Bari, aperta da gennaio la nuova ala dell’aeroporto


filippo.c

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BARI - Il raddoppio dell’aeroporto di Bari dovrebbe essere operativo a gennaio. Quattro nuovi gate, 4.500 metri quadrati di superficie «total white», sistemi avanzati di gestione dell’energia, colonne che richiamano Castel del Monte e un’opera d’arte dedicata all’acqua: i lavori, costati circa 12 milioni, sono ormai alle battute finali. Visitando il cantiere, il governatore Nichi Vendola ha incassato ieri i complimenti del presidente dell’Enac, Vito Riggio («Esiste un modello-Puglia da estendere all’intero sistema aeroportuale italiano), rilanciando sul tema dello sviluppo dei trasporti: da Foggia (dove ieri Vendola con i vertici di Adp ha presentato il programma dei nuovi voli), fino a Brindisi dove invece il cantiere per il raddoppio dell’aerostazione è stato appena consegnato all’impresa appaltatrice.A Bari, il presidente di Aeroporti di Puglia, Giuseppe Acierno sta dunque portando a termine il programma del predecessore Mimmo Di Paola: l’appalto per il raddoppio, lanciato nel 2009 e vinto dall’Ati Debar-Guastamacchia-Monsud, è andato leggermente lungo rispetto alle previsioni. Ma, con la regia del direttore generale Marco Franchini, il progetto è stato adeguato in corso d’opera: «Oltre ad aver inserito numerosi richiami al territorio della Puglia - spiega Franchini - abbiamo dedicato un intero piano al rapporto con la città: potrà ospitare mostre, ma potrebbe diventare anche un luogo di ritrovo». AdP sta riprendendo i contatti con il ministero dell’Interno per «inglobare» nell’aeroporto del capoluogo anche la vecchia pista militare.

La nuova aerostazione è ricoperta di pannelli solari ed ha accorgimenti tecnici in grado di limitare i consumi: dovrebbe consentire di risparmiare 2 milioni di euro l’anno in costi di gestione. Bari, ha scherzato Riggio, riferendosi agli ulivi del parco antistante, «è l’unico aeroporto in cui si produce un ottimo olio extra vergine di oliva». Ma, in generale, Enac riconosce alla Puglia il ruolo di «leader nel Mezzogiorno per investimenti in ecosostenibilità nelle infrastrutture aeroportuali».

Vendola ha invece ricordato che «mentre nelle altre parti d’Italia gli aeroporti vengono chiusi, la Puglia raddoppia Bari e Brindisi, porta investimenti a Grottaglie e fa ripartire Foggia». Ieri sono infatti stati presentati i nuovi collegamenti dal «Gino Lisa» per Milano (lunedì e venerdì dal 27 ottobre) e Torino (sabato dal 6 dicembre), con l’ipotesi di charter stagionali per Mostar e Sarajevo.

http://www.lagazzettadelmezzogiorno...gennaio-la-nuova-ala-dell-aeroporto-no750772/


Se ho sbagliato qualcosa, me ne scuso con i mod.

Ho aperto il thread per chiedere a cosa servirà questa capacità in più? Per esempio, so di due finger in costruzione. Che se ne fanno? È già tanto se ne usano due per i voli AZ.

Delucidatemi. Grazie.
 

filippo.c

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marcofvg

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Da un po' mi chiedo come possano essere gli spazi ... "al di là di quel muro". Indubbiamente molto belli, luminosi e spaziosi (forse al momento perché vuoti).
Vero che l'aerostazione di Bari è decisamente un bell'edificio, anche se ora come è fatto diventa, come dire ... asimmetrico. Sarà da attendere la costruzione dell'altra ala sul lato nord-ovest. Importante che si sia fatto conto sull'energia solare.
Alla fine della fiera sto sistema sarà costato una ipercaterva di danaro pubblico, ma in fondo ... lo si vede tutto. Si spera che nessuno si sia intascato la "mancia".
Complimenti ad AdP, anche se ora sarebbe arrivato il tempo di contare sulle proprie capacità di autofinanziamento e non solo su aiuti pubblici europei, statali e regionali sia nell'implementazione delle strutture, sia soprattutto, nella gestione operativa con le compagnie aeree (vedi sovvenzioni a FR&co).
L'unico dubbio che mi sovviene è che sto traffico di aerei senza tutte le sovvenzioni pubbliche vedrebbe un drastico ridimensionamento. Ma è solo la mia opinione.
 

feelgood

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Fuggi da Foggia
Si spera che nessuno si sia intascato la "mancia".
La "mancia" è sempre dietro l'angolo, notizia di qualche giorno fa:

http://www.lagazzettadelmezzogiorno...gonfiate-per-lavori-alla-segnaletica-no748623

Aeroporti, fatture gonfiate per lavori alla segnaletica

di MASSIMILIANO SCAGLIARINI

BARI - In cinque anni, dal 2006 al 2010, una impresa individuale di marito e moglie ha effettuato negli aeroporti pugliesi lavori alla segnaletica per 4,5 milioni di euro, senza gara d’appalto. Tutto bene, se nel 2010 la società di revisione non avesse evidenziato circostanze che la stessa Aeroporti di Puglia definisce «di rilevanza penale»: non solo a questa impresa, che si chiama Sicurstrade, sono state liquidate decine di fatture senza alcun giustificativo tecnico, ma è stata pagata con prezzi più alti anche di 4-5 volte rispetto ai listini ufficiali. Ed in Aeroporti, dicono le carte di un procedimento giudiziario tuttora in corso, questa era la prassi.

La vicenda è delicatissima, tanto da aver provocato il licenziamento di un geometra dell’ufficio tecnico, accusato di svolgere attività di «intermediazione» a favore della Sicurstrade. Il geometra - che ha impugnato il provvedimento - non solo si ritiene un «capro espiatorio», ma ha messo per iscritto di aver soltanto ottemperato agli ordini del direttore generale Marco Franchini. Ed i testimoni ascoltati finora in Tribunale, a Bari, davanti al giudice del lavoro Giuseppe Minervini, hanno confermato questa ricostruzione: negli aeroporti (Bari, Brindisi, Grottaglie e Foggia) i lavori venivano ordinati «a voce», e poi pagati con la firma del direttore generale.

Il caso Sicurstrade scoppia nel 2010 perché l’allora amministratore unico, Domenico Di Paola, dopo un rapporto della società di revisione contabile su 22 fornitori, dispone un audit sull’impresa di Santo Spirito che in un anno e mezzo era stata capace di emettere una fattura a settimana, a botte di diverse migliaia di euro ciascuna. Ciò che è scritto nel rapporto è, a dir poco, sconcertante: ci sono fatture da 80mila euro pagate senza lettera d’ordine né uno straccio di progetto. Dalle fatture non si capisce cosa è stato fatto. E in quelle in cui c’è il computo metrico, ci sono prezzi unitari «non congrui»: sono anche 5 volte più alti rispetto ai listini in uso. Insomma, un enorme pasticcio che sta facendo volare gli stracci.

Ed infatti il geometra si è difeso attaccando. «In realtà - ha scritto per rispondere al licenziamento - l’attività di intermediazione è da attribuirsi ad altri soggetti, i quali - provvisti di potere gerarchico ben più ampio rispetto a quello dello scrivente - hanno da sempre provveduto all’affidamento dei lavori all’impresa Sicurstrade». Lo ha confermato persino il rappresentante dell’impresa, Angelo Ranieri, davanti al giudice: «Gli incarichi in questo senso - ha messo a verbale - mi venivano affidati direttamente dal direttore generale Franchini, e quindi se esistono affidamenti di lavori privi della lettera di incarico ciò non è da attribuirsi alla volontà del signor (il geometra licenziato, ndr) ma a quella del direttore generale».

Interrogato a verbale, Franchini ha dato una versione molto diversa: esisteva una procedura di affidamento lavori che poteva non rispettare le tempistiche solo per gli interventi urgenti, ma c’erano delle regole che il geometra era comunque tenuto a osservare. La prossima udienza si svolgerà il 23 ottobre. Nel frattempo, in un giudizio civile parallelo, Aeroporti ha versato 300mila euro a Sicurstrade a fronte di fatture non pagate per 345mila, dopo che una perizia ha dichiarato che i lavori erano stati comunque eseguiti. La società ritiene che se fossero stati rispettati i listini, avrebbe speso molto di meno, e per questo ha prima chiesto al giudice del lavoro di condannare il geometra a risarcire i 300mila euro, poi - paradossalmente - gli ha offerto 20mila euro «al fine di definire bonariamente la presente convenienza». E allora viene un dubbio: il geometra ha fatto la cresta sulle forniture o sta raccontando qualcosa che è meglio non dire?