Il Comune di Comiso (Ragusa) è stato condannato al pagamento di 9 milioni e 600 mila euro di risarcimento all´aeronautica militare su sentenza del Tribunale di Catania.
La questione riguarda l´aeroporto “La Torre” di Comiso che, stando a quanto deciso dai giudici catanesi, non sarebbe in regola perchè le aree all´interno dell´ex base Nato sono state acquisite ed utilizzate dal comune di Comiso senza le dovute autorizzazioni.
Si chiude così, almeno in primo grado, la vicenda giudiziaria avviata nel 2009 dal Ministero della Difesa e dall´Aeronautica che tramite l´Avvocatura dello Stato, hanno avviato l´azione legale per difendere i propri interessi legittimi chiedendo i danni anche per l´indebito l´abbattimento di cinque immobili destinati ad alloggio dei militari. Il comune non ha ritenuto di costituirsi in giudizio per cui non sono state evidenziate davanti al tribunale le ragioni dell´ente che ora è tenuto a pagare con notevole aggravio per le casse comunali. Il vicesindaco, Antonio Gaglio, ha comunque preannunciato appello contro la sentenza, così come deliberato dalla giunta: “E´ un fatto inspiegabile che il comune non si sia costituito. E´ accaduto perchè il Comune è stato contumace. Il sindaco Alfano non si è costituito per resistere al ricorso ed Comune non si è presentato per difendersi. Se i nostri predecessori avessero fatto gli interessi dell´ente e si fossero costituiti per resistere all´ingiunzione, magari oggi non ci troveremmo in questa situazione. Un altro esempio di come il non amministrare produca danni, alla città e ai cittadini”.
Peppe Alfano ribatte all´accusa: “Io quella notifica non l´ho mai ricevuta -dice l´ex primo cittadino – Anche i miei assessori non ricordano nulla. Nè questa richiesta è mai emersa nel corso delle trattative con l´Aeronautica per liberare dal vincolo del demanio le aree. I fatti comunque risalgono al 200o e ben prima, dunque, di quando mi sono insediato”. Anche Pippo Digiacmo, sindaco fino al 2008, non ha avuto mai contezza di questo contenzioso e si dice fiducioso che in appello il comune potrà far valere le proprie ragioni.
http://www.laspia.it/laeroporto-comiso-abusivo-si-tribunale-catania-comune-condannato/
La questione riguarda l´aeroporto “La Torre” di Comiso che, stando a quanto deciso dai giudici catanesi, non sarebbe in regola perchè le aree all´interno dell´ex base Nato sono state acquisite ed utilizzate dal comune di Comiso senza le dovute autorizzazioni.
Si chiude così, almeno in primo grado, la vicenda giudiziaria avviata nel 2009 dal Ministero della Difesa e dall´Aeronautica che tramite l´Avvocatura dello Stato, hanno avviato l´azione legale per difendere i propri interessi legittimi chiedendo i danni anche per l´indebito l´abbattimento di cinque immobili destinati ad alloggio dei militari. Il comune non ha ritenuto di costituirsi in giudizio per cui non sono state evidenziate davanti al tribunale le ragioni dell´ente che ora è tenuto a pagare con notevole aggravio per le casse comunali. Il vicesindaco, Antonio Gaglio, ha comunque preannunciato appello contro la sentenza, così come deliberato dalla giunta: “E´ un fatto inspiegabile che il comune non si sia costituito. E´ accaduto perchè il Comune è stato contumace. Il sindaco Alfano non si è costituito per resistere al ricorso ed Comune non si è presentato per difendersi. Se i nostri predecessori avessero fatto gli interessi dell´ente e si fossero costituiti per resistere all´ingiunzione, magari oggi non ci troveremmo in questa situazione. Un altro esempio di come il non amministrare produca danni, alla città e ai cittadini”.
Peppe Alfano ribatte all´accusa: “Io quella notifica non l´ho mai ricevuta -dice l´ex primo cittadino – Anche i miei assessori non ricordano nulla. Nè questa richiesta è mai emersa nel corso delle trattative con l´Aeronautica per liberare dal vincolo del demanio le aree. I fatti comunque risalgono al 200o e ben prima, dunque, di quando mi sono insediato”. Anche Pippo Digiacmo, sindaco fino al 2008, non ha avuto mai contezza di questo contenzioso e si dice fiducioso che in appello il comune potrà far valere le proprie ragioni.
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