Aereo da turismo con 4 italiani scompare in Venezuela


Farfallina

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23 Marzo 2009
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ultimo aggiornamento: 10 gennaio, ore 21:02

Caracas - (Adnkronos) - L'Ambasciata italiana in Venezuela all'Adnkronos: ''Nulla a che vedere con la scomparsa dei quattro italiani''. Il cadavere, rinvenuto nei pressi di Puerto de La Guaira, si ritiene che sia di un operaio.
 

mauro.

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26 Maggio 2010
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Forse è stato individuato il punto dove è sparito l’aereo

«Da una traccia di un radar militare venezuelano si riesce a identificare il punto» in cui l’aereo scomparso a Los Roques con a bordo Vittorio Missoni, la moglie e due amici «avrebbe improvvisamente perso quota». Lo afferma l’ambasciata italiana a Caracas. «È una zona in cui i fondali arrivano fino a 2.000 metri, considerati troppi per le strumentazioni momentaneamente disponibili».*
*
«Le autorità venezuelane e quelle italiane si stanno accordando per un proseguimento delle ricerche oltre i previsti otto giorni, concentrando le risorse in un’area definita e utilizzando i mezzi che siano maggiormente utili», ha precisato all’ANSA l’ambasciata italiana. In precedenza il ministro degli Esteri Giulio Terzi aveva dichiarato che «l’area di ricerca dell’aereo scomparso in Venezuela si è allargata e questo impegno si protrarrà finché non avremo qualche indicazione conclusiva. Confido nell’opera degli esperti che abbiamo mandati li». Secondo il ministro, le ricerche per scoprire cosa è accaduto al volo Los Roques-Caracas dovranno «protrarsi finché non avremo qualche indicazione conclusiva».*
Fonte La Stampa
 

Bari Palese

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6 Novembre 2005
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Bari, Puglia.
una domanda: in questi casi, vale a dire un disastro aereo ma con compagnie note per essere del tutto inaffidabili, chi paga le (eventuali) ricerche aggiuntive da parte di mezzi/operatori italiani?
Per intenderci, se un italiano viene rapito in zone a forte rischio e sconsigliate dalla Farnesina, lo Stato italiano i mezzi per salvarti li mette a disposizione, ma poi le varie spese te le devi pagare. Cosa che invece non accade in caso di rapimento in Paesi non presenti in questa sorta di black-list..
 

stefano

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13 Febbraio 2006
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Roma, Calabria.
una domanda: in questi casi, vale a dire un disastro aereo ma con compagnie note per essere del tutto inaffidabili, chi paga le (eventuali) ricerche aggiuntive da parte di mezzi/operatori italiani?
Per intenderci, se un italiano viene rapito in zone a forte rischio e sconsigliate dalla Farnesina, lo Stato italiano i mezzi per salvarti li mette a disposizione, ma poi le varie spese te le devi pagare. Cosa che invece non accade in caso di rapimento in Paesi non presenti in questa sorta di black-list..
Questa non la sapevo!
 

mcdonnell

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14 Gennaio 2013
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LIRN
salve a tutti.sono nuovo del forum appena iscritto.Io penso che i giornalisti su queste sciagure " ci si ingrassano" come dicono da queste parti..ci sono siti dove si dice " il triangolo delle bermuda ha colpito ancora" quando chi ne capisce un minimo sa che tra puerto rico e lo roques c'è un bel pezzo di mare..e chiamiamolo pezzo..o storie di ufo (peggio ancora)....la cosa che mi da fastidio è che nella frenetica corsa di essere i primi a pubblicare la notizia si dicono le peggio cavolate e poi le dice gente che non è per niente ferrata in tali argomenti....:wall:
 

Nibbio

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5 Dicembre 2008
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Francia/Ginevra
salve a tutti.sono nuovo del forum appena iscritto.Io penso che i giornalisti su queste sciagure " ci si ingrassano" come dicono da queste parti..ci sono siti dove si dice " il triangolo delle bermuda ha colpito ancora" quando chi ne capisce un minimo sa che tra puerto rico e lo roques c'è un bel pezzo di mare..e chiamiamolo pezzo..o storie di ufo (peggio ancora)....la cosa che mi da fastidio è che nella frenetica corsa di essere i primi a pubblicare la notizia si dicono le peggio cavolate e poi le dice gente che non è per niente ferrata in tali argomenti....:wall:
Gia gira la pubblicita che sul prossimo episodio di "Mistero" ne parleranno :morto:

BTW Benvenuto!!! :D
 

speedbird437

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6 Novembre 2005
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www.volarevirtual.com
Scomparsa velivolo BN2 marche YV-2615 lungo la tratta Los Roques –Maiquetia (Venezuela). AGGIORNAMENTO

A seguito delle attività messe in campo dall’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) sulla base di quanto contemplato dalla normativa internazionale in materia (Allegato 13 alla Convezione relativa all’aviazione civile internazionale), si informa che, nell’ambito dell’inchiesta di sicurezza avviata dalla competente Autorità investigativa venezuelana a seguito della scomparsa in data 4 gennaio 2013 dell’aeromobile BN2 Islander marche YV-2615, è emerso dalla documentazione ad oggi acquisita quanto segue:
- la compagnia aerea coinvolta nell’evento non era ancora titolare di regolare certificato di operatore aereo;
- il comandante del velivolo, pur avendo superato i 65 anni di etá, era ancora abilitato dalla normativa vigente in Venezuela all’esercizio della propria licenza ATPL (Airline Transport Pilot Licence) all’interno del solo spazio aereo nazionale (RAV 60 - Sezione 43: Restricciones de las licencias de los pilotos);
- lo stesso comandante aveva la prescritta idoneità psicofisica al volo scaduta in data 30 novembre 2012.
Si specifica che in mancanza di ulteriori elementi di indagine, i citati aspetti non rappresentano al momento fattori causali direttamente correlabili alla dinamica dell’evento, ma costituiscono unicamente elementi fattuali raccolti dalla citata Autorità investigativa venezuelana e resi disponibili, alla luce della predetta normativa internazionale, per l’ANSV, che è stata autorizzata a renderli pubblici attraverso l’investigatore ANSV tuttora in Venezuela.

Si ricorda che l’aeromobile in questione era decollato da Los Roques alle ore 11.32 (ora locale) per pista 07 e quota programmata di volo di 6500 piedi, con 6 persone a bordo e destinazione finale Maiquetia.
I dati di posizione inviati alla compagnia operatrice dell’aeromobile dal GPS tracker in dotazione a quest’ultimo hanno consentito di tracciare la rotta iniziale, nel corso della quale l’aeromobile virava a sinistra in salita per assumere una rotta di 270°.
L’ultimo dato GPS disponibile riporta una posizione di 11 56.5 N, 66 49 W.
Dopo 7 minuti dal decollo, il pilota riportava al controllore del traffico aereo la posizione di 10 miglia nautiche dall’aeroporto di Gran Roque a 5000 piedi di quota e veniva istruito a contattare “Maiquetia settore avvicinamento”, contatto che però non è mai avvenuto.
I successivi dati radar consentono di tracciare gli ulteriori istanti del volo fino a quando l’aeromobile, giunto a 5400 piedi ed ancora in salita, ad una distanza di 13,2 miglia nautiche da Gran Roque e con una velocità di 120 nodi, comincia a perdere rapidamente quota e velocità, accostando progressivamente a destra, fino a scomparire dal radar dopo ulteriori tre “battute”. L’ultima posizione registrata corrisponde alle coordinate 11 59 N, 66 53.5 W.

fonte: ANSV
 

Cesare.Caldi

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14 Novembre 2005
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- la compagnia aerea coinvolta nell’evento non era ancora titolare di regolare certificato di operatore aereo;
- lo stesso comandante aveva la prescritta idoneità psicofisica al volo scaduta in data 30 novembre 2012.
Compagnia che operava senza regolare autorizzazione e comandante con idoneità scaduta, semplicemente sconcertante, questo fa capire molto sul livello medio dell' aviazione venezuelana.
Ma rimango dell' opinione che chi va in certi posti si dovrebbe informare meglio prima e sapere a cosa sta andando incontro...
 

xplane

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Da quello che si è capito lì operano se non sbaglio tre compagnie definiamole "UFFICIALI" più vari operatori definiamoli CHARTER. Strano che una persona come Missoni non si sia affidata alle compagnie ufficiali. Almeno che siano andati in aeroporto senza prenotazione e gli abbiano proposto quel volo.
 

FlyKing

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Ma rimango dell' opinione che chi va in certi posti si dovrebbe informare meglio prima e sapere a cosa sta andando incontro...
Infatti sui depliant informativi del Ministero del Turismo venezuelano c'è una nota informativa con scritto "attenzione, pericolo incidenti aerei o dirottamenti da parte dei narcotrafficanti". Quale miglior modo per attrarre turisti?
 

kenyaprince

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20 Giugno 2008
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[h=1]Prima traccia dell'aereo di Missoni
Ritrovata una borsa sulla scogliera[/h] [h=3]Svolta nelle indagini: il bagaglio appartiene ad un italiano
che lo aveva affidato al velivolo scomparso[/h]
Gli scomparsi
MILANO - Una mattina di poco più di due settimane fa un turista tedesco in vacanza sull'isola di Curaçao, un protettorato dei Paesi Bassi nel mar dei Caraibi, trova su una scogliera un borsone da kitesurf . È vuoto, ma attaccata c'è un'etichetta con nome e cognome di un italiano. Quel borsone viaggiava sull'aereo che da Los Roques trasportava a Caracas Vittorio Missoni, la compagna Maurizia Castiglioni, con gli amici Elda Scalvenzi e Guido Foresti. È una svolta nelle ricerche e nell'inchiesta sulla scomparsa dell'erede della famosa casa di moda. Anche se la prova definitiva verrà dal ritrovamento dei corpi o dei resti del bimotore Islander, la borsa recuperata sembra non lasciare spazio ad altre ipotesi: il piccolo aereo da turismo si è inabissato (bisognerà stabilire se a causa di un'avaria o di una manovra errata da parte del pilota).
A Curaçao, in queste ore, c'è il cognato di Missoni, Claudio Verna, con i funzionari che per conto del governo italiano coprono l'area del Sudamerica e stanno verificando tutti i dettagli del ritrovamento.
Il 4 gennaio scorso, quattro minuti dopo il decollo dell'aereo che trasporta Missoni e i suoi amici, dallo stesso aeroporto dell'arcipelago caraibico parte un altro piccolo velivolo con destinazione Caracas. Pieno di turisti, alcuni dei quali italiani. La stiva è stracolma di bagagli, tanto che poco prima il pilota del secondo aereo ha chiesto al collega che trasporta Vittorio Missoni se potesse imbarcare il borsone di un suo passeggero che conteneva tutta l'attrezzatura per praticare kitesurf (uno sport molto in voga nelle isole ventose che abbina l'uso di una tavola a una specie di paracadute con il quale fare acrobazie).
Il primo Islander decolla, ma a Caracas non arriverà mai. Sparito nel nulla. Scatta l'allarme, la notizia arriva a Milano e il fratello di Vittorio Missoni, Luca, per conto della famiglia, si precipita in Venezuela. Cominciano le ricerche, difficoltose. Si pattuglia tutto il tratto di mare in cui si pensa che l'aereo si sia inabissato, sino alla penisola del Paraguanà. Inutilmente: dell'aereo, dei suoi occupanti o dei bagagli trasportati nessuna traccia.
Un radar militare svela qualcosa di più preciso. Si vede la traccia dell'aereo. Improvvisamente c'è una controsterzata verso Ovest. Poco dopo l'aereo entra in un cumulo nembo. In quel momento l'Islander si trova a 5.000 piedi d'altezza (1.500 metri, più o meno) in direzione della pista di Caracas dove deve atterrare. La traccia sparisce dopo la virata. Cosa è successo in quei pochi secondi? La ricostruzione più attendibile è che l'aereo abbia perso velocità molto rapidamente, da 220 nodi a 60, per rallentare a 20, velocità alla quale è impossibile volare. Quindi l'aereo stalla, si avvita verso il mare nel giro di 30-40 secondi. La traccia sparisce. Nei giorni seguenti viene battuto palmo a palmo tutto il tratto di costa venezuelana sul quale si pensa che possano approdare i resti, ma non si trova nulla. Ogni sforzo sembra essere vano.
Il 10 gennaio il turista tedesco trova il borsone. Rimane ancora qualche giorno a Curaçao e poi torna in Germania. Una settimana dopo recupera la mail sulla targhetta del borsone e invia un messaggio a Giorgio Neri: è lui il passeggero che aveva affidato la sua attrezzatura da kite all'aereo partito pochi minuti prima del suo da Los Roques. Il turista italiano rimane senza parole: è al corrente della sciagura e si mette in contatto con la famiglia Missoni. Da Los Roques a Curaçao ci sono poco più di duecento chilometri di mare. L'aereo volava verso Sud, in direzione Caracas. Il borsone è stato trasportato dalle correnti verso Ovest ed è finito sulla scogliere dell'isola olandese. Da qui ripartono le ricerche. Con la prima indicazione certa dopo settimane di ansia.

fonte : Il Corriere
 

sdogato

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23 Dicembre 2010
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Ma avevano mai svolto delle ricerche in quell'area? Inoltre un borsone che esce dalla stiva, comincia a galleggiare ed arriva laggiù.... ci vedo ancora meno chiaro!
 

Paolo_61

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2 Febbraio 2012
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Non m torna. In 6 giorni un relitto fa, a dir tanto, 60 miglia, non certamente centinaia.