Thread Alitalia dal 5 gennaio


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Non è una palla. Oltre alla penale in sè, c'è da considerare tutte le spese legate ad un'eventuale start-up dell'alleanza con StarAlliance, la rinegoziazione dei contratti e la nuova pianificazione delle Sale VIP nei vari aeroporti.

ad essere onesti e per andare avanti a ciurlare un pò il solito minestrone potremmo dire (e non è una balla) che LH ha sempre detto (e mi risulta anche formalmente) che l'eventuale penale per l'uscita da skyteam l'avrebbe pagata lei! la ri-pinaificazione delle sale vip è un problema relativo, a milano e a roma son meglio quelle di air one, quelle di az potrebbero cederle a easyjet tanto sono già in tinta coi colori del vettore (arancio plastica e finta pelle) le sale dei quattro scali intercontinentali di az potrebbero essere chiusi e si va tutti in quelle lh che son meglio (pure quelle)!

io credo che la grande differenza sia anche (e forse sopratutto) nei soldi nel cash: LH pare non ne voglia dare, voglia fare cose belle e interessanti (più di AF) ma senza scucire un euro in contanti e colaninno ne ha disperatamente bisogno... almeno 200 di cassa altrimenti ha la pupò sopra la testa! mi sa che per ora colaninno (che mi risulta essere pro LH) temo sia nella brutta situazione di dover dire cose del tipo "a me andrebbe bene LH ma io ho bisogno di contante... e questi non me lo danno mentre AF un pò si"... il resto credo siano cosette...
 
fonte repubblica.it

Alitalia-Air France? Ride Gemina
di SARA BENNEWITZ

Non si arresta la corsa di Gemina. La società che controlla gli Aeroporti di Roma ha infatti guadagnato un altro 8,5% fino a quota 0,42 euro, mettendo a segno un rialzo del 16,5% nelle ultime tre sedute. La holding che fa capo alla famiglia Benetton sarebbe infatti indirettamente una delle maggiori favorite da un accordo tra Alitalia e Air France-Klm. Se infatti la compagnia di bandiera scegliesse come partner industriale il gruppo francese, l'hub di Fiumicino sarebbe valorizzato maggiormente rispetto allo scalo milanese di Malpensa.

Va detto inoltre che Gemina attende da tempo che si definisca la vicenda Alitalia, poiché le sorti di Adr sono legate a doppio filo a quelle della compagnia di bandiera. Alitalia è infatti titolare della maggior parte degli slot degli scali romani. E una volta che si sarà chiusa la questione del salvataggio della compagnia aerea, l'Enac potrà tornare a dedicarsi a tutta una serie di questioni pendenti, tra cui quella dell'aumento delle tariffe aeroportuali che sono ferme dal 2000. Per tutti questi motivi, e a maggior ragione se il partner di Alitalia sarà Air France-Klm, Gemina da mesi attende che venga sbloccata e risolta la questione della compagnia aerea nazionale. Va inoltre ricordato che tra Gemina e la cordata messa in piedi da Intesa Sanpaolo ci sono alcuni rapporti di parentela: il 26% della holding che controlla Adr è in mano alla Sintonia dei Benetton, che è anche il primo azionista di Atlantia, società che partecipa alla cordata guidata da Roberto Colaninno.

Fatto sta che le incertezze degli ultimi mesi sull'Alitalia, hanno fatto perdere a Gemina oltre due terzi del suo valore bloccando le tariffe e di coseguenza il piano di rilancio degli scali romani. A questo proposito basta ricordare che nel novembre del 2007 la società aveva promosso un aumento di capitale finalizzato a rimborsare un prestito ponte con cui il gruppo aveva rilevato il 44,68% di Adr in mano agli australiani di Macquarie. La quota di minoranza degli areoporti era stata pagata 1.237 milioni, il che conferiva all'intera società una valutazione di Ciampino e Fiumicino superiore a 2,7 miliardi. E per far fronte a quest'acquisizione nel dicembre del 2007 Gemina aveva promosso un aumento di capitale da 1.250 milioni offrendo sul mercato le nuove azioni a un prezzo di 1,13 euro ciascuna, ovvero il 165% in più rispetto alle attuali quotazioni del titolo.
(6 gennaio 2009)
 
A proposito di GRU e del Brasile.
7% di crescita del PIL nel terzo trimestre rispetto un anno prima.
20% di crescita degli investimenti.
Un buon 20-30% del terreno arabile del mondo (la stima dipende dai parametri per considerarlo arabile... e poi lascerei un po' di Ammazzonia non coltivata..).
Economie fortemente complementari. Molti investimenti e molte partnership in parecchi settori industriali e agroalimentari.
Fortissimi legami etnici, e quindi relazioni.
Unico hub possibile per tutta la parte di Sudamerica lontana dagli USA.

attenzione il mio riferimento non era tanto sul Brasile di per sè (Paese che conosco abbastanza e sono pure molto ottimsita e fiducioso sulla sua economia), ma al giudizio che sia ancora una destinazione primaria dall'Italia, considerando che nel frattempo sono spuntate anche un sacco di altre realtà ad oriente
 
Nessuna mancanza di rispetto, ma fco è hub di cosa? Che traffico può intercettare? Si può basare un network continentale o intercontinentale presso un aeroporto fuori dalla zona più ricca del pianeta?
 
Alitalia/ Alemanno: Follia pensare Fiumicino ceda passo a Malpensa
"Tutte le capitali d'Europa sono anche hub"
postato 36 min fa da APCOM

Roma, 6 gen. (Apcom) - "Mi sembra strana e incomprensibile questa agitazione che sta venendo dal Nord. La Cai deve fare scelte imprenditoriali valide, perchè non si può permettere di fallire ancora e di portare la compagnia di bandiera sul lastrico". Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, questa mattina a margine della visita al San Camillo alla ragazza violentata a capodanno durante la festa 'Amore 09'. Secondo il sindaco "la scelta del partner internazionale non porta automaticamente alla scelta di un hub o dell'altro. Credo - ha aggiunto - che ci sia uno spazio per una complementarietà tra Malpensa e Fiumicino ma non si è visto mai in nessuna parte d'Europa che una capitale non sia anche hub intercontinentale. Pensare perciò che Fiumicino ceda il passo a Malpensa è una follia: complementarietà sì, ma Fiumicino non si tocca", ha detto senza mezzi termini Alemanno.

In merito alla Lega che parla di liberalizzazione delle rotte Alemanno ha spiegato: "E' un discorso che vale tanto per Malpensa quanto per Fiumicino, è un ricatto scontato. Credo che un Governo nazionale debba pensare a tutta l'Italia per fare scelte strategiche per il sistema Paese".


http://notizie.alice.it/notizie/eco...fiumicino_ceda_passo_a_malpensa,17458978.html
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Di nuovo con sta storia? E basta, però...

Ma bravo il nostro genero di Rauti...
Francoforte è la capitale della Germania.
Zurigo la capitale della Svizzera..
Ma cosa va cianciando ???
Poi è noto che negli usa Chicago, Atlanta, Cincinnati sono le capitli degli U.S.A...
Anche Shanghai è la capitale della Cina (per non parlare di Hong Kong) e Mumbai lo è dell'India, San Paolo del Brasile...
Ma c....o.... Ma sto Alemanno non lo potevano lasciare nel buco di fogna della storia....
Per la serie: ne sai più di un ragazzino di quinta ?
d.
 
Ultima modifica:
vorrei spezzare una lancia a favore di cimoli (sic e stra sic), sembrerà ridicolo ma lo voglio fare, o meglio vorrei farlo a favore di alcuni uomini che aveva cimoli e che avevano chiesto di studiare una soluzione che avrebbe potuto risolvere sto schifo di tiritera roma milano. soluzione poi abbandonata per:

a) rifiuto dei sindacati, anpac compresa, di discuterla
b) limiti del consulente BCG
c) non voglia di cimoli di percorrere una strada strategica più lunga; voleva risultati subito

soluzione, poi, ovviamente, non ripresa da BCG, nel frattempo diventata mentore di passera e intesa per la questione az ap cai. se oggi siamo incastrati ancora in questa diatriba senza soluzione è anche grazie al consulente nonostante oggi avrebbero avuto la possibilità di percorrere con più facilità quella soluzione...

qualcuno aveva detto a cimoli: due vettori, due contratti, due logiche. uno a roma e uno a milano. quello di milano avrebbe dovuto girare con un modello di business indipendente da quello di roma, con assunzione e contratti diversi da quello che baserebbe a roma! a milano con yield più alti si sarebbero potuti sostenere costi maggiori che a roma...

cai avrebbe potuto basare alitalia a milano e air one a roma. due aziende tenute divise, coordinate solo per il network e le politiche tariffarie, avrebbero potuto iniziare con questo progetto e con gl'anni implementarlo inserendo piano piano aeroplani di lungo raggio! due aziende diverse per due mercati importanti che pagano (yiled), però, diversamente. roma ha bisogno di costi più snelli milano può permettersi qualche lazzarone in più scaricando l'inefficienza sul cliente B. a roma sarebbe andato bene il contratto air one ottimizzato ancora un pò a milano si sarebbe potuto concludere un contratto meno pesante per il personale...

ovviamente la chiusura di linate era un must
tuttop bene, sì...ma Cimoli (e gli altri, ben inteso) non hanno detto "no, grazie!", incarico che non mi interessa.
L'hanno prontamente accettato, come prontamente hanno negoziato il proprio contratto e quando se ne sono andati (o cacciati con una promozione altrove) hanno prontamente fatto le valigie, incassando in pochi mesi cifre spaventose, per niente commisurate ai risultati ed alla brevità del loro soggiorno in azienda.
Quindi, al di là delle interferenze sicuramente esistite (e da loro mai denunciate o da cui non si sono mai dissociati, perchè emanazioni loro stessi di quella politica intereferente), le loro belle colpe le hanno pure loro!
 
Alitalia/ Alemanno: Follia pensare Fiumicino ceda passo a Malpensa
"Tutte le capitali d'Europa sono anche hub"
postato 36 min fa da APCOM

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tutte le capitali d'Europa hub? Evidentemente Alemanno non conosce Berlino o Berna e forse pensa che Francoforte sia la capitale della Germania e Zurigo della Svizzera.
 
tutte le capitali d'Europa hub? Evidentemente Alemanno non conosce Berlino o Berna e forse pensa che Francoforte sia la capitale della Germania e Zurigo della Svizzera.
servirebbe poi forse anche ripassare il concetto di "hub"
Sono pochine le nazioni europee che hanno un vero hub, complici anche le dimensioni territoriali e la suddivisione delle attività economiche sul territorio.
Bruxelles è l'hub del Belgio?
Lussemburgo è l'hub del Lussemburgo?
Amsterdam è l'hub dell'Olanda?
Vienna è l'hub dell'Austria?
Poi che diversi voli dalla periferia convergano verso il centro principale (capitale spesso rappresentata anche dal motore economico e viceversa) non significa che questi siano hub, anche se da lì poi partono i voli verso il mondo
Oslo è un hub della Norvegia?
Stoccolma lo è della Svezia?
Temo quindi che ci sia anche un po' un abuso del termine "hub"

Credo che il modello di hub più corretto sia quello americano, un ampio territorio, un unico stato, dove operano molte compagnie e dove ognuna ha deciso di far concentrare le proprie attività su 3...4..5 centri nevralgici da cui poi s'involano i collegamenti più importanti o verso aeroporti di media dimensioni specificatamente non collegati tra loro da quella compagnia proprio per la strategia dell'hub.

A modo suo Clermont Ferrand è stato hub regionale in Francia:
nello spazio di 40/60 minuti vi convergevano un sacco di voli dalla periferia francese e ripartivano entro ca. 60 min, scambiandosi i passeggeri.
Nessuno andava da Bordeaux a Nizza con volo diretto (al limite), ma transitava per CFE dove prendeva il Nizza.
 
rispondo a te per rispondere a tutti,.....Non so se avrete notato, am LH sta facendo una manovra multihub bella grossa, non ci sono solo i suoi 3 hub classici, ma anche BRU, LHR, DUS ed ora anche VIE, gli manca solo MXP per coprire tutta la blue banana e crere una vera linea maginot di hub che divide l'europa in due dall'alto al basso senza che gli scappi più nulla, lasciano PAR ai margini ed insidiando oneworld sia LHR che sul gateway verso l'america latina a LIS.

Sostanzialmente credono di più nell'Europa (e nel loro tornaconto aziendale per gli azionisti ***) rispetto a tutti gli altri messi assieme!
Trattano quindi l'Europa come un'unica grande nazione ed assegnano ai vari hub dei ruoli ben precisi.
Chiamali scemi!

*** che alla fine è ciò che deve o dovrebbe fare ogni società privata, CAI inclusa.
SE, e ripeto se, AF o LH o l'ormai famosa Air Botswana entrassero nell'azionariato di AZ e proponessero un modello operativo e di business con forti utili, anche solo con una valanga di navette 737/319 da ogni dove italiano verso CDG, oltre che una serie di collegamenti nazionali chiave, dimenticando totalmente gli intercontinentali da FCO e MXP, pensate che i restanti soci al 75% rifiuteranno l'opportunità ineggiando un coro ad alta voce "cordata italiana = compagnia di bandiera italiana"???
Verrebbero meno al loro "essere imprenditori!"
Per far progredire la propria azienda, Colaninno (e non solo lui) non ha esistato ad aprire stabilimenti fuori dal sacro suolo patrio.
Non entro in polemica, ma osservo, solo, che ha fatto il suo "dovere" da imprenditore.
Non ha detto: "mi ostino a fabbricare gli scooter in Italia e poi li esporto in Asia anche se so di non essere competitivo"....
Si è preoccupato, più di tanto, della riduzione del personale di bandiera?
Avrà detto "salvo l'azienda"! (dicono sempre così = salvo il mio portafoglio)
 
Mi piace che se le parole provengono da Marrazzo tutto bene, bisogna ascoltarlo perché parla dell'interesse della nazione, è cosa naturale buona e giusta; se a parlare è la Lega tutti a puntare il dito contro il nord, persone che difendono solo i loro interessi e qualnt'altro si posso infangare ma purché lo si faccia. Ma io che non sono leghista come posso continuare ad accettare queste critiche?
Alitalia, o come cavolo si chiamerà, stia pure a Roma a continuare a fare i propri interessi (giustamente), tanto le cose, anche con la privatizzazione, non cambieranno MAI. Io ho bisogno di un aeroporto che sia collegato alle principale mete mondiali e se la mia compagnia di bandiera non può, non riesce o non vuole coprirmi la tratta deve sentirsi in dovere di dare alla possibilità a tutti i vettori di questo mondo di poter collegare la mia città con la propria se il mercato ne avesse bisogno (Manchester ne è la prova vivente). Il gesto di detenere gli slot non fa altro che marcare e sottolineare quanto sporco e corrotto sia questo ambiente in questa pseudo-nazione.

Lode a te! Amen
 
Dietro il caso Malpensa incertezze e limiti del «partito del Nord»
7 gennaio 2009
di Stefano Folli

La vicenda Alitalia-Malpensa va molto al di là della scelta di un partner industriale per la società che gestisce la compagnia aerea. È una questione che riguarda l'identità del centro-destra e la prospettiva dell'alleanza tra Berlusconi e Bossi. Come scriveva ieri il "Foglio", è la «questione settentrionale» che riemerge. O se si preferisce è la nuova versione del «partito del Nord» che torna ad affacciarsi sul palcoscenico romano.
Berlusconi ha incarnato per anni il senso e lo spirito del partito nordista, assorbendo le istanze leghiste nella sua leadership. Ma le ultime elezioni hanno dimostrato che Bossi ha una forza e un consenso crescenti a nord del Po (e in qualche caso anche a sud del fiume). Soprattutto la Lega è riuscita a tutelare la sua autonomia "ideologica" rispetto al Pdl: una sorta di Csu bavarese rispetto al grande partner democristiano.
Ora però lo spirito del Nord deve incarnarsi nell'azione concreta di governo. Il che pone problemi piuttosto seri, in forme diverse, sia a Bossi sia Berlusconi. Un conto è vincere le elezioni sventolando il vessillo del settentrione, tutt'altro conto è fare scelte conseguenti. Entrambi, Berlusconi e Bossi, hanno pensato di risolvere il problema con la riforma federalista, il cui primo passo essenziale è il federalismo fiscale. Per la Lega, un punto cruciale. Il federalismo ha una tipica impronta nordista, il che salva l'anima politica della coalizione.
Si dà il caso, tuttavia, che la crisi economica abbia messo sotto pressione i conti pubblici e scompaginato i piani. Per cui oggi, all'alba del 2009, è tutto da dimostrare che una riforma così complessa, ramificata e quindi costosa possa essere attuata in tempi prevedibili. Ne deriva che il «partito del Nord» rischia di ritrovarsi privo di un asse strategico.
La Lega non può rinunciare al federalismo, è ovvio, ma non è detto che una riforma diluita e appannata sia in grado di dare all'elettorato settentrionale il senso della novità storica. D'altra parte, la battaglia su Malpensa (e a favore di Lufthansa) non può essere condotta alla morte, a meno di non mettere in pericolo gli equilibri di governo. E Bossi non può certo permettersi in questo momento di non andare d'accordo con Berlusconi. Quello che di buono la Lega può fare in questa legislatura, sarà sempre fatto in sintonia con il presidente del Consiglio e la sua maggioranza.
Ecco perché Bossi ha già offerto un'alternativa, o meglio una subordinata, all'ipotesi di partnership fra Alitalia e Lufthansa: la liberalizzazione degli «slot», cioè degli scali, che darebbe slancio agli aeroporti lombardi. Un modo per sfuggire alle sabbie mobili. Il «partito del Nord» forse non può vincere la guerra su Malpensa, ma almeno può riuscire a non perdere la faccia. Il terreno però è scivoloso e richiede ai leghisti la capacità mediatica di spiegarlo agli elettori, giusto pochi mesi prima del voto europeo.
Di fatto il discorso si sposta di nuovo sul federalismo. Bossi può accettare – entro certi limiti – un compromesso su Alitalia, ma solo se ottiene adeguate garanzie sul federalismo fiscale. Chissà se Berlusconi è in grado di darle, considerando le difficoltà della riforma. Tanto più che il presidente del Consiglio tende sempre più a svolgere un ruolo nazionale, non più solo "nordista", e dovrà tener conto delle richieste delle regioni meridionali, le più colpite dalla crisi. Nei prossimi mesi sentiremo ancora parlare del «partito del Nord» e delle sue inquietudini.
SOLE24
 
Lufthansa lancia la corsa allo shopping globale

La mappa delle alleanze nei cieli mondiali sta cambiando rapidamente. Le intese commerciali non bastano più per suggellare i matrimoni. Il nuovo credo è quello delle acquisizioni, del consolidamento, un mezzo che consente più facilmente di ottenere risparmi e sviluppare i ricavi.

Protagonista dell'ondata di acquisizioni che parte dall'Europa è la Lufthansa, leader della Star Alliance, la più vasta alleanza globale tra aviolinee. La compagnia tedesca negli ultimi dodici mesi si è impegnata in un vasto shopping mondiale. Nel dicembre 2007 ha acquisito il 19% della JetBlue Airways, compagnia low cost negli Stati Uniti. Nel 2008 Wolfgang Mayrhuber ha lanciato l'offensiva in Europa: ha acquisito la Sn Brussels, la compagnia nata dalle ceneri dell'ex Sabena, come aveva fatto nel 2005 con la Swiss, erede della gloriosa Swissair. Chi crede nella cabala avrebbe potuto dunque scommettere che dopo questi due colpi avrebbe potuto chiudere il terzo, l'acquisizione della "nuova" Alitalia.

Ma gli è andata male, a meno di colpi di scena, soprattutto perché Lufthansa non ha dissimulato le sue vere intenzioni, assumere immediatamente il comando della compagnia italiana. Si racconta che nel giugno 2008, in un incontro con il sottosegretario Gianni Letta e i vertici dell'allora nascente cordata italiana, Roberto Colaninno e Rocco Sabelli, Mayrhuber abbia messo candidamente le carte in tavola: «Abbiamo noi la ricetta per risolvere i vostri problemi. L'Alitalia è al capolinea. Voi dovete fermarla, mettere a terra tutti gli aerei. Ci pensiamo noi con la nostra flotta a garantire tutti i collegamenti. Poi si riparte con una nuova compagnia».

Quest'uscita allo scoperto di Mayrhuber come una sorta di "invasore" ha creato malumore nelle controparti, anche se Lufthansa è stata poi effettivamente coinvolta nella trattativa per il partner della nuova Alitalia. Alla fine sembra che il suo ruolo sia stato più quello di lepre per far correre Air France-Klm che di un serio candidato all'alleanza finale. Tanto più che i tedeschi non avrebbero mai messo sul piatto l'offerta cara ai politici del fronte del Nord, cioè lo sviluppo di un'attività intercontinentale da Malpensa. Neppure Lufthansa avrebbe cioè tentato di trasformare in hub un aeroporto che oggi è mal collegato con strada e ferrovia, che è costoso alimentare con voli dai centri periferici, che presenta carenze nelle infrastrutture per la disposizione delle piste.

La strategia di Lufthansa è proseguita con l'acquisto della maggioranza di Bmi, l'ex British Midland, che ha preziosi slot a Londra Heathrow, poi nel carniere è entrata Austrian.

Air France-Klm, prima al mondo per fatturato, si rafforza notevolmente accontentandosi, sorniona, di avere "solo" il 25% della nuova Alitalia. La preda le viene servita su un piatto d'argento. Jean-Cyril Spinetta compra una società ripulita dai debiti e dagli esuberi, a prezzi molto più convenienti di quello che avrebbe pagato la scorsa primavera quando trattava con Maurizio Prato, non ha il fastidio di avere un concorrente sulle rotte nazionali perché anche Air One fa parte del "perimetro", né ha bisogno di chiedere il comando perché lo esercita di fatto: sulle rotte Italia-Francia c'è un'attività congiunta che risale al 2001 e che vede Air France in posizione dominante, sul lungo raggio si continuerà ad utilizzare in maniera massiccia l'aeroporto Charles De Gaulle per la debolezza della flotta italiana.

L'altro gigante europeo, British Airways, è solo terzo nella partita mondiale delle alleanze, all'interno di Oneworld. L'obiettivo principale di Willie Walsh resta la fusione con Iberia. Gli spagnoli però non cedono facilmente e hanno approfittato dei ribassi di Borsa dei mesi scorsi per acquisire una quota nel vettore inglese. Sembra più faticoso il piano di Walsh per sviluppare voli transatlantici congiunti in una joint venture operativa con American Airlines, per i vincoli posti dall'Antitrust a Washington. (G.D.)
SOLE24
 
Nessuna mancanza di rispetto, ma fco è hub di cosa? Che traffico può intercettare? Si può basare un network continentale o intercontinentale presso un aeroporto fuori dalla zona più ricca del pianeta?

Non bisogna pensare che traffico potrebbe intercettare. Il traffico ce l'ha già ora. Se milano non si toglie la boria da città ricca che tutto si può permettere non arriverà mai da nessuna parte. Forse qualche anno fa era il terzo bacino d'europa. Oggi le cose sono, probabilmente, un pò cambiate. L'italia in genere si sta impoverendo e Milano la segue.
Al contrario Roma ha un traffico istituzionale e turistico che risente meno di questi fattori. Comunque i fatti sono sotto gli occhi di tutti FCO è il vero hub italiano per pax e collegamenti intercontinentali. Sul perchè sia andata così possiamo diquisire ma oggi E' così.
 
Allora facciamo così: questa la segno, per poi eventualmente ritirarla fuori al momento opportuno.

"i tedeschi non avrebbero mai messo sul piatto l'offerta cara ai politici del fronte del Nord, cioè lo sviluppo di un'attività intercontinentale da Malpensa. Neppure Lufthansa avrebbe cioè tentato di trasformare in hub un aeroporto che oggi è mal collegato con strada e ferrovia, che è costoso alimentare con voli dai centri periferici, che presenta carenze nelle infrastrutture per la disposizione delle piste."

p.s.: prima di parlare, costui è andato a vedere come sono disposti il terminal e le piste a FRA?
 
Stato
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