Quale futuro per l’aviazione commerciale


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BHA 604

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Dove lavoro io la policy e’ chiara: viaggi solo se necessari ed autorizzati, si meeting da remoto. Si a non spendere. Poi se sei un autonomo e sei il capo di te stesso allora puoi fare quello che vuoi, i soldi son tuoi.
Da noi invece non è invece una questione di spesa ma di sicurezza durante il viaggio e dal cliente.
Preferibile utilizzare Skype/Zoom/Teams ma se si deve andare dal cliente o macchina (non ricordo fino a quante ore) oppure J per garantire il distanziamento.
Sui voli nazionali dove non c'è la business, invece, sempre e soltanto prima fila e priority.

Secondo me, appena trovata una soluzione, si tornerà a viaggiare come qualche anno fa. Meno frequenze, meno tratte dirette, più scali nei vari hub e tariffe mediamente più alte. Che, probabilmente, non sarà nemmeno un male per le compagnie aeree (meglio 6 voli al gg su CDG a 70eur di media o 3 a 100?)
 

Viking

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Da noi invece non è invece una questione di spesa ma di sicurezza durante il viaggio e dal cliente.
Preferibile utilizzare Skype/Zoom/Teams ma se si deve andare dal cliente o macchina (non ricordo fino a quante ore) oppure J per garantire il distanziamento.
Sui voli nazionali dove non c'è la business, invece, sempre e soltanto prima fila e priority.

Secondo me, appena trovata una soluzione, si tornerà a viaggiare come qualche anno fa. Meno frequenze, meno tratte dirette, più scali nei vari hub e tariffe mediamente più alte. Che, probabilmente, non sarà nemmeno un male per le compagnie aeree (meglio 6 voli al gg su CDG a 70eur di media o 3 a 100?)
Bravo, avevo dimenticato ovviamente il tema della sicurezza
 

nicolap

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10 Novembre 2005
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Che questa non sia la fine del mondo, e che tra un po' si tornerà a volare come prima, è certo.
Ma quanto ci vorrà? 2 anni? 3? 5?
Sono ere geologiche per l'economia. Almeno per quella che domina il pianeta oggi.
 

13900

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Credo che sto giro, in cui siamo passati da 100 a 10 nel giro di pochi giorni, il ritorno a cifre molto alte sarà piuttosto rapido: una volta domato il virus (vaccino o cure o entrambi) ripartirà tutto molto in fretta, anche se poi ci vorrà un po' per riportare il traffico e i pax ai livelli pre-covid.
Immaginiamo che ci sia un vaccino, e ci sia pure presto (sotto il punto di vista della distribuzione). C'è di sicuro tanta domanda soppressa, e quindi un grafico della crescita dei passeggeri sarebbe molto ripido, ma poi ci sarebbe anche un plateau. Secondo me, dando numeri a caso, si vedrebbe un ritorno al 60-70% del livello 2019 abbastanza in fretta, ma poi quel 30% mancante prenderà un paio d'anni per arrivare.

Credo che il mercato abbia già deciso per noi: https://forbes.it/2020/05/25/zoom-da-sola-vale-piu-delle-sette-principali-compagnie-aeree/

(articolo di maggio, ma non penso la situazione sia cambiata molto)
Questa è una follia. Zoom, leggevo, non ha nemmeno chissà quanta tecnologia 'di proprietà'...
 

masdip

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16 Luglio 2007
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Secondo me, appena trovata una soluzione, si tornerà a viaggiare come qualche anno fa. Meno frequenze, meno tratte dirette, più scali nei vari hub e tariffe mediamente più alte. Che, probabilmente, non sarà nemmeno un male per le compagnie aeree (meglio 6 voli al gg su CDG a 70eur di media o 3 a 100?)
Concordo con l'analisi della maggior parte dei forumisti sul futuro dell'aviazione commerciale ma non sono d'accordo sul concetto di meno tratte dirette e più scali, secondo me nei prossimi 3/5 anni soffrirà molto di più il modello hub and spoke sia per i motivi già citati ( recessione economica, calo della domanda business, minor purchasing power.etc.) ma anche per i seguenti motivi:

  • A livello di macro-aree e di short-medium haul volare è diventato ormai una commodity dove la fanno da padrone le LCCs che si stanno dimostrando più resilient e che sono quelle che aumenteranno il loro market share nei prossimi 3/5 anni quindi secondo me non ci sarà necessita di volare attraverso hub se non in sporadici casi, tenendo conto inoltre che la ripresa del business travel non sarà immediata e che comunque dopo ogni crisi c'è una riduzione del 10 % del traffico business ( intendo traffico business chi vola in business class o first).
  • I network carriers stanno drasticamente riducendo le frequenze sui voli long haul e questo continuerà anche nei prossimi 3-5 anni, quella capacità ovviamente da qualche parte la dovranno re-allocate anche per differenziarsi dalle LCCs ed infatti stiamo vedendo BA e VS aprire voli diretti su India e Pakistan da/per LHR e Virgin Atlantic anche da MAN. Tutto questo potrebbe portare a più voli diretti long-haul dei legacy carriers ( anche da aeroporti non hub) su destinazioni leisure and VFR che necessitano quindi anche di poche frequenze e non voli daily/multi-daily.
La situazione attuale potrebbe portare a cambiamenti anche nella strategia dei ME3 carriers per un periodo di tempo non definito in quanto attualmente il pax preferisce sicuramente volare diretto che fare scalo ad Abu Dhabi,Doha e Dubai anche per il tema della sicurezza. Del resto stiamo vedendo già a sinergie tra Emirates e FlyDubai come anche alla joint venture tra Etihad ed Air Arabia per una low cost basata ad AUH.

Tornando al topic principale della discussione sul futuro dell'aviazione commerciale secondo me nel breve periodo ci saranno molti più ordini per narrow bodies (737 MAX, A320 ma soprattutto A321 LR) che wide bodies in una percentuale più ampia di quella attuale ma ovviamente A350, B787 e B777 continueranno a dire la loro sopratutto quando si operano rotte long-haul o nel caso di aeroporti slots-constrained , del resto per alcune rotte ha addirittura ancora senso mantenere A380 come nel caso di Emirates per la rotta LHR/DXB, ovviamente quando si ritornerà ad accettabili livello di traffico...

Last but not least, io sono assolutamente per il consolidamento ma l'Europa, così com'è, non sono gli Stati Uniti quindi quel processo sarà molto lento anche perché vediamo gli stati membri europei continuare ad iniettare state aids anche in compagnie totalmente decotte, forse più semplice vedere la consolidation attraverso mergers and acquisitions ( del resto come è successo in USA) che attraverso fallimenti e chiusure...
 

vipero

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CAPA sparge ottimismo...

Europe's winter traffic <25% of last year. Expect airline bankruptcies

The EU's 'traffic light' approach to travel restrictions does not seem likely to alleviate the outlook to any meaningful degree. With Europe's aircraft perhaps only half full on average, passenger numbers could fall short of 25% of prior year traffic, pushing revenue even lower.

Expect European airline bankruptcies by the end of this winter.



 

Cesare.Caldi

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Ana taglierà 3.500 posti di lavoro

All Nippon Airways (Ana) è pronta ad annunciare un taglio di 3.500 posti di lavoro entro l’anno fiscale 2022, per cercare di arginare la crisi sul settore aereo causata dalla pandemia. Il primo vettore giapponese (che al momento impiega circa 46mila dipendenti) intende limitare la forza lavoro già quest’anno, con il prepensionamento e il trasferimento temporaneo di impiegati ad altre divisioni del gruppo. Corriere.it
 

Cesare.Caldi

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Lufthansa pronta a tagliare quasi 30mila dipendenti

Quasi 30mila posti di lavoro a rischio presso il gruppo aereo tedesco Lufthansa a causa della riduzione dei voli dettata dall’emergenza coronavirus. Secondo quanto riporta Handelsblatt sul suo sito la compagnia aerea ha intenzione di ridurre 27mila posti di lavoro. «Dobbiamo evitare di spendere ancora più rigorosamente e ridurre ulteriormente i costi. Sfortunatamente, non c’è altro modo per noi», scrive il ceo Carsten Spohr in una lettera inviata proprio ai dipendenti. In precedenza la società aveva annunciato un taglio di 22mila posti sugli attuali 128mila dipendenti. Corriere.it
 

leerit

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Lufthansa è pronta a tagliare i costi e a ridurre i servizi della stagione invernale. In una lettera fatta recapitare domenica dal Cda al personale, la compagnia prevede ulteriori misure di riduzione dei costi, tra cui la riduzione della sua flotta e la messa a terra di ulteriori aeromobili a causa delle restrizioni di viaggio in corso. Nella lettera il Cda evidenzia che le compagnie aeree di Lufthansa possono offrire solo un quarto dei servizi nella stagione invernale 2020/21 rispetto ai voli disponibili lo scorso anno, perché è probabile che il numero di passeggeri sia un quinto del livello di un anno fa, significativamente al di sotto della capacità disponibile.

<Dobbiamo aumentare ulteriormente i nostri sforzi attuali per ridurre i costi», ha scritto il management della principale compagnia aerea tedesca. Lufthansa era riuscita a ridurre la sua perdita di reddito da 1 milione di euro (1,18 milioni di dollari) l’ora all’inizio della pandemia a «solo» 1 milione di euro ogni due ore, si legge nella lettera. Tuttavia, le operazioni commerciali dovevano essere ulteriormente ridotte per la prossima stagione, con molte aree per entrare in «modalità invernale» a partire da metà dicembre.

Le misure includono lo smantellamento di 125 aeromobili che dovevano essere inclusi nel programma di volo invernale. «Non possiamo più adempiere al nostro piano originale di tornare al 50% della capacità disponibile entro la fine dell’anno», ha affermato Lufthansa. Il consiglio ha dichiarato di aver registrato una perdita di 4,1 miliardi di euro per i primi nove mesi dell’anno. La somma aumenterà in modo significativo nel quarto trimestre, diceva la lettera. È più difficile che mai fare previsioni su come si svilupperà il settore, ha scandito il Cda nella lettera. Tuttavia, il consiglio ha affermato di essere «determinato a mantenere almeno 100.000 dei 130.000 posti di lavoro del Gruppo Lufthansa».

 

13900

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Inmarsat e APEX hanno programmato un altro evento Flightplan, questa volta per il 10 di Novembre:

FlightPlan, the aviation industry’s largest-ever virtual convening, will return on 10 November 2020 to bring the latest in expert analysis and debate regarding the future of air travel.

Hosted by Inmarsat and the Airline Passenger Experience Association (APEX), the unique event will delve into the industry’s biggest challenges in light of the ongoing COVID-19 pandemic and explore strategies to accelerate recovery.

The upcoming broadcast event is a follow-up to the hugely successful ‘FlightPlan: Charting a Course for the Future’, which aired during the initial weeks of the prolonged aviation crisis in April, bringing together a host of leading voices from across the industry. The all-day livestream grew into a significant industry initiative, inspiring an audience of thousands from 100 countries worldwide, watching live and on-demand.

Extreme crisis
Six months on, with aviation still in the depths of its most extreme crisis to date, ‘FlightPlan: Strategies for Recovery’ will connect leaders on the digital stage once again, through a unique combination of streamed interviews, virtual panels, live discussion and audience interaction.

The discussion will be open and wide-ranging, with an emphasis on technology and innovation, passenger experience, airline operations, sustainability and digital transformation. A key highlight will be the results of the largest global passenger confidence survey completed since the pandemic began.

Participants will include speakers from leading industry bodies such APEX, International Air Transport Association (IATA), and CAPA – Centre for Aviation, in addition to airlines such as Aeromexico, Air China, Air France, Alaska Airlines, Delta Air Lines, easyJet, Japan Airlines, Korean Air, Oman Air, and Virgin Atlantic.

Global impact
Also taking part are aviation ecosystem partners such as Airbus, Boeing, Collins Aerospace, Deutsche Telekom, FlightRadar, Honeywell Aerospace, Panasonic Avionics, Rolls-Royce, SimpliFlying, and SITA FOR AIRCRAFT, together with media partners APEX Media, Gethin’s Inflight News, Globetrender, Inflight Magazine, Paxex.aero, and Simple Flying.

Philip Balaam, President of Inmarsat Aviation, said: “No industry has been hit as profoundly by the shock of this pandemic as commercial aviation. The global impact has been compounded by unpredictable national policies, uncertain passenger confidence and an unprecedented fall in demand – putting airlines under extraordinary pressure and dismantling the ecosystem that supports them.

“But time and time again, aviation has proven itself to be a more resilient industry than most and once this pandemic is finally contained, airlines must be given a fighting chance to lead a global economic recovery by re-connecting the world. ‘FlightPlan: Strategies for Recovery’ returns on 10 November to give the industry a much-needed shot in the arm.”
link per iscriversi: http://flightplan.wavecast.io/
 

vipero

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Geneva - The International Air Transport Association (IATA) presented new analysis showing that the airline industry cannot slash costs sufficiently to neutralize severe cash burn to avoid bankruptcies and preserve jobs in 2021. IATA reiterated its call for government relief measures to sustain airlines financially and avoid massive employment terminations. IATA also called for pre-flight COVID-19 testing to open borders and enable travel without quarantine.

 

frubagotti

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21 Marzo 2012
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110
Berlino/Lago di Garda
@13900
vah, su Zoom non so che dirti, ha una market cap di poco inferiore a quella di Cisco (130B vs 150B), la prima ha fatto di net 21 milioni, la seconda 11 miliardi. secondo me è il wework delle teleconferenze

sul discorso aviazione, concordo con chi dice che il più promettente sia il segmento "leisure": c'è tanta voglia di viaggiare per turismo e vfr. tutto dipenderà da come ne usciremo da questa pandemia e quale potere di acquisto avranno conservato gli italiani. sul settore business la vedo più buia, perché le aziende hanno annusato l'odore dei risparmi: meno uffici e meno viaggi sono beneficiali ai conti, anche se secondo me riducono l'engagement (come si dice in italiano? coinvolgimento? boh) dei dipendenti e, a lungo termine, diventeremo tutti mezzi asociali e meno produttivi. con i miei colleghi abbiamo notato che comprendere concetti ed accordarsi su argomenti complessi in remoto è molto più difficile.
probabile che il segmento più premium (c-levels e management) riprenda a viaggiare prima, perché in generale i soldi per la loro business class si trovano più facilmente dell'economy per i livelli più bassi.

comunque il problema alla fine è solo uno: quando e come si risolverà questa pandemia. ho paura che un "proiettile d'argento", ovvero un vaccino veloce ed efficace, probabilmente non sarà tra noi velocemente, o comunque ci vorrà del tempo prima che la pandemia verrà debellata in maniera soddisfacente. e, fino ad allora, quante compagnie saranno in grado di sopravvivere?
 

13900

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@13900
vah, su Zoom non so che dirti, ha una market cap di poco inferiore a quella di Cisco (130B vs 150B), la prima ha fatto di net 21 milioni, la seconda 11 miliardi. secondo me è il wework delle teleconferenze
Appunto. Vedersela con CISCO, che al di là del prodotto preistorico Webex produce cose? D'accordissimo sulla wework delle teleconferenze.

sul discorso aviazione, concordo con chi dice che il più promettente sia il segmento "leisure": c'è tanta voglia di viaggiare per turismo e vfr. tutto dipenderà da come ne usciremo da questa pandemia e quale potere di acquisto avranno conservato gli italiani. sul settore business la vedo più buia, perché le aziende hanno annusato l'odore dei risparmi: meno uffici e meno viaggi sono beneficiali ai conti, anche se secondo me riducono l'engagement (come si dice in italiano? coinvolgimento? boh) dei dipendenti e, a lungo termine, diventeremo tutti mezzi asociali e meno produttivi. con i miei colleghi abbiamo notato che comprendere concetti ed accordarsi su argomenti complessi in remoto è molto più difficile.
probabile che il segmento più premium (c-levels e management) riprenda a viaggiare prima, perché in generale i soldi per la loro business class si trovano più facilmente dell'economy per i livelli più bassi.

comunque il problema alla fine è solo uno: quando e come si risolverà questa pandemia. ho paura che un "proiettile d'argento", ovvero un vaccino veloce ed efficace, probabilmente non sarà tra noi velocemente, o comunque ci vorrà del tempo prima che la pandemia verrà debellata in maniera soddisfacente. e, fino ad allora, quante compagnie saranno in grado di sopravvivere?
Concordo anche qui. Sarà una lunga, lenta ripresa. A singhiozzo, con possibili chiusure locali.
 

Cesare.Caldi

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Il fatto che molti prevedono che la ripresa vedrà un calo deciso dei viaggi business e sarà trainata dal segmento leisure, per le compagnie aeree dovrebbe essere un segnale di allarme, ok per le low cost che vivono principalmente di traffico turistico, ma per le major sarà davvero dura, chi riempirà i posti in business specie sul lungo raggio?

Se questo trend si mantiene a lungo le major saranno costrette a ridurre i posti in business per aumentare quelli in economy? Ricordiamo che per molte rotte la differenza tra utile e perdita la fa proprio la vendita dei posti in business class, il calo di questo tipo di clientela vorrebbe dire che molti voli diretti oggi esistenti potrebbero sparire visto che con un aumento di pax in economy a scapito di quelli in business probabilmente molte rotte non reggerebbero piu'
 

enzomatto

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20 Giugno 2018
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Il fatto che molti prevedono che la ripresa vedrà un calo deciso dei viaggi business e sarà trainata dal segmento leisure, per le compagnie aeree dovrebbe essere un segnale di allarme, ok per le low cost che vivono principalmente di traffico turistico, ma per le major sarà davvero dura, chi riempirà i posti in business specie sul lungo raggio?

Se questo trend si mantiene a lungo le major saranno costrette a ridurre i posti in business per aumentare quelli in economy? Ricordiamo che per molte rotte la differenza tra utile e perdita la fa proprio la vendita dei posti in business class, il calo di questo tipo di clientela vorrebbe dire che molti voli diretti oggi esistenti potrebbero sparire visto che con un aumento di pax in economy a scapito di quelli in business probabilmente molte rotte non reggerebbero piu'
E' indubbio che qualcuno si farà male
 
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13900

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Il fatto che molti prevedono che la ripresa vedrà un calo deciso dei viaggi business e sarà trainata dal segmento leisure, per le compagnie aeree dovrebbe essere un segnale di allarme, ok per le low cost che vivono principalmente di traffico turistico, ma per le major sarà davvero dura, chi riempirà i posti in business specie sul lungo raggio?

Se questo trend si mantiene a lungo le major saranno costrette a ridurre i posti in business per aumentare quelli in economy? Ricordiamo che per molte rotte la differenza tra utile e perdita la fa proprio la vendita dei posti in business class, il calo di questo tipo di clientela vorrebbe dire che molti voli diretti oggi esistenti potrebbero sparire visto che con un aumento di pax in economy a scapito di quelli in business probabilmente molte rotte non reggerebbero piu'
Cesare il volume (sia in % che in assoluto) di passeggeri in viaggio per lavoro non e' mai tornato ai livelli del 2007, almeno su Londra. L'idea che in J ci siano solo giacchecravatte e in economy solo saccopelisti non e' piu' vera da un bel po'.
 
Stato
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