I 3 commissari vengono sostituiti da un commissario unico, Giuseppe Leogrande che già si era occupato dell'amministrazione straordinaria di Blue Panorama
I 3 commissari vengono sostituiti da un commissario unico, Giuseppe Leogrande che già si era occupato dell'amministrazione straordinaria di Blue Panorama
Leogrande non era anche con Fantozzi?
LH avrebbe 810 aerei? Eh, come no...
London Heathrow is a state of mind
L'unico aspetto positivo di questo cambio è che adesso di mega stipendi da super commissario ce ne sarà da pagare solo uno e non tre...
Secondo quanto riporta il Messaggero (e non solo) sarà Zeni ad affiancare Leogrande nella ristrutturazione di Alitalia.
Il quotidiano romano ci dice anche che la regista di queste nomine è la senatrice Lupo che viene definita il link verso Lufthansa.
Are we there yet? Stories from the road.
Alitalia paga Etihad 10 mila euro al giorno per volare a Londra
L’indagine del «Corriere». Nel 2016 la compagnia italiana ha venduto a Etihad gli slot dell’aeroporto di Heathrow. E oggi li usa pagando 313 mila euro al mese
di Leonard Berberi
Per volare a Londra Heathrow, uno degli aeroporti più importanti e intasati del mondo, Alitalia paga Etihad 10.290 euro al giorno di affitto degli slot. Le fasce orarie di decollo e atterraggio consentono al vettore tricolore di operare dieci collegamenti quotidiani (in entrambe le direzioni): 6 da/per Roma Fiumicino, 4 da/per Milano Linate. È quanto emerge da un’inchiesta del Corriere della Sera incrociando i documenti ufficiali, gli accordi privati e le comunicazioni agli enti regolatori del Regno Unito. Nel complesso dal 2017 Alitalia spende soltanto per questa voce 3,76 milioni l’anno. Soldi che avrebbe potuto risparmiare se non avesse venduto l’asset alla società degli Emirati Arabi Uniti. Vendita, è bene precisarlo, non effettuata dagli attuali commissari straordinari.
Un aeroporto prezioso
Alitalia utilizza a Londra Heathrow 68 slot settimanali, tra arrivi e partenze, nel periodo estivo e 65 in quello invernale. Per la stagione estiva 2020 — che nel trasporto aereo parte alla fine di marzo e si conclude gli ultimi giorni di ottobre — ne ha chiesti altri 16 per operare ulteriori otto voli settimanali ampliando così l’offerta ai passeggeri, stando ai documenti ufficiali che il Corriere ha potuto consultare. Ma quella richiesta non è stata soddisfatta. Non soltanto perché il principale scalo londinese è al 99% della sua capacità, ma anche perché ci sono solo due modi per ottenere gli slot in quella struttura: o facendoseli dare da altre compagnie (dietro compenso o semplice scambio) oppure partecipando a una sorta di lotteria. Quest’ultima premia pochi e di solito chi nell’aeroporto non ci vola ancora. Per l’estate 2020, per esempio, a vincere è stata la low cost Norwegian Air, ma non l’americana JetBlue che intende avviare le rotte transatlantiche.
https://www.corriere.it/cronache/19_...30ff2b1f.shtml
Giuseppe Leogrande è il nuovo commissario di Alitalia. Altri tre mesi di cassa integrazione
di Leonard Berberi06 dic 2019
Un faccia a faccia rapido, il secondo in pochi giorni, per chiudere ufficialmente il mandato dei tre commissari di Alitalia e aprire un nuovo capitolo della compagnia in amministrazione straordinaria dal 2 maggio 2017 con un nuovo «supervisore»: Giuseppe Leogrande, già commissario straordinario di Blue Panorama.
Ieri nel tardo pomeriggio il ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli ha comunicato che saranno altri ad occuparsi della ristrutturazione del vettore tricolore fino al 31 maggio 2020, giorno entro il quale il governo spera di aver trovato un acquirente (o una cordata) per Alitalia. Nella comunicazione ufficiale il Mise spiega che «i commissari straordinari hanno lasciato l’incarico e al loro posto è stato individuato l’avvocato Leogrande come commissario unico». «Voglio ringraziare Daniele Discepolo, Enrico Laghi e Stefano Paleari per il lavoro svolto in una situazione di criticità e per la sensibilità istituzionale dimostrata in questi mesi nella gestione di un dossier complesso, che purtroppo non ha portato ad una soluzione di mercato definitiva per la compagnia», ha detto il ministro Patuanelli. «Un ringraziamento va anche al nuovo commissario Giuseppe Leogrande per aver accettato l’incarico. Assieme a lui lo Stato dovrà agire per permettere il rilancio definitivo di Alitalia».
Il supercommissario potrebbe essere affiancato da un direttore generale — girano diversi nomi, compreso quello di Giancarlo Zeni, attuale amministratore delegato di Blue Panorama — e dovrà rendere l’azienda appetibile sul mercato attraverso una riduzione del personale e della flotta. Cercando anche di andare incontro alle richieste di Lufthansa che chiede una ristrutturazione importante prima di investire per il rilancio. Una mossa rischiosa secondo gli addetti ai lavori perché fatta al buio e senza avere la garanzia dei tedeschi dell’impegno finanziario.
Le stesse fonti sostengono che oltre alla ristrutturazione il supercommissario dovrebbe occuparsi del passaggio di Alitalia dalla joint venture transatlantica con Delta-Air France-Klm a quella di Lufthansa e United. Mossa che potrebbe però scatenare la reazione immediata degli americani e dei franco-olandesi. «Alitalia è stata una valida partner per anni — fa sapere Delta — e siamo disponibili a lavorare con altri per dare vita a un consorzio di investitori».
I sindacati sono divisi sull’importanza del supercommissario. Intanto ieri i tre commissari uscenti hanno proposto di estendere di altri tre mesi, cioè al prossimo 23 marzo; la cassa integrazione straordinaria in scadenza il 31 dicembre per 1.180 dipendenti. Una mossa necessaria «per l’attuazione del programma di crisi». La cassa integrazione straordinaria riguarderebbe 80 comandanti, 350 addetti tra il personale di cabina e fino a 750 tra quelli di terra.
GLOBAL TRAVELER 2019: ALITALIA È “BEST AIRLINE CUISINE” E “BEST BUSINESS-CLASS SEAT DESIGN"
Nella 16a edizione del GT Tested Reader Survey – il sondaggio sulle eccellenze dell’industria del turismo e dei viaggi promosso dal prestigioso mensile americano Global Traveler – oltre 20.000 frequent flyer hanno giudicato i menù di bordo e la poltrona di Magnifica di Alitalia come le migliori al mondo, anche nel 2019.
I dati del 2019 confermano una crescita della soddisfazione dei passeggeri Alitalia rispetto ai due anni precedenti: con l’88,2% di viaggiatori soddisfatti è stato registrato un aumento di 2,5 punti percentuali rispetto al 2018 e di 5 punti percentuali rispetto al 2017.
“Best Airline Cuisine” – 10° anno consecutivo
La qualità dei pasti offerti a bordo, gli abbinamenti con i migliori vini italiani e un menu che racconta l'Italia attraverso un viaggio fra l’eccellenza dei suoi sapori, hanno permesso ad Alitalia di raggiungere il traguardo di 10 riconoscimenti di seguito per i migliori menù di bordo, entrando a far parte della Hall of Fame delle compagnie aeree più premiate dai lettori di Global Traveler.
“Best Business-Class Seat Design” – 2° anno consecutivo
I viaggiatori abituali hanno assegnato ad Alitalia il premio per la comodità della poltrona di classe Magnifica, garantita dai rivestimenti in pelle Poltrona Frau, dalla possibilità di reclinarsi completamente per trasformarsi in un confortevole letto e dalla funzione massaggio.
Roma, 07 dic 15:30 - (Agenzia Nova) - Con l’ultimo prestito ponte di 400 milioni, che si è aggiunto a quello di 900 milioni concesso nel 2017, Alitalia è già costata alle casse dello Stato 1 miliardo e 300 milioni di euro soltanto negli ultimi due anni. E questo, insieme al dissolvimento della cordata guidata da Fs con Atlantia e Delta Airlines, che avrebbe dovuto rilevare la compagnia, moltiplica le polemiche che accompagnano tutta l’operazione salvataggio che, da ieri ha un nuovo protagonista: il commissario unico, Giuseppe Leogrande. Ma se il conto delle spese è scritto nero su bianco nei decreti di concessione dei prestiti, ci sono altri numeri di cui si parla poco anche se rappresentano l’altra faccia del caso Alitalia. Uno su tutti: 6 miliardi e 663.782.250 di euro. E' quanto hanno contribuito al Pil quei 5 milioni di turisti stranieri che la compagnia aerea ha portato in Italia nel 2018 (ultimo anno di cui si hanno i dati). Una cifra di tutto rispetto: più di cinque volte quello che è stato speso. (segue) (R
Agenzia Nova
Ma poi che c'entra??? Quindi significa che il turista straniero ha comprato un biglietto per venire in Italia esclusivamente grazie ad Alitalia? Cioè se non ci fosse stata Alitalia avrebbe probabilmente rinunciato al viaggio?![]()
Non riesco a capire il senso della mossa, se non che il nuovo commissaria sarà incaricato di fare delle scelte che gli altri tre non potevano fare o non volevano fare.
Oppure molto più semplicemente il mandato dei tre (anzi due, visto che c'è stato l'avvicendamento di Gubitosi) era durato troppo ed anche loro hanno preferito defilarsi per concentrarsi su altri impegni.
Per ora però oltre alle solite fantaminchiate da giornale di novità non ce ne sono, quindi aspettiamo e vediamo. Forse l'unica novità è il ribadito interesse di Atlantia l'unica forse che con il fallimento di AZ avrebbe veramente da perdere.
Prova a spiegarmelo te, a meno che tu non sia uno dei tre.
Sarebbe un problemino di quelli da terza elementare; “allora bambini, se tre persone stanno in un posto tre anni e non si risolve nulla e poi vengono sostituite da uno solo, cosa significa?”.
Penso prenderebbero tutti 10.
Te non so.
Praticamente il gioco delle 3 carte. Escludendo la liquidazione, l'unica mission dei commissari di un'azienda in AS è la ristrutturazione della stessa. Ora, dopo due anni e mezzo di inerzia quasi totale (sicuramente dovuta ad un input politico), abbiamo un nuovo commissario incaricato di fare... la ristrutturazione di AZ. Sempre con DL e LH in lotta per prendersi la compagnia italiana sborsando poco o nulla, quando per un rilancio vero servirebbero un mare di soldi.
Mi sembra tutto così surreale.
Ciao
Prima che mi lapidiate non mi fa copiare il testo:
https://www.google.it/amp/s/www.ilme...e-4911886.html
Salva-Alitalia con 2.500 esuberi, il piano del commissario Leogrande
Domenica 8 Dicembre 2019 di Umberto ManciniAvrà 5 mesi di tempo per salvare Alitalia. Tagliare i costi. Ridurre gli organici. Trovare un partner industriale e una nuova alleanza internazionale. Dovrà farlo entro giugno. Per evitare che lo Stato, come già accaduto tante volte, sia costretto a mettere altri soldi, dopo i 1.300 milioni già dirottati con gli ultimi due prestiti-ponte nelle casse delle compagnia di bandiera. Dovrà, sopratutto, convincere i sindacati della bontà del nuovo piano industriale e del fatto che soluzioni alternative, dopo questo ennesimo tentativo in extremis, non ce ne saranno. Per questo, visto che l’impresa farebbe tremare i polsi a chiunque, l’avvocato Giuseppe Leogrande, 56 anni, pugliese, nuovo commissario unico di Alitalia, si è già messo al lavoro.
Lo ha fatto partendo da uno schema semplice che conosce bene e che ha avuto successo. Quello che ha portato fuori dalle secche delle crisi la compagnia Blue Panorama. Nel triennio 2014-2017 Leogrande, grande esperto di procedura fallimentare, ex amministratore di diversi gruppi italiani in profondo rosso, si è distinto per avere centrato l’obiettivo con il piccolo vettore romano, risanato e rilanciato. Certo la missione adesso è molto più complessa e difficile. Ma, spiegano fonti sindacali che lo hanno contattato subito dopo la nomina del Mise, Leogrande tenterà di replicare quanto di buono già fatto. Consapevole che richiamare al tavolo Atlantia, disponibile a sedersi ma solo a certe condizioni, e Fs non sarà agevole. I due colossi sembrano al momento molto freddi. In attesa. Curiosi comunque di capire come verrà articolato il nuovo bando di gara. Bando su cui il super commissario è già al lavoro e che, d’intesa con l’esecutivo, dovrebbe essere presentato la prossima settimana, di certo prima di Natale. Sia Atlantia che Fs, pilastri del precedente consorzio poi svanito per il no della holding dei Benetton, non hanno pregiudiziali, sopratutto se, come probabile, Leogrande consegnerà un vettore più efficiente, snello, meno ingessato rispetto alla struttura attuale. Del resto se arrivasse una chiamata da Palazzo Chigi sarebbe praticamente impossibile tirarsi indietro.
GLI STEP
Il piano del super commissario parte, secondo quanto risulta al Messaggero, da un cifra chiave. L’obiettivo è contenere gli esuberi entro quota 2.500, circa 1.500 in più rispetto ai dipendenti già oggi in cassa integrazione. Molto meno rispetto ai desiderata di Delta e Lufthansa che puntavano, come noto, a quota 6 mila. La novità è che l’avvocato pugliese vuole gestire gli esuberi sfruttando al massimo tutti gli ammortizzatori sociali esistenti e, sopratutto, intende chiederne di nuovi proprio al Mise: prepensionamenti mirati e “scivoli” per favorire al massimo le uscite, evitando, come già sottolineato dal ministro dello Sviluppo Patuanelli, macelleria sociale e spacchettamenti. Di certo Palazzo Chigi farà di tutto per favorire questo processo, puntando anche misure “creative”, come la solidarietà espansiva o altri strumenti da studiare ad hoc.
LO SCHEMA
Leogrande, dopo una serie di verifiche, dovrebbe lasciare in una bad company, gestita con pieni poteri dall’amministrazione straordinaria (come fatto con Blue Panorama), tutto il personale in sovrappiù, i debiti, le criticità, ovvero la parte più complessa; nella newco “buona” finirà l’Alitalia “ripulita”, con gli organici razionalizzati, zero debiti e tutti i contratti (dal leasing al catering, dalla manutenzione agli slot) completamente rivisti. La Nuova Alitalia, sempre se prevarrà questo schema, dovrebbe poi trasferirsi da Sky Team a Star Alliance, visto che l’operazione disegnata da Patuanelli è proprio quella di preparare la nostra compagnia di bandiera ad un matrimonio con Lufthansa, ritenuta più affidabile di Delta Airlines, e sopratutto proiettata a condividere i profitti delle rotte verso il Nord America. I sindacati, sopratutto quello dei piloti, condividono la scelta tedesca che, almeno in teroria,dà maggiori garanzie in termini industriali. Anche perché il colosso di Francoforte punta a fare di Fiumicino il terzo maxi hub del gruppo, valorizzando così un assett importante di Atlantia. Di certo Leogrande, che vuole stabilire una rapporto forte e condiviso con i sindacati, dovrà anche mettere a punto una squadra d’attacco. I nomi che circolano per la direzione generale sono tanti: da Giancarlo Zeni, oggi ad di Blue Panorama, a Ivan Bassato, direttore Airport management di AdR, ex di Air Dolomiti (Lufthansa). Martedì Leogrande sarà a Roma per fare il punto e probabilmente vedrà subito i sindacati.
Ciao
Lucio Cillis su Repubblica stamane scrive che gli esuberi si punta a ridurli a 1200 e che tra i primi impegni del neo commissario, a cui saranno affiancati due dirigenti che dovrebbero essere Giancarlo Zeni e Roberto Vergari (questo ultimo proveniente da ENAC) ci sarà la revisione degli accordi esistenti in Skyteam propedeutici all’ingresso in Star Alliance.
Di più si riporta che già dai primi mesi del 2020 il network sarà definito con la supervisione di Lufthansa con la quale si condivideranno le varie iniziative commerciali e che “accompagnerà” Alitalia nei primi due anni di inserimento nella nuova alleanza commerciale con una dote di 50 milioni di euro.
Per la manutenzione scrive Cillis Alitalia volo sarà la capogruppo di Alitalia servizi di terra e del “Polo nazionale della Manutenzione” che includerà la società partenopea Atitech.
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