TR Con il Tu154 SU da Mosca a S.Pietroburgo


FlyIce

Bannato
6 Novembre 2005
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La coda ai controlli di sicurezza fa in modo che i banchi del check-in siano praticamente vuoti, pochi secondi e riceviamo le carte d’imbarco (la mia col nome sbagliato ovviamente), l’addetta consiglia di tenermi come bagaglio a mano sia lo zaino che il borsone, meglio così, niente attesa bagagli all’arrivo.

Per raggiungere il gate dobbiamo salire una piccola rampa di scale, abbastanza insolito, per ritrovarci in una sala d’attesa disadorna (degna più di un ospedale che di un aeroporto) dove i gate non sono altro che delle uscite verso il terrazzo antistante.


L’imbarco avviene puntualmente dal gate che vedete in fotografia ed una volta usciti sul terrazzo c’è una scala da scendere che ci conduce in una piccola area sotto il terrazzo stesso chiusa sul davanti da dei cancelletti, quasi un recinto da bestiame !

Dal recinto si ha questo panorama sulla “aerostazione” di SVO 1; mi immagino che in pieno inverno, magari nel mezzo di una nevicata, la procedura d’imbarco segua altre vie …


… dopo un po’ arriva il bus, un Neoplan modernissimo, un’addetta apre uno dei cancelletti e i passeggeri più vicini si avviano verso il bus.
Nel frattempo ho avuto modo di osservare i miei compagni di viaggio: i bagagli a mano sono piccoli o inesistenti ed trolley si contano sulla punta delle dita, nessuno è delle dimensioni a cui siamo abituati ma tutti più piccoli.

Ecco il nostro aereo:


Da vicino il Tu-154 è veramente slanciato ed accattivante, la nuova (bellissima) livrea Aeroflot fa il resto; l’imbarco avviene dalla porta centrale.

Un ultimo sguardo verso dietro …


… e verso davanti …


Salire per chi è un po’ alto è pericolosissimo: si rischia di dare una zuccata nella porta che è proprio bassa, la hostess mi avvisa e mi abbasso per tempo; prendiamo posto: il borsone occupa quasi per interno uno dei vani delle cappelliere, la borsa del PC finisce sotto le gambe, unico posto in grado di ospitarla.
 

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6 Novembre 2005
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L’aereo è perfettamente pulito ed i sedili sono in ottime condizioni, i pannelli laterali (in metallo, non in plastica) un po’ meno; tiro su la tendina e questa scompare dentro i pannelli, non sporge più neanche la maniglia !

Rulliamo tra aerei di ogni tipo e dopo una lunga corsa decolliamo, il rumore dei motori è bellissimo ma non troppo forte, mi aspettavo di peggio.

Appena saliti in quota lo scenario è dominato delle nuvole: disposte su molti strati e diverse tra loro; il nostro aereo inanella virate, una dopo l’altra.
La prima impressione è di gran solidità, quasi nessun cigolio o scricchiolio, il Tupolev fende il cielo di casa con autorevolezza.

L’ala sotto di me si flette solo un po’ alle estremità, il disegno del bordo d’entrata la rende unica !!!


Inizia il servizio di bordo con la distribuzione di questo vassoio:


Una brioche, salvietta e tazza per thè o caffè; in alto a destra si scorge un mio ginocchio: il pitch è minimo ma la configurazione dei sedili, offre anche ai più alti spazio a sufficienza.
Poco dopo, in un’altro passaggio, gli AAVV offrono le bevande, c’è anche la possibilità di scegliere bevande fredde; non amando thè e caffè opto per un succo di pomodoro.
Non c’è la Coca Cola ma la Pepsi che non riscuote comunque un grande successo, dato che l’avranno richiesta uno o al max. due passeggeri, probabilmente stranieri.
I Russi vanno pazzi per il thè e in questo paese la Pepsi è più popolare della Coca …

Il sole passa da un lato all’altro dell’altro dell’aereo e gli AAVV si affrettano a ritirare i vassoi, non senza qualche strano comportamento nel servizio: ad esempio non hanno ritirato i bicchieri insieme ai vassoi ma separatamente e dopo un po’, lasciandoli sui tavolini dei passeggeri lato corridoio.
Il volo inizia a sembrare lungo: sono passati oltre 40 minuti e non abbiamo ancora iniziato la discesa, per 800 km ci sembra tanto.
La discesa è rapida ed a velocità sostenuta, in breve tocchiamo la pista di Pulkovo, l’aeroporto di San Pietroburgo o di Lenningrado, se facciamo riferimento al codice IATA.
Un brevissimo rullaggio ci conduce al parcheggio, in un panorama dominato da aerei della Pulkovo, sono passate da poco le nove di sera ma il sole è ancora alto, sembra di essere in pieno giorno.


Le squadre di pulitori sono pronte ed in attesa a bordo dei loro potenti mezzi.


Ci avviamo a scendere dall’aereo con una scaletta molto traballante che ondeggia ad ogni passo; prima di sbarcare, una volta in piedi i sedili hanno iniziato a piegarsi in ogni direzione: schienali che scendono, sedute che salgono, è il caos ma lo spazio a bordo aumanta e si riesce a recuperare agevolmente il proprio bagaglio.

Un autobus occidentale da servizi urbani, non uno di stile aeroportuale ci conduce al terminal.


San Pietroburgo, una decina di km più a nord, ci attende …
 

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6 Novembre 2005
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RITORNO:

Saint Petersburg (LED) - Moscow Sheremetyevo 1 (SVO)
Volo: SU 782
Aeromobile: Tupolev Tu-154M
Marche: RA-85648
Orario schedulato: 0650-0815
Effettivo block to block: 0650-0753
On air: 0655-0745 (50’)
Posto: 17E

Prendere un aereo che parte alle 6:50 vuol dire alzarsi veramente presto ma quando usciamo dall’albergo per prendere il taxi, la luce del mattino è già intensa, in questa stagione e a queste latitudini la notte dura poche ore e non è nemmeno troppo buia.
Arriviamo all’aeroporto alle 5:35 con un sole che ci offre questo spettacolo di luce:


Il terminal 1 dell’aeroporto di San Pietroburgo è costruito più “occidentale” dello SVO1 ed è su due piani: arrivi al piano terra e partenze al primo piano.
A quest’ora sono aperti solo alcuni ingressi al piano terra e la procedura è la solita: scanner per bagagli e metal detector “insensibile” all’ingresso.
Il check-in è al là dei controlli di sicurezza e anche questa volta è rapido e le carte d’imbarco hanno il mio nome di nuovo sbagliato.
Le carte d’imbarco, anche qui, non hanno la “tasca” posteriore e queste nemmeno la banda magnetica sul retro, occupato interamante dalla pubblicità di una birra russa; sono di colore azzurro e riportano colori e denominazione della compagnia aerea Pulkovo, a occhio e croce non sono nemmeno di dimensioni standard, ma un po’ più grosse.
C’è tutto il tempo per dare un’occhiata all’aeroporto: una vista dell’interno dall’alto:


Da sinistra si notano: l’area aperta al pubblico con bar e uffici delle compagnie, la zona son i controlli di sicurezza, i banchi del check-in e l’area imbarchi.
I banchi check-in hanno mi hanno colpito per le bilance dei bagagli che sono del tipo a lancetta, mai viste prima in un aeroporto !!! (OK, sono abbastanza giovane)
Sul cartellone delle partenze (con sorprese incluse) non aggiungo commenti:


Dalle ampie vetrate si ha un’ottima vista su torre di controllo e piazzale punteggiato di questi mini-satelliti, per le giornate di neve ?


Questa dietro i vetri potrebbe essere un’ottima terrazza visitatori, ma non credo che l’apriranno mai ...
 

FlyIce

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6 Novembre 2005
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Il tempo passa e giunge il momento dell’imbarco, che avviene puntualmente e tramite bus, è decisamente più standard di quello di SVO ma per due aspetti fa eccezione: vengono chiamati prima i passeggeri di economy e l’addetta non stacca i talloncini delle carte d’imbarco ma legge i progressivi e fa una crocetta in una casella di un foglio di controllo.
Strano, che ci lascino la carta tutta intera ?
L’illusione svanisce sottobordo: un’altra addetta provvede …


Con l’ultimo giro di bus arrivano i passeggeri di business (3) e salgono da una scaletta separata, anche questa scaletta è decisamente traballante.
Come avete potuto notare questo aereo è nei vecchi colori Aeroflot ma è sufficientemente pulito come testimoniano i riflessi che si notano sulla parte bassa della fusoliera.


Gli interni sono identici a quelli dell’andata, così come lo stato pulizia, molto buono; il volo non è pieno come all’andata ma il LF in Y è almeno del 70%.
Prima di iniziare a muovere, eravamo pronti da qualche minuto, attendiamo il passaggio di questo Tu-154 della Pulkovo, che è appena atterrato.


Un addetto a terra rimane in contatto con la cabina di pilotaggio tramite le solite cuffie, collegate però con un cavo molto lungo che dopo l’uso viene pazientemente recuperato.
Il servizio di bordo è uguale a quello dell’andata e ben sia adatta ad una prima colazione; il personale è più rapido dei colleghi ed il volo è più rettilineo, si notano molte meno virate.
La durata del volo risulta più breve, ma anche più vicina alle aspettative per un volo di 800 km.
Lungo la discesa posso ammirare il paesaggio dominato da laghi, fiumi e grandi canali navigabili, che permettono di andare da S.Pietroburgo a Mosca in barca.


Ormai in corto finale, l’imponente ala genera una piccola scia di condensazione:


Tocchiamo terra abbastanza delicatamente e con un buon anticipo sull’orario.
Anche in questo caso schienali e sedute si abbattono in tutte le direzioni, creando un po’ di disorientamento in chi non ci è abituato; non appoggiatevi sullo schienale del sedile di fronte se questo è vuoto !!!
Le operazioni di sbarco sono rapide e l’autobus si deposita al terminal che non sono ancora le 8:05, un anticipo netto.
Nel tratto tra l’aereo ed il terminal tra tante code di aerei di produzione sovietica, ne ho notata una più familiare: quella di un 319 SU, che stava rullando per decollare con un volo in partenza dal terminal 1, quindi probabilmente all’interno della CSI, fino a quel momento credevo che fosse utilizzato solo per i voli verso l’occidente.
 

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Conclusione ?

Se fossi l’Amministratore Delegato di Aeroflot, inizierei a fare pubblicità comparativa con Ryanair: niente costi aggiuntivi, tasse o balzelli vari, tariffe imbattibili, servizio a bordo, aerei PULITI ed in ordine, flotta che sta diventando sempre più giovane, ottima puntualità...
... quasi quasi direi che sono pure più ospitali in SU che in FR …
MO’L trema ...
... il tuo nemico non è Easyjet.