ITAVIA, un sogno finito in tragedia


speedbird437

Utente Registrato
6 Novembre 2005
6,534
0
www.volarevirtual.com
Una mia amica era assistente di volo sul DC-9 in Itavia, una sua amica si trovava su quell'aereo.

Che riposi in pace con il resto delle persone che si trovavano su quell'aereo:(
 
Copio qui l'interessante post di "LIPY" sul thread <4° (anzi 5°) aeroporto in Calabria> riguardante l'Itavia.

Citazione:Messaggio inserito da LIPY
L'interruzione dei servizi aerei gestiti dall'Itavia (tra cui la rotta PSR-AOI-LIN) portano la data del 10 dicembre 1980, in attesa che la situazione della compagnia venga affrontata nel suo complesso dal Governo dell'epoca.

La società aveva già ricevuto dal Ministero dei Trasporti 2.980 mln di lire per ripianare il deficit di gestione del 1979, riuscendo così a corrispondere un mese di stipendio arretrato e la retribuzione di novembre ai 950 dipendenti, di cui 140 piloti.

Situazione ormai insostenibile, che deteriora l'immagine e quindi il traffico dell'Itavia.

L'avv. Aldo Davanzali, presidente della compagnia nonchè noto e facoltoso imprenditore anconetano, aveva inviato al ministro Rino Formica un documento su cui attendeva una risposta entro il 9 dicembre 1980; tale documento era relativo al futuro assetto societario, ma il ministro, nonostante gli impegni assunti, non fornisce alcuna replica, confermandosi il più accanito sostenitore dei servizi aerei gestiti dallo Stato.

Nessun uomo politico, tra quanti avevano chiesto e ricevuto a piene mani favori sotto forma di biglietti aerei gratuiti per sè, per familiari, parenti, amici, amici degli amici, si offre di avanzare proposte alternative, per superare vecchi problemi burocratici e restrittivi di varia natura.

Per la verità, Davanzali non è abbandonato da tutti: sono sensibili ai suoi appelli il social-democratico Luigi Preti, i democristiani Arnaldo Forlani, Giulio Andreotti, Emilio Colombo, Attilio Ruffini.

A loro, Davanzali ha sempre riservato un trattamento di riguardo; una volta inviò addirittura a Malta un aereo della compagnia per riportare a Roma il suo amico e conterraneo marchigiano Forlani, che aveva perso il volo di linea.

Dunque, si chiude; gli 11 velivoli vengono venduti al miglior offerente, mentre il piano di emergenza della compagnia prevede che i servizi gestiti dalla compagnia in fallimento, vengano riattivati, almeno in parte, da Alitalia e sue consociate ATI e AerMediterranea, quest'ultima incaricata di recuperare piloti e maestranze dell'Itavia.

Ma la strage di Ustica inghiotte anche le altre imprese di Davanzali: falliscono la Sadar Incop (compagnia di rimorchiatori attiva nel porto dorico), alcune immobiliari di Ancona e Ravenna, nonchè, come già detto, un centro vacanze talassoterapico a Crotone.

Dopo alcune precedenti disavventure di carattere assicurativo, la situazione precipita definitivamente e l'Itavia si ritrova con un buco di 50 miliardi di lire.

Dal 1973 al 1979, la compagnia avrebbe maturato 67 miliardi e 960 milioni di contributi, ma in realtà avrebbe ottenuto molto di meno; infatti, dei 13 miliardi che avrebbe dovuto incassare nel 1978, ne ottiene 2 scarsi e dei 19 miliardi e 811 milioni del 1979, solo 2 miliardi e 980 milioni.

Davanzali sottolinea che Alitalia e ATI, cui erano concessi collegamenti di carattere "sociale" di gran lunga inferiori, si videro corrisposti nel 1979 rispettivamente 3 miliardi e 3 miliardi e 470 milioni.


Il ricordo di questa triste vicenda e del suo sfortunato protagonista è ancora molto presente ad Ancona e nelle Marche, dove la memoria di quegli eventi è custodita dagli eredi della famiglia.
 
Do molto volentieri il mio contributo riportando alcuni stralci di un bellissimo libro sull'Itavia che mi è stato regalato dall'autore.


La seconda metà degli anni cinquanta, dopo un florido periodo di crescita e di grande entusiasmo che aveva permesso e favorito lo sviluppo di numerose compagnie, si concludeva purtroppo con la cessazione delle attività da parte di quasi tutte le società minori, nella consapevolezza oramai che i volumi di traffico nazionale non avrebbero permesso la possibilità di convivenza per quasi dieci distinte società di navigazione aerea.


E qui permettetemi di evidenziare il fatto che non impariamo mai nulla dalla nostra storia: cinquanta anni dopo siamo ancora nella stessa situazione!!


Venivano cosi a cessare i servizi di molte società note, mentre altre sceglievano la strada della fusione in gruppi di più grande portata nella speranza di poter competere in un mercato assai modesto ma dalle sempre grandi prospettive.

Nel 1958 l'Alitalia era rimasta, in pratica, l'unica compagnia operante sul mercato dopo aver acquisito la LAI e dopo il fallimento, alcuni anni prima, della ALI Flotte Riunite, unica ed ultima compagnia a capitale privato operante in Italia.

Il 1960, infine, aveva determinato il grande salto qualitativo del settore dei trasporti, con la consegna dei primi jet commerciali all'Alitalia ed il miraggio di una rinascita del settore in funzione dell'ingresso dei privati.

L'iniziativa per lo sviluppo delle attività dell'Itavia, quindi, era mossa soprattutto da un duplice ordine di fattori. Da un lato si riteneva, e non a torto, che la compagnia di bandiera non avesse individuato e non potesse, per la peculiarità delle macchine in linea, sviluppare una considerevole nicchia di mercato rappresentata da rotte di minore flusso. Dall'altro si iniziava a delineare, seppure ancora in modo indistinto, il panorama dei voli di interesse turistico e, soprattutto, di quelli a domanda.

L'iniziativa, quindi, ad opera principalmente dei soci Petragnani, Donati e Mancini, permetteva di ipotizzare l'inizio delle operazioni con un aeromobile di piccole dimensioni su una rotta all'epoca non servita dall'Alitalia e di disagevole percorrenza sia in auto che in treno, la Roma-Pescara.

Fu cosi che l'Itavia Società di Navigazione Aerea -Società per Azioni- venne costituita a Roma il 13 Ottobre 1958 presso lo studio del notaio Vincenzo Butera. Il capitale originario all'atto della costituzione ammontava ad un milione di lire suddiviso in mille azioni del valore di mille lire l'una.



Qualora l'autore voglia dare il suo contributo e pubblicizzare il libro stesso, sarebbe più che benvenuto.

Danilo
 
Per chi fosse interessato alla vicenda del DC9, questo è un sito abbastanza completo ed interessante:
http://www.seeninside.net/
Quello che però vorrei cercare e stimolare, è riguardo all'avventura imprenditoriale di Itavia, ai suoi inizi ed a come si è sviluppata.
Il post di LIPY ci da dei numeri da paura: la compagnia, al momento del tracollo, avanza crediti dallo Stato per "13 miliardi che avrebbe dovuto incassare nel 1978, e 19 miliardi e 811 milioni del 1979" . A fronte di crediti per 33 miliardi, ne ottiene meno di 5.
Nonostante questo, continua ad operare.
Riusciamo a trovare quei numeri, a ricostruire la sua flotta, a capire come è stata smembrata ed a chi è stata svenduta?
Alla Rete le risposte..
 
Citazione:Messaggio inserito da rinco59

Riusciamo a trovare quei numeri, a ricostruire la sua flotta, a capire come è stata smembrata ed a chi è stata svenduta?
Alla Rete le risposte..

Cari Duffy e Rinco59, ecco intanto un po' di dati sulla flotta.

DC-9</u>

I-TIGA </u>
Serie: 14F
n/c 45728
In servizio dal 1971 al 1980. Venduto nel 1983
Precedenti registrazioni: N945L (Bonanza, Air West)
Successive registrazioni: N925AX (Airborne Express)

I-TIGB </u>
Serie: 15F
n/c 47002
In servizio dal 1977 al 1980. Venduto nel 1983
Precedenti registrazioni: HZ-AEC, YV-C-ANV, YV-02C (SVA, LAV)
Successive registrazioni: N926AX (Airborne Express)
Note: precipitato a Philadelphia (USA) il 6 febbraio 1985

I-TIGE </u>
Serie: 15F
n/c 45717
In servizio dal 1971 al 1980. Venduto nel 1983
Precedenti registrazioni: N901H (Hawaiian Airlines)
Successive registrazioni: N927AX (Airborne Express)

I-TIGI</u>
Serie: 15
n/c 45724
In servizio dal 1972 al 1980
Precedenti registrazioni: N902H (Hawaiian Airlines)
Note: perso in incidente il 27 Giugno 1980, durante la fase di crociera, tra Ustica e la Sicilia

I-TIGU</u>
Serie: 15
n/c 45718
In servizio dal 1977 al 1980. Venduto nel 1983
Precedenti registrazioni: PH-DNA (KLM)
Successive registrazioni: N928AX (Airborne Express), N300ME (Midwest Express)

N934F</u>
Serie: 32CF
n/c 47148
In servizio sino al 1980.
Precedenti registrazioni: N934F (ONA, Hawaiian Airlines)
Successive registrazioni: N934F (AIT), N909AX (Airborne Express)

OY-KGF </u>
Serie: 21
n/c 47308
In servizio nel solo 1980
Precedenti registrazioni: OY-KGF (SAS)
Successive registrazioni: OY-KGF (SAS)
Note: noleggiato dal luglio al settembre del 1980 per rimpiazzare l'I-TIGI. Non ha mai assunto la livrea Itavia

N1798U</u>
Serie: 31
n/c 47369
In servizio nella seconda metà degli anni Settanta
Note: noleggiato dalla Hawaiian Airlines

N609HA </u>
Serie: 51
n/c 47676
In servizio nella seconda metà degli anni Sttanta
Note: noleggiato dalla Hawaiian Airlines

N7465B</u>
Serie: 33CF
n/c 47465
In servizio nella seconda metà degli anni Sttanta
Note: noleggiato dalla Hawaiian Airlines

N94454</u>
Serie: 33RC
n/c 47291
In servizio nella seconda metà degli anni Sttanta
Note: noleggiato

F-28</u>

I-TIDU </u>
Serie: Mk 1000
n/c 11004
In servizio dal 1973 al 1980.
Precedenti registrazioni: PH-ZAA (Fokker), D-ABAQ (LTU)
Successive registrazioni: F-GECK (TAT e DAT), C5-ADE (Air Dabia)

I-TIDO </u>
Serie: Mk 1000
n/c 11037
In servizio: matricola assegnata ma aereo non preso in carico
Successive registrazioni: PH-EXE, PH-ZBF, PK-GJR, PK-GVI, PH-EZA, N293N, N458US, C-FCRP

I-TIDI</u>
Serie: Mk 1000
n/c 11991
In servizio dal 1970 al 1980. Venduto nel 1981 alla Unifly
Precedenti registrazioni: PH-ZAR
Successive registrazioni: I-TIDI (Unifly), C-GTEO (Norcanair e Time Air)

PH-MOL</u>
Mk 1000
n/c 11003
In servizio dal 1969 al 1980
Successive registrazioni: LN-SUM (Braathens Safe, MPH, LTU, ISS, Ghana AW, NGA, AGN, Air Anglia), EP-PBF (Pars Air), F-GMOL (Air Alsace), P2-ANL (GCB)...

I-TIDB</u>
Serie: Mk 1000
n/c 11006
In servizio dal 1973 al 1980.
Precedenti registrazioni: PH-ZAB (Fokker), D-ABAX (LTU)
Successive registrazioni: I-TIDB (Unifly, BJA, TAT, NKATAF, CDR, ARN), C-GTUU (Air Canada Jazz)

I-TIDA </u>
Serie: Mk 1000
n/c 11014
In servizio dal 1969 al 1975
Precedenti registrazioni: PH-ZAK (Fokker)
Note: incidentato il 9 aprile 1975 in decollo a Bergamo

I-TIDE </u>
Serie: Mk 1000
n/c 11015
In servizio dal 1970 al 1974
Precedenti registrazioni: PH-ZAK (Fokker)
Note: precipitato il 1 gennaio 1974 in atterraggio a Torino

PH-ZAM </u>
Serie: Mk 1000
n/c 11017
In servizio nella seconda metà degli anni Settanta
Precedenti registrazioni: PH-ZAM (Fokker), EC-BVA (Iberia), XY-ADV, PH-EZF, N802PH
Successive registrazioni: XY-ADV (UBA, QXE, Aero Gaucho), LV-WZC (American Falcon)

PH-ZAO </u>
Serie: Mk 1000
n/c 11019
In servizio nella seconda metà degli anni Settanta
Precedenti registrazioni: PH-ZAO(Fokker), EC-BVB (Iberia)
Successive registrazioni: XY-ADU (Myanma AW)

PH-ZBG</u>
Serie: Mk 1000
n/c 11027
In servizio nella seconda metà degli anni Settanta
Precedenti registrazioni: D-AHLA (Aviaction)
Successive registrazioni: EP-PAS (Pars Air), F-GBBX (Air Alsace, AFR, TAT, LIT, TAF, PMK, SIC, LIB), 5Y-AXH (AIK), 5V-TPO (Air Togo)

D-ABAN </u>
Serie: Mk 1000
n/c 11029
In servizio nella seconda metà degli anni Settanta
Precedenti registrazioni: D-ABAN (LTU)
Successive registrazioni: PK-PJU (PAS, ARN), C-FCRW (Air Canada Jazz)

F-BUTI </u>
Serie: Mk 1000
n/c 11034
In servizio nella seconda metà degli anni Settanta
Precedenti registrazioni: D-AHLC (Aviaction), PH-ZBI (NGA), F-BUTI (TAT, Air France)
Successive registrazioni: F-BUTI (Air France, Air Alpes, ANG, DAT, Air Sicilia, Air Lib, CDR), P2-ANZ (ARN)...

D-AGAC</u>
Serie: Mk 1000
n/c 11050
In servizio nella seconda metà degli anni Settanta
Precedenti registrazioni: D-AGAC (Germanair)
Successive registrazioni: F-GBSS (TAT, Air Alpes, DAT, Air Lib, CDR, ARN), C-GYCR (Air Canada Jazz)

D-AGAD </u>
Serie: Mk 1000
n/c 11051
In servizio nella seconda metà degli anni Settanta
Precedenti registrazioni: D-AGAD (Germanair)
Successive registrazioni: F-GBBR (TAT, DAT, Air Lib, CDR, ARN), C-GCRN (Air Canada Jazz)
Foto: Lucio Alfieri

D-AGAE</u>
Serie: Mk 1000
n/c 11052
In servizio nella seconda metà degli anni Settanta
Precedenti registrazioni: PH-ZAV (Fokker), D-AGAE (Germanair)
Successive registrazioni: EP-PBA (Pars Air), F-GBBT (TAT, Air Alpes, LIT, DAT, Air Lib), C5-ADF (Air Dabia)

Posto solo la composizione DC-9 e F-28, perchè fu quella oggetto della vendita (frettolosa, ma non direi svendita). Curatore era l'Ing. Velani (ex Alitalia, ndr).
Tanto per far naufragare subito la tesi delle "carrette dell'aria" (come qualche giornalista aveva definito gli aerei Itavia - gli stessi che poi peraltro sosterranno a spada tratta la tesi del missile), basti citare due fatti. I DC-9 vengono brevemente ispezionati dalla Douglas (acquirente primo), trovati efficienti e trasferiti direttamente in volo negli USA, dove poi voleranno ancora a lungo per altre compagnie (tranne I-TIGB che precipiterà negli USA nel 1985). Gli F-28 erano praticamente nuovi, e voleranno ancora a lungo (alcuni ancora oggi).

Un po' di foto le trovate sul perennemente provvisorio www.itavia.it.
Una cursioistà, invece, sono quelle del relitto del DC-3 I-TAVI http://www.baaa-acro.com/Dossier Photo/I-TAVI.htm

Ciao, Nicola
 
Aggiungerei che la vera "condanna a morte" venne stabilita con la sospensione del disciplinare, nel gennaio del 1981. Sospensione immotivata dati gli ingenti crediti e frutto unicamente di un braccio di ferro tra Davanzali e Formica (quest'ultimo probabilmente interessato a che la compagnia passasse di mano o svanisse).
 
Voli cessati nel 1980. Cosa provoco' la vendita di tutta la flotta DC9 nel 1983? i crediti vantati dalla compagnia sono stati mai contestati? Ci sono stati giudizi risarcitori su questo aspetto, e con quali esiti?
 
Citazione:Messaggio inserito da rinco59

Voli cessati nel 1980. Cosa provoco' la vendita di tutta la flotta DC9 nel 1983? i crediti vantati dalla compagnia sono stati mai contestati? Ci sono stati giudizi risarcitori su questo aspetto, e con quali esiti?

Tutti i voli vennero sospesi ai primi di dicembre del 1980.
La vendita della flotta venne autorizzata dal Tribunale di Roma ed avviata per compensare i debiti della società. In particolar modo, con la vendita degli aerei vennero ricavati gli importi con cui successivamente furono liquidati gli stipendi arretrati e la liquidazione della maggior parte del personale.
La causa civile è ancora in corso.
 
e i crediti vantati furono riscossi? leggo peraltro che "La compagnia, contrariamente a quanto spesso riportato, non fallisce. Da allora è in amministrazione straordinaria e ne è curatore un avvocato romano in attesa che vengano chiarite le dinamiche della sciagura di Ustica e vengano determinati i relativi potenziali risarcimenti"...
Questo significa che nonostante la sciagura, i crediti non riscossi, e la sospensione delle attività, la compagnia era finanziariamente così solida da non esser fallita?
la situazione è ancora questa?
se così fosse, davvero sarebbe utopia un giorno rivedere ITAVIA volare?
 
Già dai primi mesi del 1980, in Itavia era iniziato il passaggio macchina di alcuni equipaggi sul B-737-200, che secondo i piani avrebbe dovuto rimpiazzare i DC-9 con una decina di esemplari entro la prima metà degli anni '80.
 
Citazione:Messaggio inserito da rinco59

e i crediti vantati furono riscossi? leggo peraltro che "La compagnia, contrariamente a quanto spesso riportato, non fallisce. Da allora è in amministrazione straordinaria e ne è curatore un avvocato romano in attesa che vengano chiarite le dinamiche della sciagura di Ustica e vengano determinati i relativi potenziali risarcimenti"...
Questo significa che nonostante la sciagura, i crediti non riscossi, e la sospensione delle attività, la compagnia era finanziariamente così solida da non esser fallita?
la situazione è ancora questa?
se così fosse, davvero sarebbe utopia un giorno rivedere ITAVIA volare?

La situazione è un po' ingarbugliata.
La compagnia finanziarimente non era affatto florida. Il mancato pagamento dei canoni di esercizio delle rotte in concessione si assommava alle passività di una gestione tutt'altro che oculata.
Se non sbaglio, peraltro, i crediti con lo Stato erano parzialmente scontabili con le banche, che tuttavia intuirono il generale stato di crisi della società.
L'Itavia poi, aveva scelto come sede legale la Calabria non tanto per lo sviluppo del turismo in loco, quanto per poter approfittare dei fondi della c.d. "cassa del mezzogiorno". Non a caso la sede sopra la Coin era "fittizia".
Con Ustica arriva il baratro. L'immagine della compagnia è distrutta (ripeto, per colpa di quegli stessi giornalisti che poi cercheranno di presentare Davanzali come vittima dello scenario di guerra). Davanzali cerca di giocare tutte le carte che ha in mano e, soprattutto, non vuole cedere la compagnia.
Formica non lo aiuta (come avete già riportato nei post sull'altro 3D) e così anche i suoi amici nella DC.
A dicembre dell'80 gioca l'ultimo asso. Sospende tutti i voli nel tentativo di esercitare una pressione su Formica che, per tutta risposta, non gli risponde nemmeno e gli sospende il disciplinare a gennaio dell'81.
Viene nominato un curatore (mentre ancora l'interesse è tutto sui fatti di Ustica), ed in breve tempo ci si assicura che flotta svanisca. Ogni ipotesi di rivedere l'Itavia in volo (così come era stato paventato, sotto forma di vettore charter), svanisce definitivamente.

Oggi (in estremissima teoria), la compagnia potrebbe essere risarcita almeno sotto il piano civile. Anche per la parte dei canoni mai riscossi (e dei relativi interessi).
Anni di operazioni giudiziarie condotte malamente dalla famiglia, la parallela inchiesta sui fatti di Ustica e il "veloce e sano" sistema della nostra giustizia, tuttavia, mi fanno ritenere che non vedranno mai nemmeno un euro.

Nel frattempo, poco più di un anno fa è morto in silenzio (e soprattutto in povertà) Aldo Davanzali. Negli anni '70 primo contribuente italiano, ed imprenditore balndito da politici ed industriali di tutta Italia.

Che Itavia possa mai riprendere a volare, con quel nome, lo vedo difficile. Altro che marketing ci vorrebbe!
 
Citazione:Messaggio inserito da nicolap
[.....Che Itavia possa mai riprendere a volare, con quel nome, lo vedo difficile. Altro che marketing ci vorrebbe!
Eppure io penso che se venisse risarcita, anche simbolicamente, quel marchio e quella storia non avrebbero prezzo...
Ed in un mondo dove vediamo nascere e morire in un sol giorno pseudo compagnie, qui ne abbiamo una che con tutto quello che gli è successo non è ancora fallita.. sarebbe una bella sfida davvero poterci provare.
é vero poi ciò che dici in merito ai finanziamenti della Cassa per il Mezzogiorno, ma non sarebbe stato quello lo scandalo.. Su Crotone avevano investito, in fondo..
 
Citazione:Messaggio inserito da nicolap

Già dai primi mesi del 1980, in Itavia era iniziato il passaggio macchina di alcuni equipaggi sul B-737-200, che secondo i piani avrebbe dovuto rimpiazzare i DC-9 con una decina di esemplari entro la prima metà degli anni '80.
E anche questa era una intuizione di buona gestione: uniformare la flotta e le abilitazioni degli equipaggi... Ryanair era ancora a venire..[:304]
 
Citazione:Messaggio inserito da nicolap

Già dai primi mesi del 1980, in Itavia era iniziato il passaggio macchina di alcuni equipaggi sul B-737-200, che secondo i piani avrebbe dovuto rimpiazzare i DC-9 con una decina di esemplari entro la prima metà degli anni '80.

senti un pò io mi son rotto di sentire sempre le stesse cose
[:308][:308]

è un anno e qualche mese che abbiamo la possibilità di riscrivere qualcosa di diverso e noi ostinatamente andiamo avanti a raccontarci sempre le stesse cose (che ormai conosciamo a memoria)... intanto qualcuno(a) va avanti a vendere quadri (?), qualcuno(a) altro(a) va avanti a tenersi dentro il veleno e un ex ministro (un grande) continua a scrivere sul riformista che prodi si sta suicidando!

del resto lo sai anche tu... la storia della fine dell'itavia, all'ingrosso, gira intorno a questa tre/quattro persone... ustica è stata solo il pretesto

siamo italiani! ma sopratutto siamo uomini, pieni di vizi... diceva winston leonard spencer conte di marlborough churchill:
«Mi piacciono i maiali. I cani ci guardano dal basso. I gatti ci guardano dall'alto. I maiali ci trattano da loro pari.»

[:308][:308]


ps: questo post, criptico, che ad alcuni farà venire l'orticaria ad altri li farà sganasciare dalle risate, può essere classificato come appartenente ad una nuova rubrica che inaugurerò: "stanza 40"... cos'è "stanza 40"? un'invezione di winny (nomignolo inventato da clementine per chiamare il terribele, dispettoso, testardo, intelligente marito)

«Sono sempre pronto a imparare, sebbene non sempre gradisca che altri mi insegnino.»

[:308]
 
Citazione:Messaggio inserito da concorde

Citazione:Messaggio inserito da nicolap

Già dai primi mesi del 1980, in Itavia era iniziato il passaggio macchina di alcuni equipaggi sul B-737-200, che secondo i piani avrebbe dovuto rimpiazzare i DC-9 con una decina di esemplari entro la prima metà degli anni '80.

senti un pò io mi son rotto di sentire sempre le stesse cose
[:308][:308]

è un anno e qualche mese che abbiamo la possibilità di riscrivere qualcosa di diverso e noi ostinatamente andiamo avanti a raccontarci sempre le stesse cose (che ormai conosciamo a memoria)... intanto qualcuno(a) va avanti a vendere quadri (?), qualcuno(a) altro(a) va avanti a tenersi dentro il veleno e un ex ministro (un grande) continua a scrivere sul riformista che prodi si sta suicidando!

del resto lo sai anche tu... la storia della fine dell'itavia, all'ingrosso, gira intorno a questa tre/quattro persone... ustica è stata solo il pretesto
............................

[:308]
tutto ciò che scrivi è assolutamente vero, e banale.. personalmente mi è tutto assolutamente chiaro e conosco tutta la vicenda.. ma noi speravamo proprio nel fatto che"è un anno e qualche mese che abbiamo la possibilità di riscrivere qualcosa di diverso".. sei in grado di cominciare tu a farlo?
 
Citazione:Messaggio inserito da rinco59

Citazione:Messaggio inserito da concorde

Citazione:Messaggio inserito da nicolap

Già dai primi mesi del 1980, in Itavia era iniziato il passaggio macchina di alcuni equipaggi sul B-737-200, che secondo i piani avrebbe dovuto rimpiazzare i DC-9 con una decina di esemplari entro la prima metà degli anni '80.

senti un pò io mi son rotto di sentire sempre le stesse cose
[:308][:308]

è un anno e qualche mese che abbiamo la possibilità di riscrivere qualcosa di diverso e noi ostinatamente andiamo avanti a raccontarci sempre le stesse cose (che ormai conosciamo a memoria)... intanto qualcuno(a) va avanti a vendere quadri (?), qualcuno(a) altro(a) va avanti a tenersi dentro il veleno e un ex ministro (un grande) continua a scrivere sul riformista che prodi si sta suicidando!

del resto lo sai anche tu... la storia della fine dell'itavia, all'ingrosso, gira intorno a questa tre/quattro persone... ustica è stata solo il pretesto
............................

[:308]
tutto ciò che scrivi è assolutamente vero, e banale.. personalmente mi è tutto assolutamente chiaro e conosco tutta la vicenda.. ma noi speravamo proprio nel fatto che"è un anno e qualche mese che abbiamo la possibilità di riscrivere qualcosa di diverso".. sei in grado di cominciare tu a farlo?

lo farei... ma purtroppo non abbiamo ancora materiale... va ancora tutto approfondito! sorry
 
La cosa che mi ha sempre stupito sull'Itavia è come questa avesse avuto, negli anni sessanta e settanta, diversi incidenti causati da una gestione delle operazioni di volo tutt'altro che esemplare, e che nonostante ciò sia sempre riuscita a tirare avanti, al massimo dovendo sospendere i voli per un po'. Ustica fu l'unico incidente in cui non ne potevano proprio niente (qualsiasi aereo sarebbe caduto tirandogli un missile o mettendogli sopra una bomba!), ma ciononostante li fece chiudere. Che siano state tutte le frescacce sull'ipotesi del cedimento strutturale ad influenzare l'opinione pubblica?
 
Citazione:Messaggio inserito da I-DAWA

La cosa che mi ha sempre stupito sull'Itavia è come questa avesse avuto, negli anni sessanta e settanta, diversi incidenti causati da una gestione delle operazioni di volo tutt'altro che esemplare, e che nonostante ciò sia sempre riuscita a tirare avanti, al massimo dovendo sospendere i voli per un po'. Ustica fu l'unico incidente in cui non ne potevano proprio niente (qualsiasi aereo sarebbe caduto tirandogli un missile o mettendogli sopra una bomba!), ma ciononostante li fece chiudere. Che siano state tutte le frescacce sull'ipotesi del cedimento strutturale ad influenzare l'opinione pubblica?
Assolutamente sì, per un po' di tempo sopo il disastro la versione "ufficiale", ad es. dell'AMI era quella del cedimento strutturale, sostenuta da elementi ridicoli quali i trascorsi dell'aereo (in una compagnia hawayaina a trasportare pesce) ...

Per la cronaca un'altra compagnia italiana ha avuto sede a Catanzaro ch1 se la ricorda? :D:D:D