Tratto dal sito www.aidaa.it associazione italiana di aeronautica e astronautica
Il 16 settembre 1946 nasce Alitalia, lo stesso giorno della nascita della LAI, e dallo stesso notaio, venne firmato l’atto costitutivo dell’altra compagnia a partecipazione statale, sorta con l’apporto degli inglesi come controaltare alla presenza degli americani in LAI. Il capitale della nuova compagnia denominata Linee Aeree Italiane Internazionali – Alitalia era sottoscritto per il 47,5% dall’IRI e per il 30% dalla compagnia aerea inglese BEA (British European Airways), che in seguito cederà il 10% alla BOAC (British Overseas Airways Corporation); al restante 27,5% contribuirono la società di assicurazioni Fiumeter, la casa di trasporti Gondrand, la SIAI e la Fiat. Primo presidente fu l’ambasciatore Giuseppe De Michelis, cui seguì dall’aprile 1948 il conte Nicolò Carandini, che resterà in carica per venti anni; direttore generale Luigi Acampora, che era stato il primo direttore di Aero Espresso, direttore tecnico Bruno Velani, che diverrà poi direttore generale, direttore operativo Virgilio Reinero, direttore della lineaMario Ceroni, direttore del materiale GiuseppeRimer, capi piloti Valentino Pivetti e Armando Ulivi.
Alla neonata compagnia vennero accordate le rotte da Roma a Torino, a Catania, a Milano e a Londra, a Parigi, a Nizza e a Ginevra, a Malta e a Tripoli, al Cairo-Asmara-Mogadiscio, a Lisbona-Natal-Rio de Janeiro-San Paolo-Buenos Aires, a Lisbona-Caracas. Il volo inaugurale della compagnia fu effettuato il 5 maggio 1947 con uno dei quattro trimotori Fiat G-12CA concessi dall’Aeronautica Militare, sulla linea Torino (aeroporto di Collegno) – Roma (aeroporto dell’Urbe) e Roma - Catania. Il velivolo marche I-DALH battezzato “Alcione” fu pilotato dallo stesso capopilota Col. Virginio Reinero. Gli altri tre G-12 erano l’I-DALF “Antares, I-DALG “Altair” e I-DALI “Aldebaran”.
Alla fine dell’anno queste erano le linee assegnate da Civilavia all’Alitalia: Roma-Milano-Vienna, Roma-Milano-Praga, Roma-Milano-Stoccarda-Amburgo-Copenaghen, Milano-Amsterdam, Roma-Londra, Roma-Tunisi-Tripoli, Roma-Catania-Malta-Tripoli, Roma-Cairo-Bassora-Karachi, Roma-Parigi, Roma-Ginevra, Roma-Milano-Manchester, Roma-Cairo-Karthoum-Asmara-Mogadiscio-Nay Salisbury-Johannesburg, Roma-Lisbona.
Dalla metà del 1947 accanto ai Fiat G-12 l’Alitalia mise in linea sei quadrimotori SIAI-S.M–95* (I-DALJ “Cristoforo Colombo”, I-DALK “Amerigo Vespucci”, I-DALL “Marco Polo”, I-DALM anche esso “Marco Polo” dopo che un incidente aveva provocato la perdita del primo, I-DALN “Sebastiano Caboto” e I-DALO “Ugolino Vivaldi”) e cinque Lancastrian* (I-AHBX “Maestrale”, I-AHBY “Libeccio”, I-AHCB “Grecale”, I-AHCD “Scirocco”, I-DARL “Borea”). Un Lancastrian pilotato dai comandanti Valentino Pivetti e Francesco Martinelli atterrò per la prima volta nel dopoguerra ad Asmara, dove fu accolto conentusiasmo dalla comunità dei nostri connazionali che accorse all’aeroporto per salutare il “ritorno”delle ali italiane in terra d’Africa.
Come si è visto anche all’Alitalia erano state assegnate rotte per l’America del Sud che erano state proprie della LATI, pur senza disporre della base dell’Isola del Sale, e così il 23 maggio 1948 il Lancastrian AZ 501 inaugurò la linea Milano-Roma-Dakar, nel Senegal dopo il sorvolo del deserto del Sahara e da qui il balzo atlantico Natal-Rio de Janeiro-Buenos Aires.
Alla fine del 1948 a questa flotta vennero affiancati quattro DC-412di terza mano, giacenti nell’aeroporto di Miami, che però, una volta immessi nella rotta del Sud America, si rivelarono più efficienti del previsto e sicuramente più confortevoli degli SM-95 e dei Lancastrian. Ecco le sigle: I-DALT “Città di Milano”, I-DALU “Città di Palermo”, I-DALY “Città di Napoli” e I-DALZ “Città di Roma”. Il 23 aprile 1950 il comandante Felice Fenili portò direttamente da Miami a Caracas l’I-DALZ, e daqui a Roma lungo la rotta Paramaribo – Isola del Sale. L’8 maggio l’I-DALT dette inizio alla linea da Buenos Aires a Roma.
grazie mille. mi chiedevo tuttavia se ci avesse volato di recente, diciamo dall'indipendenza.
All'Asmara, sul tetto di un palazzo, c'è una grande insegna di AZ (ormai in rovina), ma nessuno sapeva nulla di un collegamento.