[Storica] Elivie, storia del servizio elicotteristico dell'Alitalia


nicolap

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10 Novembre 2005
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Roma
ELIVIE, gli elicotteri di Alitalia

La storia di Alitalia è fatta di grandi eventi, come l’arrivo del B747 nel 1970, e di piccole storie quasi sconosciute, ed ormai pressoché dimenticate.
Una di queste ultime è la storia della Elivie, prima vera e propria compagnia italiana per il trasporto passeggeri su elicotteri.
Le Elivie venne fondata il 23 novembre del 1956 dall’Alitalia, con capitale condiviso con l’IRI. Il nome ufficiale della compagnia era in realtà inizialmente ELI Linee Italiane Spa, mutato poi nel più commerciale Elivie ai primi del 1957.
Il progetto di Elivie venne concepito in Alitalia intorno alle metà degli anni ’50, quando sembrava che l’elicottero avrebbe presto preso piede a livello commerciale su larga scala, soppiantando molti dei mezzi tradizionali su ruota, e transitando la società urbana del XX secolo nella modernità e nel futuro tanto annunciato negli anni ’30 e ’40. Nessuno immaginava ancora quanto grande sarebbe risultato da lì a poco il problema del petrolio, e si fantasticava ampiamente di un futuro prossimo fatto di collegamenti supersonici ad ogni livello, nell’attesa dei viaggi di massa nello spazio.
L’elicottero, sulla scia dell’esperienza americana, doveva quindi diventare un comune e diffuso mezzo di trasporto, servendo le necessità di spostamento sulle piccole distanze.
In modo particolare, il progetto dell’Elivie avrebbe dovuto servire due distinte nicchie. La prima relativa ai passeggeri in transito dagli aeroporti verso il centro delle città, e la seconda dagli aeroporti in direzione delle località turistiche di maggior richiamo.
Solo la seconda dimensione, per una lunga serie di ragioni, ebbe capacità di concretizzarsi.

Il 20 luglio del 1959, quindi, i primi Agusta Bell 47J della Elivie, con la caratteristica livrea pentagramma dell’Alitalia, iniziarono a servire l’aeroporto di Napoli Capodichino, Sorrento e le isole di Capri e Ischia.
Si decise si puntare inizialmente sul servizio turistico per una molteplicità di fattori. In primo luogo perché più remunerativo, stante soprattutto il livello dei turisti che in quegli anni si recava nelle due famose isole. Si trattava in larga misura di turisti americani, e dell’aristocrazia italiana, non certo preoccupata dai costi del volo, e peraltro anche utile per la promozione del servizio stesso, essendo molti di questi viaggiatori spesso parte del jet set del cinema, della cultura e dell’economia. Un ritorno indiretto di immagine che, giustamente, contribuì al lancio del prodotto ed al suo consolidamento.

Il grande successo del servizio, esercitato come regolare servizio di linea, ebbe ovviamente il suo trionfo nel periodo estivo, servendo più volte al giorno Napoli (aeroporto e stazione marittima) con Ischia e Capri.
Operavano per conto di Elivie ben quattro esemplari di AB-47J, consegnati nel 1959 e immatricolati rispettivamente I-EUNO, I-EDUE, I-ETRE e I-EQAT, seguendo un modo singolare e progressivo di registrazione che si protrarrà anche con parte dei modelli successivi. Si trattava di elicotteri da quattro posti acquistati dalle Forze Armate italiane, ed erano tutti dotati di pattino gonfiabile per la gestione in sicurezza delle tratte quasi esclusivamente volate sul mare.
Per i primi anni, il servizio veniva sospeso nei mesi invernali da novembre ad aprile, per riprendere poi nella tarda primavera e proseguire sino agli inizi dell’autunno. Le macchine, nel periodo invernale, venivano spesso utilizzate per noleggi alle società petrolifere o per lavori aerei, rendendo in tal modo meno oneroso il loro mantenimento.
Dal 1961, venne sperimentato il collegamento tra l’aeroporto di Milano Malpensa e quello di Torino, per favorire un rapido trasporto dei passeggeri in partenza con i voli internazionali, ma il servizio ebbe poco successo, e venne presto sospeso. Stessa sorte subì il progettato servizio tra aeroporti e città, che avrebbe dovuto essere attivato a Roma e Milano.
Per rispondere alla crescente domanda estiva, invece, la Elivie si dotò ben presto di un elicottero più capiente, l’AB-102, di cui acquistò due esemplari nel 1961, ma che non si rivelarono all’altezza delle aspettative, venendo poi alienati nel 1965.
Nel 1963 era stato acquistato invece un moderno AB 204B da nove posti, la cui sperimentazione ne dimostrò l’affidabilità e la robustezza, ed al quale seguirono altri quattro esemplari nel 1965, andando a sostituire i due AB 102.

Nel 1968 la Elivie passò sotto la gestione della compagnia sussidiaria dell’Alitalia, la ATI – Aero Trasporti Italiani, alla quale sarebbero stati affidati tutti i collegamenti nazionali e la sperimentazione del servizio Aerobus, una sorta di collegamento multiplo tra città. Il personale della Elivie, che aveva raggiunto le 18 unità, venne quindi inglobato in ATI.
La nuova amministrazione, presieduta dal gen. Giovanni Buonamico quale Presidente e dal Comandante Marcello Mainetti come Direttore Generale, si dimostrò entusiasta del servizio elicotteristico, che volle espandere con collegamenti sempre meno stagionali ed estesi, ma senza tenere in considerazione gli elevati costi di esercizio degli apparecchi ed il sempre maggiore costo del carburante. Elementi che si riveleranno poco dopo fatali per la prosecuzione delle attività.

Nel 1968 venne deciso di incrementare il numero dei mezzi con l’acquisto di due moderni AB 206A e due grandi Sikorsky S 61 da ben 26 posti, che entrarono in servizio sulle rotte da Napoli e Sorrento per Ischia e Capri. Con un incremento così poderoso della flotta, il risultato dell’estate del 1968 fu sorprendente, con un totale di 34.821 passeggeri trasportati in tutta la rete di compagnia.
Nel 1969 venne invece inaugurato un nuovo collegamento, anche invernale, tra Venezia e Cortina d’Ampezzo, che ebbe un certo successo, puntando anche in questo caso sulla danarosa clientela che nel boom economico raggiungeva in numero sempre maggiore l’esclusiva località di montagna. Da Napoli iniziarono invece i collegamenti con Catania e, in alcune occasioni, con le isole Eolie, che ebbero un certo successo nel periodo estivo.

Il 1969 fu invece un anno poco fortunato per la Elivie. L’IRI decise di ritirare il suo impegno nella gestione della compagnia, considerando il servizio ormai troppo oneroso, e trasferendo interamente ad Alitalia la gestione del servizio, per mezzo della controllata ATI.
Ai primi di settembre un AB 47J (l’esemplare I-ETRE) ebbe un incidente in atterraggio a Napoli, senza provocare vittime ma provocando danni tali all’elicottero da doverlo dichiarare perduto. Pochi mesi dopo, il 1° dicembre, l’AB 204B I-EVCO ebbe un incidente precipitando in mare al largo di Pesaro, fortunatamente anche in questo caso senza provocare vittime, ma determinando la perdita del velivolo. E poi ancora, poco dopo, il 14 gennaio del 1970 un altro AB 204B (l’esemplare I-EVCA) andò perduto in mare al largo di Pescara, provocando questa volta però nove vittime, durante un volo da Napoli ad una piattaforma offshore per conto dell’Agip.

Gli incidenti del 1969 e del gennaio del 1970 compromettono l’operatività della compagnia nella successiva stagione estiva, vedendo sospeso temporaneamente l’utilizzo del servizio con gli AB 204B per accertamenti tecnici. Restano in servizio gli AB 206 e gli S 61N, con costi di esercizio tuttavia proibitivi rispetto ai ben più economici AB 204 .
Il calo dei passeggeri che ne consegue, e la successiva riduzione del traffico nel periodo invernale, inducono i vertici della compagnia a riconsiderare l’intero progetto. Pesano enormemente sul bilancio non solo i costi della manutenzione, ma anche e soprattutto il sempre più costoso carburante.
Il 30 giugno del 1971, all’inizio di una promettente stagione estiva, il consiglio di amministrazione dell’Alitalia decise la sospensione del servizio e la cessazione di ogni attività da parte della Elivie, che venne messa poco dopo in liquidazione.
Terminò così, bruscamente, il primo e praticamente unico vero servizio elicotteristico per il trasporto di linea dei passeggeri in Italia. Lasciando solo uno sbiadito ricordo dimenticato oggi dai più.


Flotta ELIVIE

AB 47J

I-EUNO, c/n 1065, ex MM80192, dal 1959 al 1970
I-EDUE, c/n 1066, ex MM80193, dal 1959 al 1970
I-ETRE, c/n 1069, ex MM80194, dal 1959 al 1969 (incidentato a Napoli nel mese di settembre, senza vittime, dichiarato non riparabile)
I-EQAT, c/n 1071, ex MM80195, dal 1959 al 1970

AB 102

I-ECIN, c/n 004, ex MM80201, dal 1961 al 1965
I-ESEI, c/n 005, ex MM80200, dal 1961 al 1965

AB 204B

I-ESET, c/n 3041, acquistato nuovo, in servizio dal 1963
I-EOTT, c/n 3199, acquistato nuovo, in servizio dal 1965
I-ENOV, c/n 3205, acquistato nuovo, in servizio dal 1965
I-EVCA, c/n 3212, acquistato usato, in servizio dal 1965 al 1970 (incidentato a Pescara il 14 gennaio del 1970, 9 vittime)
I-EVCO, c/n 3213, acquistato usato, in servizio dal 1965 al 1969 (incidentato a Pesaro il 1 dicembre del 1969, senza vittime, e dichiarato irrecuperabile)

AB 206A

I-EVBA, c/n 8096, dal 1968 al 1971
I-EVBU, c/n 8051, dal 1968 al 1971

S 61N

I-EVMA, c/n 61424, ex N6956, in servizio dal 1968 al 1971
I-EVME, c/n 61467, ex N6967R, in servizio dal 1968 al 1971


L’AB-47J I-EDUE



L’AB 206A I-EVBU



L’S-61 I-EVME in atterraggio alla stazione marittima di Napoli



L’S-61 I-EVMA



La foto di cui sopra sono state trovate in rete, non saprei dire chi ne sia l’autore, e ovviamente mi rendo disponibile per citarlo se qualcuno ne avesse conoscenza.

Una preziosa fonte di immagini di Elivie è senza dubbio il sito del bravissimo Damiano Gualdoni, http://www.dgualdo.it/elivie.htm, che consiglio caldamente a tutti gli appassionati. Credo sia l’unico sito dove sia disponibile una carrellata di immagini di tutta la flotta Elivie, comprese due rarissime immagini dell’A 102.
 
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belumosi

Socio AIAC
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Altro articolo davvero interessante, non ne sapevo nulla di una branca elicotteristica di AZ.
Grazie. :)
 

Doctorstein

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A, A
Interessantissimo, ne avevo sentito parlare, ma ovviamente il tuo articolo è estremamente esaustivo.

2 in un giorno, buona media. ;)
 

MarioF

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Complimenti vivissimi a Nicola per questi bellissimi racconti che arricchiscono molto il forum in termini di contenuti! Propongo allo staff di raggrupparli tutti e metterli in modo che non si perdano tra le varie pagine del forum ;)
Unica imperfezione è nella parte della flotta:

I-EVCA, c/n 3212, acquistato usato, in servizio dal 1965 al 1970 (incidentato a Pescara il 14 gennaio del 1970, senza vittime, e dichiarato non recuperabile)

..mentre invece nella storia tu parli di 9 vittime a seguito dell'incidente di I-EVCA ;) Ancora complimenti per il racconto!
 
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nicolap

Amministratore AC
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10 Novembre 2005
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Roma
Unica imperfezione è nella parte della flotta: I-EVCA, c/n 3212, acquistato usato, in servizio dal 1965 al 1970 (incidentato a Pescara il 14 gennaio del 1970, senza vittime, e dichiarato non recuperabile)
..mentre invece nella storia tu parli di 9 vittime a seguito dell'incidente di I-EVCA ;) Ancora complimenti per il racconto!
grazie mille! corretto subito.
 

Lattughino

Socio 2015
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24 Luglio 2007
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Molo Beverello - Napoli
peccato sapere che dove c'era un elicottero ora c'è solo un parcheggiatore abusivo e qualche scippa rolex.
Grazie Nicola, ignoravo completamente dell'esistenza di questo servizio base Napoli!
 

vce145

Utente Registrato
4 Giugno 2007
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Incredibile pensare quanto l'Italia era all'avanguardia nei trasporti.
Che io sappia servizi elicotteristici linkati ad una compagnia aerea erano appannaggio di PAN AM a NYC, e se non erro (chiedo aiuto) di BA. Quindi avevamo qualcosa di super e di avanzatissimo.
Grazie per le info ed il sito del Sig. Gualdoni è super!
 

nicolap

Amministratore AC
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10 Novembre 2005
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Roma
Incredibile pensare quanto l'Italia era all'avanguardia nei trasporti.
Che io sappia servizi elicotteristici linkati ad una compagnia aerea erano appannaggio di PAN AM a NYC, e se non erro (chiedo aiuto) di BA. Quindi avevamo qualcosa di super e di avanzatissimo.
Grazie per le info ed il sito del Sig. Gualdoni è super!
Assolutamente corretto. Credo che il servizio di Elivie possa essere considerato anche superiore a quello al tempo offerto negli USA e a Londra, perché a differenza dei primi non si limitava ad una connessione tra aeroporto e città, ma serviva vere e proprie rotte autonome.