Da quello che so io, studiato ai tempi del corso base (paleolitico superiore...), per definire il peso massimo all'atterraggio e soprattutto l'atterraggio al peso massimo al decollo si considera anche il gradiente di salita dopo la riattaccata: dalle tabelle che utilizzo normalmente (in teoria, perché sia il B767 che l'a330 al peso massimo all'atterraggio soddisfano i gradienti minimi in tutti gli aeroporti in cui operano) devo considerare la lunghezza di pista, se la pista è in piano o no, le condizioni meteo E il gradiente di riattaccata. Il più basso di questi pesi sarà il mio massimo all'atterraggio in quelle determinate condizioni.
Se poi tu intendevi un'altra cosa allora ho capito male...
Per quanto riguarda ali piene o vuote, quella è una considerazione che viene presa considerando un sacco di fattori: quanti passeggeri ho, che condimeteo ci sono sul campo (pista asciutta o bagnata e direzione e intensità del vento su tutto), larghezza e lunghezza di pista, se stando per aria tanto scatta lo straordinario (no, questo no

) e assistenza dei pompieri una volta a terra. Quindi prima di scendere su un aeroporto "secondario" ci penso venti volte, perché andare a Fiumicino o Malpensa, per esempio, mi dà più garanzie di sicurezza nell'isolare l'eventuale incendio. Considera poi che prima della toccata il motore dalla parte del carrello rotto viene isolato, e quindi vengono chiuse anche le valvole di afflusso del carburante al motore, spegnendo le pompe ad alta pressione: se anche il motore si stacca dall'ala, condizione peraltro prevista dal costruttore, il carburante non esce a meno di non spaccare l'ala.