Alitalia e decreto rilancio


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aamilan

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17 Luglio 2008
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Oddio, ma vista la fortuna che hanno portato le precedenti appendici a 3 lettere al nome Alitalia io troverei qualcosa di nuovo :D

Per lo scorporo dell’handling mi sera sembrato di capire la stessa corsa dal discorso di leogrande alla commissione, sarebbe una camuffatura per non far storcere il naso alla UE.
La lupo non e' contenta, vediamo cosa dira' di questa cessione.
 

AZ 1699

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Ticino
Rafforzamento sistema sanitario ........3,25 miliardi

Investimenti per il rilancio di Alitalia .. 3 Miliardi
 

leerit

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I casi sono due: o quella dei ministri dei Trasporti e dello Sviluppo economico, Paola De Micheli e Stefano Patuanelli, è un’intuizione lucidissima ed eccezionalmente preveggente, oppure abbiamo buttato altri tre miliardi di euro per Alitalia. Sì, perché come anticipato all’interno del Decreto Rilancio da 55 miliardi il governo ha deciso di stanziare ben 3 miliardi di euro per “la costituzione di una nuova società (newco) interamente controllata dal Tesoro o da una società a prevalente partecipazione pubblica anche indiretta, per la quale il ministero dell’Economia può partecipare con complessivi 3 miliardi per il 2020. La newco, si legge, potrà «acquistare e prendere in affitto rami d’azienda di imprese titolari di licenza di trasporto aereo, anche in amministrazione straordinaria», e dovrà redigere quanto prima “un piano industriale di sviluppo e ampliamento dell’offerta, che include strategie strutturali di prodotto”. Si è ridotto invece il fondo del Mise per gli ultimi atti dell’amministrazione straordinaria Alitalia, inserito nel decreto “CuraItalia”: dai 500 milioni di euro iniziali si è scesi a 350.

Un patrimonio ricchissimo

Il nome Alitalia non è mai citato esplicitamente, ma di lei stiamo parlando. Anzi, per la precisione si chiamerà (questo il nome provvisorio) Alitalia Tai (Trasporto Aereo Italiano). Tre miliardi per far decollare questa nuova/vecchia compagnia aerea sono davvero tantissimi, equivalente in pratica all’intero fatturato 2019 di Alitalia. Una somma incredibile, se si pensa che un colosso come Air France-Klm, che dispone di una flotta di ben 546 aerei, dispone di un patrimonio netto consolidato di 2,3 miliardi di euro, o al 30% del capitale di cui dispone Lufthansa, che con 763 aerei ha un fatturato di 39 miliardi. Tra l’altro, un immenso investimento in una azienda che deve operare in un comparto - quello del trasporto aereo - che già prima di essere devastato dall’emergenza Covid-19 appariva in fortissima crisi.

Spreco o scommessa sul futuro?

L’ennesimo spreco di risorse pubbliche, o una lucida scommessa sul futuro? In questi giorni i ministri titolari del settore - e che hanno fortemente premuto per inserire nel decreto lo stanziamento monstre - hanno spiegato che la nuova Alitalia è uno strumento fondamentale per la ripresa dell’economia italiana al termine dell’emergenza coronavirus. “Tre miliardi in Alitalia li mettiamo perché è strategica - ha detto tre giorni fa la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli - lo era prima, oggi lo è più che mai. Alitalia è stata, è, e tornerà ad essere il vettore nazionale, perché abbiamo bisogno di avere uno strumento di attrazione trasportistica internazionale delle persone per farle tornare in Italia”. Dal canto suo, il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha affermato che “tutte le compagnie di bandiera in questo momento chiedono l'ingresso dello Stato nei loro capitali. E un momento storico per Alitalia, che finalmente ripartirà ad armi pari con le altre”. Bisogna ricordare che nel decreto Rilancio è previsto anche un fondo di 200 milioni per le tre compagnie aeree minori operative in Italia, tra cui Air Italy (in liquidazione).

Conti catastrofici

Vedremo se i calcoli del governo sono giusti. Da quando è stata commissariata, tre anni fa, Alitalia ha già ricevuto 1,3 miliardi dallo Stato sotto forma di prestito, risorse tutte bruciate dalle perdite. Certo è che in questo momento la situazione di Alitalia - e di tutte le altre compagnie aeree, va detto - è davvero disastrosa. Lunedì, nel corso di audizione al Senato il commissario unico dell’azienda (in amministrazione straordinaria da molto tempo) Giuseppe Leogrande ha parlato di un “crollo vertiginoso del fatturato a marzo, pari al 71%, consolidatosi ad aprile con un meno 90%”. Per il direttore generale Giancarlo Zeni, l’azienda ha accusato un risultato operativo negativo per 220 milioni nel primo trimestre (nel 2019 Alitalia aveva registrato un risultato negativo per 502 milioni).

Il piano per ripartire

Per adesso poco ancora si sa di come dovrebbe ripartire la nuova compagnia di bandiera pubblica, che dovrebbe ripartire dall’inizio di giugno. A quanto risulta, per avere il via libera dell’Unione Europea alla newco andrà garantita la discontinuità, sotto forma di nuovi contratti e separazione dall’handling. A fine 2019 Alitalia disponeva di 112 aerei (ne volano però solo 100); prima ancora che si parlasse della necessità di un piano industriale nuovo, Leogrande aveva detto sempre in Parlamento che la nuova azienda partirà con 92 aerei presi in affitto dalla compagnia commissariata, di cui 20 di lungo raggio. Il modello è una compagnia più piccola, fortemente orientata al traffico domestico e internazionale, con pochi voli intercontinentali sulle tratte del Nord e Sud America. La prospettiva è che Alitalia si riprenda una parte del traffico che le low cost le hanno mangiato nel corso degli anni; molto dipenderà anche dalle regole che verranno varate (se verranno varate) per limitare gli aiuti degli enti locali agli aeroporti minori, che a loro volta erogano generosissimi sussidi alle compagnie low cost.

Molte sono le indiscrezioni sui candidati a guidare la nuova Alitalia: si parla dell’ex manager Fca Alfredo Altavilla, di Massimo Ferrari, general manager di Salini Impregilo, ma anche di soluzioni interne, come il direttore generale Giancarlo Zeni o Fabio Lazzerini, chief business officer della compagnia. Ci sarebbe anche l’intenzione di cambiare alleanza, abbandonando l’accordo transatlantico con Delta, uscendo dal raggruppamento SkyTeam, e passando nell’orbita di Lufthansa e di Star Alliance.

Un settore nella bufera

Sotto i colpi dell’emergenza Covid, comunque, tutte le principali compagnie aeree europee sono in gravissimi crisi e pronte a operazioni di salvataggio costosissime per i contribuenti nazionali. Si stima che ci siano almeno venti governi, dalla Germania all’Islanda, pronti a intervenire spendendo oltre 30 miliardi tra prestiti a fondo perduto e finanziamenti. Se per Alitalia ci sono 3 miliardi, Lufthansa ne chiede 9, dopo aver messo a terra 700 dei 743 velivoli della sua flotta. Air France e Klm pensano al divorzio, con la compagnia francese che ha già incassato aiuti per 7 miliardi, e Klm che ne ha presi 4. In Spagna Iberia e Vueling riceveranno un miliardo di euro, Tap Portugal è prossima alla totale nazionalizzazione, il Belgio ha pronti 540 milioni per Brussels Airline e Tui Fly. Piani analoghi di sostegno hanno in mente Austria e Svizzera per Austrian e Swiss, il Regno Unito per easyJet e Virgin Atlantic, Norvegia per Norwegian, Finlandia per Finnair, Svezia e Danimarca per Sas. Un capitolo a parte riguarda le compagnie low cost, il cui modello commerciale è stato annientato dal lockdown

La Stampa

https://www.lastampa.it/economia/20...liardi-per-la-rischiosa-ripartenza-1.38843218
 

belumosi

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Riporto dalla bozza del Decreto rilancio, che comunque non dovrebbe subire variazioni nella pubblicazione in GU.

Art.206Trasporto aereo

1. All’articolo 79 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito in legge, conmodificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, sono apportate le seguenti modifiche:0a) al comma 2, secondo periodo, dopo le parole “di concerto con il Ministro dell’economia edelle finanze” sono inserite le seguenti: “e con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti”;a) i commi da 3 a 7 sono sostituiti dai seguenti:

“3. Per l’esercizio dell’attività d’impresa nel settore del trasporto aereo di persone e merci, èautorizzata la costituzione di una nuova società interamente controllata dal Ministerodell’economia e delle finanze ovvero controllata da una società a prevalente partecipazionepubblica anche indiretta. L’efficacia della presente disposizione è subordinataall’autorizzazione della Commissione europea.

4. Ai fini della costituzione della società di cui al comma 3, con decreto del Ministrodell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ilMinistro dello sviluppo economico e il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di naturanon regolamentare e sottoposto alla registrazione della Corte dei Conti, che rappresenta l’attocostitutivo della società, è definito l’oggetto sociale, il capitale sociale iniziale e ogni altroelemento necessario per la costituzione e il funzionamento della società. Con lo stessodecreto è, altresì, approvato lo statuto della società, sono nominati gli organi sociali per ilprimo periodo di durata in carica, sono stabilite le remunerazioni degli stessi organi ai sensidell’articolo 2389, primo comma, del codice civile, e sono definiti i criteri, in riferimento almercato, per la remunerazione degli amministratori investiti di particolari cariche da parte delconsiglio di amministrazione ai sensi dell’articolo 2389, comma 3, del codice civile. Lesuccessive modifiche allo statuto e le successive nomine dei componenti degli organi socialisono deliberate a norma del codice civile. Il Ministero dell’economia e delle finanze èautorizzato a partecipare al capitale sociale e a rafforzare la dotazione patrimoniale dellasocietà di cui al presente comma con un apporto complessivo di 3.000 milioni di euro, dasottoscrivere nell’anno 2020 e versare anche in più fasi e per successivi aumenti di capitale odella dotazione patrimoniale, anche tramite società a prevalente partecipazione pubblica.

4-bis. La società di cui al comma 3 redige senza indugio un piano industriale di sviluppo eampliamento dell’offerta, che include strategie strutturali di prodotto. La società puòcostituire una o più società controllate o partecipate per la gestione dei singoli rami di attivitàe per lo sviluppo di sinergie e alleanze con altri soggetti pubblici e privati, nazionali ed esteri.La società è altresì autorizzata ad acquistare e prendere in affitto, anche a trattativa diretta,rami d’azienda di imprese titolari di licenza di trasporto aereo rilasciata dall’Ente Nazionaleper l’Aviazione Civile, anche in amministrazione straordinaria.

4-ter. Ai fini della prestazione di servizi pubblici essenziali di rilevanza sociale, e nell’otticadella continuità territoriale, la società di cui al comma 3, ovvero le società dalla stessacontrollate o partecipate, stipula, nel limite delle risorse disponibili, un contratto di servizio didurata quinquennale con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con ilMinistero dell’economia e delle finanze e con il Ministero dello sviluppo economico,sottoscritto dai rispettivi Ministri.”;b) il comma 5 è sostituito dai seguenti:

“5. Alla società di cui al comma 3 e alle società dalla stessa partecipate o controllate non siapplicano le disposizioni previste dal decreto legislativo 19 agosto 2016, n.175, edall’articolo 23-bis del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito in legge conmodificazioni dall’articolo 1 della legge 22 dicembre 2011, n. 2014.

5-bis. La società di cui al comma 3 può avvalersi del patrocinio dell’Avvocatura dello Stato,ai sensi dell’articolo 43 del testo unico delle leggi e delle norme giuridiche sullarappresentanza e difesa in giudizio dello Stato e sull’ordinamento dell'Avvocatura delloStato, di cui al regio decreto 30 ottobre 1933, n. 1611, e successive modificazioni.

5-ter. Tutti gli atti connessi all’operazione di cui al presente articolo sono esenti daimposizione fiscale, diretta e indiretta e da tasse.”;
c) il comma 6 è soppresso;
d) il comma 7 è sostituito dal seguente:

“7. Per l’attuazione delle disposizioni di cui al comma 2 è istituito nello stato di previsionedel Ministero dello sviluppo economico un fondo con una dotazione di 350 500 milioni dieuro per l’anno 2020. Per l’attuazione delle disposizioni di cui ai commi da 3 a 4-ter, èistituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze un fondo conuna dotazione di 3.000 milioni di euro per l’anno 2020. Per l’attuazione delle disposizioni dicui al comma 3, 4 e 4-bis del presente articolo, il Ministero dell'economia e delle finanze siavvale di primarie istituzioni finanziarie, industriali e legali nel limite di 300 mila euro perl’anno 2020. A tal fine, è autorizzata la spesa di 300 mila euro per l’anno 2020. Con decretodel Ministro dell’economia e delle finanze, per gli interventi previsti dal comma 4, può essereriassegnata, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, una quota degli importiderivanti da operazioni di valorizzazione di attivi mobiliari e immobiliari o da distribuzionedi dividendi o riserve patrimoniali.”.
2. Alla copertura degli oneri derivanti dal presente articolo, pari a 2.850,3 milioni di euro perl’anno 2020 in termini di saldo netto da finanziare e fabbisogno e 300 mila euro per l’anno2020 in termini di indebitamento netto, si provvede quanto a 2.000 milioni di euro per l’anno2020 in termini di saldo netto da finanziare e fabbisogno mediante corrispondente riduzionedella dotazione del Fondo per esigenze indifferibili connesse ad interventi non aventi effettisull’indebitamento netto delle PA di cui all’articolo 3, comma 3 del decreto-legge 5 febbraio2020, n. 3 e quanto a 850,3 milioni di euro per l’anno 2020 in termini di saldo netto dafinanziare e fabbisogno e 300 mila euro per l’anno 2020 in termini di indebitamento netto aisensi dell’articolo XX (di copertura).

Art.207Trattamento economico minimo per il personale del trasporto aereo

1. I vettori aerei e le imprese che operano e impiegano personale sul territorio italiano eche sono assoggettate a concessioni, autorizzazioni o certificazioni previste dallanormativa EASA o dalla normativa nazionale nonché alla vigilanza dell’Entenazionale per l'aviazione civile (ENAC) secondo le vigenti disposizioni, applicano aipropri dipendenti, con base di servizio in Italia ai sensi del regolamento (UE) 5ottobre 2012 n. 965/2012, trattamenti retributivi comunque non inferiori a quelliminimi stabiliti dal Contratto Collettivo Nazionale del settore stipulato dalleorganizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative a livellonazionale.

2. Le previsioni di cui al comma 1 si applicano anche al personale dipendente di terzi edutilizzato per lo svolgimento delle proprie attività dai vettori aerei e dalle imprese dicui al medesimo comma 1.

3. Entro novanta giorni dall’entrata in vigore della presente disposizione, i soggetti dicui al comma 1, a pena di revoca delle concessioni, autorizzazioni e certificazioni adessi rilasciate dall'autorità amministrativa italiana, comunicano all’ENAC diottemperare agli obblighi di cui ai commi 1 e 2.

4. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, le domandedirette ad ottenere il rilascio delle concessioni, autorizzazioni o certificazioni di cui alcomma 1, recano, a pena di improcedibilità, la comunicazione all’ENACdell’impegno a garantire al personale di cui ai commi 1 e 2 trattamenti economicicomplessivi non inferiori a quelli minimi stabiliti dal Contratto Collettivo Nazionaledel settore stipulato dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente piùrappresentative a livello nazionale.

5. In caso di concessioni, autorizzazioni e certificazioni non rilasciate dall’autoritàamministrativa italiana, la violazione degli obblighi di cui ai commi 1 o 3 determinal’applicazione da parte dell’ENAC, secondo le modalità di cui alla legge 24 novembre1981, n. 689, di una sanzione amministrativa compresa tra un minimo di euro5.000,00 ed un massimo di euro 15.000,00 per ciascuna unità di personale impiegatasul territorio italiano.

6. Le somme rivenienti dall’applicazione delle sanzioni di cui al comm 5 sono destinate,nella misura dell’80 per cento, all’alimentazione del Fondo di solidarietà per il settoredel trasporto aereo e del sistema aeroportuale, costituito ai sensi dell'articolo 1-ter deldecreto-legge 5 ottobre 2004, n. 249, convertito, con modificazioni, dalla legge 3dicembre 2004, n. 291, e nella restante misura del 20 per cento al finanziamento delleattività dell’ENAC.

Art.208Incremento dotazione del Fondo di solidarietà per il settore aereo

1. Al fine di far fronte alle esigenze straordinarie e urgenti derivanti dalla diffusione delCOVID-19 e della conseguente riduzione del traffico aereo, a decorrere dal 1° luglio 2021, lemaggiori somme derivanti dall’incremento dell'addizionale comunale sui diritti di imbarcoprevisto dall’articolo 6 – quater, comma 2, del decreto – legge 31 gennaio 2005, n. 7,convertito con modificazioni dalla legge 31 marzo 2005, n. 43, sono riversate, nella misuradel 50 per cento, alla gestione degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioniprevidenziali dell'INPS di cui all'articolo 37 della legge 9 marzo 1989, n. 88, e nella restantemisura del 50 per cento sono destinate ad alimentare il Fondo di solidarietà per il settore deltrasporto aereo e del sistema aeroportuale, costituito ai sensi dell'articolo 1-ter del decretolegge 5 ottobre 2004, n. 249, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 dicembre 2004, n.291.

2. Ai fini della riscossione e del versamento delle somme di cui al comma 1, si applicano leprevisioni dell’articolo 6 – quater, commi da 3 a 3 – quater, del decreto – legge 31 gennaio2005, n. 7, convertito con modificazioni dalla legge 31 marzo 2005, n. 43.

3. All'articolo 2, comma 47, della legge 28 giugno 2012, n. 92, dopo le parole “A decorreredal 1°gennaio 2020” sono inserite le parole “e fino al 30 giugno 2021”.4. Agli oneri derivanti dai commi 1 e 2, quantificati in euro_____per l’anno 2021 e ineuro______, a decorrere dall’anno 2022, si provvede…

Relazione illustrativa

L’attuale normativa prevede che a decorrere dal 1° gennaio 2020 le maggiori sommederivanti dall'incremento dell'addizionale di cui all'articolo 6-quater, comma 2, del decreto legge 31 gennaio 2005, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 marzo 2005, n. 43,sono riversate alla gestione degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioniprevidenziali dell'INPS.La proposta normativa, per far fronte ad esigenze straordinarie derivanti dalla diffusione delCOVID-19 e della conseguente riduzione del traffico aereo, prevede, a decorrere dal 1° luglio2021, che il 50 per cento delle risorse derivanti dall'incremento dell'addizionale sui diritti diimbarco di cui all'articolo 6-quater, comma 2, del decreto-legge 31 gennaio 2005, n. 7,(convertito, con modificazioni, dalla legge 31 marzo 2005, n. 43) siano destinate adalimentare il Fondo di solidarietà per il settore del trasporto aereo e del sistema aeroportuale.
 

Marco Clemente

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8 Febbraio 2016
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Direi che fino ad oggi si è sempre parlato di un capitale minimo per fare qualcosa di serio fosse 2/3 miliardi di euro..e fino qui ci siamo... ma si è sempre detto che il problema di AZ è sempre stato che era orientata al medio raggio d poi al lungo.. bene... tutti d’accordo a parole.. poi nei fatti la nuova AZ che si sta formando è orientata al mercato domestico e ridimensiona nuovamente il lungo raggio... alla fine non cambia nulla altri soldi buttati...
 

hyppo

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26 Gennaio 2012
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"E un momento storico per Alitalia, che finalmente ripartirà ad armi pari con le altre”. Bisogna ricordare che nel decreto Rilancio è previsto anche un fondo di 200 milioni per le tre compagnie aeree minori operative in Italia, tra cui Air Italy (in liquidazione)."

Io pensavo che le 3 compagnie a cui era rivolto questo fondo, se non sbaglio abbassato a 130Mln secondo le bozze che girano, fossero Air Dolomiti, Neos e Bpa. Ora Patuanelli cita AirItaly.
Sempre secondo la bozza che gira l'art.201 appunto si riferisce a compagnie aeree con COA italiano e che hanno avuto danni da covid
 

BGW

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30 Marzo 2008
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CMN
Cioè, un investimento da 3 miliardi per continuare a volare sul lungo raggio con macchine di 16-17 anni?
 

rommel

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31 Luglio 2008
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Chia
Comprendo che non ci si possa più meravigliare di niente ma prima pensavo scherzassero sulla vicenda della conduzione della Nuova Alitalia ma solo ora comprendo che non è così e che ci stanno veramente ragionando.
Quindi fanno fare tutto il piano a Zeni per poi andare ( forse ) a prendere un altro ( possibilmente senza precedenti aeronautici ) che arriva , perde 3 mesi a capire dove è arrivato e poi dice che il piano precedente non va bene e lo rifà ?
Se siamo ancora qua ,altro che le cifre della pagina precedente....
 

EdoC

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7 Giugno 2015
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Cioè, un investimento da 3 miliardi per continuare a volare sul lungo raggio con macchine di 16-17 anni?
Concordo. Vediamo quale sarà realmente il piano di Zeni che verrà applicato non prima della Summer 21 considerando che nei prossimi mesi il traffico sarà limitato e che nella Winter gli operativi saranno limiti. Si era sempre parlato di un aumento del LR ma sembra sparito. Certo che con 3mld non hanno davvero più scuse.
 

Marco Clemente

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8 Febbraio 2016
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Concordo. Vediamo quale sarà realmente il piano di Zeni che verrà applicato non prima della Summer 21 considerando che nei prossimi mesi il traffico sarà limitato e che nella Winter gli operativi saranno limiti. Si era sempre parlato di un aumento del LR ma sembra sparito. Certo che con 3mld non hanno davvero più scuse.
Il LR è sparito... ora una novità x AZ concentrarsi sul domestico
 

hyppo

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26 Gennaio 2012
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Brief. Ragioneria Stato perplessa sui tre mld Alitalia nel Dl rilancio
Sarebbe questa la causa del ritardo nel via libera al Decreto

Brevi. La mancata “bollinatura” da parte della Ragioneria generale dello Stato è la causa del ritardo nella pubblicazione del Dl “rilancio” da 55 miliardi di Euro che prevede, fra gli altri, i tre miliardi per finanziare la newco Alitalia. Proprio questi tre miliardi pare che siano uno dei principali problemi su cui la Ragioneria generale dello Stato si sta soffermando e per cui non ha ancora dato il suo via libera al Decreto. Anche il tema della cig sarebbe sotto attenta osservazione da parte della RgS.
Avionews
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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Brief. Ragioneria Stato perplessa sui tre mld Alitalia nel Dl rilancio
Sarebbe questa la causa del ritardo nel via libera al Decreto

Brevi. La mancata “bollinatura” da parte della Ragioneria generale dello Stato è la causa del ritardo nella pubblicazione del Dl “rilancio” da 55 miliardi di Euro che prevede, fra gli altri, i tre miliardi per finanziare la newco Alitalia. Proprio questi tre miliardi pare che siano uno dei principali problemi su cui la Ragioneria generale dello Stato si sta soffermando e per cui non ha ancora dato il suo via libera al Decreto. Anche il tema della cig sarebbe sotto attenta osservazione da parte della RgS.
Avionews
La Ragioneria dello Stato pone valutazioni sulle coperture, non sulle decisioni politiche riguardo alla spesa. Sicuramente ci sarà da verificare riguardo alle coperture perché la manovra è per 55 miliardi di euro, sostanzialmente due finanziarie pesanti e quasi tutta a debito.
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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Non basiamoci su voci o frasi buttate lì. Non credo che Zeni sia un cretino, quindi vediamo quando avremo qualcosa di ufficiale.
Al momento Zeni e Leogrande hanno ragionato su quali macchine è stato possibile contrattare con i lessor un contratto a "consumo" per i prossimi 10 mesi fino a fine marzo 2021. La summer 2021 è considerata la data di ripartenza e per quella data avranno valutato piano industriale e flotta per un futuro assetto in periodo post covid.
 
Stato
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