Un paio di considerazioni: se un AV ultrasettantenne ha fatto tutta la carriera nel medesimo vettore, ha l'anzianità per scegliersi praticamente tutti i voli che vuole (era quinta per anzianità in tutto il vettore, e prima nella base di LAX). I meccanismi retributivi fanno sì che gli AAVV con maggiore anzianità si facciano le tratte più lunghe, perché sono economicamente assai più produttive di una serie di voli brevi. Può darsi che una persona ultrasettantenne non abbia più né voglia, né bisogno di farsi molti intercontinentali, ma sicuramente cercherà di fare voli trascontinentali.
Trovo molto positivo il fatto che in USA sia proibita la discriminazione di natura anagrafica: da queste parti mai si vedrebbe un annuncio di lavoro con prescritti limiti di età (si possono chiedere abilità ed esperienze, non dati anagrafici). Non a caso si vedono assistenti di volo anzianotti anche su vettori giovani: non è raro da queste parti trovare persone ultrasessantenni sprovviste di risparmi sufficienti ad affrontare la pensione e costrette a continuare a lavorare; ricordo un'AV di Virgin America che mi disse di aver iniziato a 59 anni dopo aver perso un altro lavoro durante la grande recessione.
Licenziare una persona maggiore di quaranta anni è peraltro più difficile e delicato rispetto a licenziare una persona più giovane: trovo inconcepibile ritenere che Delta abbia licenziato l'AV in quanto pagata $250k all'anno. E' ridicolo perché il costo di una causa, di un patteggiamento o di una condanna sono tutti ampiamente superiori al quarto di milione, il rischio reputazionale è enorme, la cifra è irrisoria rispetto ai bilanci del vettore, e verosimilmente il soggetto non avrebbe potuto comunque continuare a fare l'AV per molto tempo. Tra l'altro mi pare di percepire dalle stesse dichiarazioni dell'AV che ella rivendichi di essere vittima di colleghi invidiosi del suo stipendio più che della linea aerea in sé.