Alta tensione a Meridiana
la Nuova Sardegna — 20 gennaio 2009
OLBIA. Due chilometri a piedi, bandiere in mano, è la prima volta che i dipendenti di Meridiana manifestano per le vie di Olbia. Piccola fatica, nulla in confronto a ciò che propongono all’azienda come alternativa ai 145 licenziamenti, 400 in tutto compresi gli stagionali. «Più voli, stesso stipendio» dicono i sindacalisti e approva l’assemblea convocata ieri, giorno di quattro ore di sciopero, 14 voli cancellati. È una decisione che rovescia la prospettiva, che lascia all’Aga Khan, ai suoi dirigenti, l’onere di dire sì, “trattiamo per salvare Meridiana”, o di rifiutarla. I sindacati avanzano la proposta a dieci giorni dall’inizio della fine: se entro il 7 febbraio il ministero del Lavoro non convocherà le due parti, per ricercare una soluzione diversa, l’azienda farà partire le lettere di licenziamento, così come deciso dal cda a metà novembre, e ridurrà la propria flotta di nove aerei. Una compagnia in grado di garantire solo la continuità territoriale, non quella aziendale. «Chiediamo che il ministero del lavoro, che ha già perso 20 dei 30 giorni a sua disposizione, si muova per salvare i posti di lavoro» scandiscono Cgil, Cisl, Uil, Anpav, Anpac, Up, Apm, insomma tutti i rappresentanti dei lavoratori. Quello del Governo è un insolito, allarmante silenzio, tanto che Gian Piero Scanu e Giulio Calvisi, i due parlamentari del Pd presenti all’assemblea, annunciano la presentazione di un’interpellanza urgente all’esecutivo di Berlusconi. È un passaggio decisivo, perché Meridiana, nonostante le sollecitazioni dei sindacati, non vuole tornare indietro, così come è stato confermato dalla lettera dell’Aga Khan al sindaco. “Un ricatto”, per i dipendenti cui l’azienda impone il contratto di Eurofly come unica possibilità per bloccare i licenziamenti. «Non possiamo accettarlo, vogliamo trattare liberamente» sottolineano i sindacati, uniti come mai. È in questo contesto che è maturata l’offerta al management, un patto per il rilancio della compagnia. «Dichiariamo la nostra disponibilità a rinnovare i contratti di lavoro, peraltro già scaduti, in un’ottica di mantenimento degli attuali livelli salariali e con recupero di produttività» è scritto nel documento che i lavoratori, finita la marcia, hanno consegnato al sindaco di Olbia. Ma come nasce questa proposta? «Oggi piloti e assistenti di volo lavorano 40 ore, ma potrebbero arrivare a 80 - è la spiegazione dei sindacati -. Non lo fanno perché l’azienda non lo vuole, perché non fa rotte a sufficienza». «Facciamo di più - dice Marco Bardini, della Uil -: quando saremo convocati dal ministero del Lavoro, daremo la nostra disponibilità ad accettare dei contratti di solidarietà o, anche, la cassa integrazione, a rotazione». Una soluzione tampone, in attesa del piano industriale di rilancio. Meridiana vorrà prendere in considerazione questa prospettiva? O la snobberà come ha fatto con quella della Regione per l’ingresso nel capitale della compagnia? «È incredibile che né l’Aga Khan né i suoi dirigenti abbiano sentito il dovere di ragionare sulla proposta della Regione - dice Fabrizio Contino, dell’Anpav -. Se Meridiana è in crisi, come dicono i dirigenti che chiedono i licenziamenti, perché non accettano l’aiuto finanziario della Regione?». Il partner istituzionale è un’ipotesi che incassa il sì convinto dell’assemblea. Alcuni lavoratori rilanciano l’idea di vendere le azioni, pari al 16 per cento di Meridiana, alla Regione. Altri chiedono di sostituire il proprio rappresentante nel cda - Fabrizio Corradini, messo sotto accusa per essersi astenuto sui licenziamenti - con un esperto di diritto societario nominato dalla Regione. È una spinta forte non per avere la “nazionalizzazione” della compagnia, ma un azionista capace di difendere quella che Scanu chiama «la compagnia di bandiera della Sardegna. L’ingresso della Regione, se il caso Meridiana sarà portato oltre i confini di Olbia, non servirà solo a portare risorse finanziarie, ma a disegnare un’azienda capace di conquistare nuove fette di mercato». Quelle che ci sono, lasciate libere dalla nuova Alitalia ma ingessate dal Governo. «Dobbiamo batterci per eliminare il monopolio, imposto per legge, sulle rotte più redditizie» dice Calvisi. Una è la Milano-Linate, su cui, da ieri, Meridiana vola vendendo i biglietti a 41 euro. Ma soprattutto per impedire lo svuotamento di Meridiana a favore di Eurofly. «La seconda compagnia ha ottenuto gratis dalla prima le rotte migliori da Milano per il sud, è un flusso economico fortissimo che non abbiamo più, è tutto nero su bianco» ricorda ancora Roberto Casotto, pilota dell’Anpac. «Non dobbiamo aver paura di dirlo, neanche dopo la lettera dell’Aga Khan - rincara Fabrizio Serra, della Cgil-: l’azionista non ha mai voluto investire in Meridiana, lo sta facendo in Eurofly. Che cosa è questo, se non uno svuotamento della compagnia di Olbia?».