Thread Alitalia - Maggio 2018


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EI-MAW

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Come anticipato da qualcuno, è cambiata la grafica della pagina sulla flotta:



E come di consueto, solite minchite sulle mappe: Toronto è segnata ma manca la rotta, viceversa Havana è terminata, tolto il nome, ma resta il triangolo e la rotta.



Detto ciò, opinione personale, anziché far sto cava e metti di rotte, le segnassero tutte, poi se a uno interessa ha modo di sapere quale è operata solo stagionalmente, oppure asteriscarle come già fanno.
 

Simme71

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19 Maggio 2009
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Come anticipato da qualcuno, è cambiata la grafica della pagina sulla flotta:

E come di consueto, solite minchite sulle mappe: Toronto è segnata ma manca la rotta, viceversa Havana è terminata, tolto il nome, ma resta il triangolo e la rotta.

Detto ciò, opinione personale, anziché far sto cava e metti di rotte, le segnassero tutte, poi se a uno interessa ha modo di sapere quale è operata solo stagionalmente, oppure asteriscarle come già fanno.
Mi piace la la grafica della pagina sulla flotta, originale! Non trovo il numero dei mezzi per ciascuna tipologia, forse è volutamente così.

Per le rotte concordo sul fatto che dovrebbero segnalarle tutte, evidenziando quelle stagionali
 

AZ209

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Re: Thread Alitalia - Aprile 2018

Ugo Arrigo su AZ. Ci sono dei grafici e non riesco a postarli quindi eccovi il link:

http://www.ilsussidiario.net/mobile...la-compagnia-costa-piu-che-con-Etihad/818796/
Basta fare c+p?



INCHIESTA ALITALIA/ Altro che risparmi, la compagnia costa più che con Etihad

Sono arrivati dei dati interessanti relativi ad Alitalia. Elaborandoli e confrontandoli con il passato rivelano una realtà poco piacevole, spiega UGO ARRIGO

Nell’intero anno 2017 Alitalia, in gestione commissariale per otto mesi su dodici, ha registrato una perdita industriale superiore ai 500 milioni di euro, molto più elevata dei 337 milioni del 2016 e dei 149 del 2015. La perdita netta d’esercizio non è nota, ma è stimabile in prossimità dei 600 milioni di euro, in ogni caso superiore a 550. Anche in questo caso si tratta di un valore più elevato sia dei 492 milioni di perdita consolidata, dichiarata dai vecchi amministratori di Etihad nella “Relazione illustrativa” allegata alla richiesta di amministrazione straordinaria del 2 maggio 2017, sia dei 199 milioni di perdita consolidata riportata nel bilancio ufficiale del 2015, l’ultimo documento contabile ufficialmente disponibile.
I dati di sintesi della gestione economica del 2017 non sono stati pubblicati, ma risultano facilmente ricostruibili ricomponendo i dati frammentari comunicati dai commissari straordinari in due differenti occasioni. La prima di esse è stata un’audizione parlamentare a novembre 2017 a seguito della quale è stato pubblicato un comunicato stampa con i dati di sintesi del conto economico per i cinque mesi compresi tra giugno e ottobre dello scorso anno. I dati dell’intero periodo coperto dalla gestione commissariale, dunque gli otto mesi compresi tra giugno e dicembre, sono stati in ultimo pubblicati dal Sole 24 Ore del 29 aprile. Questi dati vanno ad aggiungersi a quelli del primo bimestre 2017, riportati nella “Relazione illustrativa” allegata alla richiesta di gestione commissariale. Restano fuori pertanto solo i mesi di marzo e aprile 2017, tuttavia il primo è ricavabile dal dato del primo trimestre 2017, riportato per raffronto col primo trimestre 2018 sempre nell’articolo del Sole 24 Ore. Per aprile, in mancanza di meglio, sopperiamo con una nostra stima, ipotizzando costi per 285 milioni e ricavi per 220 milioni.
In sintesi, sommando dati ufficiali, dati ufficiosi e stime abbiamo così ricostruito il conto economico dell’esercizio 2017, illustrato nel Grafico 1.

Grafico 1 - Costi e ricavi operativi di Alitalia nel 2017

I costi operativi totali ammontano a poco meno di 3,4 miliardi di euro, mentre i ricavi operativi sfiorano i 2,9 miliardi e il saldo industriale è in conseguenza negativo per mezzo miliardo. Per comprendere le tendenze in atto occorre confrontare questi numeri con quelli dei due precedenti esercizi, relativi alla gestione Etihad. Ricordiamo che mentre i dati del 2015 sono tratti dal bilancio ufficiale, quelli del 2016 sono ufficiosi, in quanto desunti da un documento sottoposto dall’azienda alle organizzazioni sindacali nel marzo 2017.

Grafico 2 - Costi e ricavi operativi di Alitalia nel triennio 2015-17

Come illustrato nel Grafico 2, i costi totali risultano sostanzialmente stazionari nel triennio considerato e nel 2017, per due terzi del tempo gestito dai commissari straordinari, diminuiscono solo di 45 milioni rispetto all’anno precedente (-1,3%). Sempre nel 2017, tuttavia, i passeggeri trasportati da Alitalia sono scesi, secondo le statistiche dell’Enac, a 21,8 milioni dai 23,1 milioni dell’anno precedente, con una riduzione del 5,8%. Un calo analogo si è avuto anche nei voli offerti: -6,6% su base annua a marzo 2017, -4,2% a giugno, -5,8% a settembre e -6,2% a dicembre, secondo le rilevazioni dell’Institut für Flughafenwesen und Luftverkehr. A marzo 2018 i voli offerti da Alitalia risultano in ulteriore calo del 4,5% rispetto al marzo 2017, pertanto la riduzione rispetto a marzo 2016 sale al 10,6%. I costi totali dell’azienda sono tuttavia risultati anelastici rispetto alla riduzione dell’offerta, almeno nel corso dell’esercizio 2017. In assenza della cassa integrazione, attivata dapprima per 1.400 lavoratori a giugno 2017 e successivamente per 1.600 in ottobre, i costi totali di Alitalia sarebbero inoltre risultati più elevati nello scorso anno di almeno 50 milioni. A differenza dei costi totali, che appaiono non comprimibili, i ricavi totali hanno invece subito una riduzione significativa: dopo essere diminuiti di 158 milioni nel 2017 (-4,9%), si sono ulteriormente ridotti per altri 210 milioni circa nel 2017 (-6,8%), un calo che riflette principalmente la riduzione dei passeggeri trasportati.
Si può pertanto pervenire alla sintesi seguente: Alitalia meno vola, meno trasporta, meno incassa e più perde, data la rigidità apparente dei suoi costi totali verso il basso. Per approfondire il tema della rigidità dei costi abbiamo anche provveduto a un’analisi più dettagliata calcolando, per i tutti i periodi per cui ciò era possibile e utilizzando le fonti descritte in precedenza, i costi medi mensili di funzionamento del vettore, distinti per tipologia di voce. I dati sono riportati nella Tabella 1.

Tabella 1 - Costi medi mensili di Alitalia per tipologia di voce

Ciò che emerge dalla Tabella 1 è sorprendente: Alitalia sembra generare costi mensili costanti indipendentemente dai periodi, dalle quotazioni petrolifere e dai livelli di offerta. Nel 2015 essa costava 284 milioni al mese, nel 2016 286 milioni, nonostante la caduta dei prezzi petroliferi avvenuta in quell’anno, 291 milioni nei primi due mesi 2017 a gestione Etihad e 289 milioni nel periodo giugno-ottobre 2017 a gestione commissariale. In base a questi dati non si ha traccia degli effetti di politiche di contenimento dei costi che i commissari hanno dichiarato in differenti occasioni di aver avviato.
Resta infine da formulare qualche ipotesi sul risultato netto di Alitalia nel 2017. Nel 2015 il risultato netto consolidato del gruppo Alitalia fu di 50 milioni peggiore del risultato industriale, come riportato nel bilancio ufficiale, mentre nel 2016, incrociando i differenti dati ufficiosi disponibili in assenza del bilancio, esso sembra essere stato di ben 155 milioni più elevato. Nel 2017 appare ragionevole ipotizzare un maggior valore dell’ordine di grandezza dei 100 milioni di euro, considerando che su di esso pesano gli interessi del prestito ponte pubblico per almeno 40 milioni. Pertanto è ragionevole attenderci una perdita netta di circa 600 milioni, quasi due milioni in media al giorno, e in ogni caso compresa tra 550 e 600 milioni.
 
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ripps

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Re: Thread Alitalia - Aprile 2018

Domani, 2 maggio, cadrà un anno dalla nomina dei tre commissari di Alitalia, Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari. Un arco di tempo che non è stato ancora sufficiente alla vendita, che è lo scopo dell'amministrazione straordinaria. E che per questo si presta a varie considerazioni.

La prima su tutte: la gestione corrente è stata positiva, con significativi miglioramenti dei conti. Ma non si cada nell'inganno di pensare che Alitalia è risanata. Niente affatto. Nel primo trimestre ha perso 2 milioni al giorno. È vero che si tratta della stagione più bassa dell'anno, tuttavia quella cifra fa pensare ai tempi più bui. Al calcolo si arriva facilmente: la perdita prima di interessi e tasse (Ebit) a marzo è stata di 167 milioni, ai quali ne vanno aggiunti circa 22 corrispondenti agli interessi sul prestito ponte di 900 milioni. In tutto si arriva a 189, che significa 63 al mese. Va anche segnalato che l'Ebit da maggio a dicembre era stato negativo per 168 milioni, poiché il periodo era riuscito a includere anche le stagioni più alte. Ma su base annua, comunque, le perdite non scendono sotto il milione al giorno.

Gli stessi numeri del trimestre dicono anche che sono aumentati i ricavi e calate significativamente le spese; e questo promuove la gestione ordinaria. Nel dettaglio, sempre a marzo, i ricavi hanno segnato 597 milioni contro i 572 dello stesso trimestre 2017 (precedente all'amministrazione), ma i costi sono passati da 800 a 714 milioni, quando da maggio a dicembre erano già stati sforbiciati da 2.296 a 2.126. Un lavoro benefico di pulizia da tante incrostazioni del passato, mai completamente cancellate dalle varie gestioni.

Il prestito ponte di 900 milioni, sul quale l'Ue nutre dubbi di aiuto di Stato, è ancora pressoché intatto, cosa che sembra persino miracolosa in una compagnia con queste perdite; la spiegazione è che fin quando possibile si fa fronte alle spese con il cash flow, poi, nei mesi più duri, si farà ricorso al salvadanaio.

Non è compito dei commissari ristrutturare e investire sul lungo periodo. Quello che devono fare (e che stanno facendo) è valorizzare gli asset per cercare di vendere al meglio. Il braccio di ferro con Lufthansa, che vorrebbe una compagnia dimagrita di 2-3mila dipendenti, sta proprio in questo: è o non è compito dell'amministrazione licenziare? Piuttosto, è una responsabilità di chi ha in mano le sorti della compagnia (in primis il governo) saper immaginare per essa un'identità futura al servizio del Paese, di cui è e resta un'infrastruttura. Su questo punto si avverte un certo silenzio.

Il problema non è tanto a chi vendere, ma che cosa chiedere in cambio; sarebbe demagogico pensare solo a prezzo e occupazione. Importante invece è avere in mente solide prospettive di sviluppo. Per questo, in attesa di un nuovo governo, si continua a sussurrare di una ricerca (anche) di capitali italiani. Purtroppo molto difficilmente Alitalia potrà avere un futuro da sola - troppo piccola, assediata dalle low cost e soffocata dagli accordi sull'Atlantico - tuttavia dovrà restare ancorata agli interessi degli italiani, viaggiatori e non.

I commissari hanno lavorato sulle tratte di lungo raggio (quelle che in prospettiva rendono di più); parliamo di Pechino (aperta e poi chiusa per gli orari degli slot), Maldive e Mauritius (stagionali), Johannesburg; Deli e Tokio rafforzate, Nairobi annunciata e rinunciata per mancanza di code sharing. Il tutto a parità di flotta, con un apprezzabile tentativo di massimizzare i 25 wide body sui 118 aerei complessivi. Ma si tratta pur sempre di aggiustamenti. Per disegnare un nuovo network, ragionato e redditizio, occorrono investimenti in flotta e una visione sul futuro che non fanno parte dei compiti dei commissari.

Il Giornale
 

Dancrane

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Re: Thread Alitalia - Aprile 2018

...

Il problema non è tanto a chi vendere, ma che cosa chiedere in cambio; sarebbe demagogico pensare solo a prezzo e occupazione. Importante invece è avere in mente solide prospettive di sviluppo. Per questo, in attesa di un nuovo governo, si continua a sussurrare di una ricerca (anche) di capitali italiani. Purtroppo molto difficilmente Alitalia potrà avere un futuro da sola - troppo piccola, assediata dalle low cost e soffocata dagli accordi sull'Atlantico - tuttavia dovrà restare ancorata agli interessi degli italiani, viaggiatori e non.
...
88 italiani su 100 oggi volano con altre compagnie. Punto.
 

ripps

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Re: Thread Alitalia - Aprile 2018

L’acccordo sulla vendita del vettore è saltato per le dichiarazioni di Lega e M5S, dice il numero uno dello Sviluppo. Lufthansa? La sua è pura tattica negoziale, non si compra dopo una ristrutturazione.

Tweet di Calenda.
 

Farfallina

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Re: Thread Alitalia - Aprile 2018

Agghiacciante.
Che senso ha considerare il 2017 con all'inizio la corsa verso l'A.S. e con un maggio da -120 milioni circa? Qualunque considerazione che prenda per ciclico un valore come maggio 2017 dove per ovvi motivi hanno perso in un solo mese come quasi il peggio trimestre dell'anno mi pare palese che generi valutazioni fortemente falsate.

Una valutazione con un senso per vedere un trend sarà Q3+Q4 2017 (che sono andati discretamente con una perdita netta di un paio di decine di milioni) con Q1+Q2 2018 ed infine il bilancio 2018 eventualmente se come immagino i tempi per il governo si allungano sostanzialmente tutto in gestione commissariale. I risultati 2018 ci diranno dove possono arrivare i commissari limando qua e là (nel 2019 come costi potrebbero al massimo avere qualche A320 e relativo personale in meno con il rischio carburante), per la vera ristrutturazione bisogna sapere chi sarà il compratore e cosa ci vorrà fare, perchè o investi nel LR (ma i commissari non possono farlo) oppure la struttura ti peserà sempre di più man mano che rimpicciolisci la flotta.

In ogni caso com'era che mi si attaccava che i costi andavamo bene?
 
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Farfallina

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Re: Thread Alitalia - Aprile 2018

Nell'articolo de Il giornale in sordina saltano all'occhio alcuni numeri ed in particolare i costi tagliati dai commissari: -10% nel Q1 2018, -7,5% negli 8 mesi di gestione commissariale 2017. Prendiamo i costi 2016 dall'articolo di Arrigo e applichiamo il taglio ottenuto dai commissari. Saranno un po' più alti per l'aumento del costo del carburante (ricordate la storia che coprirsi era inutile...). Nel Q1 2018 hanno aumentato i ricavi del 4,3% rispetto al Q1 2017 che su base annua è stato il punto più basso da tempo ma va considerato il crollo di maggio e in parte giugno 2017 per poi normalizzarsi nella seconda metà dell'anno dove i commissari hanno dichiarato un aumento di circa l'1% sul 2016. Una AZ con una operatività normale può puntare ai numeri 2016 per quanto riguarda i ricavi?
Fatevi due conti e vedrete che i numeri importanti saranno quelli del Q2 2018 ed insieme al trend del prezzo del carburante potremo farci una idea di che 2018 potrebbe realizzare la gestione commissariale.
 

tiefpeck

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Re: Thread Alitalia - Aprile 2018

In ogni caso com'era che mi si attaccava che i costi andavamo bene?
A parte il fatto che spero che sul forum non ci si "attacchi", ma si scambino opinioni in modo civile, mi sembra che la differenza sia nella definizione di "conti che vanno bene".

Parliamo di un'azienda che probabilmente perde tra il mezzo milione ed il milione di euro al giorno (probabilmente, perché la cifra vera non viene comunicata) mentre la grande maggioranza delle aziende del settore produce utili; che opera grazie ad un prestito su cui è stata aperta un'istruttoria per verificare se si tratta di un aiuto di Stato illegittimo; che trasporta una percentuale del tutto minoritaria dei passeggeri italiani (e irrilevante dei passeggeri di altri paesi), e non opera nessuna rotta strategica (a meno che sia strategico andare con volo diretto in Giappone o in vacanza alle Mauritius), e che comunque verrebbe rimpiazzata su una rotta interessante in un batter d'occhio; che in un anno non ha ricevuto alcuna proposta seria d'acquisto nelle condizioni in cui si trova, poiché le parti potenzialmente interessate sono restie ad iniziare una seria ristrutturazione vista la fine del precedente partner / investitore.

In queste condizioni, come si può parlare di "conti che vanno bene"? A me pare che non vadano bene né i conti, né l'azienda, se non a limitati fini di evitare problemi politico-sindacali nel breve periodo.
 

belumosi

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Re: Thread Alitalia - Aprile 2018

Sul giornale c'è anche un'infografica con qualche dato finanziario
Proviamo a fare due conti in tasca ad AZ, considerando l'anno compreso tra Aprile 2017 e Marzo 2018.
Sappiamo che l'EBIT nel periodo compreso tra il 2 Maggio 2017 e il 31 Marzo 2018, è stato pari a -335 M€ (168M+167M).
Ipotizziamo nel periodo del quale mancano i dati (1 Aprile/1 Maggio 2017), un risultato mediano rispetto al rimanente periodo, che potremmo quantificare in circa -30 M€.
L'EBIT così ottenuto nel periodo Aprile 2017-Marzo 2018, dovrebbe quindi essere stato di circa -365 M€.
Per arrivare al risultato netto, mancano gli oneri finanziari (tra i quali ci sono gli interessi sui prestiti) e gli oneri fiscali.
Non ne conosciamo il valore, ma credo sia ragionevole supporre che portino il netto oltre la barriera dei -400 M€.
Visto che quando i commissari hanno preso in mano AZ la liquidità era ai minimi, sarebbe interessante capire come si concilia una perdita di quest'ordine di grandezza con l'inutilizzo del prestito ponte.
 

Farfallina

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Re: Thread Alitalia - Aprile 2018

A parte il fatto che spero che sul forum non ci si "attacchi", ma si scambino opinioni in modo civile, mi sembra che la differenza sia nella definizione di "conti che vanno bene".

Parliamo di un'azienda che probabilmente perde tra il mezzo milione ed il milione di euro al giorno (probabilmente, perché la cifra vera non viene comunicata) mentre la grande maggioranza delle aziende del settore produce utili; che opera grazie ad un prestito su cui è stata aperta un'istruttoria per verificare se si tratta di un aiuto di Stato illegittimo; che trasporta una percentuale del tutto minoritaria dei passeggeri italiani (e irrilevante dei passeggeri di altri paesi), e non opera nessuna rotta strategica (a meno che sia strategico andare con volo diretto in Giappone o in vacanza alle Mauritius), e che comunque verrebbe rimpiazzata su una rotta interessante in un batter d'occhio; che in un anno non ha ricevuto alcuna proposta seria d'acquisto nelle condizioni in cui si trova, poiché le parti potenzialmente interessate sono restie ad iniziare una seria ristrutturazione vista la fine del precedente partner / investitore.

In queste condizioni, come si può parlare di "conti che vanno bene"? A me pare che non vadano bene né i conti, né l'azienda, se non a limitati fini di evitare problemi politico-sindacali nel breve periodo.
Secondo me ti sei perso un po' di passaggi, io stavo parlando di quando alcuni furumisti teorizzavano che i costi di AZ andavano già bene così e che la pretesa di EY di tagliarli era solo uno scaricare incapacità sui poveri lavoratori. Ora scopriamo che LH vuole tagli del costo del lavoro draconiani solo per sedersi al tavolo senza impegni.

Come ho sottolineato per una ristrutturazione pesante bisogna sapere chi sarà il compratore e cosa ci vuole fare. Perchè una AZ stand alone la ristrutturi solamente con un importante aumento della flotta a lungo raggio e personalmente anche di NB con C dedicata. Cosa che i commissari non possono fare senza un compratore che punti a mantenere una legacy carrier.
Delle offerte ricevute tutte puntano sul corto-medio raggio puntando sul taglio dei costi con forti licenziamenti per la redditività. Soluzione che non puoi adottare se non con un accordo firmato in mano perchè se il compratore si tira indietro poi AZ non è più in grado di operare senza la struttura appaltata in Germania.

Il punto inoltre è che senza un governo è giocoforza tutto bloccato perchè la questione ammortizzatori per le migliaia di esuberi non c'è chi la possa trattare così come il governo uscente anche ritenesse l'unica via non può certo prendere una decisione che il Parlamento, dove la maggioranza è per la nazionalizzazione, non ratificherebbe mai.

Ecco perchè i tedeschi provano ad usare l'UE per provare a forzare la mano prima che sul tavolo arrivi lo scomodo tema del fatto che l'UE esiste solo per difendere gli interessi di alcuni. Sia chiaro che non ritengo i due non vincitori in grando di far saltare il banco in UE, ma al "vaffa" all'UE che si sveglia solo per bastonare i pigs e fare gli interessi di alcuni ci arrivano.

In ogni caso si stava discutendo dei 2 articoli che danno qualche spunto l'interessante seppur non condivido (e ho spiegato perché) il ricamo polemico anche se è comprensibile perchè i numeri non vendono copie o pubblicità.
 

Farfallina

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Re: Thread Alitalia - Aprile 2018

Proviamo a fare due conti in tasca ad AZ, considerando l'anno compreso tra Aprile 2017 e Marzo 2018.
Sappiamo che l'EBIT nel periodo compreso tra il 2 Maggio 2017 e il 31 Marzo 2018, è stato pari a -335 M€ (168M+167M).
Ipotizziamo nel periodo del quale mancano i dati (1 Aprile/1 Maggio 2017), un risultato mediano rispetto al rimanente periodo, che potremmo quantificare in circa -30 M€.
L'EBIT così ottenuto nel periodo Aprile 2017-Marzo 2018, dovrebbe quindi essere stato di circa -365 M€.
Per arrivare al risultato netto, mancano gli oneri finanziari (tra i quali ci sono gli interessi sui prestiti) e gli oneri fiscali.
Non ne conosciamo il valore, ma credo sia ragionevole supporre che portino il netto oltre la barriera dei -400 M€.
Visto che quando i commissari hanno preso in mano AZ la liquidità era ai minimi, sarebbe interessante capire come si concilia una perdita di quest'ordine di grandezza con l'inutilizzo del prestito ponte.
Per mantenere inalterato il prestito ponte stanno lavorando sul cash flow. La cosa per la liquidità ha il periodo di massima difficoltà fra novembre e gennaio quando gli incassi sono al minimo e paghi le fatture del periodo di massima operatività. Quello che ci farà capire come è il trend di AZ sarà il Q2 2018 perchè ci permetterà di avere una annualità senza i dati falsati dal referendum dei lavoratori che solo a maggio ha portato una perdita di circa 120 milioni.
 

belumosi

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Re: Thread Alitalia - Aprile 2018

Per mantenere inalterato il prestito ponte stanno lavorando sul cash flow. La cosa per la liquidità ha il periodo di massima difficoltà fra novembre e gennaio quando gli incassi sono al minimo e paghi le fatture del periodo di massima operatività. Quello che ci farà capire come è il trend di AZ sarà il Q2 2018 perchè ci permetterà di avere una annualità senza i dati falsati dal referendum dei lavoratori che solo a maggio ha portato una perdita di circa 120 milioni.
Tutto quello che vuoi, ma parliamo di una cifra pari quasi alla metà del prestito.
Anche togliendo 120 M€, resterebbe una perdita molto elevata visto che è arrivata in un periodo di grazia per l'aviazione.
E anche tenendo conto che è stata lenita dalle prerogative dell'AS e da un massiccio ricorso alla cassa integrazione.
Misure una tantum o estemporanee, sicuramente non strutturali.
Ho cercato di fare i conti su base annua proprio per eliminare i fattori stagionali. Per cui, al netto delle perdite causate dal referendum, le cifre dovrebbero essere più o meno quelle.
In che modo stanno lavorando sul cash flow per lasciare intonso il prestito?
 

13900

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Re: Thread Alitalia - Aprile 2018

In che modo stanno lavorando sul cash flow per lasciare intonso il prestito?
L'unico modo che mi viene in mente e' quello di ritardare le uscite, quindi pagando tutte quelle 'bollette' che si possono evitare di pagare subito, il piu' tardi possibile. Forniture, landing fees e via dicendo. Con i biglietti pagati in anticipo e spingendo in la' il piu' possibile tutto i conti sembreranno piu' rosei. Pero' se alla fine la vendita non arriva - e mi sembra che tutti stiano facendo del loro meglio per spaventare i pochi interessati - prima o poi si dovra' pagare...

Tutto quello che vuoi, ma parliamo di una cifra pari quasi alla metà del prestito.
Anche togliendo 120 M€, resterebbe una perdita molto elevata visto che è arrivata in un periodo di grazia per l'aviazione.
E anche tenendo conto che è stata lenita dalle prerogative dell'AS e da un massiccio ricorso alla cassa integrazione.
Misure una tantum o estemporanee, sicuramente non strutturali.
Quoto. E le vacche grasse stanno finendo. Il petrolio era sui $70 a meta' aprile...
 

Farfallina

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Re: Thread Alitalia - Aprile 2018

Tutto quello che vuoi, ma parliamo di una cifra pari quasi alla metà del prestito.
Anche togliendo 120 M€, resterebbe una perdita molto elevata visto che è arrivata in un periodo di grazia per l'aviazione.
E anche tenendo conto che è stata lenita dalle prerogative dell'AS e da un massiccio ricorso alla cassa integrazione.
Misure una tantum o estemporanee, sicuramente non strutturali.
Ho cercato di fare i conti su base annua proprio per eliminare i fattori stagionali. Per cui, al netto delle perdite causate dal referendum, le cifre dovrebbero essere più o meno quelle.
In che modo stanno lavorando sul cash flow per lasciare intonso il prestito?
Non confondere il flusso di cassa con i dati di bilancio, AZ vende biglietti per i prossimi 11 mesi circa e paga a 60-90 giorni. Considerata la protezione concessa dall'A.S. hanno una stagionalità sui giri di cassa favorevole. Ovvio che la cosa non dura per sempre, ergo prima o poi il problema si pone se non riescono a portare la gestione corrente in linea di galleggiamento che è quello che stanno cercando di fare.
Ecco perchè vi dico che è interessante vedere se il trend fra aumento ricavi e taglio dei costi riescono a mantenerlo. Nel Q1 2018 hanno aumentato i ricavi del 4,3% e ridotto i costi del 10%, parliamo do circa 100 milioni di differenziale. Nel Q3+Q4 2017 hanno annunciato un aumento dei ricavi dell' 1% e un taglio dei costi del 7,5%. La sfida dei commissari è cercare di mantenere costante o aumentare un pochino i ricavi pur con meno flotta e qualche volo in meno e ridurre i costi migliorando la marginalità. Se il trend continua possono puntare a rendere sostenibile l'azienda nel breve periodo. Ovvio che nel medio-lungo periodo servono investimenti pesanti se AZ vuole essere una legacy carrier tipo IB o LX, oppure molti meno per farne una low cost a servizio del gruppo LH come SN. A noi come cittadini toccheranno invece o il costo degli investimenti nel primo caso (nazionalizzazione) o il costo degli esuberi ecc nel secondo caso (LH) e mi sa che in entrambi i casi siamo verso il miliardo di € di esborso.
 
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