa verso Malpensa via Cadorna, visto che alle quattro del mattino e qualcosa non ci sono treni da Centrale. Sonnecchio durante il tragitto, arrivo al T1, mollo la valigia con eleganza olimpionica ai banchi check-in, passo indenne i controlli di sicurezza e vado diretto al sat A. Sorge il sole su Air Italy! È pure il primo Max8 che vedo dal vivo:

Cosa offre il menu stamattina:

Al gate, quasi un’ora prima del decollo, ci sono già una trentina di persone in coda al gate. Faccio una veloce colazione con cappuccio e brioche e mi siedo in attesa che apra, cosa che avviene puntualmente.


Volo: LX 1639
Tratta: MXP-ZRH
Aereo: Embraer ERJ-190LR
MSN: 349
Reg: HB-JVM
Primo volo: 10/04/2010
Consegnato: 13/05/2010
Età: 8.2 anni
Posto: 9A
Sched/Actual: 0710-0805 // 0716-0800
Durata volo: 44'
Imbarchiamo, abbastanza inaspettatamente, dal jetbridge; nonostante il volo pieno, stacchiamo in orario e rulliamo verso la 35L. Un 330 AZ è al sat A, credo per dei charter su Cagliari.

Mentre decolliamo, uno dei 320 QR in wet per IG si appresta a raggiungere la sua pista.

Solita panoramica dall’alto:

Il 190 in configurazione Helvetic è un mezzo supplizio; ricordo con nostalgia il Fokker 100, con un pitch degno di una premium economy di lungo. Questo, invece, è degno di Wizzair:

Il servizio di bordo è express e consiste in una bottiglietta d’acqua e un cioccolatino a tema mondiale:

Facciamo giusto in tempo ad accarezzare qualche 4000 e siamo già in discesa per ZRH, dove atterreremo da sud dopo essere passati sulla verticale dello scalo elvetico.

Atterriamo sotto un cielo plumbeo, e pascoliamo verso il terminal in mezzo a bestioni da globalizzazione aeronautica.


Lo scalo è veloce e c’è giusto il tempo di passeggiare dal gate di arrivo a quello di partenza, passando per gli stand dei maître chocolatier e addentare un cioccolatino Lindt appena sfornato. Arrivo al nuovo gate che mancano una decina di minuti all’imbarco.


Volo: LX 1830
Tratta: ZRH-ATH
Aereo: Airbus A321-111
MSN: 520
Reg: HB-IOC
Primo volo: 13/01/1995
Consegnato: 07/03/1995
Età: 23.5 anni
Posto: 29A
Sched/Actual: 0905-1240 // 0923-1240
Durata volo: 2h 17'
Anche qui stiamo messi bene, in quanto a pitch... e altro volo pieno a tappo.

Accoglienti gli assistenti di volo, fanno subito un’ottima impressione. Li sento salutare un po’ in tutte le lingue (incluso quella specie di grugnito che usano lì), ma credo sia normale per gli svizzeri parlarne almeno tre, considerando la situazione linguistica del paese. A proposito di multilinguismo; nel 1995, questa era cutting edge technology a bordo degli aerei... l’aereo ha più di 20 anni, ma, a parte l’overhead un po’ antiquato, è in ottime condizioni ed è pulito.

Un CS1 è il nostro vicino.

In attesa del decollo, annoiato.

Decolliamo da pista 16, direzione sud, mentre una balena di Singapore si rifocilla.

I moli A e B, dove partono i voli Schengen

Overview di tutto l’aeroporto

E zoomata sul terminal E, da dove partono gli extra-schengen

Dopo circa una quarantina di minuti, in volo sopra la Slovenia, servono il rancio – mi aspettavo biscotti o salatini, invece è uno snack caldo: una specie di quiche di verdure, piuttosto sostanziosa e niente male come sapore! Vengono fatti due giri di bibite e alla fine del servizio passano con i cioccolatini a forma di pallone da calcio. Servizio tutto sommato più che soddisfacente per un volo di due ore e mezza.

Il resto del volo è una pizza colossale, che passo per lo più leggendo.
L’avvicinamento ad ATH è quello classico che mi è sempre capitato – si sorvolano le isola di Salamina ed Egina più o meno paralleli alla costa, si fa una virata stretta circa sopra Poros e ci si allinea da sud.

Blu Egeo

Ad Atene ha appena diluviato. Ah signora mia non ci sono più le mezze stagioni! Qualcuno della famiglia reale qatariota ha deciso di fare il soggettone con un 748 Vip

Ovviamente non può competere col fascino di questo An-12 della Cavok Air

In tema “visitatori interessanti”, c’è pure un 744 di Air India, che vola spesso come AI1 in posti piuttosto curiosi (ultimamente si è fatto DEL-ATH-PBM-SCU-HAV-FRA: il presidente indiano (e non il premier Modi) era in visita ufficiale in quei paesi, ma mi viene il dubbio che avesse semplicemente voglia di mare

Collezione di code al terminal

Azione frenante: tutto ok

I bagagli arrivano piuttosto in fretta (meno di dieci minuti dopo lo sbarco) e, mentre vado verso la metro, comincia a piovere ancora.
Esco dalla metro e, per fare i 500 m che mi separano dall’hotel (differente da quello dove dormirò la successiva settimana: non c’era posto anche domenica notte), mi prendo tutto l’acquazzone. Entro nella hall bagnato fradicio e al banco del check-in sono in sei a servire solo due persone, che rappresentano un gruppo di americani di una trentina di persone.
La famiglia olandese davanti a me è visibilmente spazientita e, dopo quindici minuti di attesa, chiedo loro da quanto sono in coda – da trenta e passa minuti. Dardi infuocati mi escono dagli occhi, e credo che qualcuno in reception se ne sia accorto, perché due minuti dopo chiamano sia la famiglia che me – si scusano, pensavano fossimo tutti con il gruppo di americani che, notare, erano tutti, ma proprio tutti, seduti venti metri più in là ad aspettare i due poveri disgraziati che erano al banco; inoltre, gli altri quattro alla reception si stavano facendo beatamente i cazzacci loro a chiacchierare, cosa che peraltro faccio notare piuttosto stizzito. Tralasciamo che la camera è una topaia, altro che hotel 5 stelle affiliato LHW. Per chi fosse interessato a sapere dove non pernottare, questo è l’hotel.
La mini-camera da 300€ a notte. Li mortacci loro.

Pavimento macchiato e consunto, sia in camera che in bagno, stessa cosa per il top del bagno. Amenities al gusto tuttifrutti unbranded. Tutte cose che accetto tranquillamente negli alberghetti del cavolo che di solito mi prenoto per conto mio, ma qui...


Aspetto che smetta di diluviare per andare a fare un giro fino ai piedi dell’Acropoli. Giardino nazionale:

I sempre socievoli gatti greci

Beh, quasi tutti.

E, per finire, la chiesetta di Agios Georgios Stratonos, con il Licabetto sullo sfondo.

Torno indietro per una cena vicino all’hotel con i tre sfigati che come me si sono dovuti sorbire quell'hotel atroce; poi a letto presto, per fortuna la mattina dopo si cambia hotel (in meglio).
DaV