Thread Alitalia dal 1° Luglio 2013


Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Tornando un attimo sul decesso a bordo, qualche insider può dirci: se è effettivamente successo e quando in modo da fare informazione seria e non prendendo per oro colato i post di quella massa di lobotomizzati su facebook?
 
Capitolo decesso a bordo siamo alla solita non notizia uscita da quel calderone pressapochista che é spesso la rete internet.

Riguardo ai menú di bordo concordo con drgio che é una variante di quelli regionali ela cattiva notizia sarebbe se non li variassero, non se propongono varianti.
 
Sardegna, volare costa. Enac darà 36 milioni ad Air One
Pubblicato da Stefano Sansonetti il 25 luglio 2013

di Clemente Pistilli

L’Enac si deve rassegnare al salasso. Perso definitivamente il ricorso, l’Ente nazionale per l’aviazione civile deve ora pagare oltre 36 milioni di euro alla compagnia Air One spa, come stabilito con tre diversi lodi arbitrali relativi ai contributi reclamati dalla società dell’imprenditore abruzzese Carlo Toto in misura quindici volte superiore a quella che era inizialmente prevista dalle convenzioni. Un altro brutto colpo per le casse dello Stato.

I lodi arbitrali

Dopo un contenzioso finito davanti ai giudici amministrativi, Air One, la prima compagnia riuscita a rompere il monopolio di Alitalia, la compagnia di bandiera italiana, prima di confluire nel 2008 nella nuova compagnia nazionale ottenne nel 2002 tre diverse convenzioni dall’Enac, con cui venivano disciplinati i servizi di trasporto aereo sulle rotte Cagliari-Milano, Alghero-Milano e Alghero-Roma. Tali convenzioni prevedevano che per l’attività svolta di collegamento tra la Sardegna e i due principali centri del continente, ogni anno, la compagnia di Toto ricevesse quasi tre milioni di euro di contributi. In Italia, però, non c’è atto senza clausola e proprio alla luce di tale particolare già l’anno dopo Air One, fondata nel 1983 a Pescara, chiese all’Ente allora presieduto dall’ex deputato della Dc ed ex sottosegretario Vito Riggio oltre 43 milioni. La controversia, che vedeva lievitare gli aiuti statali di quindici volte rispetto a quanto previsto, venne rimessa a tre collegi arbitrali, uno presieduto dall’allora presidente del Tar del Lazio, Pasquale De Lise, poi al vertice del Consiglio di Stato e destinatario di incarichi prestigiosi dal Governo, e due da Antonio Catricalà, a lungo presidente dell’Antitrust e attaule viceministro dello Sviluppo Economico. Il responso non fu però dei migliori per l’Enac, chiamato a pagare 36.108.602 euro alla compagnia aerea.

I tentativi di evitare la “mazzata”

L’Ente che controlla e gestisce l’aviazione civile ha quindi cercato di dare battaglia e ha impugnato i tre lodi davanti alla Corte d’Appello di Roma, che inizialmente sospese le decisioni degli arbitri, portando anche a qualche interrogazione in Parlamento, ma in seguito le avallò con una sentenza che venne depositata il 27 giugno 2007. L’Enac ha così giocato l’ultima carta a disposizione, con un articolato ricorso in dieci punti presentato in Cassazione. Tutto inutile. Ad avallare la sentenza d’appello e a imporre all’Ente presieduto da Riggio il pagamento degli oltre 36 milioni sono state questa volta le sezioni unite civili della Suprema Corte. Per l’Enac i lodi erano in contrasto con quanto aveva stabilito in precedenza il Consiglio di Stato, che tramite una sentenza del 15 maggio 2003 aveva definito il giudizio sulla validità dell’aggiudicazione all’Air One dei servizi di trasporto aereo oggetto delle convenzioni su cui poi si sono pronunciati gli arbitri. Secondo l’Ente nazionale per l’aviazione civile, essendosi precedentemente espressi i giudici di Palazzo Spada su quanto spettava alla società di Toto, gli arbitri non si sarebbero dovuti pronunciare su tale aspetto. Tesi che non hanno fatto breccia in Cassazione, dove è stato specificato che una cosa è giudicare se una gara è legittima e un’altra è quella sull’adempimento di alcune convenzioni. Ricorso quindi rigettato e altra condanna per l’Enac, questa volta a pagare anche ventimila euro di spese di giudizio. Alla luce dell’esito di ben tre lodi arbitrali, della sentenza della Corte d’Appello di Roma e di quella ora emessa dalle sezioni unite civili della Corte di Cassazione, sembra proprio che qualcosa nelle convenzioni che l’Ente per l’aviazione ha stipulato non abbia funzionato. Il risultato è un’altra emorragia di denaro pubblico, mentre Air One si vede recapitare un bel tesoretto, per un servizio che inizlamente avrebbe dovuto svolgere per molto meno.

http://www.lanotiziagiornale.it/sardegna-volare-costa-enac-dara-36-milioni-ad-air-one/
 
Segnalo un brevissimo trafiletto sul Messaggero di questa mattina (pag. 21):

Del Torchio al CDA: i 300 milioni serviranno a Settembre

Alitalia deve trovare 300 milioni entro settembre. Il fabbisogno di liquidità chiesto da Gabriele del Torchio per fine anno, va anticipato. E' quanto emerso ieri dal cda che ha confermato Elio Catania vicepresidente vicario e ha fatto il punto sul caso-Toto in relazione alla multa del fisco.
Quanto ai 300 milioni, l'ad ha promesso per il prossimo cda di fine agosto che dovrà approvare la semestrale di poter dare conto delle modalità di intervento: prestito bancario o aumento. L'altro vicepresidente Salvatore Mancuso ha invece criticato la vendita della centrale elettrica.
 
Ma a chi andranno adesso i soldi a toto proprietario di airone all' epoca o ad alitalia?
Non si può sapere senza leggere il contratto di acquisto. Però, a naso, nei contratti normalmente si scrive che tutte le attività e passività relative alla vecchia gestione restano in capo al dante causa (cioè al vecchio proprietario). Quindi, così come il contenzioso con il fisco dovrebbe essere a carico di Toto, allo stesso modo dovrebbero andare a lui questi soldi.
Però, ribadisco, senza contratto in mano siamo nel puro campo delle ipotesi
 
Tornando un attimo sul decesso a bordo, qualche insider può dirci: se è effettivamente successo e quando in modo da fare informazione seria e non prendendo per oro colato i post di quella massa di lobotomizzati su facebook?

Pare proprio di sì.
A 4 ore da BUE la donna cinquatatreenne pare sia morta in pochi secondi per arresto cardiaco; a bordo due dottoresse, una farmacista, hanno provato a rianimarla senza esito. Il cpt pare abbia puntato GIG fino a che non vi è stata certezza della morte.
Posizionata nel Galley fra le due tende, coperta e piantonata da AAVV a turno.
Colazione non servita per rispetto e difficioltà di gestione della situazione.
 
Pare proprio di sì.
A 4 ore da BUE la donna cinquatatreenne pare sia morta in pochi secondi per arresto cardiaco; a bordo due dottoresse, una farmacista, hanno provato a rianimarla senza esito. Il cpt pare abbia puntato GIG fino a che non vi è stata certezza della morte.
Posizionata nel Galley fra le due tende, coperta e piantonata da AAVV a turno.
Colazione non servita per rispetto e difficioltà di gestione della situazione.

Colazione non servita per rispetto????
 
Pare proprio di sì.
A 4 ore da BUE la donna cinquatatreenne pare sia morta in pochi secondi per arresto cardiaco; a bordo due dottoresse, una farmacista, hanno provato a rianimarla senza esito. Il cpt pare abbia puntato GIG fino a che non vi è stata certezza della morte.
Posizionata nel Galley fra le due tende, coperta e piantonata da AAVV a turno.
Colazione non servita per rispetto e difficioltà di gestione della situazione.
Come prevedibile quindi l'accorata lettera della passeggera si è rivelata un concentrato di assurdità.
A quanto pare il comportamento dell'equipaggio è stato corretto ed è stato fatto il possibile per evitare il decesso.
Io capisco lo stress dovuto ad una situazione non certo auspicabile ne tantomeno piacevole, ma la passeggera cosa si aspettava? Che comandante ed primo ufficiale lasciassero i comandi per resuscitare la povera signora?
I passeggeri che hanno reclamato la colazione (magari i classici 1,60 x 110 kg) avevano paura di morire di fame?
Suvvia, nemmeno di fronte alla morte costoro non riescono a starsene zitti mostrando un briciolo di rispetto?
E' davvero un esigenza così forte quella di spalare fango su persone che cercano di lavorare al meglio anche di fronte a situazioni terribili?
 
Non comprendo il tuo stupore, un aereo è un ambiente ristretto dove la presenza di un cadavere posizionato proprio nella zona di lavoro degli AA/VV impedisce sia praticamente che moralmente la preparazione di queste benedette colazioni, ritengo poi il corpo sia stato trasferito nel "famoso corridoio tra i bagni" perchè in atterraggio nei galley impedirebbe un'eventuale evacuazione, certo che mi sembrate strani a volte.
 
Non comprendo il tuo stupore, un aereo è un ambiente ristretto dove la presenza di un cadavere posizionato proprio nella zona di lavoro degli AA/VV impedisce sia praticamente che moralmente la preparazione di queste benedette colazioni, ritengo poi il corpo sia stato trasferito nel "famoso corridoio tra i bagni" perchè in atterraggio nei galley impedirebbe un'eventuale evacuazione, certo che mi sembrate strani a volte.
Ottima risposta. Quoto l'ultima frase.
 
comunicato stampa


DAL 28 OTTOBRE IL NUOVO VOLO DIRETTO
MILANO LINATE – VIENNA

CONTINUA LO SVILUPPO DEL NETWORK INTERNAZIONALE DI ALITALIA

NUOVO PASSO DEL PIANO INDUSTRIALE 2013-2016


Roma, 30 luglio 2013 – Con l’avvio della stagione invernale 2013-2014, dal 28 ottobre Alitalia inaugurerà un nuovo collegamento diretto fra Milano Linate e Vienna che sarà operato con due voli al giorno dal Lunedì al Venerdì e con un volo il Sabato e la Domenica (in totale 12 frequenze settimanali).

L’avvio del nuovo collegamento di Alitalia Milano Linate – Vienna è parte della strategia del Piano Industriale 2013-2016 che prevede il rafforzamento dei collegamenti internazionali da Milano Linate, al fine di soddisfare al meglio le esigenze della clientela del Nord Italia e di chi, in particolare, viaggia per affari.

I nuovi voli da Milano Linate a Vienna saranno operati con aerei Embraer E-175 con comodi orari studiati per favorire il viaggio di andata e ritorno in giornata.

Nel dettaglio, i due voli da Milano Linate partiranno:
· alle ore 07.00 con arrivo a Vienna alle 08.30 (tutti i giorni esclusa la Domenica).
· alle ore 17.20 con arrivo a Vienna alle 18.50 (tutti i giorni escluso il Sabato).

Da Vienna l’aereo Alitalia decolla:
· alle ore 09.20 con arrivo a Milano alle ore 10.45 (tutti i giorni esclusa la Domenica).
· alle ore 19.55 con arrivo a Milano alle ore 21.20 (tutti i giorni escluso il Sabato).

Con questo nuovo collegamento Alitalia amplia la propria offerta sull’Austria, dove è già presente con un collegamento diretto da Roma Fiumicino a Vienna (14 frequenze settimanali). Fino ad oggi Alitalia ha registrato un flusso di traffico dall’Italia all’Austria pari a circa 48.000 passeggeri annui.

Per ulteriori informazioni e prenotazioni è possibile visitare il sito alitalia.com, contattare il call center al numero 89.20.10 o recarsi presso le agenzie di viaggio.
 
Non comprendo il tuo stupore, un aereo è un ambiente ristretto dove la presenza di un cadavere posizionato proprio nella zona di lavoro degli AA/VV impedisce sia praticamente che moralmente la preparazione di queste benedette colazioni, ritengo poi il corpo sia stato trasferito nel "famoso corridoio tra i bagni" perchè in atterraggio nei galley impedirebbe un'eventuale evacuazione, certo che mi sembrate strani a volte.

Chiedo (per curiosità e non per polemica) perchè un corpo non possa essere trasportato nel crew rest sovrastante la cabina, immagino sia per la difficoltà del trasporarlo fisicamente attraverso le scale ripide tuttavia sarebbe stata la soluzione più pratica visto che anche "il corridotio tra i bagni" immagino possa servire privo di ingombri in caso di un'evacuazione rapida.
 
Esatto, non é praticabile, andrebbe come minimo imbragato, ma anche cosí...la posizione piú idonea per posizionare una salma sono i sedili passeggeri, si anche il corridoio in effetti serve ad un'evacuazione rapida anche se un po meno vitale rispetto al galley che è vamente prossimo alle porte.
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.