da: http://www.ecodibergamo.it/stories/...liner_resta_a_terra_in_mobilit_62_lavoratori/
La MiniLiner resta a terra
In mobilità 62 lavoratori
29 dicembre 2009Economia
La MiniLiner Srl di Grassobbio, società cargo del gruppo Miro Radici Finance, sta per arrendersi al drastico calo di commesse: per questa ragione la società, che ha accumulato un passivo consistente, è in stato di liquidazione dal 17 dicembre e ha intenzione di aprire martedì 29 dicembre la procedura di mobilità per 65 dei 90 dipendenti in organico.
A questa decisione sofferta, fa sapere l’azienda, «si è arrivati a causa di una drastica riduzione delle commesse, con un calo di quasi il 40% rispetto agli ordini del biennio 2007-2008». A questo punto, dopo che anche un ultimo tentativo di ricapitalizzare la società non è andato a buon fine per l’opposizione di alcuni soci, è arrivata la decisione di sospendere a breve l’attività aerea legata ai cargo, puntando invece tutto sul noleggio degli aerei ed ampliando l’attività di manutenzione».
MiniLiner resta quindi a terra: eppure fino a metà 2008 la compagnia aerea orobica era al terzo posto in Europa tra quelle cargo, specializzata prevalentemente su tratte medio-corte, in particolar modo nel mercato della posta e delle merci espresso.
Attualmente della sua flotta fanno parte 17 aerei di medio-piccole dimensioni, tra cui alcuni nuovi Fokker 50, che hanno come base Orio al Serio. Ora parte dei velivoli dovrebbero essere venduti, mentre per gli altri continuerà l’attività di noleggio. Fin da subito la compagnia aerea, pur avendo dichiarato di voler procedere con la mobilità per i 65 (44 sono i piloti, di cui pochi però bergamaschi), ha dichiarato di voler ricercare con il sindacato «soluzioni per un percorso condiviso, interno e territoriale».
Nessuna preclusione quindi a trasformare, se si arriverà a un accordo, la mobilità in Cassa speciale per un anno o anche di più, per cessata attività «in attesa di poter superare questa fase delicatissima». Per i sindacati però, questa «è una doccia fredda: che doveva essere anticipata ai rappresentanti dei lavoratori già da tempo - spiega Giacomo Ricciardi della Uil Trasporti di Bergamo -: ora invece ci troviamo di fronte a uno scenario drammatico. Ci auguriamo che ci siano dei margini per intavolare una trattativa che possa salvaguardare più posti di lavoro possibile, utilizzando anche gli strumenti più idonei, tra cui la Cassa speciale».
«È grave che su questa decisione - aggiunge Alberto Civera di Fit-Cisl - il sindacato sia stato praticamente messo davanti al fatto compiuto: in passato c’erano già state difficoltà ed era stata chiesta la Cassa ordinaria, ma poi non era stata utilizzata. Tra i lavoratori, quelli con meno prospettive, venendo a cessare l’attività di volo, sono naturalmente i piloti. Pur avendo mercato, cominciano ad essercene parecchi a piedi, anche da noi, a cominciare da quelli di Myair. Quando cominceremo la trattativa, la prima cosa sarà quella di capire che prospettive ci sono per chi rimane: nostro obiettivo sarà quello di salvare più posti possibili».
L’azienda, che ha nominato liquidatore l’attuale amministratore, il varesino Angelo Rodolfi, ha proposto il 4 gennaio come data del primo incontro tra le parti. «Solo allora - spiega Marco Sala di Filt-Cgil - si potrà capire che margini ci sono nella trattativa: chiaro che noi ci auguriamo che non si vada alla messa in liquidazione totale, puntando su quelle aree, come la manutenzione, che potrebbero ancora rivelarsi redditizie: su questi fronti cercheremo di ridurre gli esuberi».
Esuberi su cui la società ha già dichiarato disponibilità a trattare, innanzitutto sul fronte degli ammortizzatori, mentre su quello dei numeri, forse qualche margine di manovra potrebbe esserci, visto che oltre ai piloti, ci sono figure di personale di terra legato all’attività di volo che potrebbero in teoria essere riconvertite.
M. F.
La MiniLiner resta a terra
In mobilità 62 lavoratori
29 dicembre 2009Economia
La MiniLiner Srl di Grassobbio, società cargo del gruppo Miro Radici Finance, sta per arrendersi al drastico calo di commesse: per questa ragione la società, che ha accumulato un passivo consistente, è in stato di liquidazione dal 17 dicembre e ha intenzione di aprire martedì 29 dicembre la procedura di mobilità per 65 dei 90 dipendenti in organico.
A questa decisione sofferta, fa sapere l’azienda, «si è arrivati a causa di una drastica riduzione delle commesse, con un calo di quasi il 40% rispetto agli ordini del biennio 2007-2008». A questo punto, dopo che anche un ultimo tentativo di ricapitalizzare la società non è andato a buon fine per l’opposizione di alcuni soci, è arrivata la decisione di sospendere a breve l’attività aerea legata ai cargo, puntando invece tutto sul noleggio degli aerei ed ampliando l’attività di manutenzione».
MiniLiner resta quindi a terra: eppure fino a metà 2008 la compagnia aerea orobica era al terzo posto in Europa tra quelle cargo, specializzata prevalentemente su tratte medio-corte, in particolar modo nel mercato della posta e delle merci espresso.
Attualmente della sua flotta fanno parte 17 aerei di medio-piccole dimensioni, tra cui alcuni nuovi Fokker 50, che hanno come base Orio al Serio. Ora parte dei velivoli dovrebbero essere venduti, mentre per gli altri continuerà l’attività di noleggio. Fin da subito la compagnia aerea, pur avendo dichiarato di voler procedere con la mobilità per i 65 (44 sono i piloti, di cui pochi però bergamaschi), ha dichiarato di voler ricercare con il sindacato «soluzioni per un percorso condiviso, interno e territoriale».
Nessuna preclusione quindi a trasformare, se si arriverà a un accordo, la mobilità in Cassa speciale per un anno o anche di più, per cessata attività «in attesa di poter superare questa fase delicatissima». Per i sindacati però, questa «è una doccia fredda: che doveva essere anticipata ai rappresentanti dei lavoratori già da tempo - spiega Giacomo Ricciardi della Uil Trasporti di Bergamo -: ora invece ci troviamo di fronte a uno scenario drammatico. Ci auguriamo che ci siano dei margini per intavolare una trattativa che possa salvaguardare più posti di lavoro possibile, utilizzando anche gli strumenti più idonei, tra cui la Cassa speciale».
«È grave che su questa decisione - aggiunge Alberto Civera di Fit-Cisl - il sindacato sia stato praticamente messo davanti al fatto compiuto: in passato c’erano già state difficoltà ed era stata chiesta la Cassa ordinaria, ma poi non era stata utilizzata. Tra i lavoratori, quelli con meno prospettive, venendo a cessare l’attività di volo, sono naturalmente i piloti. Pur avendo mercato, cominciano ad essercene parecchi a piedi, anche da noi, a cominciare da quelli di Myair. Quando cominceremo la trattativa, la prima cosa sarà quella di capire che prospettive ci sono per chi rimane: nostro obiettivo sarà quello di salvare più posti possibili».
L’azienda, che ha nominato liquidatore l’attuale amministratore, il varesino Angelo Rodolfi, ha proposto il 4 gennaio come data del primo incontro tra le parti. «Solo allora - spiega Marco Sala di Filt-Cgil - si potrà capire che margini ci sono nella trattativa: chiaro che noi ci auguriamo che non si vada alla messa in liquidazione totale, puntando su quelle aree, come la manutenzione, che potrebbero ancora rivelarsi redditizie: su questi fronti cercheremo di ridurre gli esuberi».
Esuberi su cui la società ha già dichiarato disponibilità a trattare, innanzitutto sul fronte degli ammortizzatori, mentre su quello dei numeri, forse qualche margine di manovra potrebbe esserci, visto che oltre ai piloti, ci sono figure di personale di terra legato all’attività di volo che potrebbero in teoria essere riconvertite.
M. F.