Coronavirus: riflessi sul mondo dell’aviazione


Stato
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rr41

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6 Febbraio 2012
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L'errore la fa chi incautamente corre il rischio di contrarre il contagio fuori casa o peggio ancora all'estero, senza che nessuna assicurazione lo copra.
Ragione per cui, anche se dal lontano 1989 ho sempre e continuamente viaggiato all'estero, quest'anno non ho nessuna intenzione di mettere piede fuori dalla Sardegna.
E spero che non ci venga nessuno, o se proprio devono, il meno possibile.
 

Dancrane

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10 Febbraio 2008
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...
E spero che non ci venga nessuno, o se proprio devono, il meno possibile.
Siete già pieni di gente che è arrivata col jet privato ed un certificato di sana e robusta costituzione in tasca. Sull'attendibilità di qualcuno di questi, mi permetto di sollevare qualche dubbio, considerato che tra i paesi di origine ve ne sono di provenienti dalla Russia, dove il COVID non esiste per legge.
In ogni caso, io arrivo venerdì...
 

Flyfan

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17 Giugno 2019
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L'errore la fa chi incautamente corre il rischio di contrarre il contagio fuori casa o peggio ancora all'estero, senza che nessuna assicurazione lo copra.
Ragione per cui, anche se dal lontano 1989 ho sempre e continuamente viaggiato all'estero, quest'anno non ho nessuna intenzione di mettere piede fuori dalla Sardegna.
E spero che non ci venga nessuno, o se proprio devono, il meno possibile.
A me è bastata una volta li, non mi vedete più con o senza virus, per cui tranqui.
 
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robygun

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27 Gennaio 2013
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Io invece in Sardegna ci andrei ogni anno, in moto ovviamente..

Sono a tre tour e spero di fare il quarto a settembre, non puoi dirti biker se non hai sacrificato almeno un treno di gomme nella Mecca motociclistica italiana..

La Sardegna se non ci fosse bisognerebbe inventarla
 

AZ209

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24 Ottobre 2006
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Londra.
LATAM reports $2.1 billion first-quarter loss

LATAM Airlines had a net loss of $2.1 billion in the first quarter of 2020, compared to a net loss of $60 million in the first quarter of 2019.
The Chile-based airline group, which on 26 May filed for US Chapter 11 bankruptcy protection for its affiliates in Chile, Colombia, Ecuador, Peru and the USA, cites as the major driver of its quarterly net loss a goodwill impairment loss of $1.7 billion caused by the coronavirus pandemic.
The carrier's first-quarter operating profit was $95.9 million, a 17% increase in comparison to the same period last year. A 7.6% year-over-year decline in operating expenses – stemming from reduced operations, devaluation of local currencies and lower fuel prices – helped boost LATAM's operating profit.
LATAM's net margin in the first quarter was -90.1% compared to -2.4% in the first quarter of 2019.
Unit revenue (RASK) was down 0.6% year-over-year, while non-fuel unit costs (CASK ex-fuel) increased by 1.2%.
LATAM ended the first quarter with $1.7 billion in liquidity and financial debt of $7.6 billion.
The airline cancelled its planned 1 June earnings call with investors, citing voluntary reorganisation and restructuring of its debt under Chapter 11 protection in the USA.
"The first-quarter results reflect LATAM’s healthy performance prior to the onset of the Covid-19 crisis, as demonstrated by the operational results, lower costs and solid liability management," chief executive Roberto Alvo states.
The regional and long-haul operator is hoping Chapter 11 protection will enable it to "work with the group’s creditors and other stakeholders to reduce its debt, access new sources of financing and continue operating" and ultimately survive an extended period of low demand during the pandemic.
A group of shareholders, including Qatar Airways, has committed to providing LATAM with up to $900 million in debtor-in-possession financing, the carrier states. The funds need to be approved as debtor in possession financing under the Chapter 11 proceeding before they can be accessed by LATAM.
LATAM is facing unsecured claims that total over $2.6 billion, with $20 million in claims from three lessors: AerCap, Avolon and BBAM. There are also two unsecured bonds outstanding – $700 million of notes expected to mature in 2024 and $800 million of notes that come due in 2026.
AerCap leases 13 aircraft to LATAM, excluding affiliates in Argentina, Brazil and Paraguay. Among the other companies that lease at least three aircraft to LATAM are Avolon (seven), ABL Aviation (six), ICBC Leasing (four), Jackson Square Aviation (four), Clover Aircraft Leasing (three) and Macquarie AirFinance (three).
Cirium
LATAM has 146 aircraft in its fleet (in service and stored), not including its affiliates in Argentina, Brazil and Paraguay, which are not part of the Chapter 11 filing.
Of those 146 aircraft, 97 are owned by LATAM and 49 are leased, Cirium fleets data shows.
 

ploncito

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24 Luglio 2018
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Anche l'ICAO prende posizione sul distanziamento a bordo e lo raccomanda.

ICAO Council's Aviation Recovery Task Force (CART) -> "Seat Assignment Processes: Where required, assign seats for adequate physical distancing between passengers. Airlines should allow for separated seating arrangements when occupancy allows it."
Cosa vuol dire "when occupancy allows it" ?
Se volo con il 100% di LF, la occupancy non lo permette quindi niente distanziamento?
 

Cesare.Caldi

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Cosa vuol dire "when occupancy allows it" ?
Se volo con il 100% di LF, la occupancy non lo permette quindi niente distanziamento?
Esatto è la stessa raccomandazione delle linee guida dell' EASA, si parte dal presupposto che bastano solo le mascherine indossate poi si suggerisce quando il LF lo permette di distanziare i pax, mi sembra una raccomandazione pragmatica e ragionevole.
Il problema è l'Italia che è l'unico paese UE a avere introdotto il metro di distanza a bordo, regola adesso re interpretata dell' ENAC che dice basta il posto centrare libero per rispettarla. Questa limitazione rischia di costare cara all' Italia e si traduce in un aumento dei costi per le compagnie e quindi dei prezzi dei biglietti e rischia di isolare l'Italia visto che diverse compagnie hanno dichiarato che se questa regola resterà in vigore, non riprenderanno a volare nel nostro Paese o lo faranno in maniera molto ridotta perchè non profittevole.
 

Matteoexfrequentflyer

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19 Maggio 2020
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L'errore la fa chi incautamente corre il rischio di contrarre il contagio fuori casa o peggio ancora all'estero, senza che nessuna assicurazione lo copra.
Ragione per cui, anche se dal lontano 1989 ho sempre e continuamente viaggiato all'estero, quest'anno non ho nessuna intenzione di mettere piede fuori dalla Sardegna.
E spero che non ci venga nessuno, o se proprio devono, il meno possibile.
E' una ipotesi. Ognuno a casa propria e nessun rischio di contagio. Poi? Le regioni che vivono di turismo? Aiuti dallo Stato come se non ci fosse un domani? E lo Stato che ha 2.500 miliardi di debito dove li prende i soldi per i sardi, i siciliani, i pugliesi, i liguri, i valdostani? Aspettiamo che piovano dal cielo?
 

rr41

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6 Febbraio 2012
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E' una ipotesi. Ognuno a casa propria e nessun rischio di contagio. Poi? Le regioni che vivono di turismo? Aiuti dallo Stato come se non ci fosse un domani? E lo Stato che ha 2.500 miliardi di debito dove li prende i soldi per i sardi, i siciliani, i pugliesi, i liguri, i valdostani? Aspettiamo che piovano dal cielo?
La stagione estiva 2020 è già compromessa.
Occorre prenderne atto e pensare a quella 2021 quando la situazione sarà diversa.
 

ilverococco

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La stagione estiva 2020 è già compromessa.
Occorre prenderne atto e pensare a quella 2021 quando la situazione sarà diversa.
Ma dai va là. Il fatto che sia compromessa è innegabile, ma questo non vuol dire non cercare di salvare il salvabile. non so esattamente quanto conti il turismo sul PIL italiano ma certamente una quota rilevante, sicuro sicuro vogliamo lasciare il settore abbandonato a sé stesso solo perchè la stagione 2020 è "compromessa"??
 

OneShot

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Cesare.Caldi

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A me non sembra che lo raccomandano, dicono di distanziare i pax a bordo quando il LF lo permette, quindi mascherine per tutti e poi se i voli non sono pieni assegnare i posti in modo da distanziare i pax. Mi sembra una misura ragionevole.
 

leerit

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3 Settembre 2019
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DUBAI (Reuters) - Qatar Airways Chief Executive Akbar al-Baker on Tuesday warned Airbus (AIR.PA) and Boeing (BA.N) against resisting the airline’s requests to defer aircraft deliveries, in a battle over who should bear the strain of the coronavirus crisis.

The state airline, whose CEO has more usually been known for criticising delays at planemakers, is now in talks like many rivals to push back deliveries due to the impact of the crisis.
“We are negotiating with both Boeing and Airbus to fulfil our requirement to defer and we hope that both the manufacturers will oblige,” he told Reuters by phone.
“They have no other alternative to oblige and if they make it difficult to oblige we will keep them in mind and we will not do business with them again.”
Qatar Airways has ordered tens of billions of dollars of aircraft from the world’s two biggest planemakers.

But after a plunge in demand for air travel, it says it has no room for new aircraft and will instead shrink its fleet of around 200 jets.
Baker said he was hopeful of reaching agreements with both Airbus and Boeing, but that the airline would cancel orders if that was not possible.
He also cast doubt over a large order for Boeing 737 MAX jets, a model grounded since two fatal crashes last year.
Boeing declined to comment. Airbus said discussions with customers were confidential.
Aviation financiers say manufacturers hold a strong hand in such talks as they have binding contracts, but tend to be wary of damaging future business. However, Gulf airlines have placed big orders and are not expected to buy many jets any time soon.


Qatar Airways has signed a letter of intent for 60 737 MAX jets. It will sell five that have been delivered and hopes to reach “an accommodation” over those on order, Baker said.
The airline plans to keep about a 20% of its fleet grounded for the foreseeable future and does not expect to fly to all 165 of its pre-pandemic destinations before 2023, Baker said.
Its fleet of ten Airbus A380s will stay parked until at least mid to late 2021, he added.


 

leerit

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3 Settembre 2019
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La compagnia aerea tedesca, oggetto di un piano di salvataggio senza precedenti, ha registrato una perdita netta di 2,1 miliardi di euro nel primo trimestre e ha annunciato una "profonda ristrutturazione" di tutti i suoi rami.




La crisi del coronavirus ha "pesato in una maniera senza precedenti sul nostro risultato" e "la domanda si riprenderà solo molto lentamente, per questo dobbiamo controbilanciare con una ristrutturazione di vasta portata", ha spiegato l'amministratore delegato Carsten Spohr, in una nota senza fornire altri dettagli.


Per superare la crisi, ha ottenuto 9 miliardi di euro di aiuti pubblici e prestiti garantiti in Germania, in cambio di un ingresso nel capitale dello Stato e di concessioni ai concorrenti, come richiesto da Bruxelles.


Il più grande vettore europeo era già in cattive condizioni prima della pandemia: nei primi tre mesi del 2019 aveva perso 342 milioni di euro.
"Lufthansa prevede di ridurre significativamente i costi rispetto ai livelli pre-crisi", spiega la compagnia, che all'inizio di aprile ha annunciato che ridurrà la sua flotta di 100 aeromobili (su 763) e chiuderà la sua controllata Germanwings.


"Anche nelle altre filiali del gruppo saranno lanciati programmi di ristrutturazione e di riduzione dei costi", aggiunge Lufthansa, che afferma di essere in trattative con i produttori di aeromobili per rinviare le consegne.


"Nel medio termine, stiamo valutando la vendita di alcune attività che non fanno parte del nostro core business", spiega. Mentre la compagnia aerea tedesca ha offerto solo il 3% del numero abituale di posti sui suoi voli a maggio, a giugno ha potenziato il numero per raggiungere i 2.000 collegamenti settimanali.


Entro settembre, vuole servire il 90% delle destinazioni abituali a corto raggio e il 70% di quelle a lungo raggio. Tuttavia, Lufthansa prevede di mantenere a terra 300 dei suoi aeromobili nel 2021 e 200 nel 2022, segno che prevede una lenta ripresa della domanda.
Al culmine della crisi, 700 aerei sono rimasti a terra, mentre il numero di passeggeri è crollato del 98% ad aprile in un anno.


Il colosso del trasporto aereo ha annunciato l'obiettivo di aumentare l'offerta per raggiungere a settembre "fino al 40%" di quanto previsto prima della pandemia del coronavirus, che ha bloccato quasi tutto il traffico passeggeri.


Il gruppo tedesco, che ha ripreso alcuni voli all'inizio di giugno dopo aver offerto solo il 3% dei posti abituali sui suoi voli a maggio, prevede comunque che 300 dei suoi 763 aerei resteranno a terra nel 2021 e 200 nel 2022, segno dell'anticipazione di una lenta ripresa della domanda.

 

speedbird001

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Non so se è già stata trattata la notizia, leggo di intera famiglia in arrivo da Chicago via FRA che a Roma viene trovata ( da chi?) positiva al covid e si pone in autoisolamento.
Come è possibile che questi non sapessero di essere positivi già a Chicago ?
Qualcuno a FCO ne sa di più ?
 
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Cesare.Caldi

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Aerei, la guerra tariffaria delle compagnie: prezzi giù del 23%

La ripresa dei movimenti — prima a livello nazionale, poi internazionale — è destinata a scatenare nei primi mesi una guerra tariffaria al ribasso tra le compagnie aeree per riprendersi il maggior numero di passeggeri. Una dinamica che dovrebbe portare i voli domestici a costare anche un quarto meno di quanto si spendeva un anno fa. È quanto stima la Iata, la principale associazione internazionale dei vettori, durante una conference call con i giornali stranieri. In Europa le low cost Ryanair e Wizz Air hanno già annunciato di voler abbattere i prezzi, ma lo stesso faranno anche diverse aviolinee tradizionali.

I collegamenti
Lo scorso maggio «le tariffe dei voli nazionali hanno registrato una riduzione del 23% rispetto allo stesso periodo di un anno fa», calcola Brian Pearce, capo economista della Iata. «Questo perché i vettori hanno un immediato bisogno di soldi e vogliono incoraggiare i passeggeri a prendere un aereo anche con prezzi ribassati». Una dinamica destinata a ripetersi un po’ in tutto il mondo e che potrebbe rendere i viaggi estivi in Europa i più convenienti di sempre. Ma è anche una realtà che dovrebbe durare poco, perché finito il periodo di picco dei flussi secondo gli esperti i vettori torneranno a incrementare le tariffe.

Le conseguenze sui conti
Il risvolto negativo della guerra dei prezzi, anche se limitata nel tempo, è che questo comporta profitti striminziti o persino nulli per le compagnie aeree. Profitti che secondo la Iata saranno ulteriormente danneggiati dal fatto che le procedure di imbarco in aeroporto e il rispetto del distanziamento sociale porteranno gli aerei ad avere meno rotazioni e quindi a operare meno voli giornalieri. Le tariffe per i collegamenti di lungo raggio — che inizieranno a riprendere in modo significativo questo mese — sono più convenienti di appena il 3%. Ma su questo segmento di viaggio bisognerà ancora attendere. Secondo Ed Bastian, ad di Delta Air Lines, non ci sarà una ripresa significativa dei viaggi intercontinentali «per almeno 12 mesi».

Il record del 21 aprile
In generale il traffico passeggeri a maggio è rimbalzato del 30% rispetto ad aprile, ma è comunque attorno al 70% in meno dello stesso periodo del 2019. Il 21 aprile, secondo la Iata, è stato il giorno in cui il trasporto aereo ha raggiunto il suo valore più basso di sempre, mentre il tasso medio di riempimento degli aerei è stato del 36,6% (contro l’83,1% di aprile 2019). Per quanto riguarda nel dettaglio i collegamenti internazionali ad aprile di fatto sono stati azzerati, con un crollo del 99% rispetto al 2019, e l’1% è più frutto «dei voli di rimpatrio organizzati dai vari Paesi», specifica Pearce.

Il nodo della quarantena
Le prossime settimane non saranno prive di criticità. A partire dalla quarantena che il Regno Unito, e non solo, vorrebbe imporre ai passeggeri in arrivo. «Questa misura è tra i principali ostacoli alla ripresa ai viaggi — avverte Alexandre de Juniac, direttore generale della Iata —: non si può andare in vacanza per due settimane in un Paese che poi obbliga a starsene rinchiusi per tutto quel tempo come misura di prevenzione». Il capo della Iata, poi, si aspetta un’applicazione omogenea delle linee guida di Icao, a partire dal distanziamento sociale a bordo che non è obbligatorio: «Mi preoccuperebbe se gli Stati dovessero deviare dalle linee guida, non sarebbe una buona notizia, oltre che inutile».

Il dossier Alitalia
De Juniac si è espresso anche su Alitalia, la compagnia italiana in amministrazione straordinaria dal 2 maggio 2017 quindi in difficoltà prima della pandemia. Secondo il capo della Iata salvare il vettore tricolore «è una scelta che spetta al governo italiano: sono loro a decidere se preservare Alitalia iniettando soldi pubblici». La posizione dell’associazione internazionale è che i tre miliardi previsti nell’ambito della nazionalizzazione «rientrano nella nostra richiesta ai Paesi di supportare il settore ovunque nel mondo: questo secondo noi vale anche per Alitalia».

I dati di Lufthansa
Intanto a Francoforte il gruppo Lufthansa — uno dei più grandi del mondo — ha pubblicato i conti della prima trimestrale di quest’anno: i ricavi — a causa del coronavirus — sono in calo del 18%, mentre le perdita sono salite dai 336 milioni di un anno fa a 1,2 miliardi di euro. Da gennaio a marzo i vettori del gruppo (Lufthansa, Eurowings, Austrian Airlines, Swiss, Brussels Airlines, Air Dolomiti) hanno trasportato 21,8 milioni di passeggeri, il 26,1% in meno di un anno fa. Ancora peggio ad aprile con un calo del 98,1% con appena 241 mila clienti.

Il caso della liquidità
Tra i numeri che più mostrano le conseguenze della pandemia c’è quello della liquidità consumata: nonostante i programmi di riduzione dei costi avviati a marzo, il gruppo sta bruciando circa 800 milioni di cassa al mese. Ad aprile quindi la media è stata di 26,7 milioni di euro al giorno, 1,11 milioni all’ora. Il 25 giugno l’assemblea degli azionisti approverà l’accettazione del pacchetto di aiuti statali per 9 miliardi di euro. In cambio lo Stato tedesco entrerà «con una partecipazione silente al 20%» e per avere il via libera della Commissione europea il gruppo dovrà rinunciare ad alcuni slot negli aeroporti di Francoforte e Monaco.

I prestiti pubblici
Carsten Spohr, amministratore del gruppo Lufthansa, ha detto che i nove miliardi saranno restituiti in un triennio. Non solo. «Rispetto al periodo pre-coronavirus la nostra flotta sarà inferiore di 300 aerei nel 2021, di 200 nel 2022 e di 100 nel 2023 e oltre». In parallelo proseguono i negoziati con gli altri governi dove sono basate le altre compagnie del colosso dei cieli. Se quelli con l’esecutivo di Vienna (per conto di Austrian Airlines) sono in fase avanzata, ci sono delle complicazioni con quello belga (per Brussels Airlines).

 
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