Da LA STAMPA di giovedì 29 giugno
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È in atto un consolidamento a livello societario degli scali aerei regionali italiani, con la Aeroporti Holding nel ruolo di protagonista, e ieri questa compagnia controllata dalla torines<CW8>e Sagat e dai Benetton ha compiuto una importante operazione acquisendo un’ulteriore quota del capitale dell’Aeroporto di Firenze, quota in sé piccola ma sufficiente a far scattare l’obbligo di Opa. La stessa Aeroporti Holding ha presentato un’offerta per il 5% dell'Aeroporto Marconi di Bologna, offerta senza concorrenti e dunque destinata ad andare a buon fine (a meno che qualche altro socio a Bologna non eserciti il diritto di prelazione).
Gli aeroporti regionali sono un affare perché negli ultimi anni la crescita generale del trasporto aereo si è accompagnata a un indebolimento relativo delle compagnie di bandiera e a un parallelo boom di compagnie nuove (fra cui le low cost) in grado di operare a costi più bassi in aeroporti di medie dimensioni; c’è inoltre il maggior desiderio dei passeggeri di abbreviare i tempi con voli diretti fra città medie, saltando le tappe intermedie nei grandi scali.
Per prendere quest’onda è stata costituita nel 2003 la Aeroporti Holding, controllata al 60% dalla Sagat che possiede lo scalo di Torino Caselle (nel capitale c’è poi il gruppo Sanpaolo col 30%); la Sagat a sua volta è del Comune di Torino al 38% e della Edizione Holding dei Benetton al 24,39%. Scopo della Aeroporti Holding è realizzare un network di scali regionali attraverso la partecipazione ai processi di privatizzazione degli aeroporti italiani (ed eventualmente europei).
Nello stesso 2003 la Aeroporti Holding comprò il 29% dell’Aeroporto di Firenze; l’ulteriore 1,13% acquisito ieri (per 1,5 milioni di euro) fa scattare l'obbligo di Opa al prezzo di 14,70 euro per azione, lo stesso pagato al vecchio proprietario di quell’1,13%, il Comune di Prato. La Aeroporti Holding precisa comunque che dopo l’Opa intende mantenere quotato il titolo. Quanto all’acquisto del 5% del capitale dell'Aeroporto Marconi, dovrebbe avvenire nel giro di un mese per 10,7 milioni di euro da pagare alla Camera di commercio di Bologna - che conserverà il 50,39% delle azioni.
Dal punto di vista di Aeroporti Holding allargare la rete degli scali ha una logica industriale, sperimentata in anni di cooperazione fra Torino e Firenze: si tagliano i costi delle forniture (grazie ai maggiori volumi) e soprattutto si acquisisce un maggior potere contrattuale nei confronti delle compagnie aeree. [lui. gra.]