Chiesa in Valmalenco, 20 novembre 2016 - Una tragedia in volo. Una donna, originaria di Chiesa in Valmalenco ha perso la vita sulle alture della Val Ceresio. Il pilota valtellinese dell’elicottero Agusta 109 precipitato sabato pomeriggio è invece ricoverato all’ospedale di «Circolo» di Varese con prognosi in via di definizione e un impresario, di nazionalità svizzera, anch’egli salvo per miracolo e anch’esso ora in un letto della struttura ospedaliera del capoluogo della «Città giardino» per i molteplici traumi riportati nel terribile incidente aereo. È pesante il bilancio della disgrazia avvenuta sui cieli di Varese, al confine con la Svizzera.
La vittima è Stefania Fendoni, 40 anni, appassionata di volo, mentre il pilota che viaggiava seduto al fianco dello svizzero è l’imprenditore Roberto Grazioli, 57 anni, titolare dell’importante impresa «Eurotech Srl» di Caiolo, operante nel settore dei servizi di trasporto e manutenzione di elicotteri e anche scuola di volo, nonchè di compravendita di velivoli in tutto il mondo. Non conosciamo, al momento, le generalità del passeggero, il 42enne svizzero, quando si è verificata la tragedia, probabilmente innescata da un fitto banco di nebbia e dalla pioggia che, di certo, hanno ostacolato la visibilità. È ancora presto per sapere le esatte cause di quanto accaduto. Lo stabiliranno le inchieste aperte dall’Enac, l’Ente nazionale aviazione civile, e dalla Procura di Varese, anche sulla base dei rapporti che verranno trasmessi dai carabinieri del Comando provinciale di Varese e dagli ispettori di Enac.
Il velivolo che in mattinata sarebbe decollato dall’aviosuperficie di Caiolo, alla quale era probabilmente destinato a fare ritorno, era partito dallo scalo di Lugano con a bordo i due uomini e la passeggera la quale, al momento del dramma, secondo quanto trapelato, stava seduta nei sedili posteriori. A un certo punto qualcosa ha cominciato a non andare per il verso giusto, forse una collisione contro una roccia e il velivolo ha iniziato a perdere quota. Grazioli, alla cloche, col cellulare sarebbe riuscito, con 2 chiamate, a fornire indicazioni precise sul luogo in cui stava precipitando con i compagni di viaggio.
E i soccorritori, in condizioni meteo molto avverse, sono poi riusciti a pomeriggio inoltrato a localizzare l’elicottero a circa 600 metri di quota, al passo del Vescovo, proprio grazie allo smartphone dell’esperto pilota valtellinese. Dalla ditta «Eurotech», più tardi, sono stati subito informati i familiari e lo stesso è stato poi fatto dalle autorità per i più stretti congiunti della donna purtroppo deceduta.
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