Era da tantissimo tempo che desideravo visitare Chicago, capitale indiscussa dell’architettura americana, la città che ha visto nascere i primi grattacieli già nel 1885 con l’Home Insurance Building, purtroppo demolito negli anni ’30.
Qui, dalla fine del 1800, i migliori ingegneri strutturali del mondo semplicemente inventarono un nuovo modo di costruire gli edifici, basandosi sull’acciaio per la struttura portante e facendo largo uso di vetri e“terra cotta” (chiamata così anche in inglese) per il rivestimento esterno.
Per chi come me, è appassionato di architettura, Chicago è ovviamente un must assoluto.
Approfittando di un viaggio a Minneapolis, decido quindi di fare tappa a Chicago sia per l’andata che per il ritorno, sfruttando una parte del weekend per visitare la città.
Operativo voli, ça va sans dire, prevede FCO-ORD con AZ, i voli interni su MSP con Delta ed il ritorno su FCO sempre con AZ.
Qualche giorno prima della partenza scopro che il mio volo per ORD sarà operato dal nuovissimo EI-DIP… che culo!
L’unico lato positivo è che non ho mai provato la Magnifica sui 330 ex AP, quindi sarà comunque un’occasione per testare la scelta che a suotempo fece AP.
Il giorno della partenza mi dirigo di buon’ora in apt, munito del pre check-in che da un po’ di tempo AZ è stata autorizzata ad inserire da ENAC per le tratte INC: in pratica si tratta di un check-in con scelta del posto ma senza emissione della carta di imbarco da web e con obbligo di ritirarla al banco in apt (causa necessità di controllo documenti).
Procedura comunque utile per assicurarsi il posto preferito, che io scelgo appunto riservandomi il 1A.
Arrivato a FCO sbrigo rapidamente le formalità al banco check-in e ritiro il voucher per il fast track sicurezza, che infatti scorre via in pochi minuti.
Invece di andare in saletta al satellite, preferisco la luminosissima saletta Le Navi, almeno posso vedere un po’ di movimento…
Stato avanzamento lavori nuovo molo
Fauna locale
Vorrei tanto volare con te, ma oggi non accadrà…
Fattasi l’ora dell’imbarco, vado al satellite e fotografo un po’ di movimenti. Qui becco un bel 767 AA winglettato
Particolare della winglet
Il mio marcino di oggi…
Imbarco puntuale, salgo tra i primi. Ecco il mio posto.
Capocabina nordico, equipaggio piuttosto giovane e composto anche da stagionali (li riconosci abbastanza facilmente). Tutti bravi nel complesso e sempre piuttosto presenti.
Le procedure di imbarco vanno via un po’ lente, davanti ci sono 4 posti liberi, dietro sembra una bolgia dantesca: pochissimi posti liberi in Y, a occhio.
Welcome drink e consegna della bellissima pochette Bulgari (se non l’avessi riportata a casa intonsa, insieme a quella del ritorno, mia moglie avrebbe chiesto la separazione).
Arriva anche il portable device per i film, che sfrutterò abbondantemente durante il volo (“Black Swan”, inquietante ma bello e “El Grinta”, non male)
Stacchiamo dal finger una quindicina di minuti in ritardo, davanti a noi pochissimo traffico ma noto subito che l’aereo sta un po’ troppo a lungo sulla taxiway, entrambe i motori già avviati… la cosa mi puzza, passano almeno 5-6 minuti così, poi l’annuncio del comandante: “è necessario tornare al gate per un controllo tecnico; dovrebbe essere una cosa veloce”.
Ma porca puxxana! Non ci credo…. In breve veniamo trainati a bassissima velocità ai remoti, dove i tecnici di linea ci raggiungono subito
Stiamo fermi circa 40 minuti, poi i tecnici salutano e ripartiamo… diciamo che è andata bene: un cambio aeromobile sarebbe costato un ritardo di almeno 3 ore!
Motori accesi, si rulla, accanto a noi il 767 livrea Skyteam, una delle più belle in giro
Allineamento su 16R, via, abbiamo circa 1 ora e 15 di ritardo, che recupereremo in parte durante il volo
Pianosa
Il ditone della Corsica da insolita inquadratura, sotto di noi lo scoglio della Giraglia, famoso per essere la tappa intermedia di molte regate
Arriva il momento del pranzo, siamo nel trimestre del menù della Lombardo (andata) e Umbro (ritorno).
Antipasto composto da
Bresaola della Valtellina Igp
Trancio di Provolone Dop
Frittata di riso alla milanese con verdure in agrodolce (la migliore)
Polenta taragna (buonissima ma mi sono dimenticato di fotografarla…)
Primi piatti (annaffiati da un Sagrantino di Montefalco che definirei commovente, me lo sogno ancora adesso): pizzoccheri e ravioli al gorgonzola con salsa di pere e zucca (buoni ma si sentiva poco il gorgonzola)
Foto con assaggio di entrambi (ho poi bissato con i ravioli)
Cotoletta milanese, davvero buona
Finisco (a stento) con una torta in salsa di vaniglia
In ultimo un amaro, così da completare lo stordimento per il resto del volo… nel frattempo siamo qui
Tra dormita (non malvagia per quanto riguarda il sedile, che non mi dispiace) e visione dei film, il tempo passa abbastanza velocemente
Secondo servizio
Fuori il panorama inizia ad essere interessante: nebbie che si insinuano
Tra mille laghi e laghetti
Aeroporto militare di Grayling (aperto anche all’aviazione generale)
Poco oltre, Higgins Lake
Inizia la discesa, una discesa che definire in IFR rende poco l’idea: per circa 7-8 minuti siamo stati avvolti da un bianco lattiginoso e completamente impenetrabile, una roba che personalmente non avevo mai visto durare così a lungo in tanti anni di volo.
Quando alla fine sbuchiamo siamo bassini: il “mostro”presenta ad occhio un ceiling molto basso, non più di 2.500-2.000Ft.
Atterrati, il ritardo è di 50 minuti ma io non ho fretta perché resterò a Chicago un paio di giorni…
Qualche foto della fauna locale
Immigration spaventosa…. Ci metto 50 minuti ad uscire fuori…non mi era mai capitata una ressa del genere… durante la coda, arriva una agente del TSA con un cane al guinzaglio che si mette a puntare decisamente una valigia di un tizio (sudamericano o spagnolo): aperta la valigia, ne esce fuori un gigantesco involucro di fogli dall’alluminio dentro il quale c’era carne di un qualche tipo di animale (capra, agnello o qualcosa del genere): tutto sequestrato con tanto di cazziata pubblica… dico io, ma si può pensare diportare chili di carne in aereo in un Paese che per giunta ti fa le pulci quando passi l’immigration???
Una volta uscito, seguo le labirintiche indicazioni per arrivare alla stazione dei treni per il centro città, 45 minuti e mi trovo a Wacker Drive, nel cuore della città, dove ho preso l’hotel.
Salgo nella mia stanza, questo è ciò che mi trovo davanti, il miglior benvenuto che questa città potesse mai offrirmi: l’ultimo piano del Carbide & Carbon Building, meraviglioso grattacielo del ’29, capolavoro di Art Decò, piastrellato di verde e oro (pare per simboleggiare una bottiglia di champagne).
Fuori sono circa le 5 di pomeriggio, inizia l’esplorazione della città, partendo dal Loop, zona centralissima di Chicago così chiamata in onore della ferrovia sopraelevata fatta a forma di anello (il Loop, appunto), che la contraddistingue (uno dei primi esempi al mondo di ferrovia sopraelevata).
Camminando per il Loop, tutto ciò che si incontra sa di storia, a testimonianza di una città che agli inizi del ‘900 costituiva, insieme a New York, la più autentica rappresentazione dell’America moderna.
I bellissimi orologi da angolo che decorano la città
Passando sotto il Loop
Città di teatri famosi…
…Davanti ai quali c’è anche chi si ferma a fare il servizio fotografico del matrimonio
Teatro nelle sue più svariate forme espressive…
Città pulitissima, piena di fiori, zero graffiti sui muri,zero merde di cane per terra, zero cicche di sigaretta… il confronto con Roma, con il degrado suo e dei suoi abitanti, mi porta un profondo senso di rabbia, che cerco di abbandonare subito per non rovinarmi la passeggiata.
Sono in State Street, forse la via più bella del Loop, quella sulla quale si affacciano tutti i più antichi e importanti grattacieli della città
Eccolo, lui è, insieme al Manhattan Building, il più antico grattacielo d’America ed il primo in cui le superfici vetrate costituiscono la maggior parte della facciata: il Reliance Building, completato nel 1895 ed oggi trasformato in Hotel. Con i suoi 13 piani può far sorridere ma a quei tempi nessuno al mondo aveva mai pensato di costruire qualcosa di simile, dove l’acciaio sostituiva le pietre o i mattoni nella struttura portante.
Lungo la via, apposite insegne ci raccontano la storia dei grattacieli presenti
Una stazione del Loop
Esco dal Loop e vado verso il Chicago River, molto bello ed utilizzato dai battelli turistici per la visita della città.
La Trump Tower, con nuvole basse: imponente!
Meritata pausa mangereccia
Ultima foto e a nanna: sono sveglio da oltre 24 ore…
-- segue--
Qui, dalla fine del 1800, i migliori ingegneri strutturali del mondo semplicemente inventarono un nuovo modo di costruire gli edifici, basandosi sull’acciaio per la struttura portante e facendo largo uso di vetri e“terra cotta” (chiamata così anche in inglese) per il rivestimento esterno.
Per chi come me, è appassionato di architettura, Chicago è ovviamente un must assoluto.
Approfittando di un viaggio a Minneapolis, decido quindi di fare tappa a Chicago sia per l’andata che per il ritorno, sfruttando una parte del weekend per visitare la città.
Operativo voli, ça va sans dire, prevede FCO-ORD con AZ, i voli interni su MSP con Delta ed il ritorno su FCO sempre con AZ.
Qualche giorno prima della partenza scopro che il mio volo per ORD sarà operato dal nuovissimo EI-DIP… che culo!
L’unico lato positivo è che non ho mai provato la Magnifica sui 330 ex AP, quindi sarà comunque un’occasione per testare la scelta che a suotempo fece AP.
Il giorno della partenza mi dirigo di buon’ora in apt, munito del pre check-in che da un po’ di tempo AZ è stata autorizzata ad inserire da ENAC per le tratte INC: in pratica si tratta di un check-in con scelta del posto ma senza emissione della carta di imbarco da web e con obbligo di ritirarla al banco in apt (causa necessità di controllo documenti).
Procedura comunque utile per assicurarsi il posto preferito, che io scelgo appunto riservandomi il 1A.
Arrivato a FCO sbrigo rapidamente le formalità al banco check-in e ritiro il voucher per il fast track sicurezza, che infatti scorre via in pochi minuti.
Invece di andare in saletta al satellite, preferisco la luminosissima saletta Le Navi, almeno posso vedere un po’ di movimento…
Stato avanzamento lavori nuovo molo

Fauna locale

Vorrei tanto volare con te, ma oggi non accadrà…

Fattasi l’ora dell’imbarco, vado al satellite e fotografo un po’ di movimenti. Qui becco un bel 767 AA winglettato

Particolare della winglet

Il mio marcino di oggi…

Imbarco puntuale, salgo tra i primi. Ecco il mio posto.

Capocabina nordico, equipaggio piuttosto giovane e composto anche da stagionali (li riconosci abbastanza facilmente). Tutti bravi nel complesso e sempre piuttosto presenti.
Le procedure di imbarco vanno via un po’ lente, davanti ci sono 4 posti liberi, dietro sembra una bolgia dantesca: pochissimi posti liberi in Y, a occhio.
Welcome drink e consegna della bellissima pochette Bulgari (se non l’avessi riportata a casa intonsa, insieme a quella del ritorno, mia moglie avrebbe chiesto la separazione).
Arriva anche il portable device per i film, che sfrutterò abbondantemente durante il volo (“Black Swan”, inquietante ma bello e “El Grinta”, non male)

Stacchiamo dal finger una quindicina di minuti in ritardo, davanti a noi pochissimo traffico ma noto subito che l’aereo sta un po’ troppo a lungo sulla taxiway, entrambe i motori già avviati… la cosa mi puzza, passano almeno 5-6 minuti così, poi l’annuncio del comandante: “è necessario tornare al gate per un controllo tecnico; dovrebbe essere una cosa veloce”.
Ma porca puxxana! Non ci credo…. In breve veniamo trainati a bassissima velocità ai remoti, dove i tecnici di linea ci raggiungono subito

Stiamo fermi circa 40 minuti, poi i tecnici salutano e ripartiamo… diciamo che è andata bene: un cambio aeromobile sarebbe costato un ritardo di almeno 3 ore!
Motori accesi, si rulla, accanto a noi il 767 livrea Skyteam, una delle più belle in giro

Allineamento su 16R, via, abbiamo circa 1 ora e 15 di ritardo, che recupereremo in parte durante il volo
Pianosa

Il ditone della Corsica da insolita inquadratura, sotto di noi lo scoglio della Giraglia, famoso per essere la tappa intermedia di molte regate

Arriva il momento del pranzo, siamo nel trimestre del menù della Lombardo (andata) e Umbro (ritorno).
Antipasto composto da
Bresaola della Valtellina Igp
Trancio di Provolone Dop
Frittata di riso alla milanese con verdure in agrodolce (la migliore)
Polenta taragna (buonissima ma mi sono dimenticato di fotografarla…)

Primi piatti (annaffiati da un Sagrantino di Montefalco che definirei commovente, me lo sogno ancora adesso): pizzoccheri e ravioli al gorgonzola con salsa di pere e zucca (buoni ma si sentiva poco il gorgonzola)
Foto con assaggio di entrambi (ho poi bissato con i ravioli)

Cotoletta milanese, davvero buona

Finisco (a stento) con una torta in salsa di vaniglia

In ultimo un amaro, così da completare lo stordimento per il resto del volo… nel frattempo siamo qui


Tra dormita (non malvagia per quanto riguarda il sedile, che non mi dispiace) e visione dei film, il tempo passa abbastanza velocemente

Secondo servizio

Fuori il panorama inizia ad essere interessante: nebbie che si insinuano

Tra mille laghi e laghetti

Aeroporto militare di Grayling (aperto anche all’aviazione generale)

Poco oltre, Higgins Lake

Inizia la discesa, una discesa che definire in IFR rende poco l’idea: per circa 7-8 minuti siamo stati avvolti da un bianco lattiginoso e completamente impenetrabile, una roba che personalmente non avevo mai visto durare così a lungo in tanti anni di volo.
Quando alla fine sbuchiamo siamo bassini: il “mostro”presenta ad occhio un ceiling molto basso, non più di 2.500-2.000Ft.
Atterrati, il ritardo è di 50 minuti ma io non ho fretta perché resterò a Chicago un paio di giorni…
Qualche foto della fauna locale


Immigration spaventosa…. Ci metto 50 minuti ad uscire fuori…non mi era mai capitata una ressa del genere… durante la coda, arriva una agente del TSA con un cane al guinzaglio che si mette a puntare decisamente una valigia di un tizio (sudamericano o spagnolo): aperta la valigia, ne esce fuori un gigantesco involucro di fogli dall’alluminio dentro il quale c’era carne di un qualche tipo di animale (capra, agnello o qualcosa del genere): tutto sequestrato con tanto di cazziata pubblica… dico io, ma si può pensare diportare chili di carne in aereo in un Paese che per giunta ti fa le pulci quando passi l’immigration???
Una volta uscito, seguo le labirintiche indicazioni per arrivare alla stazione dei treni per il centro città, 45 minuti e mi trovo a Wacker Drive, nel cuore della città, dove ho preso l’hotel.
Salgo nella mia stanza, questo è ciò che mi trovo davanti, il miglior benvenuto che questa città potesse mai offrirmi: l’ultimo piano del Carbide & Carbon Building, meraviglioso grattacielo del ’29, capolavoro di Art Decò, piastrellato di verde e oro (pare per simboleggiare una bottiglia di champagne).

Fuori sono circa le 5 di pomeriggio, inizia l’esplorazione della città, partendo dal Loop, zona centralissima di Chicago così chiamata in onore della ferrovia sopraelevata fatta a forma di anello (il Loop, appunto), che la contraddistingue (uno dei primi esempi al mondo di ferrovia sopraelevata).
Camminando per il Loop, tutto ciò che si incontra sa di storia, a testimonianza di una città che agli inizi del ‘900 costituiva, insieme a New York, la più autentica rappresentazione dell’America moderna.
I bellissimi orologi da angolo che decorano la città



Passando sotto il Loop

Città di teatri famosi…

…Davanti ai quali c’è anche chi si ferma a fare il servizio fotografico del matrimonio

Teatro nelle sue più svariate forme espressive…

Città pulitissima, piena di fiori, zero graffiti sui muri,zero merde di cane per terra, zero cicche di sigaretta… il confronto con Roma, con il degrado suo e dei suoi abitanti, mi porta un profondo senso di rabbia, che cerco di abbandonare subito per non rovinarmi la passeggiata.

Sono in State Street, forse la via più bella del Loop, quella sulla quale si affacciano tutti i più antichi e importanti grattacieli della città
Eccolo, lui è, insieme al Manhattan Building, il più antico grattacielo d’America ed il primo in cui le superfici vetrate costituiscono la maggior parte della facciata: il Reliance Building, completato nel 1895 ed oggi trasformato in Hotel. Con i suoi 13 piani può far sorridere ma a quei tempi nessuno al mondo aveva mai pensato di costruire qualcosa di simile, dove l’acciaio sostituiva le pietre o i mattoni nella struttura portante.

Lungo la via, apposite insegne ci raccontano la storia dei grattacieli presenti

Una stazione del Loop

Esco dal Loop e vado verso il Chicago River, molto bello ed utilizzato dai battelli turistici per la visita della città.


La Trump Tower, con nuvole basse: imponente!

Meritata pausa mangereccia

Ultima foto e a nanna: sono sveglio da oltre 24 ore…

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