Peretola senza pace


chielloduebis

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9 Novembre 2005
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Pisa, Toscana.
le soluzioni a mio avviso sono molteplici, di seguito le più semplici:

- limitare l'uso di ventilatori domestici in un raggio di Km 5 (cinque) dall'aeroporto nell'arco orario che va dalle 08.00 alle 23.00
- limitare il traffico pesante sull'A11 e sulle arterie viarie intorno all'aeroporto (causa spostamento masse d'aria da parte dei mezzi pesanti)


una curiosità a cosa vi serve una bretella di rullaggio?
 
Un'altra potrebbe essere quella di eliminare una volta per tutte gli imbrattacarte come questo e tanti altri giornalisti! [:305][:305][:305]
 
Citazione:Messaggio inserito da DANYFI80



Un’impennata di ottanta metri sopra il raccordo della Firenze-Mare ha evitato il peggio, anche se l’Enav ha detto e ripetuto che le procedure di sicurezza sono state rispettate e non si sono avuti problemi per i viaggiatori su entrambi i voli.

Che cosa sarebbe l'impennata?:D:D
 
Rieccomi, neanche il tempo di tornare dal mio mini viaggio di nozze (a proposito, per chi me lo ha chiesto: niente TR per ora. Ho fatto giusto due giorni a Ischia a rilassarmi. Il "vero" viaggio di nozze è previsto tra un mesetto...) che succede il casino.

La Meridiana in questione (per la precisione ISS4462) era in contatto con me quando è riattaccata entrambe le volte.
Si tratta, come è eviedente, della solita non-tizia.
Il comandante era a conoscenza dell'intensità del vento. Per poter atterrare aveva bisogno al massimo di 8 nodi di componente in coda. Entrambe le volte ha iniziato l'avvicinamento con il vento "giusto", poi in finale questo è salito smpre di quel paio di nodi da costringerlo a riattaccare...

Ma la chicca è stata la telefonata della polaria un minuto dopo la seconda riattaccata chiedendo lumi su una possibile mancata collisione...

Poi l'articolo sulla "Nazione"...

Senza parole...
 
Citazione:Messaggio inserito da CTALIRQ

Rieccomi, neanche il tempo di tornare dal mio mini viaggio di nozze (a proposito, per chi me lo ha chiesto: niente TR per ora. Ho fatto giusto due giorni a Ischia a rilassarmi. Il "vero" viaggio di nozze è previsto tra un mesetto...) che succede il casino.

La Meridiana in questione (per la precisione ISS4462) era in contatto con me quando è riattaccata entrambe le volte.
Si tratta, come è eviedente, della solita non-tizia.
Il comandante era a conoscenza dell'intensità del vento. Per poter atterrare aveva bisogno al massimo di 8 nodi di componente in coda. Entrambe le volte ha iniziato l'avvicinamento con il vento "giusto", poi in finale questo è salito smpre di quel paio di nodi da costringerlo a riattaccare...

Ma la chicca è stata la telefonata della polaria un minuto dopo la seconda riattaccata chiedendo lumi su una possibile mancata collisione...

Poi l'articolo sulla "Nazione"...

Senza parole...

Quando leggo certi articoli, mi cascano le braccia in terra. E' mai possibile tanta ignoranza? Bisogna dire una cosa: se i piloti o i controllori fossero "professionali" quanto i giornalisti o i politici, avremmo almeno 1000 morti al giorno solo in Italia.
 
Citazione:Messaggio inserito da CTALIRQ



Ma la chicca è stata la telefonata della polaria un minuto dopo la seconda riattaccata chiedendo lumi su una possibile mancata collisione...

Non ci credo..... :D:D
 
Che caXXXate... la nazione secondo me a volte è paragonabile a studio aperto... la mancata collessione dei passeggeri provenienti da Madrid...

E poi con tutte le volte che dirottano o riattaccano anche 3 volte, questo articolo non è che dica nulla di nuovo..
 
Citazione:Messaggio inserito da AZ 1699

Che caXXXate... la nazione secondo me a volte è paragonabile a studio aperto... la mancata collessione dei passeggeri provenienti da Madrid...

E poi con tutte le volte che dirottano o riattaccano anche 3 volte, questo articolo non è che dica nulla di nuovo..

fa pubblicità gratuita a IG, chi non sapeva che IG operava la FLR-CAG, adesso ne è venuto a conoscenza;)
 
Citazione:Messaggio inserito da DANYFI80

Questo il titolo "catastrofico" di un articolo di oggi della Nazione.
Per una semplice riattaccata....

PERETOLA
Troppo vento in coda
Aereo dirottato
in altro aeroporto

I passeggeri del volo Meridiana IG4462, proveniente da Cagliari e diretto al Vespucci, sono stati riportati in quota per due volte consecutive quando l’Airbus 319 che li ospitava aveva già i carrelli aperti e stava per toccare terra. L'atterraggio poi all'aeroporto di Bologna

Firenze, 16 giugno 2006 - Ha provato due volte ad atterrare, ma la spinta del vento ha consigliato di ridare gas per rialzarsi senza rischi.

E così, ieri pomeriggio verso le 18, i passeggeri del volo Meridiana IG4462, proveniente da Cagliari e diretto all’aeroporto Vespucci, sono stati riportati in quota per due volte consecutive quando l’Airbus 319 che li ospitava aveva già i carrelli aperti e stava per toccare terra sulla direttrice autostrada-monte Morello.

Sono bastati quindici nodi di vento in coda — una velocità di poco inferiore ai trenta chilometri orari — per costringere il pilota a dare gas per riprendere quota, a ‘riattaccare’ come si dice normalmente nel gergo aeronautico, e a concludere l’atterraggio in un altro aeroporto, quello di Bologna, con una mezz’ora e passa di ritardo rispetto alle 18,07, stimate per l’arrivo sulla pista di Peretola.

Disagi, e inevitabili proteste da parte dei passeggeri, sono facilmente immaginabili, ma l’episodio, al di là del disservizio, conferma una volta di più l’inadeguatezza dell’impianto fiorentino.

Non è un problema di stato della pista, quanto proprio di lunghezza, se è vero che per alcuni tipi di velivoli, per esempio gli Airbus, bastano anche solo dieci nodi di vento in coda, poco meno di venti chilometri orari, a impedire l’atterraggio e costringere i piloti a dirottamenti in altre aerostazioni, con tutti i problemi che la nuova destinazione comporta.

In questa occasione non ci sono stati rischi per i passeggeri, che senz’altro hanno avuto meno paura di quanti, invece, si sono trovati coinvolti nella mancata collisione del primo giugno scorso, quando un volo Meridiana, proveniente da Madrid, si è trovato faccia a faccia in fase di atterraggio con un altro aereo Meridiana, appena arrivato da Barcellona.

Un’impennata di ottanta metri sopra il raccordo della Firenze-Mare ha evitato il peggio, anche se l’Enav ha detto e ripetuto che le procedure di sicurezza sono state rispettate e non si sono avuti problemi per i viaggiatori su entrambi i voli.

A Peretola, come si diceva, toccare terra diventa difficile quando in coda soffiano dieci nodi di vento. Pochi, ma sufficienti a impedire l’atterraggio di un jumbolino o di un Airbus; mentre resta possibile per esempio la manovra di un Atr 42, molto più leggero.

In una zona dove il vento dai quadranti di ovest, sud ovest soffia più o meno tutti i giorni, una simile caratteristica strutturale dovrebbe suggerire interventi radicali per garantire il futuro dell’aeroporto di Firenze, stretto sì fra l’autostrada e Sesto, ma anche porta d’ingresso di una città che ospita ogni anno almeno sei milioni di turisti e importanti manifestazioni fieristico-congressuali

... esposto delle associazioni dei Consumatori contro Eolo S.p.A.?
 
Ero all'arrivo del 319 a Bologna e vi posso confermare che viste le facce dei passeggeri e la loro tranquillità nessuno si lamentava, quindi consiglierei a questo grande esperto giornalista o presunto tale di cambiar mestiere.
Se ai problemi di Firenze aggiungiamo la disinformazione e l'ignoranza di chi di fatto dovrebbe promuovere Peretola, siamo a posto!!!
 
Mamma mia che gran massa di minchiate, il classico articolo su "disastro sfiorato" o "tragedia mancata" mamma mia che palle leggere sempre le solite stupidaggini scritte da emeriti imbecilli che di aviazione non ci capiscono un caxxo, basta leggere la moltitudine di termini inappropriati usati da questo individuo!! Ma prima o poi la finiranno?? :(

Ciao,
Marco
 
e poi "la Nazione" si e' sempre professata, anche per questioni
POLITICHE, favorevole all'aeroporto. Con queste "notizie" siamo
davvero caduti nel tritello.Help!!!!

ciao
meo3356
 
Questo giornalista con la G minuscola, dovrebbe essere messo a pedalare su una cyclette per produrre energia elettrica.[:307].
Ma dove si laurreano al cepu?
Mah........
 
Citazione:Messaggio inserito da DANYFI80

...

Non è un problema di stato della pista, quanto proprio di lunghezza, se è vero che per alcuni tipi di velivoli, per esempio gli Airbus, bastano anche solo dieci nodi di vento in coda, poco meno di venti chilometri orari, a impedire l’atterraggio e costringere i piloti a dirottamenti in altre aerostazioni...

ah bhé certo, per esempio gli Airbus...ma quello che ha scritto questa cosa (credo si un giornalista, che dovrebbe essere informato su queste cose), non dovrebbe sapere che un airbus non è un tipo di velivolo ma piuttosto una società che produce vari tipi di velivoli?

comunque, sono sempre le solite cagxte su tragedie sfiorate..

ciao
Philippe
 
jtsream: grazie da parte della categoria. buona idea l'"eliminazione"...
oldcrown: ci si laurea in università serie, il problema sta nella competenza che, obiettivamente, sarà sempre relativa. un giornalista deve scrivere di tutto, ogni tanto sbaglia.
rewy07: "imbecille" è un insulto. chi scrive di disastro sfiorato magari fa allarmismo, chi scrive "imbecille" diffama a basta. bravo... Ma questa è solo faccenda di educazione e di stile...
kingair28: se i passeggeri non si lamentano dopo un dirottamento è davvero un brutto segno, la chiamerei rassegnazione.... Ma poi: ve lo immaginate un airbus di toscani che atterra da un'altra parte e stanno tutti buoni?
comunque, buona domenica a tutti....
 
Citazione: un giornalista deve scrivere di tutto, ogni tanto sbaglia.
Ottimista! Quel "ogni tanto" mi ha sempre preoccupato visto che quando c'è un articolo che tocca il mondo dell'aviazione c'è sempre una sequela di sbagli incredibili.
Il brutto è che noi ci accorgiamo di queste cose solo nel campo che conosciamo di +, immaginatevi quante cavolate immagazziniamo di tutti gli altri argomenti!
Secondo me i giornalisti dovrebbero specializzarsi in un campo e scrivere solo e soltanto di quello che sanno.
Ric
 
"In una zona dove il vento dai quadranti di ovest, sud ovest soffia più o meno tutti i giorni, una simile caratteristica strutturale dovrebbe suggerire interventi radicali per garantire il futuro dell’aeroporto di Firenze, stretto sì fra l’autostrada e Sesto, ma anche porta d’ingresso di una città che ospita ogni anno almeno sei milioni di turisti e importanti manifestazioni fieristico-congressuali"

Capito...miliono di turisti e manifestazioni fieristiche...questo è il motivo per cui personaggi che fino a 10 minuti prima disquisivano delle tette della Ferilli, ora sono esperti di trasporto aereo!

E' la classica sindrome "Nimby"=not in my back yard, che ultimamente troneggia in tutti i campi!
 
Nickel01. Sì, certo, sarebbe l'ideale. Ma è impossibile per una questione di costi. Io scrivo per uno dei maggiori quotidiani nazionali, eppure devo occuparmi, ogni giorno, di argomenti diversi. Se capita da noi, figurati nei quotidiani regionali (come la Nazione). Comunque no farei un dramma se un collega scrive di <impennata> anzichè di <riattaccata>.
Vorrei anche aggiungere che il termine usato dal collega è inoltre sostanzialmente appropriato (vedio dizionario Paravia che riporto integrale: <impennata TS aer., mar., l’impennarsi di un velivolo o di un’imbarcazione>). Non era il termine tecnico esatto, ok, ma non era sbagliato.