Domanda: quali sono secondo voi i "privilegi dei piloti"


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italianspotter

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19 Dicembre 2005
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Salve a tutti,
Come da titolo, sono curioso di scoprire di quali vantaggi o privilegi secondo voi sono beneficiati i piloti Alitalia. C'è qualcuno che ne conosce??

Cheers
 

airbusfamilydriver

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6 Febbraio 2006
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personalmente parlando il vero privilegio che sento di avere è il seguente:

alzarmi la mattina e non vedere l'ora di entrare in "ufficio" perchè quando lavoro ho il privilegio di fare qualcosa che mi diverte,e mi fa sentire meno la fatica delle sveglie antelucane o delle notti in volo
 

airbusfamilydriver

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6 Febbraio 2006
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Che viene così descritto: «Periodo libero da qualunque impiego che comprende due notti locali consecutive o, in alternativa, un periodo libero da qualunque impiego di durata non inferiore a 33 ore che comprende almeno una notte locale». Un giorno di 33 ore o con due notti? Quando si tratta del personale di volo della ex compagnia di bandiera italiana, e dei relativi regolamenti di lavoro, bisogna abbandonare ogni convenzione, dal sistema metrico decimale all’ora di Greenwich: per loro non valgono.
mi risulta che tutto ciò è stabilito dalle normative comunitarie in termini di FTL

mi risulta poi che un lavoratore non soggetto a turni,quello cioè che lavora dal lunedì al venerdì,ogni sette giorni,sia libero dal venerdì alle 17 fino al lunedì alle 08

quante ore sono?:D

ribadisco lavoratore non soggetto a turni
 

billypaul

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mi risulta che tutto ciò è stabilito dalle normative comunitarie in termini di FTL

mi risulta poi che un lavoratore non soggetto a turni,quello cioè che lavora dal lunedì al venerdì,ogni sette giorni,sia libero dal venerdì alle 17 fino al lunedì alle 08

quante ore sono?:D

ribadisco lavoratore non soggetto a turni
Ben 39 ore di riposo. Ma solo 1 mese di ferie ad Agosto :D
 

italianspotter

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19 Dicembre 2005
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Piloti e hostess lavorano molto meno dei loro colleghi di altre compagnie... omissis... mai presentare il conto.

Fonte: ilpensatore.it
Ora l'omissis è per non quotare tutto il tuo post, ma vorrei rispondere ad esso. Tutte quelle belle parole messe in fila in un buon italiano non hanno valore, per un paio di motivi:
1) Innanzi tutto le regole e le normative a cui fanno riferimento sono state sorpassate.
2) I limiti di volo e i periodi di riposo sono regolamentati da enti nazionali e internazionali, in base a studi sull'essere umano, le sue caratteristiche, forze e limiti, e non sono frutto di concessioni sindacali. Tutti i piloti e assistenti di volo in EUROPA hanno gli stessi limiti, e tutti volano con i limiti contrattuali portati a quei limiti. Vedi quindi che non è un privilegio, ma LEGGE da seguire per filo e per segno, pena la sospensione delle icenze del singolo. State dunque attenti a ciò che leggete...

Altri privilegi? Per favore, poi, idee vostre, non copia e incolla di elugubrazioni mentali di altri.

Cheers.

P.S. Vogliamo allora mettere tra i privileggiati anche i camionisti che non posso guidare per più di otto ore?!?!
 

italianspotter

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19 Dicembre 2005
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Uno solo da cui ne derivano un'infinità:

Poter mettere il naso a loro piacimento nella gestione aziendale.

Tutto qui.
...beh, sai alcune posizioni nell'azienda OBBLIGATORIAMENTE per normativa ICAO e JAR devono essere tenute da piloti, altrimenti la compagnia non averbbe la possibilità di ottenere il certificato di operatore aeronautico...

Altre belle idee?

Cheers
 

pamico

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26 Dicembre 2007
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Piloti e hostess lavorano molto meno dei loro colleghi di altre compagnie. Però costano tanto di più. Grazie a una giungla di benefit, difesi con le unghie e con i denti e puntigliosamente elencati in un contratto degno di Harry Potter, dove tutti i mesi durano quanto febbraio e il giorno di riposo comprende due notti.

Un giorno è un giorno. Dal Circolo polare artico fino alle isole di Tonga, è uguale per tutti. Ma non per i piloti dell’Alitalia. È scritto nero su bianco a pagina 2 del Regolamento sui limiti dei tempi di volo e di servizio e requisiti di riposo per il personale navigante approvato, con la delibera n. 67 del 19 dicembre 2006, dal consiglio di amministrazione dell’Enac,l’Ente nazionale per l’aviazione civile. Il terzo comma dell’articolo 2 disciplina il «giorno singolo libero dal servizio».

Che viene così descritto: «Periodo libero da qualunque impiego che comprende due notti locali consecutive o, in alternativa, un periodo libero da qualunque impiego di durata non inferiore a 33 ore che comprende almeno una notte locale». Un giorno di 33 ore o con due notti? Quando si tratta del personale di volo della ex compagnia di bandiera italiana, e dei relativi regolamenti di lavoro, bisogna abbandonare ogni convenzione, dal sistema metrico decimale all’ora di Greenwich: per loro non valgono.



Vivono in un mondo a parte, dove tutto è dorato. Da sempre veri padroni dell’azienda, piloti e assistenti di volo si sono dati delle norme di lavoro consone al loro status (a proposito: i capintesta dei sindacati degli autisti dei cieli hanno una speciale indennità economica che percepiscono anche se se ne stanno incollati a terra tutto l’anno). Secondo il regolamento dell’Enac, dove è specificato che hanno diritto a riposare su poltrone con una reclinabilità superiore al 45% e munite di poggiapiedi regolabile in altezza, non devono volare più di cento ore nel corso del mese.

Anzi nei 28 giorni consecutivi, come hanno preferito scrivere: e si vede che per loro è sempre febbraio. Nell’intero anno, cioè nei dodici mesi (se non hanno modificato a loro uso e consumo pure il calendario) il tetto non è, come da calcolatrice, mille e 200 ore (100 per 12) ma 900, e vai a sapere perché. Nel contratto, che l’azienda si rifiuta di fornire ai giornalisti,come del resto qualunque altro dato sulla produttività dei dipendenti, l’orario però si riduce. Nel medio raggio, la barriera scende a 85 ore al mese. Che nel trimestre non diventano 255, ma 240. E nell’anno non arrivano, come l’aritmetica sembrerebbe suggerire, a mille e 20, ma a 900.

Ma non è neanche questo il punto: fosse vero che volano così tanto (tra gli assistenti di volo l’assenteismo è all’11%). I numeri tracciano un quadro un po’ diverso e dicono che nel medio-corto raggio gli steward e le hostess (alla fine del 2007, 480 di queste ultime su 4300, cioè l’11%, erano praticamente fuori gioco perché in maternità o in permesso in base alla legge che consente di assistere familiari gravemente malati) restano tra le nuvole per non più di 595 ore l’anno. Vuol dire 98 minuti al giorno, il tempo che molti Cipputi impiegano per fare su e giù tra casa e fabbrica. Atitolo di raffronto, un assistente di volo della Lufthansa vola 900 ore, uno della Iberia 850 e uno della portoghese Tap 810. Restando in Italia, una hostess di AirOne si fa le sue belle 680 ore.




I piloti, poi, alla cloche sembrano quasi allergici: la loro performance non va oltre le 566 ore, che significano 93 minuti al giorno. I loro parigrado riescono a pilotare per 720 ore all’Iberia, per 700 alla Lufthansa e all’AirOne, per 680 alla Tap e per 650 all’Air France. I nostri, insomma, non sono esattamente degli stakanovisti: in media fanno, tra nazionale e internazionale, 1,8 tratte al giorno, contro le 2,4-2,75 dei colleghi di AirOne. In compenso, sono molto più cari di tutti gli altri. Un assistente di volo con una certa anzianità può arrivare a costare ad Alitalia 86 mila e 533 euro, contro i 33 mila che deve mettere nel conto la compagnia di Toto (AirOne, ndr ).

Il comandante di un Md80 dell’azienda della Magliana ha un costo del lavoro annuo pari a 198 mila e 538 euro. Per la stessa figura professionale i concorrenti italiani non sborsano più di 145 mila euro. Sempre restando allo stesso tipo di aereo, per pagare il pilota Alitalia ha bisogno di 108mila e 374 euro, tra i 28 e i 33 mila in più di AirOne o di un’altra azienda italiana. Il mix di orari da impiegati del catasto e stipendi da superprofessionisti crea un cocktail che risulterebbe micidiale per qualunque azienda: facendo due conti viene infatti fuori che alla fine dell’anno Alitalia spende per ogni ora volata da un suo comandante qualcosa come 350,8 euro. Contro i 207,1 di AirOne. Una differenza del 69,4% che manderebbe fuori mercato chiunque. Soprattutto se si considera anche che un aereo della ex compagnia di bandiera viaggia con un equipaggio superiore di un buon 30% rispetto alla media dei concorrenti.

Il risultato finale è che in Alitalia il tasso di efficienza per dipendente è pari, secondo i calcoli dell’Association of European Airlines, a poco più della metà di quello che può vantare la Lufthansa. Che i passeggeri trasportati sono 1.090 per dipendente, contro i 10 mila e 350 di Ryanair. E che nel 2004 il ricavo medio per ogni lavoratore impiegato non andava oltre i 199 mila euro, poco più di un terzo rispetto a quanto registrava ad esempio Ryanair (513 mila euro).




In Alitalia comandano i sindacati (che nel solo primo semestre del 2005 hanno proclamato scioperi per 496 ore: quasi 3 ore ogni 24). E si vede. Il contratto in vigore dal 1° gennaio 2004 dice che, nel medio raggio, una hostess o un pilota non possono essere utilizzati per più di 210 ore al mese (che, con il solito giochino, diventano 600 nel trimestre e 1.800 nell’anno). Ebbene, se uno di loro parte da Roma per andare a prendere servizio a Milano la metà della durata del viaggio che lo vedrà impegnato nelle parole crociate viene considerata servizio.

La tabella dell’Enac che stabilisce, a seconda dell’orario di inizio del turno, su quante tratte continuative può essere impiegato il personale navigante
prevede cinque diverse ipotesi. Che salgono a diciassette nell’accordo sottoscritto da azienda e sindacato. Dove è stabilito per il personale navigante il diritto a 33 giorni di riposo a trimestre (ad AirOne sono 30), che aumentano fino a 35 per chi è impegnato nel lungo raggio. In base al contratto, al termine di ogni volo deve essere garantito un riposo fisiologico di 13 ore, che sul lungo raggio deve risultare invece pari al numero dei fusi geografici attraversati moltiplicato per otto, con un minimo però di 24 ore. Boh.

Semplicemente geniale è poi il nuovo sistema retributivo, in vigore dal 1°gennaio 2005. Sono rimasti, ovviamente, lo stipendio base (quattordici mensilità) e l’indennità di volo minimo garantito: quaranta ore, che uno le faccia o meno. Le dieci voci che componevano la parte variabile della retribuzione di un pilota (compreso il cosiddetto «premio Bin Laden» corrisposto, dopo l’attentato alle Torri gemelle di New York, a tutti quelli che viaggiano in Medio Oriente e dintorni) sono state tutte sostituite da un’unica indennità di volo giornaliera (per un comandante è pari a 177 euro se è impegnato sul lungo raggio e a 164 se vola sul medio, cifre alle quali va sommata la diaria, che sono altri 42 euro, per un totale che può quindi arrivare a 219 euro). Indennità che scatta tutta intera anche se il pilota sta alla cloche solo per mezz’ora o semplicemente si trasferisce all’aeroporto da dove prenderà servizio. E perfino se il suo volo viene cancellato dopo che lui ha già raggiunto quello che doveva essere lo scalo d’imbarco. Per di più, aumenta se c’è uno spostamento dei turni rispetto al calendario originale.

Siccome poi lavorare stanca, il contratto prevede l’istituzione di una Banca dei riposi individuali dove confluiscono i crediti che si ottengono per esempio quando l’aereo viaggia con personale ridotto (un riposo ogni due giorni) e dalla quale hostess e piloti possono attingere pure degli anticipi. Non è invece dato sapere se le parti hanno raggiunto un accordo su una nuova indennità graziosamente prevista nell’ultima intesa: il premio di puntualità, che per i passeggeri assume davvero il sapore della beffa. Mentre è alla direttiva dell’Enac che bisogna tornare se si vuole conoscere la dettagliatissima disciplina della cosiddetta «riserva», i periodi di tempo nei quali il personale navigante deve essere pronto a rispondere a un’improvvisa chiamata.

Premesso che si può essere messi in riserva solo dopo aver goduto di un riposo, si stabilisce che la metà del tempo trascorso a casa con le pantofole ai piedi va considerata come servizio. Bingo. Di più: che se l’attesa si consuma inutilmente perché il telefono non trilla, e dev’essere proprio per lo stress, scatta un successivo periodo di riposo di almeno otto ore, che in alcuni casi salgono a dodici. Ed è sempre il premuroso Enac a stabilire che a piloti e hostess, una volta a bordo, deve essere dato da mangiare una volta ogni sei ore, come ai pupi, e adeguatamente, «in modo da evitare decrementi nelle prestazioni».

Di alcuni privilegi o istituti incomprensibili nessuno ricorda neanche l’esatta origine. Ci sono e basta. Così, le hostess continuano ad avere una franchigia di ventiquattr’ore al mese, che in pura teoria dovrebbe coincidere con l’inizio del ciclo mestruale, ma si racconta del caso di una di loro che ha chiesto la giornata del 31 come permesso per il mese di dicembre e quella del 1° per il mese di gennaio: misteri del corpo femminile. Sempre le assistenti di volo, quando vanno in maternità vengono retribuite per tutto il tempo con lo stesso stipendio guadagnato nell’ultimo mese di servizio, che, guarda un po’, svolgono regolarmente sul lungo raggio, per far salire l’importo della busta paga. I piloti, invece, non possono atterrare due volte nello stesso scalo in un solo giorno. La logica della regola, che pare non sia neanche scritta ma frutto della consuetudine, è imperscrutabile.

La conseguenza, però, è chiara: la crescita delle spese per le trasferte. A partire da quelle per gli alberghi, che in Alitalia vengono scelti da un’apposita commissione dopo attento esame dei loro requisiti: con il risultato che l’importo medio è superiore del 45% a quello sostenuto dagli altri vettori. Solo per le 300 stanze prenotate tutto l’anno per i dipendenti che, anziché essere trasferiti a Malpensa, vanno su e giù da Roma, la compagnia ha in bilancio 45 milioni. Nella babele dei benefit, per un certo periodo tutto il personale viaggiante ha poi goduto di una speciale indennità per l’assenza del lettino a bordo di alcuni 767-300: alcune centinaia di euro che venivano corrisposte anche a chi volava su aerei dotati delle cuccette in questione.

I lavoratori più coccolati d’Italia quando viaggiano per piacere godono di una politica di sconti davvero generosa. Argomento sul quale l’azienda ha di nuovo una tale coda di paglia da rifiutarsi di fornire chiarimenti. Ma è il segreto di Pulcinella: i dipendenti (e con loro i pensionati) hanno diritto ad acquistare (anche per i loro cari: figli e coniugi o conviventi) i biglietti con una riduzione del 90% sulla tariffa piena, se rinunciano al diritto alla prenotazione. Il taglio scende invece al 50% se vogliono il posto garantito, magari perché vanno a festeggiare l’ultima promozione, che in Alitalia non si nega davvero a nessuno. Nel 2007 la direzione per la finanza dell’azienda della Magliana poteva contare su 152 persone: 20 dirigenti, 52 quadri e 80 impiegati. In quella per il personale i soldati semplici (61) prevalevano di una sola unità sui graduati (60: 25 dirigenti e 35 quadri).

Dev’essere anche per questo che il consiglio di amministrazione dell’azienda ha sentito la necessità di garantirsi l’ombrello di una polizza assicurativa a copertura di possibili azioni di responsabilità nei confronti di chi ha guidato la baracca. E si è reso così complice dei sindacati. Ai quali invece nessuno potrà mai presentare il conto.

Fonte: ilpensatore.it

Non riportare le fesserie scritte da Livadiotti, che si rifanno ai CCL del 1970. Perchè non elechi quali sono secondo te? In modo obiettivo, la cosa sarebbe molto più carina e chiarificatrice
 

pamico

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26 Dicembre 2007
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Ben 39 ore di riposo. Ma solo 1 mese di ferie ad Agosto :D
piùNatale capodanno, pasqua etc etc.... :D :D

Uno solo da cui ne derivano un'infinità:

Poter mettere il naso a loro piacimento nella gestione aziendale.

Tutto qui.
Certe posizioni in base alle normative europee possono essere ricoperte solo da chi ha i brevetti da pilota, per cui anche questo non è un privilegio. A parte il fatto che chi ricopre certe posizioni molto spesso è mal visto dal resto della categoria in quanto filoaziendale.
 
Ultima modifica da un moderatore:

enrico michele

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13 Novembre 2007
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Casa mia
mi pare assodato dalle statistiche postate nel forum che il dipendente az lavori quasi la meta rispetto al collega europeo nella fattispecie LH a questo punto viene da chiedersi come si possa immaginare un azienda in attivo in cui si ha una produttivita al 50%... Io personalmente ogni giorno da dipendente.. con i piedi per terra... con una scrivania e con un orario che prevede il sab e la domenica a casa vengo valutato per cio che produco... mi vengono dati dei kpi che devo rispettare e devo poi rendere conto al mio capo di cio' che ho prodotto, e di come e quanto ci ho impiegato a produrlo... nn sto parlando di un azianda poi tanto piccola visto che siamo in 1200... sparsi sul territorio nazionale e tutti dico tutti dal manager al tecnico sono valutati!!!.... a questo punto scusate xche io devo essere valutato x un misero stipendio da 1300 euro al mese e un dipendente az pilota o assietnte di volo nn deve subire le mie stesse sorti con stipendi 5 volte piu sostanziosi del mio???.. mi viene spontaneo a questo punto pensare che veramente sia una CASTA di intoccabili arcichestratutelati alla faccia di tutti noi contribuenti che dobbiamo mantenerli a fare veramente poco... Forse prima di parlare di diminuzione di stipendi Cai avrebbe dovuto dire... signori inseriamo la produttivita come voce essenziale e i kpi di valutazione come necessari... e poi ok... vi pago x quello che date .. se volate 595 ore all' anno vi pago "x "se ne volate 700 Y se alla fine fate come i tedeschi di Lh che arrivano al tetto massimo di 900.. ok... fantastico vi pago oro!!!! xche valete oro.... !!! in az sono tutti "oro" ma veramente quanto valgono????... giro la risposta a voi ... scusate il tono polemico nn me ne volgiano i dipendenti AZ ma vengano un solo giorno a lavorare da me... e dopo vediamo se nn cambiano idea!!! e accettano le proposte che gli vengono fatte!!
 

pamico

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26 Dicembre 2007
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mi pare assodato dalle statistiche postate nel forum che il dipendente az lavori quasi la meta rispetto al collega europeo nella fattispecie LH a questo punto viene da chiedersi come si possa immaginare un azienda in attivo in cui si ha una produttivita al 50%... Io personalmente ogni giorno da dipendente.. con i piedi per terra... con una scrivania e con un orario che prevede il sab e la domenica a casa vengo valutato per cio che produco... mi vengono dati dei kpi che devo rispettare e devo poi rendere conto al mio capo di cio' che ho prodotto, e di come e quanto ci ho impiegato a produrlo... nn sto parlando di un azianda poi tanto piccola visto che siamo in 1200... sparsi sul territorio nazionale e tutti dico tutti dal manager al tecnico sono valutati!!!.... a questo punto scusate xche io devo essere valutato x un misero stipendio da 1300 euro al mese e un dipendente az pilota o assietnte di volo nn deve subire le mie stesse sorti con stipendi 5 volte piu sostanziosi del mio???.. mi viene spontaneo a questo punto pensare che veramente sia una CASTA di intoccabili arcichestratutelati alla faccia di tutti noi contribuenti che dobbiamo mantenerli a fare veramente poco... Forse prima di parlare di diminuzione di stipendi Cai avrebbe dovuto dire... signori inseriamo la produttivita come voce essenziale e i kpi di valutazione come necessari... e poi ok... vi pago x quello che date .. se volate 595 ore all' anno vi pago "x "se ne volate 700 Y se alla fine fate come i tedeschi di Lh che arrivano al tetto massimo di 900.. ok... fantastico vi pago oro!!!! xche valete oro.... !!! in az sono tutti "oro" ma veramente quanto valgono????... giro la risposta a voi ... scusate il tono polemico nn me ne volgiano i dipendenti AZ ma vengano un solo giorno a lavorare da me... e dopo vediamo se nn cambiano idea!!! e accettano le proposte che gli vengono fatte!!
Vedi, secondo me il problema è un altro: sei molto disinformato. Almeno per quanto riguarda gli assistenti di volo c'è eccome un processo di valutazione delle prestazioni, non credo che se la tua valutazione è sotto gli standard ti licenzino, ma verranno messe in atto delle procedure per migliorare la tua prestazione.
Per quanto riguarda voli tot e ti pago tot, questo già avviene, infatti il contratto dei naviganti è legato alla produttività, più voli e più guadagni, con il problema che quanto devo volare lo decide l'ufficio turni, poi le mele marce ci sono in tutti gli ambiti lavorativi, non credo che nella tua azienda sarete tutti dei lavoratori indefessi, ci saranno pure persone meno motivate, meno aziendaliste. Se guardi le cose da dentro,e non da quello che leggi dai gioanli, che non informano sui fatti ma distorcono la realtà, allora continuerai a dire tante baggianate.
 

setIRSposition

Moderatore
6 Novembre 2005
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italianspotter ha chiesto quali sono i privilegi dei piloti Alitalia, per cui l'articolo postato da billypaul (non per colpa di billypaul) serve a ben poco.

Molti degli esempi citati dal giornalista fanno riferimento (com'è ovvio) alla regolamentazione degli orari di servizio a livello nazionale, e dunque si applicano a qualsiasi vettore, non solamente ad Alitalia. Ma evidentemente i fatti danno fastidio, se bisogna raccontare una bella storia.

Qui sotto i passaggi (potrei essermene perso qualcuno) privi di significato, a meno che si voglia scrivere un articolo contro tutta la categoria dei naviganti.

Un giorno è un giorno. Dal Circolo polare artico fino alle isole di Tonga, è uguale per tutti. Ma non per i piloti dell’Alitalia. È scritto nero su bianco a pagina 2 del Regolamento sui limiti dei tempi di volo e di servizio e requisiti di riposo per il personale navigante approvato, con la delibera n. 67 del 19 dicembre 2006, dal consiglio di amministrazione dell’Enac,l’Ente nazionale per l’aviazione civile. Il terzo comma dell’articolo 2 disciplina il «giorno singolo libero dal servizio».
Secondo il regolamento dell’Enac, dove è specificato che hanno diritto a riposare su poltrone con una reclinabilità superiore al 45% e munite di poggiapiedi regolabile in altezza, non devono volare più di cento ore nel corso del mese.
Nel medio raggio, la barriera scende a 85 ore al mese. Che nel trimestre non diventano 255, ma 240. E nell’anno non arrivano, come l’aritmetica sembrerebbe suggerire, a mille e 20, ma a 900.
è alla direttiva dell’Enac che bisogna tornare se si vuole conoscere la dettagliatissima disciplina della cosiddetta «riserva», i periodi di tempo nei quali il personale navigante deve essere pronto a rispondere a un’improvvisa chiamata.
Premesso che si può essere messi in riserva solo dopo aver goduto di un riposo, si stabilisce che la metà del tempo trascorso a casa con le pantofole ai piedi va considerata come servizio. Bingo. Di più: che se l’attesa si consuma inutilmente perché il telefono non trilla, e dev’essere proprio per lo stress, scatta un successivo periodo di riposo di almeno otto ore, che in alcuni casi salgono a dodici. Ed è sempre il premuroso Enac a stabilire che a piloti e hostess, una volta a bordo, deve essere dato da mangiare una volta ogni sei ore, come ai pupi, e adeguatamente, «in modo da evitare decrementi nelle prestazioni».
Mi sfugge, poi, come possa essere paragonato il costo di un comandante MD80 AZ con quello di un comandante MD80 AP, visto che quest'ultima non ne ha mai avuti in flotta. Chissà dove ha preso i dati qui sotto:

Il comandante di un Md80 dell’azienda della Magliana ha un costo del lavoro annuo pari a 198 mila e 538 euro. [...] Sempre restando allo stesso tipo di aereo, per pagare il pilota Alitalia ha bisogno di 108mila e 374 euro, tra i 28 e i 33 mila in più di AirOne o di un’altra azienda italiana
Sul forum abbiamo spesso visto dati fuorvianti in merito alla produttività dei naviganti. Così come si sono criticati quelli postati da piloti e/o AV, mi pare giusto smontare questa perla dell'autore dell'articolo (see below). Suggerimento: cercate di visualizzare mentalmente una pie-chart con il peso del lungo raggio nel network AZ e in quello AP. Se siete bravi in matematica, capirete che c'è qualcosa di incompleto nel ragionamento del giornalista.

I nostri, insomma, non sono esattamente degli stakanovisti: in media fanno, tra nazionale e internazionale, 1,8 tratte al giorno, contro le 2,4-2,75 dei colleghi di AirOne.
Per finire, l'autore ha analizzato i programmi di benefiti dei dipendenti di altre compagnie, prima di ironizzare su quelli AZ?

I lavoratori più coccolati d’Italia quando viaggiano per piacere godono di una politica di sconti davvero generosa. Argomento sul quale l’azienda ha di nuovo una tale coda di paglia da rifiutarsi di fornire chiarimenti. Ma è il segreto di Pulcinella: i dipendenti (e con loro i pensionati) hanno diritto ad acquistare (anche per i loro cari: figli e coniugi o conviventi) i biglietti con una riduzione del 90% sulla tariffa piena, se rinunciano al diritto alla prenotazione. Il taglio scende invece al 50% se vogliono il posto garantito, magari perché vanno a festeggiare l’ultima promozione, che in Alitalia non si nega davvero a nessuno.
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Insomma, di privilegi ce ne saranno stati / ce ne sono tuttora (mi viene in mente l'indennità lettino), ma almeno citiamo quelli giusti! Capisco che va di moda, ma l'articolo "sparo a zero sul dipendente AZ senza sapere un c...o di quel che scrivo" sta cominciando a stufare...
 

italianspotter

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mi pare assodato dalle statistiche postate nel forum che il dipendente az lavori quasi la meta rispetto al collega europeo nella fattispecie LH a questo punto viene da chiedersi come si possa immaginare un azienda in attivo in cui si ha una produttivita al 50%... Io personalmente ogni giorno da dipendente.. con i piedi per terra... con una scrivania e con un orario che prevede il sab e la domenica a casa vengo valutato per cio che produco... mi vengono dati dei kpi che devo rispettare e devo poi rendere conto al mio capo di cio' che ho prodotto, e di come e quanto ci ho impiegato a produrlo... nn sto parlando di un azianda poi tanto piccola visto che siamo in 1200... sparsi sul territorio nazionale e tutti dico tutti dal manager al tecnico sono valutati!!!.... a questo punto scusate xche io devo essere valutato x un misero stipendio da 1300 euro al mese e un dipendente az pilota o assietnte di volo nn deve subire le mie stesse sorti con stipendi 5 volte piu sostanziosi del mio???.. mi viene spontaneo a questo punto pensare che veramente sia una CASTA di intoccabili arcichestratutelati alla faccia di tutti noi contribuenti che dobbiamo mantenerli a fare veramente poco... Forse prima di parlare di diminuzione di stipendi Cai avrebbe dovuto dire... signori inseriamo la produttivita come voce essenziale e i kpi di valutazione come necessari... e poi ok... vi pago x quello che date .. se volate 595 ore all' anno vi pago "x "se ne volate 700 Y se alla fine fate come i tedeschi di Lh che arrivano al tetto massimo di 900.. ok... fantastico vi pago oro!!!! xche valete oro.... !!! in az sono tutti "oro" ma veramente quanto valgono????... giro la risposta a voi ... scusate il tono polemico nn me ne volgiano i dipendenti AZ ma vengano un solo giorno a lavorare da me... e dopo vediamo se nn cambiano idea!!! e accettano le proposte che gli vengono fatte!!
Credo si poco utile postare la copia del mio libretto di volo attestante le ore di volo fatte nell'anno (700) nella media di quella delle altre compagnie europee. Certo è che sei i colleghi piloti impiegati in ufficio non hanno il tempo per volare perchè impegnati a rattoppare l'azienda facendo pesante attività d'ufficio è ovvio che loro abbassino la nostra media im maniera pesante...
 
Stato
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