Antitrust, indagine su Ferrovie dello Stato e Rfi: avrebbero ostacolato l’ingresso dei francesi di Sncf nell’Alta velocità
di Francesco Bertolino
Secondo l’Autorità garante della concorrenza, il gestore della rete ferroviaria avrebbe rallentato i piani di Sncf che mirava a effettuare 13 corse giornaliere andata e ritorno
L’
Antitrust apre un’indagine su
Ferrovie dello Stato e la sua controllata
Rfi, il gestore della rete ferroviaria italiana. L’Autorità sospetta che le due società abbiano abusato della loro posizione dominante per rallentare e, in alcuni casi, ostacolare l’ingresso dell’operatore francese
Sncf nell’Alta velocità italiana in concorrenza con un’altra controllata di Fs,
Trenitalia.
I piani di Sncf
Sncf intende entrare a partire dal 2026 nel mercato dell’Alta velocità italiano, offrendo treni lungo gli assi Torino/Milano/Venezia e Torino/Milano/Roma/Napoli, sui quali già operano
Trenitalia e
Italo. La società francese
ha perciò pianificato di effettuare 13 corse giornaliere di andata e ritorno, calcolando che questa fosse la quantità minima necessaria a sostenere i costi del progetto con un adeguato ritorno sull’investimento.
L’esposto francese
Sncf ha perciò chiesto al gestore della rete, Rfi, l’assegnazione delle tratte, chiedendo di stipulare un accordo quadro di 15 anni. La procedura si è però protratta per mesi a causa di questioni tecniche e di regolazione del traffico, spingendo il gruppo francese a inviare nel giugno del 2024 una segnalazione all’Antitrust lamentando un comportamento ostruzionistico da parte di Rfi.
I sospetti su Rfi
L’
Autorità garante della concorrenza e del mercato ha perciò deciso di aprire un’indagine. Secondo l’Agcm, «Rfi, impresa monopolista nella gestione della rete ferroviaria nazionale, avrebbe posto in essere una complessiva
strategia abusiva, volta a ostacolare l’accesso di un nuovo operatore a tale infrastruttura, rallentandone e ostacolandone l’ingresso nel mercato del trasporto passeggeri ad alta velocità».
Il mantenimento dello status quo consentirebbe infatti all’altra controllata di Fs, Trenitalia, di conservare le sue quote di mercato, evitando la concorrenza di un altro grande gruppo come Sncf.
La reazione di Fs
Giovedì, perciò. i funzionari dell’Autorità, con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza, hanno svolto ispezioni presso le sedi di Rfi, Ferrovie dello Stato e anche presso le sedi di Trenitalia e Italo, ritenuti in possesso di elementi utili all’istruttoria. Da parte loro, le società del gruppo Fs - sottolinea una nota -
FS Italiane «hanno pienamente collaborato con l’Agcm per la buona riuscita delle operazioni ispettive e avranno modo di rappresentare la correttezza delle proprie condotte nel corso del procedimento, già in occasione dell’audizione prevista dall’avvio dell’istruttoria che avverrà nei prossimi 60 giorni».
Secondo l’Autorità garante della concorrenza, il gestore della rete ferroviaria avrebbe rallentato i piani di Sncf che mirava a effettuare 13 corse giornaliere andata e ritorno
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